Bivona/Lo stemma comunale: differenze tra le versioni

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===La mazza giuratoria===
[[Immagine:Bivona-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone di Bivona]]
Fino al [[1785]] negli atti ufficiali del Comune di Bivona veniva utilizzato un sigillo comunale su cui erano incise le armi del signore dell'epoca. Il [[5 marzo]] [[1785]], con la pubblicazione delle regie lettere circolari, fu disposto ''che i baroni del regno non si ingerissero nella elezione dei giurati e sindaci delle rispettive terre''<ref name=marr1> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 448.</ref>: pertanto, non essendo più emanazione del potere baronale, l'amministrazione civica bivonese venne dotata di un nuovo sigillo. Quest'ultimo recava lo stemma di Casa Borbone-Sicilia nella parte superiore, e alcuni elementi naturalistici (come alcune piante) intorno ad una torre nella parte inferiore.<br>

Ma l'amministrazione civica di Bivona aveva già un proprio emblema: si trattava di una ''mazza giuratoria'', commissionata dai giurati bivonesi ad un argentiere palermitano, che veniva utilizzata durante le solennità religiose e civili. La mazza è di gusto tardo barocco e probabilmente risale al [[1669]]<ref name=marr> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 448.</ref>. Si hanno le prime notizie su di essa in una lettera inviata ai giurati di Bivona l'[[11 luglio]] [[1720]]<ref> Archivio di Stato di Agrigento, Sottoprefettura di Bivona, vol. 5, fasc. 10, lettera ai giurati di Bivona dell'11 luglio 1720.</ref>: allora la mazza venne data in pegno ad uno dei due monasteri femminili presenti in città, ma fu riscattata poco tempo dopo e restaurata nel [[1791]]. Il primo documento in cui si parla di uno stemma di Bivona risale al [[1860]]: dopo lo [[Spedizione dei Mille|sbarco dei Mille]], infatti, il neoeletto Consiglio Civico di Bivona ordinò al cassiere comunale del vecchio consiglio di consegnare al nuovo cassiere ''la mazza d'argento forata al di sotto e adorna di due puttini pure di argento, un drappo di velluto di seta color cremisi gallonato con lo stemma e l'immagine della V. SS e della protettrice S. Rosalia''<ref name=marr2> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 449.</ref>.
 
===Il primo stemma===