Bivona/Monumenti e luoghi d'interesse: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Portalebivona6.jpg|thumb|250px|right|Il portale gotico chiaramontano, simbolo di Bivona]]
Sono numerosi i '''monumenti e luoghi d'interesse di Bivona''', [[comune italiano]] in [[provincia di Agrigento]], [[Sicilia]], nell'area dei [[Monti Sicani]], nonostante le modeste dimensioni del centro abitato. È un paese ricco soprattutto di edifici religiosi (in tutta la sua storia, Bivona è stata sede di circa una quarantina di edifici sacri<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/|titolo=Guida turistica di Bivona.net|accesso=01-04-2009}}</ref>), molti dei quali si presentano di piccole dimensioni proprio per il loro numero elevato; chiese che vengono considerate dei veri e propri musei per l'abbondanza e la ricchezza di opere d'arte che offrono al proprio interno<ref>{{cita web|url=http://beniculturalibivona.blogspot.com/2007/06/tesori-perduti.html|titolo=Tesori di Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>. A partire dal [[XVII secolo|Seicento]] vennero costruiti numerosi palazzi nobiliari, molti dei quali sono stati distrutti o inglobati da costruzioni più moderne<ref name=guide>{{cita web|url=http://www.bivona.net/|titolo=Guida turistica di Bivona.net|accesso=01-04-2009}}</ref>. Ma a Bivona è soprattutto la natura ad essere l'elemento predominante nel territorio: sono numerosi i punti panoramici presenti in paese e in tutto il territorio, e sono abbondanti anche le aree verdi che caratterizzano il comune. I molteplici giardini presenti in città e nel territorio comunale negli scorsi secoli (ad esempio i giardini ducali e quelli annessi ai vari edifici sacri), sono stati sostituiti da zone di verde pubblico e dall'istituzione di diverse aree protette. Il territorio di Bivona, inoltre, è stato oggetto di diversi preziosi ritrovamenti archeologici, e tuttora corrisponde all'area della Sicilia in cui sono stati trovati i più antichi reperti fossili<ref>{{cita web|url=http://www.parchi-italiani.com/parchi/index.php?id_g=567|titolo=Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio|accesso=01-04-2009}}</ref>.
 
==Architetture religiose==
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[[Immagine:Interno_Chiesa_Madre.jpg|thumb|right|200px|L'interno della Chiesa Madre ''Mater Salvatoris'']]
[[Immagine:Chiesa Santa Maria di Gesù 2.JPG|thumb|right|200px|I ruderi di Santa Maria di Gesù]]
*''[[w:Chiesa Madre Chiaramontana (Bivona)|Chiesa Madre Chiaramontana]]'' ([[XIII secolo]]), in stile gotico, di cui rimane solo il portale della facciata principale, superbo esempio di arte gotica chiaramontana in Sicilia<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=939|titolo=Chiesa Madre Chiaramontana Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa di San Bartolomeo'' ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), di cui rimane il portale della facciata principale, di gusto barocco<ref>{{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Storia delle Comunità Religiose e degli edifici sacri di Bivona|anno=1997|editore=Comune di Bivona|città=Bivona|cid=Antonino Marrone, 1997}} pag. 99.</ref>;
*''Chiesa di Santa Rosalia'' ([[XIII secolo|XIII]]-[[XIV secolo]]), dotata di un portale in stile barocco, presenta all'interno il Fercolo di Santa Rosalia, scolpito nel [[1601]], un crocifisso ligneo, alcune tele sette-ottocentesche e una piccola botola attraverso la quale è possibile osservare il tronco della quercia sotto la quale Santa Rosalia soleva pregare durante la sua permanenza nel bosco di Bivona<ref>{{cita web|url=http://www.chiesabivona.it/?page_id=146|titolo=Chiesa Santa Rosalia Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa dell'Annunziata'' ([[XIV secolo]]), comunemente chiamata "Chiesa del Carmine", custodisce alcuni preziosi quadri di grandi autori siciliani (ad esempio quelli di Giuseppe Salerno, noto come ''lo Zoppo di Ganci'')<ref>{{cita web|url=http://www.chiesabivona.it/?page_id=150|titolo=Chiesa del Carmelo Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa di San Sebastiano'' ([[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]]), detta anche "di Santa Chiara", recentemente restaurata, presenta un portale tardo rinascimentale-manierista: all'interno erano presenti diverse tele di Michelangelo Maglianti, pittore palermitano vissuto nel [[XVIII secolo]], ed altre preziose opere d'arte<ref name="Marrone97.0">{{Cita|Antonino Marrone, 1997|389|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di San Paolo'' ([[XV secolo]]), ha un portale in stile barocco del [[XVII secolo]]; barocche sono pure le decorazioni interne. La chiesa si caratterizza per la notevole presenza di pregevoli statue e tele settecentesche<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|373|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Santa Maria di Loreto'' ([[XV secolo]]), detta anche "di San Domenico", si tratta di una delle più grandi chiese di Bivona. Presentava all'interno una grande quantità di arredi sacri, oggi quasi tutti perduti: erano presenti un organo settecentesco, un pulpito in legno, numerosi altari, quadri e statue, molte delle quali trasferite nelle altre chiese bivonesi. Intorno alla metà del [[XX secolo|Novecento]], infatti, la chiesa divenne del tutto inagibile, e tuttora si trova in pessime condizioni. È in atto la ristrutturazione e la restaurazione dell'edificio<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|272|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Santa Maria di Gesù'' ([[XVI secolo]]), di cui rimangono solamente i ruderi. Si trattava di una chiesa in stile gotico. Nel [[Settecento]] venne ristrutturata secondo un gusto prettamente barocco, ma nei due secoli successivi venne completamente abbandonata. Oggi è di proprietà privata<ref name="Marrone97.0" />;
*''Chiesa di San Giacomo Maggiore'' ([[XVI secolo]]), all'interno reca diverse tele di pregevole fattura, alcune statue e soprattutto molte lapidi funerarie, di cui una corredata da un settecentesco monumento funebre. L'altare maggiore è sovrastato da una grande tela cinquecentesca della Madonna degli Angeli ed è dotato di un tabernacolo ligneo del [[Settecento]]. La chiesa, recentemente restaurata, è detta anche "dei Cappuccini"<ref>{{cita web|url=http://www.chiesabivona.it/?page_id=10|titolo=Convento Cappuccini Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa Madre Mater Salvatoris'' ([[XVI secolo]]), edificata dai padri Gesuiti alla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]], nel [[XVII secolo|Seicento]] venne ampliata notevolmente e il [[6 aprile]] [[1781]], dopo l'espulsione dei Gesuiti dalla Sicilia, venne intitolata alla Madonna ("Mater Salvatoris") ed elevata a Nuova Madrice di Bivona<ref>{{cita web|url=http://www.chiesabivona.it/?page_id=9|titolo=Chiesa Madre Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa di Sant'Isidoro Agricola'' ([[XVII secolo]]), edificata negli anni quaranta del [[XVII secolo|Seicento]] da un gruppo di bivonesi che, in seguito a pessime annate agricole, decisero di costruire un luogo di culto per [[w:Isidoro Agricola|Sant'Isidoro Agricola]], protettore degli agricoltori, sia internamente che esternamente la chiesa non presenta alcun elemento architettonico decorativo, come ad indicare l'umiltà e la semplicità propria della vita agricola<ref>{{cita web|url=http://www.chiesabivona.it/?page_id=149|titolo=Chiesa Sant'Isidoro Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>;
*''Chiesa dell'Immacolata Concezione'' ([[XVII secolo]]), era dotata di un prezioso portale barocco dalle caratteristiche colonne tortili, che attualmente giace sotto le macerie all'interno della vicina Chiesa di Santa Maria di Loreto. La chiesa, a navata unica, è crollata quasi del tutto nel corso del [[Novecento]]: solo recentemente è stata restaurata e sconsacrata, divenendo così luogo di riunioni e convegni<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|189|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa Evangelica'' ([[XX secolo]]), inizialmente un semplice locale che nel [[1981]] venne affittato da un italo-americano, nel [[1984]] venne acquistato definitivamente e messo a disposizione della comunità bivonese. L'edificio, in quanto semplice locale, non presenta rilevanti caratteristiche architettoniche, ma si mantiene semplice e sobrio, in linea con i principi evangelici predicati dai pastori<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|406|Antonino Marrone, 1997}}</ref>.
 
