Bivona/Monumenti e luoghi d'interesse: differenze tra le versioni
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*Chiesa di San Sebastiano ([[XIV secolo|XIV]]-[[XV secolo]]), detta anche "di Santa Chiara", recentemente restaurata, presenta un portale tardo rinascimentale-manierista: all'interno erano presenti diverse tele di Michelangelo Maglianti, pittore palermitano vissuto nel [[XVIII secolo]], ed altre preziose opere d'arte<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e deli Edifici Sacri di Bivona|1997| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 389.</ref>;
*Chiesa di San Paolo ([[XV secolo]]), ha un portale in stile barocco del [[XVII secolo]]; barocche sono pure le decorazioni inerne. La chiesa si caratterizza per la notevole presenza di pregevoli statue e tele settecentesche<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e deli Edifici Sacri di Bivona|1997| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 373.</ref>;
*Chiesa di Santa Maria di Loreto ([[XV secolo]]), detta anche "di San Domenico", si tratta di una delle più grandi chiese di Bivona. Presentava all'interno una grande quantità di arredi sacri, oggi quasi tutti perduti: erano presenti un organo settecentesco, un pulpito in legno, numerosi altari, quadri e statue, molte delle quali trasferite nelle altre chiese bivonesi. Intorno alla metà del [[Novecento]], infatti, la chiesa divenne del tutto inagibile, e tuttora si trova in pessime condizioni.
*Chiesa di Santa Maria di Gesù ([[XVI secolo]]), di cui rimangono solamente i ruderi. Si trattava di una chiesa in stile gotico. Nel [[Settecento]] venne ristrutturata secondo un gusto prettamente barocco, ma nei due secoli successivi venne completamente abbandonata. Oggi è di proprietà privata<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e deli Edifici Sacri di Bivona|1997| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 299.</ref>;
*Chiesa di San Giacomo Maggiore ([[XVI secolo]]), all'interno reca diverse tele di pregevole fattura, alcune statue e soprattutto molte lapidi funerarie, di cui una corredata da un settecentesco monumento funebre. L'altare maggiore è sovrastato da una grande tela cinquecentesca della Madonna degli Angeli ed è dotato di un tabernacolo ligneo del [[Settecento]]. La chiesa, recentemente restaurata, è detta anche "dei Cappuccini"<ref> [http://www.chiesabivona.it/?page_id=10 Convento Cappuccini Bivona].</ref>;
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*Oratorio dei baroni De Michele, documentato dal [[1855]] al [[1949]]<ref name=marr9> {{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e deli Edifici Sacri di Bivona|1997| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 207.</ref>;
*Oratorio di don Alfonso Puccio, attestato nel [[1892]]<ref name=marr9> {{cita libro|Antonino| Marrone | Storia delle Comunità Religiose e deli Edifici Sacri di Bivona|1997| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 207.</ref>;
*Oratorio della famiglia De Bono, eredi del Vescovo di [[Caltagirone]] [[Damaso Pio De Bono]].
===Moschee e sinagoghe===
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*Palazzo Ducale ([[XVI secolo]]), sito tra Piazza Ducale, Via Lorenzo Panepinto e Via Telegrafo, nella parte centrale del paese. Fu edificato intorno alla metà del [[Cinquecento]]; nel [[1554]] prese il nome di "palazzo ducale" in quanto venne abitato da Isabella de Vega e Pietro de Luna, che aveva acquisito il titolo di Duca<ref> {{cita libro|Antonino|Marrone| Bivona città feudale vol. I| 1987 | Salvatore Sciascia Editore | Caltanissetta-Roma}} Pag. 152.</ref>. La coppia trasferì la propria residenza in Bivona dopo aver trascorso un periodo a Palermo. Fu sede delle famiglie ducali che succedettero ai de Luna stanziatesi a Bivona, fino a quando, nel [[XIX secolo]], venne utilizzato prima come sede di Sottintendenza, poi come sede di Sottoprefettura al primo piano, mentre il piano terra costituiva le carceri distrettuali e circondariali<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 432.</ref>. Nel [[1927]] divenne sede del Municipio di Bivona, con gli uffici allocati sempre al primo piano, il "piano nobile". Nella seconda metà del [[Novecento]] la parte meridionale del palazzo, prospiciente la Piazza Ducale, venne demolita perchè ridotta in pessime condizioni, e venne costruito un nuovo edificio a più piani che fungesse da Municipio e da piccolo albergo. Del palazzo originario oggi rimane solamente una piccola parte, quella settentrionale, divenuta abitazione privata.
