Bivona/L'antica Giudecca: differenze tra le versioni

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I reperti archeologici attestano la presenza di ebrei in Sicilia a partire dai primi secoli dopo Cristo: alla fine del VI secolo tale presenza venne confermata da alcune lettere di papa Gregorio Magno. Fu solo in seguito alla conquista dell'Isola da parte degli arabi che in Sicilia si stabilirono "civiltà giudaiche di espressione arabo-magrebina". Grazie all'avvento dei normanni, gli ebrei ottennero "la protezione e la salvaguardia regia", terminando così il periodo di sottomissione e assoggettamento da parte degli arabi e dei cristiani che caratterizzò i secoli precedenti. Ma nel 1310 il re di Sicilia Federico II di Aragona adottò una politica restrittiva nei confronti degli ebrei, costretti a contrassegnare le loro vesti e le loro botteghe con la "rotella rossa". Inoltre vietò loro qualsiasi rapporto con i cristiani. Gli ebrei furono rivalutati da re Alfonso, che concesse loro diritti rimasti in vigore fino al momento della loro espulsione dalla Sicilia, decretata da Ferdinando d'Aragona e da Isabella di Castiglia nel 1492.
 
Ciascuna comunità ebrea della Sicilia era chiamata ''aliama'' o ''giudaica'' (''Judaica'') o ''giudecca''. Tali comunità, nel tardo medioevo, godevano di una propria autonomia politica, amministrativa, giudiziaria e patrimoniale; provvedevano all'imposizione e alla riscossione delle imposte, e svolgevano servizi fondamentali (come la scuola, il notariato, l'ospedale, il cimitero, il macello e l'assistenza ai più bisognosi). Ogni giudaica aveva un organo deliberativo rappresentato dal consiglio regionale, che a sua volta eleggeva i ''proti'' (che formavano l'organo esecutivo) e il ''comitato delle imposte'' (che ripartiva tra le famiglie l'onere dei donativi da versare all'erario). Altri ruoli venivano esercitati dall'''hazan'' (addetto al macello), dal ''mohel'' (colui che operava la circoncisione) e dai sacrestani (che si curavano della sinagoga). Il re Martino, nel [[1396]], nominò un giudice universale ebreo con l'intento di centralizzare il governo di tutte le comunità ebree siciliane. Ma la carica del ''dienchelele'' venne soppressa nel 1447: in seguito a questa data la giurisdizione degli ebrei venne affidata dapprima al ''Maestro Segreto'', poi al ''Consiglio Generale ebraico''. Nel 1492 gli ebrei non convertiti furono espulsi dall'Isola.
 
==La comunità ebraica di Bivona==