===Altre chiese===
====Chiese del passato====
*''Chiesa di Sant'Andrea'', costruita alla fine del [[XII secolo]] o all'inizio del [[XIII secolo|XIII]], probabilmente la prima Chiesa e la prima Matrice di Bivona<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|67|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Sant'Antonio Abate'', una delle Chiese più antiche. La prima notizia su di essa risale al [[23 febbraio]] [[1419]]<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|69|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Sant'Agata'', costruita al tempo della Signoria dei Chiaramonte a Bivona ([[1363]]-[[1392]])<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|133|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di San Giovanni Battista'', risale al [[1481]]-[[1482|82]]. Di piccole dimensioni, era dotata di una sagrestia e di una torre campanaria che fungeva da orologio pubblico<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|143|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Santa Maria Maddalena'', una delle chiese più antiche di Bivona. La prima notizia risale al [[1540]]. Nel [[1595]] fu ceduta ai Gesuiti che la fecero diventare nuova Chiesa Madre<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|154|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di San Pietro'', detta poi di ''Santa Maria del Soccorso''. La prima notizia risale al [[1540]]. A navata unica, presentava una cappella per lato e disponeva di un piccolo campanile<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|156|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Santa Caterina'', la prima notizia su di essa risale al [[1540]]. Qualche anno dopo venne dichiarata non agibile<ref name=marr1>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|163|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di San Giacomo'', la prima notizia su di essa risale al [[1540]], ma già in data anteriore non era più agibile<ref name=marr1 />;
*''Chiesa di Santa Chiara'', si hanno poche notizie su di essa. Questa chiesa era diruta in data anteriore al [[1548]]<ref name=marr2>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|164|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di Santa Lucia'', si hanno notizie su di essa in due documenti rispettivamente del [[1540]] e del [[1593]]<ref name=marr2 /> ;
*''Chiesa di San Rocco'', venne edificata negli anni quaranta del [[XVI secolo|Cinquecento]]. Era dotata di una piccola sagrestia<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|167|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa del Purgatorio'', risale al [[XVIII secolo|Settecento]]. Inizialmente un semplice oratorio, oggi è sede della casa canonica<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|199|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>;
*''Chiesa di San Michele Arcangelo (o di San Francesco)'', inizialmente un ''sacellum'' donato ai Conventuali nel [[1394]], negli [[Anni 1950|anni Cinquanta]] è stata abbattuta per edificare case popolari<ref>{{Cita|Antonino Marrone, 1997|255|Antonino Marrone, 1997}}.</ref>.
 
====Chiese rurali====