Bivona/Religione a Bivona: differenze tra le versioni

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Pertanto il clero secolare siciliano, dopo avere sostenuto l'unità della nazione, negli [[Anni 1860|anni sessanta]] dell'[[Ottocento]] assunse un atteggiamento critico verso il governo, accusato di [[anticlericalismo]], soprattutto perché esso intendeva sopprimere le corporazioni religiose e conquistare [[Roma]] e lo [[Stato Pontificio]].
 
Il [[10 giugno]] [[1865]] i religiosi bivonesi stilarono una convenzione reciproca tra il clero secolare e le comunità degli ordini religiosi ancora esistenti a Bivona, con la quale essi garantivano la propria ''assistenza ai funerali e la celebrazione dei divini uffici'' e la propria cura nei riguardi dei sacerdoti secolari e regolari defunti.
 
La definitiva rottura tra il clero di Bivona e il governo italiano si ebbe il 28 settembre 1866, quando venne rese esecutiva anche in Sicilia la legge di soppressione delle corporazioni religiose.
 
===La dottrina sociale della Chiesa===