Bivona/Monumenti e luoghi d'interesse: differenze tra le versioni

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*Fontanella ''di lu Roggiu'' ([[XIX secolo]]), sita in Via Lorenzo Panepinto, in ferro. Di modeste dimensioni, ha una base rettangolare in cui è riportata l'anno della costruzione, il [[1894]]. La parte superiore è semicircolare; sopra l’imboccatura è riportato il nome del paese, sotto si trova lo stemma comunale. È una fontana molto semplice, priva di decorazioni e con forme essenziali, facilmente utilizzabile dagli abitanti per usi quotidiani. Chiamata ''di lu Roggiu'' ("dell'Orologio") per la vicina presenza della Torre omonima.
*Fontana ''di li Ferri'' ([[XVIII secolo]]), sita in Via Ferri, in muratura. Si tratta di una fontana con lavatoio, nei pressi dell'omonima sorgente, documentata già nel [[XIV secolo]], che si trova nella parte meridionale del paese, dove un tempo era presente una Porta. Il nome è da ricondurre all'antica presenza di botteghe di ferraioli. Dal più antico documento sulla fontana, risalente al [[1752]], si evince che non si trattava di un lavatoio, ma di un abbeveratoio. Di forma rettangolare, è composto da quattro vasche, una grande (l'abbeveratoio) e tre piccole (il lavatoio).
*Fontana ''di lu Savucu'' ([[XIV secolo]]), sita in Via Conceria, in muratura. Si trova nei pressi dell'omonima sorgente, documentata già nel [[XIV secolo|Trecento]]. Il termine ''Savucu'' ("Sambuco") deriva probabilmente dall’arabo ''zabbug'' (olivo selvatico) o da sambuco, l'arbusto i cui frutti vengono utilizzati per la preparazione di vini e sciroppi. La fontana, in pietra locale, è composta da vasche che digradano seguendo il pendio della strada, che si trova nella parte occidentale del paese.
*Fontana ''ex abbeveratorio di Piazza Guglielmo Marconi'' ([[XIX secolo]]), sita all'interno della Villa Comunale, in muratura. È l’abbeveratoio più grande presente a Bivona. Realizzato negli anni settanta del [[XIX secolo]] in Piazza Fiera, l'attuale Piazza Marconi, per abbeverare gli animali da soma che trainavano le carrozze. Recentemente è stato restaurato ed adibito a fontana, mantenendo la sua forma perfettamente circolare. L'acqua della fontana non è utilizzabile nè potabile, ma ha solamente fini scenografici.
*Fontanella ''di Via Amato'' ([[XX secolo]]), sita nell'omonima via, in ferro. Costruita nel [[1929]], presenta le stesse caratteristiche di molte altre fontane costruite sul modello di quella ''di lu Roggiu'' di Via Lorenzo Panepinto; essa si differenzia dalle altre per la presenza del [[fascio littorio]], simbolo del Fascismo.
*''Fontana Pazza'', sita nell'omonima via, in muratura. È chiamata in tale modo perché la sorgente esistente ha un andamento irregolare e rivela ai bivonesi, con un certo anticipo, le annate magre di acqua. Solitamente l'acqua abbonda nel periodo estivo se fuoriesce nel periodo di [[Santa Lucia]], a [[dicembre]]. La fontana, nel [[XX secolo|Novecento]], è stata ricostruita ''ex novo'' durante i lavori di pavimentazione della strada: quella originaria, esistente da diversi secoli, aveva un abbeveratorio di forma rettangolare nella parte posteriore, e una piccola vasca con un rubinetto da cui fuoriusciva acqua potabile nella parte anteriore; quella attuale, invece, presenta una vasca a forma poligonale e una parte superiore di forma semicircolare da cui fuoriesce l’acqua. La sorgente dà il nome al quartiere, che è situato nella parte settentrionale del paese.
 
====Altre fontane di Bivona====