Bivona/Monumenti e luoghi d'interesse: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Torre orologio bivona 1.jpg|thumbnail|right|250px|La Torre dell'Orologio]]
[[Immagine:Fontanapazzabivona.jpg|thumbnail|right|250px|Fontana Pazza]]
*''Palazzo Ducale'' ([[XVI secolo]]), sito tra Piazza Ducale, Via Lorenzo Panepinto e Via Telegrafo, nella parte centrale del paese. Fu edificato intorno alla metà del [[XVI secolo|Cinquecento]]; nel [[1554]] prese il nome di "palazzo ducale" in quanto venne abitato da Isabella de Vega e Pietro de Luna, che aveva acquisito il titolo di Duca<ref> {{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone|titolo=Bivona città feudale vol. I|anno=1987 |editore=Salvatore Sciascia Editore |luogo=Caltanissetta-Roma|cid=Antonino Marrone, 1987 I}} Pag. 152.</ref>. La coppia trasferì la propria residenza in Bivona dopo aver trascorso un periodo a Palermo. Fu sede delle famiglie ducali che succedettero ai de Luna stanziatesi a Bivona, fino a quando, nel [[XIX secolo]], venne utilizzato prima come sede di Sottintendenza, poi come sede di Sottoprefettura al primo piano, mentre il piano terra costituiva le carceri distrettuali e circondariali<ref> {{cita libro|nome=Antonino|cognome=Marrone |titolo=Bivona dal 1812 al 1881 |anno=2001|editore=Comune di Bivona |luogo=Bivona|cid=Antonino Marrone, 2001}} Pag. 432.</ref>. Nel [[1927]] divenne sede del Municipio di Bivona, con gli uffici allocati sempre al primo piano, il "piano nobile". Nella seconda metà del [[XX secolo|Novecento]] la parte meridionale del palazzo, prospiciente la Piazza Ducale, venne demolita perchè ridotta in pessime condizioni, e venne costruito un nuovo edificio a più piani che fungesse da Municipio e da piccolo albergo. Del palazzo originario oggi rimane solamente una piccola parte, quella settentrionale, divenuta abitazione privata.
*''Palazzo Municipale'' ([[XVII secolo]]), sito tra Piazza Ducale e Piazza Madrice, nella parte centrale del paese. La sede del Palazzo Municipale di Bivona è l'antico Collegio dei Gesuiti. Dopo l'espulsione della Compagnia di Gesù dalla Sicilia, i locali del collegio vennero adibiti a scuola (a partire dal [[XVI secolo]] Bivona fu sede di scuole primarie e secondarie<ref>{{cita|Antonino Marrone, 2001|369}}.</ref>); nella seconda metà del [[XX secolo|Novecento]] il palazzo divenne sede municipale. Alcuni locali costituiscono la biblioteca comunale, altri gli uffici del Municipio, altri ancora sono annessi alla vicina Chiesa Madre.
*''Palazzo del Marchese Greco'' ([[XVIII secolo]]), sito nell'omonima via, in stile tardo [[barocco]]<ref>{{cita web|url=http://www.bivonaonline.it/?page_id=955|titolo=Palazzo Marchese Greco Bivona|accesso=01-04-2009}}</ref>. È l'unico palazzo nobiliare di Bivona che ha mantenuto le proprie caratteristiche architettoniche. Ritenuta una tra le migliori dimore patrizie del barocco siciliano<ref>Distretto Scolastico N. 003 - Bivona (AG), ''Leggiamo il nostro patrimonio artistico'', Progetto "Educazione Permanente", 2000, pag. 66.</ref>, riproduce, in modo del tutto originale, i rispettivi modelli spagnoli, distaccandosi da essi in modo autoctono ed autonomo. Presenta in modo sontuoso ed elegante le principali caratteristiche della propria corrente artistica: bizzarria ed esagerazione esasperata, inclini al senso del fantastico. Il palazzo, in [[pietra arenaria]] e di un solo piano, si sviluppa in lunghezza e presenta otto balconi sulla facciata principale. Il balcone angolare occidentale presenta grottesche figure di pietra, simili a delle [[cariatidi]], che ricordano i mostri che decorano [[Villa Palagonia]] a [[Bagheria]] (PA). Le sculture esterne rappresentano forme vegetali e frutti, simboli di abbondanza materiale e prosperità economica, condizioni tipiche della Bivona seicentesca e della prima metà del [[XVIII secolo|Settecento]]. Nella parte orientale è presente lo stemma del Marchesato della famiglia Greco. Il palazzo, come si evince dal fregio del balcone centrale, è stato ultimato nel [[1707]], e successivamente è stato sede della Sottintendenza di Bivona. Oggi è in fase di restaurazione: a lavoro ultimato diverrà sede museale.<br> Altri importanti palazzi sono:
*''Palazzo De Michele'', sito tra via Lorenzo Panepinto e Via De Michele, nella parte centro-settentrionale del paese, un tempo era abitazione del barone De Michele e successivamente dei sottoprefetti di Bivona<ref>{{cita|Antonino Marrone, 2001|218}}.</ref>. La facciata principale, di uno spiccato color rosa, presenta cinque balconi e un portale di ottima fattura. Attualmente il palazzo è di proprietà privata;
*''Palazzo dei Baroni Guggino'', sito tra Piazza Guggino e Via Sirretta, nella parte occidentale del paese. Un tempo era abitazione della famiglia Guggino, che deteneva un Baronato<ref>{{cita|Antonino Marrone, 2001|147}}.</ref>. La facciata principale presenta cinque balconi, di cui uno angolare (quello posto sul lato ovest); l'intera abitazione si sviluppa attorno ad una ''xanèa'', all'interno del quale si trova un'edicola sacra. L'edificio, che un tempo fu anche della famiglia del Marchese Greco, attualmente è di proprietà privata;
*''Antica Casa Comunale'', prospiciente l'attuale Piazza Giovanni Cinà, nella parte centrale del paese, a 503 {{m s.l.m.}}, che rappresenta la posizione altimetrica del centro urbano, proprio perchè in passato l'edificio fungeva da casa comunale: a ricordare ciò era una piccola lapide di marmo posta, un tempo, nel prospetto frontale. La costruzione, intorno alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], risultava ristretta e priva di comodità: in alternativa ad essa, fu proposto un progetto per la costruzione della nuova casa comunale in Piazza San Giovanni. A causa della continua sospensione dei lavori, il progetto non venne mai finalizzato: pertanto si riassettò la vecchia sede. L'edificio divenne in seguito sede della Pretura, mentre oggi è l'ufficio del Giudiuce di Pace di Bivona<ref>{{cita|Antonino Marrone, 2001|293}}.</ref>.
 
===Torri e campanili===