Bivona/Le chiese: differenze tra le versioni

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===Chiesa Madre Mater Salvatoris===
{{vedi anche|Chiesa Madre Mater Salvatoris}}
[[Immagine:Interno_Chiesa_Madre.jpg|thumb|right|200px|L'interno della Chiesa Madre ''Mater Salvatoris'']]
Chiesa Madre ''Mater Salvatoris'' ([[XVI secolo]]), sita in Piazza Damaso Pio De Bono, nella parte centrale del paese.
 
È stata edificata dai padri Gesuiti alla fine del [[Cinquecento]], quando vendettero il loro primo collegio e la chiesa annessa alle Clarisse e si stanziarono più a monte. Nel [[Seicento]] venne ampliata notevolmente e il [[6 aprile]] [[1781]], dopo l'espulsione dei Gesuiti dalla Sicilia, venne intitolata alla Madonna ("Mater Salvatoris") ed elevata a Nuova Madrice di Bivona. La chiesa, il cui portale presenta stili architettonici tipici del tardo rinascimento, è ad una sola navata ed è dotata di sagrestia, antisagrestia e campanile. L'interno si presenta con impianto barocco che si mette in risalto soprattutto nei numerosi fregi e stucchi dorati. Oltre ad alcune opere d'arte (la maggior parte delle quali provengono dalle altre chiese antiche), all'interno della chiesa si trovano alcune lapide funerarie (tra cui il monumento funebre all'ottavo vescovo di Caltagirone, il bivonese Damaso Pio De Bono), un pulpito in legno, sette cappelle laterali e la cantoria sull'ingresso sostenuta da due colonne centrali.
 
Lo spazio dell'edificio viene reso ampio e raffinato dalla presenza di molteplici decorazioni in oro zecchino che contrastano lo sfondo interamente bianco della chiesa
 
===Chiesa di Sant'Isidoro Agricola===