Bivona/Religione a Bivona: differenze tra le versioni

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L'espulsione della compagnia di Gesù causò una crisi in campo economico, sociale e soprattutto religioso: i locali dell'ex collegio gesuitico vennero occupati dal clero secolare che adibirono la chiesa a [[Chiesa madre Mater Salvatoris|nuova madrice]], ma tuttavia esso non riuscì ad assumere quel ruolo primario nella vita dei cittadini che fino a quel momento avevano ricoperto i padri gesuiti. Tra il [[Settecento]] e l'[[Ottocento]] Bivona fu colpita da una crisi demografica ed economica che risultò devastante per tanti ordini religiosi locali: molti conventi entrarono in crisi, altri subirono una riduzione di religiosi, altri ancora vennero chiusi.
 
Anche le chiese parrocchiali vissero un periodo di crisi economica: ciò era dovuto anche al ridottissimo numero di abitanti (circa 2.000 nel [[1806]]); l'assestamento del bilancio delle parrocchie si ebbe solamente grazie al succitato concordato stipulato nel [[1818]] ma entrato in vigore solamente a partire dal [[1822]], dopo gli anni dei [[Indipendentismo siciliano|moti rivoluzionari]] del [[1820]]-[[1821]].
 
===Dal Risorgimento all'Unità d'Italia===