Caccia tattici in azione/USAAF-3: differenze tra le versioni

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Nell'USAAF i primi P-38 erano quelli di preserie, nella tarda primavera del '41, grossomodo in contemporanea con un altro Folgore, il Macchi C.202. Il primo gruppo che ebbe i P-38 li usò nel settembre del '41 nelle manovre aeree sulla Luisiana. Nonostante la necessità di difendere la costa orientale, già nella primavera del '42 si pensò a portare i P-38 in Gran Bretagna, il che venne aiutato da serbatoi ausiliari capci di aumentare l'autonomia da 1.300 a 2.200 miglia (cira 3.500 km), anzi venen dimostrato persino di come i P-38 potessero volare per circa 5.000 km nelle migliori condizioni, una prestazione degna di un F-15 Eagle, e così fu possibile, seguendo la rotta per la Groenlandia, arrivare con 3 soste fino in UK. Agosto 1942, erano già presenti due gruppi, il 1st e il 14th con 81 P-38F, e altri due difendevano l'Islanda, diventata punto di transito dall'importanza strategica per il ponte aereo americano. Uno di essi abbatté il 14 agosto un FW-200C, assieme all'azione di un P-40C. Le prime vittorie USAAF in Europa. Dopo circa 347 missioni operative e di addestramento, senza altri contatti con la LW, i gruppi 1, 14 e 82 vennero mandati con la 12th AF in Nord Africa, e nel viaggio di trasferimento abbatterono due Ju-88 su Biscaglia. La prima missione venne fatta il 19 novembre 1942 scortando i B-17. Presto iniziarono gli scontri con i Bf-109, 110 e FW-190, nonché con i Macchi 202. Tuttavia i risultati non furono del tutto soddisfacenti per quello che era il primo caccia americano della Triade (gli altri erano il P-47 e il 51). I P-38 si fecero presto conoscere per l'attacco agli aeroconvogli vicino alla Tunisia, e il 5 aprile l'82nd FG dichiarò ben 31 aerei contro 6 perdite, ma le missioni a quote dell'ordine dei 4.500 m non vedevano i P-38 particolarmente favoriti: i caccia nemici erano più veloci e più agili, anche perché il volantino al posto della barra non permetteva la migliore controllabilità possibile per il caccia. La migliore tattica del P-38 divenne la boom and zoom, ovvero azioni rapide di picchiata e risalita. La sua potenza di fuoco fu fatale per molti Ju 52 e S.82, e presto i Tedeschi lo chiamarono 'il Diavolo a due code'.
 
Poi iniziarono le incursioni in Italia, con i tre FG assegnati per le missioni offensive e la scorta dei B17 e 24. A novembre vennero assegnati alla 15th AF -assieme ai ricognitori del 5th PRG- e il loro migliore 'asso', W.J. Sloan, aveva all'epoca 12 vittorie; un altro pilota divenne invece 'asso in un giorno', abbattendo l'8 ottobre 1943 cinque Ju-87. Sulla capitale bulgara i P-38 arrivarono in scorta ai bombardieri delle 12th e 15th AF. In tre missioni persero 4 P-38 e 2 B-24, ma abbatterono 16 caccia. Il 19 dicembre 1943 iniziarono li attacchi sulla Germania. Il 3 gennaio 1944 vi fu un bombardamento su Torino e per l'occasione l'incontro con un pericoloso avversario, il 1° Gruppo caccia dell'ANR, con 9 MC.205 che decollati, riuscirono ad abbattere 3 P-38 e un quarto probabile. I P-38 avevano già avuto a che fare con i vari tipi di Macchi e con quel combattimento ricominciò la battaglia perché fu l'esordio del 1° Gruppo caccia ANR. Ai P-38G si cominciarono in quel mese ad aggiungere gli H, mentre comparve la squadriglia meteo, la 154th WRS. I P-38H provenivano invece dal 55° FG della 8a AF, che nel frattempo ricevette i P-38J. In primavera apparvero anche con la 15th AF i P-38J, le cui veloci picchiate saranno una sgradita sorpresa per molti piloti dell'Asse, abituati a scappare in questo modo ai diavoli a due code. Ad aprile tutti i gruppi avevano il modello J.
 
A parte i duelli continui contro i pochi caccia italiani e tedeschi nel settore mediterraneo, i P-38 iniziarono presto le loro missioni anche contro bersagli nei Balcani, Francia e Austria, fino alla Germania, dal febbraio 1944. Aprile 1944, ‘missione impossibile’ dei B-24 contro Pojesti, con la scorta dei P-38. Questi vennero poi impiegati in maniera del tutto disgiunta dai bombardieri quando il 10 giugno successivo attaccarono da soli: 46 aerei dell'82 FG e la scorta di altri 48 del 1st FG. Ogni aereo aveva una bomba da 454 kg (quantomeno quelli dell’82imo), ma vi furono anche perdite elevate: non meno di 22 aerei distrutti (14 dell'82 FG), in cambio un certo successo sulla raffineria bersaglio (la Romano Americana Oil Rafinery), e 23 aerei nemici (rumeni e tedeschi) dichiarati abbattuti. Uno dei piloti dichiarò ben 6 vittorie contro i piccoli FW-190 rumeni, ovvero gli IAR-80; ma al ritorno si ritrovò come unico superstite della sua squadriglia. Data una tale percentuale di perdite, questo tipo di missioni non venne più tentato.
 
==Bibliografia e fonti==