Bivona/Religione a Bivona: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 113:
===Le riforme del Tanucci (1767) ed il Concordato (1818)===
[[Immagine:Tanucci Bernardo 01.jpg|thumb|left|200px|Bernardo Tanucci]]
Per ridimensionare i poteri ecclesiastici e feudali e per assicurare il monopolio dei tre poteri ([[Potere legislativo|legislativo]], [[Potere esecutivo|esecutivo]] e [[Potere giudiziario|giudiziario]]) allo Stato, nel periodo compreso tra il [[1767]] ed il [[1818]] vennero attuate diverse riforme<ref name=trentasette>{{cita|Antonino Marrone, 1997|37}}</ref>. La prima fu quella di [[Bernardo Tanucci]] (Ministro della Giustizia, Ministro degli Affari esteri della Casa Reale e Primo Ministro del [[Regno di Napoli]]), che nel [[1767]] decretò l'espulsione dei gesuiti dal regno<ref name=trentasette>{{cita|Antonino Marrone, 1997|37}}</ref>.
 
Dal [[1781]] vennero attuate le riforme del marchese [[Domenico Caracciolo]]<ref name=trentasette>{{cita|Antonino Marrone, 1997|37}}</ref>, viceré di Sicilia: in tale anno venne abolita la [[manomorta]] ecclesiastica<ref name=trentasette>{{cita|Antonino Marrone, 1997|37}}</ref> e venne sottratto alla chiesa il controllo delle opere pie laicali<ref name=trentotto>{{cita|Antonino Marrone, 1997|38}}</ref>; nel [[1782]] venne prescritta la censuazione dei beni ecclesiastici<ref name=trentasette>{{cita|Antonino Marrone, 1997|37}}</ref> e venne abolita l'[[Inquisizione]]<ref name=trentotto>{{cita|Antonino Marrone, 1997|38}}</ref>; nel [[1812]] la nuova [[Costituzione siciliana del 1812|costituzione siciliana]] abolì la pluralità dei fori giudiziari e l'antico prIvilegioprivilegio che godevano gli ecclesiastici dell'esenzione dlledelle gabelle civiche e regie<ref name=trentotto>{{cita|Antonino Marrone, 1997|38}}</ref>; infine, il [[Concordato]] del [[febbraio]] [[1818]] tra la [[Santa Sede]] e il [[Regno delle Due Sicilie]], che modificò il sistema di sostentamento delle parrocchie<ref name=trentotto>{{cita|Antonino Marrone, 1997|38}}</ref>.
 
L'espulsione della compagnia di Gesù causò una crisi in campo economico, sociale e soprattutto religioso<ref name=trentotto>{{cita|Antonino Marrone, 1997|38}}</ref>: i locali dell'ex collegio gesuitico vennero occupati dal clero secolare che adibirono la chiesa a [[Chiesa madre Mater Salvatoris|nuova madrice]]<ref name=trentanove>{{cita|Antonino Marrone, 1997|39}}</ref>, ma tuttavia esso non riuscì ad assumere quel ruolo primario nella vita dei cittadini che fino a quel momento avevano ricoperto i padri gesuiti<ref name=trentanove>{{cita|Antonino Marrone, 1997|39}}</ref>. Tra il [[Settecento]] e l'[[Ottocento]] Bivona fu colpita da una crisi demografica ed economica che risultò devastante per tanti ordini religiosi locali: molti conventi entrarono in crisi, altri subirono una riduzione di religiosi, altri ancora vennero chiusi<ref name=trentanove>{{cita|Antonino Marrone, 1997|39}}</ref>.
 
Anche le chiese parrocchiali vissero un periodo di crisi economica<ref name=quaranta>{{cita|Antonino Marrone, 1997|40}}</ref>: ciò era dovuto anche al ridottissimo numero di abitanti (circa 2.000 nel [[1806]])<ref name=quaranta>{{cita|Antonino Marrone, 1997|40}}</ref>; l'assestamento del bilancio delle parrocchie si ebbe solamente grazie al succitato concordato stipulato nel [[1818]] ma entrato in vigore solamente a partire dal [[1822]], dopo gli anni dei [[Indipendentismo siciliano|moti rivoluzionari]] del [[1820]]-[[1821]]<ref name=quaranta>{{cita|Antonino Marrone, 1997|40}}</ref>.
 
===Dal Risorgimento all'Unità d'Italia===