*Palazzo Municipale ([[XVII secolo]]), sito tra Piazza Ducale e Piazza Madrice, nella parte centrale del paese. La sede del Palazzo Municipale di Bivona è l'antico Collegio dei Gesuiti. Dopo l'espulsione della Compagnia di Gesù dalla Sicilia, i locali del collegio vennero adibiti a scuola (a partire dal [[XVI secolo]] Bivona fu sede di scuole primarie e secondarie<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 369.</ref>); nella seconda metà del [[Novecento]] il palazzo divenne sede municipale. Alcuni locali costituiscono la biblioteca comunale, altri gli uffici del Municipio, altri ancora sono annessi alla vicina Chiesa Madre.
*Palazzo del Marchese Greco ([[XVIII secolo]]), sito nell'omonima via, in stile tardo [[barocco]]<ref> [http://www.bivonaonline.it/?page_id=955 Palazzo Marchese Greco Bivona].</ref>.
*Palazzo De Michele, sito tra via Lorenzo Panepinto e Via De Michele, nella parte centro-settentrionale del paese, un tempo era abitazione del barone De Michele e successivamente dei sottoprefetti di Bivona<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 218.</ref>. La facciata principale, di uno spiccato color rosa, presenta cinque balconi e un portale di ottima fattura. Attualmente il palazzo è di proprietà privata;
*Palazzo dei Baroni Guggino, sito tra Piazza Guggino e Via Sirretta, nella parte occidentale del paese. Un tempo era abitazione della famiglia Guggino, che deteneva un Baronato<ref> {{cita libro|Antonino| Marrone | Bivona dal 1812 al 1881 |2001| Comune di Bivona | Bivona}} Pag. 147.</ref>. La facciata principale presenta cinque balconi, di cui uno angolare (quello posto sul lato ovest); l'intera abitazione si sviluppa attorno ad una ''xanèa'', all'interno del quale si trova un'edicola sacra. L'edificio, che un tempo fu anche della famiglia del Marchese Greco, attualmente è di proprietà privata;
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===Fontane===
Numerose sono le fontane e le sorgenti sparse nel territorio bivonese. Il primo impianto di fontane pubbliche risale al [[1887]], molte furono costruite nel [[1894]]. Oggi a Bivona sono presenti circa una ventina di fontane; le più importanti sono<ref> [http://beniculturalibivona.blogspot.com/2007/10/fontane-centenarie.html Fontane di Bivona].</ref>:
*Fontana ''Mezzaranciu'' o ''Cannulicchi'' ([[XIX secolo]]), sita in Piazza Guglielmo Marconi, in ferro. La fontana si trova all’interno di un’esedra in muratura ed è delimitata da una ringhiera in ferro.
*Fontanella ''di lu Roggiu'' ([[XIX secolo]]), sita in Via Lorenzo Panepinto, in ferro. Di modeste dimensioni, ha una base rettangolare in cui è riportata l'anno della costruzione, il [[1894]]. La parte superiore è semicircolare; sopra l’imboccatura è riportato il nome del paese, sotto si trova lo stemma comunale.
*Fontana ''di li Ferri'' ([[XVIII secolo]]), sita in Via Ferri, in muratura. Si tratta di una fontana con lavatoio, nei pressi dell'omonima sorgente, documentata già nel [[XIV secolo]], che si trova nella parte meridionale del paese, dove un tempo era presente una Porta. Il nome è da ricondurre all'antica presenza di botteghe di ferraioli. Dal più antico documento sulla fontana, risalente al [[1752]], si evince che non si trattava di un lavatoio, ma di un abbeveratoio. Di forma rettangolare, è composto da quattro vasche, una grande (l'abbeveratoio) e tre piccole (il lavatoio).
