Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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La principale preoccupazione era quella degli attacchi aerei occidentali, e la conseguenza fu di sviluppare armamenti adatti per difendere le truppe sul campo di battaglia. Questo significava sistemi semoventi, spesso assai complessi e costosi.
 
Dall'altro lato, le artiglierie campali erano viste come sistemi dotati dicon un certo livello di compromesso tra mobilità e gittata utile. Vi erano artiglierie trainate a lungo raggio come i cannoni [[M-46]], come anche obici a media gittata dotati di elevate caratteristiche di mobilità, come il D-30. Ma soprattutto vi erano i lanciarazzi campali Katjusha, in vari ed evoluti modelli, che erano tutti armi semoventi, in quanto montati su di un autocarro a trazione integrale. Questo stato di cose cominciò a cambiare negli anni '70, quando i sovietici si modernizzarono il 'Dio della guerra' (come Stalin chiamava l'artiglieria) con l'arrivo di una serie di artiglierie semoventi ricavate da armi trainate e scafi di vario genere, mettendoli insieme con un sistema comparabile agli analoghi occidentali. La dotazione di armi d'artiglieria, 25.000 pezzi oltre i 100mm nel 1975, arrivò a 62.000 nel 1989. La percentuale dei pezzi trainati passò da meno del 10% al 40% in appena 14 anni, con un massiccio programma di aggiornamento che era ovviamente decisamente oneroso.
 
I semoventi d'artiglieria antiaerei erano invece un problema affrontato presto, con una serie di veicoli di ottime caratteristiche dagli anni '50 in poi. L'ultimo e migliore, ancorché anche il più pesante e costoso, è il 2S6 Tunguska.
 
In generale la concezione sovietica era: 'il fuoco conquista, la fanteria occupa', tanto per dare un'idea dell'importanza fondamentale dell'artiglieria (per gli occidentali si potrebbe quasi dire lo stesso dell'aviazione tattica). In effetti per la filosofia sovietica 'fuoco' non era solo artiglieria, poteva anche essere quello nucleare delle armi atomiche, ma in generale l'azione degli aerei era quella di 'interdizione del campo di battaglia' con attacchi dietro le prime linee, o anche in profondità. Per l'artiglieria, la definizione di Stalin circa l'artiglieria: 'Bog Voiny', ovvero il Dio della guerra, diceva molto, e ancora di più se si considera che questo dio nefasto sia stato capace di causare oltre il doppio di perdite tedesche sul fronte orientale (il 70%) di tutti gli innumerevoli T-34, Sturmovik e fanti messi insieme. La stessa difesa della fanteria sovietica era fatta con cannoni portatili, se si vuole considerare così i fuciloni da 14.,5 mm, armi eccellenti sia del tipo a colpo singolo che i più complessi e meno affidabili semiautomatici, capaci però di fornire un volume di fuoco maggiore sia per perforare con più colpi un veicolo a tiro utile in rapida sequenza, sia persino di ingaggiare bersagli aerei. In tutto l'artiglieria sovietica mise in campo 67.000 pezzi d'artiglieria, compresi i mortai pesanti e i lanciarazzi Katijusha. La sola quantità utilizzata a Berlino, solo in minima parte (differentemente dai veicoli e corazzati) di fornitura alleata, ammontava a 41.000 pezzi e illimitate scorte di munizioni. E anche così la difesa della capitale tedesca vide un massacro da entrambe le parti di proporzioni impressionanti. Le artiglierie erano tanto vicine che erano schierate su file continue, ruota contro ruota, tante erano e tanto sicura era l'azione di copertura dell'aviazione tattica.
 
I razzi d'artiglieria sono la specialità sovietica più nota, ma in verità i primi razzi, propulsi da una carica di polvere nera, erano nati già in Cina e portati poi dagli Arabi in Europa. Come si sa, sono diventati presto elementi decorativi per feste, e questo sia ad Oriente che ad Occidente. Ma non sfuggì il valore potenziale di questi ordigni anche come armi da guerra, né tantomeno la potenza garantita dalla polvere da sparo. Nondimeno, non è che di queste armi si sia fatto un grande uso, e la polvere da sparo divenne presto importante, sopratutto in Occidente, per i ben più pesanti, ma anche più precisi cannoni, oltre che per i fucili (per i 'bazooka' bisognerà aspettare parecchio, le armi a razzo portatili non erano pratiche all'epoca anche se teoricamente realizzabili). I razzi erano stati utilizzati anche dagli inglesi con il breve esperimento dei Congreve, ma nonostante la loro estrema economicità e leggerezza, per motivi difficili da capire (forse collegati all'imprecisione e alla scarsa gittata) era finita presto. I sovietici furono capaci, finalmente, di costruire un sistema d'arma adatto con razziere multiple su autocarro. I sovietici sorpresero anche i tedeschi con un'altra arma, il mortaio pesante da 120 mm, tanto efficace che rimpiazzò gli enormi cannoni di fanteria da 149 mm per quanto fu possibile dai tedeschi.