Bivona/L'antica Giudecca: differenze tra le versioni
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==Cenni sulle comunità ebraiche in Sicilia==
[[Immagine:Torah2.jpg|thumb|200px|right|La Legge della Torah]]
I reperti archeologici attestano la presenza di
Ciascuna comunità ebrea della Sicilia era chiamata ''aliama'' o ''giudaica'' (''Judaica'') o ''giudecca''. Tali comunità, nel tardo medioevo, godevano di una propria autonomia politica, amministrativa, giudiziaria e patrimoniale; provvedevano all'imposizione e alla riscossione delle imposte, e svolgevano servizi fondamentali (come la scuola, il notariato, l'ospedale, il cimitero, il macello e l'assistenza ai più bisognosi). Ogni giudaica aveva un organo deliberativo rappresentato dal consiglio regionale, che a sua volta eleggeva i ''proti'' (che formavano l'organo esecutivo) e il ''comitato delle imposte'' (che ripartiva tra le famiglie l'onere dei donativi da versare all'erario). Altri ruoli venivano esercitati dall'''hazan'' (addetto al macello), dal ''mohel'' (colui che operava la circoncisione) e dai sacrestani (che si curavano della sinagoga). Il re Martino, nel [[1396]], nominò un giudice universale ebreo con l'intento di centralizzare il governo di tutte le comunità ebree siciliane. Ma la carica del ''dienchelele'' venne soppressa nel ==La comunità ebraica di Bivona==
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