*Fontana ''di lu Savucu'' ([[XIV secolo]]), sita in Via Conceria, in muratura. Si trova nei pressi dell'omonima sorgente, documentata già nel [[Trecento]]. Il termine ''Savucu'' ("Sambuco") deriva probabilmente dall’arabo ''zabbug'' (olivo selvatico) o da sambuco, l'arbusto i cui frutti vengono utilizzati per la preparazione di vini e sciroppi. La fontana, in pietra locale, è composta da vasche che digradano seguendo il pendio della strada, che si trova nella parte occidentale del paese.
*Fontana ex abbeveratorio di Piazza Guglielmo Marconi ([[XIX secolo]]), sita all'interno della Villa Comunale, in muratura.
*Fontanella di Via Amato ([[XX secolo]]), sita nell'omonima via, in ferro. Costruita nel [[1929]], presenta le stesse caratteristiche di molte altre fontane costruite sul modello di quella ''di lu Roggiu'' di Via Lorenzo Panepinto; essa si differenzia dalle altre per la presenza del [[fascio littorio]], simbolo del Fascismo.
*Fontana Pazza, sita nell'omonima via, in muratura.
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===Altre architetture civili===
*Villa Comunale ([[XX secolo]]), sita in Piazza Guglielmo Marconi.
[[Immagine:Magazzinoducabivona.jpg|thumbnail|right|200px|Antico magazzino del Duca di Bivona, oggi trasformato in un locale]]
[[Immagine:Acquedottobivona.jpg|thumbnail|right|200px|Antico Ponte-acquedotto di Bivona]]
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[[Immagine:Palazziportapalermobivona.jpg|thumb|200px|right|I palazzi condominiali di Via Porta Palermo]]
===Strade e Piazze===
*Via Roma, sita tra Piazza Guglielmo Marconi e Contrada Scaldamosche; è stata costruita nel [[XIX secolo]] e rappresenta un tratto della SS 118 che attraversa il paese.
*Via Porta Palermo, sita tra Contrada Canfuto e Piazza Guglielmo Marconi; rappresenta la porta d'ingresso di Bivona per chi proviene da Santo Stefano Quisquina. Si caratterizza per la notevole presenza di palazzi condominiali, edificati nel [[XX secolo]], quando il paese si espanse sia verso ovest che verso est;
*Via Lorenzo Panepinto, sita tra Piazza Guglielmo Marconi e Via Fabrizio De Andrè; costruita nel [[1847]], sotto di essa si trova il fiume Alba, che un tempo scorreva all'aperto. Intitolata alla memoria di Lorenzo Panepinto, poeta e politico di stampo socialista, vittima della mafia. Lungo questa via si possono ammirare alcuni tra i più importanti luoghi e monumenti di Bivona, tra cui i resti del Castello, la Torre dell'Orologio, il Palazzo Ducale, il Palazzo De Michele, la Chiesa di Sant'Isidoro. La Via Lorenzo Panepinto conduce dalla piazza principale del paese fino alle vicinanze del Liceo "L. Pirandello";
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{{vedi anche|Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio}}
[[Immagine:Riservanaturalebivona1.jpg|thumb|250px|right|Panoramica del territorio bivonese che ricade all'interno della Riserva Naturale]]
La Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio è stata istituita nel [[1997]].
===Area Attrezzata demaniale Canfuto===
L'Area Attrezzata demaniale Canfuto è gestita dall'Azienda Regionale Foreste Demaniali<ref> [http://www.lasiciliainrete.it/NATURA/aree_attrezzate/AGRIGENTO/canfuto/canfuto.htm Area Attrezzata Demaniale Canfuto].</ref>. Sorge su un'altura boscata dominante la vallata sottostante e Bivona. Si estende su circa 3 ettari ed ha prevalentemente conifere.
===Parco dei Monti Sicani===
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