Caccia tattici in azione: differenze tra le versioni

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L'armamento del Gustav era soggetto di particolari critiche: inizialmente era come quello dell'F-4, poi apparvero le due MG 131, che però causarono delle bozze nel muso dannose nell'ostruire la visuale verso l'avanti dei piloti e penalizzanti anche a livello aerodinamico. Dopo il perfezionismo del 'Friedrich' però non pare che la pulizia aerodinamica fosse così importante con il Gustav, che ritornò al ruotino di coda fisso anziché retrattile (per poi cambiare ancora con il K). Ma con i B-24 e 17 da affrontare, la cosa non era accettabile. Non lo era a maggior ragione se si considera che i FW-190A ebbero ben 4 cannoni da 20 nelle ali; dall'A-5 essi erano tutti MG151 con 750 colpi complessivi. Eppure il FW-190 aveva solo 2 m2 di ala in più. Quindi, tutto sommato, come armamento era il Bf-109 non all'altezza degli standard internazionali.
 
 
I Tedeschi, fino al '41-42 non ebbero molte armi per i loro aerei: MG15 e 17, e gli MG FF da 20 mm. Ma poi divennero disponibili una vasta varietà di opzioni.
 
Le MG 81 erano una di queste, ma vennero usate quasi esclusivamente come armi difensive da bombardiere piuttosto che per caccia, dove rimasero le MG17. Se fossero state adottate, avrebbero comportato molti vantaggi: la cadenza di tiro passava da 1.500-1.600 c.min, rispetto ai 1.000 delle MG 15 e 1.100 delle MG 17. Sopratutto, mentre le MG 17 erano armi molto pesanti e grosse per il loro calibro (7,92 mm), le MG 81 erano armi molto compatte e leggere: 89 cm e 6,3 kg vs 121 cm e 12,6 kg. L'unico inconveniente era la velocità iniziale scesa da 850 a 816 m.sec. L'eventuale installazione di 4 di queste armi nelle ali, più le due MG 17 o altre due MG 81 nel muso avrebbe comportato un volume di fuoco di circa 9.000 c.min, paragonabile a quello di uno Spit Mk I e sufficiente a 'spellare' un malcapitato avversario, più naturalmente l'MG151/20 con i suoi 200 colpi.
 
Le MG131 erano armi molto leggere e piccole per il calibro (18,8 kg e 117 cm) di 13 mm. Anche se avevano una velocità iniziale di soli 720 m.sec, sparavano a circa 900 c.min e potevano così ottenere un volume di fuoco considerevole. Se le ali potevano originariamente portare due cannoni MG FF da 20 mm, non avrebbero avuto difficoltà con altrettante MG131, con abbondante munizionamento (350-400 c.); forse sarebbe stato possibile anche istallarne 4, ma con meno colpi (circa 200-250), oppure una combinazione di due 13 e 2 7,92 mm (MG 81). Una soluzione più potente sarebbero stati gli MG FF/M, versione con balistica migliorata degli originari MG FF. L'alimentazione a tamburo dei tempi del Bf-109E era oramai sostituita da quella a nastro e i Giapponesi, con i loro A6M5 adottarono questo sistema (con 125 colpi). I Tedeschi avrebbero potuto fare lo stesso aggiornando lo standard Bf-109E. Ad un gradino superiore c'erano le MG151/15, molto più lunghe (192 cm anziché 132) e pesanti (38 kg vs 27), molto superiori come cadenza di tiro e balistica. Se fosse stato possibile, dunque, queste avrebbero dovuto avere la preferenza, con 150-200 cp l'una. Infine gli MG151/20 (42 kg ma solo 177 cm), come nei caccia italiani e nei FW-190: a seconda del tipo d'ala (modificata, oppure allungata) e della posizione dei radiatori (alari oppure spostati nella fusoliera come sui caccia italiani e giapponesi) si sarebbero potuti eventualmente imbarcare 2 cannoni con 120-200 cp l'uno. Che installare i cannoni internamente alle ali del Bf-109 fosse possibile, del resto, lo prova anche uno sviluppo postbellico del Bf-109: il CASA 1112 Buchon, caccia d'appoggio tattico che nelle ali aveva due grossi cannoni HS-404 (circa 50 kg) con una quantità di munizioni non ben nota ma dell'ordine dei 200 cp. Quindi è ancora più misterioso e bizzarro che questi durante la guerra fossero disponibili solo in istallazione esterna, cosa molto penalizzante per l’aereo, più che per la ridotta perdita di velocità, per un’influenza negativa sulla maneggevolezza.
 
Il problema dei gunpod tedeschi era sensibile, anche se le munizioni erano sistemate dentro l'ala e i cannoni erano solo un piccolo contenitore sotto; eppure essi erano sufficienti per rallentare e sopratutto rendere goffo l'aereo. Per i cannoni di maggior calibro (Mk 108 da 30 mm) non c'era modo di installarli dentro le ali, ma fino al 20 mm era senz'altro possibile.
 
Comunque, tutto questo era poca cosa rispetto ai razzi da 21 cm, che non solo pesavano 112 kg l’uno, ma i cui tubi di lancio, necessari per non danneggiare le ali, erano di tipo fisso: anche quando vuoti, quindi, senza un qualche semplice meccanismo di sgancio, continuavano a distorcere e a peggiorare l’aerodinamica dell’aereo, un problema molto grave se in giro c’erano dei caccia di scorta.
 
Nel muso le MG131 erano un problema per le bozze che causavano (e su cui alcuni piloti fecero dipingere anche gli occhi), ma riprogettare il muso per eliminarle era possibile e fu fatto, ma solo con il Bf-109K. Fino ad allora, l'unico modo sarebbe stato quello di non adottarle lasciando le MG17 o 81, oppure una configurazione mista, una MG131 e una 7,92 mm. Questa può sembrare una soluzione bizzarra, ma era stata usata dai Giapponesi con lo Zero e sopratutto dai caccia americani prebellici per i quali era dotazione standard una 7,62 e una 12,7 mm nel muso. Il vantaggio sarebbe stato quello di assicurare almeno su di un lato una migliore visibilità in avanti, e se la bozza era sita all'opposto del verso di rotazione dell'elica, anche di contrastarne un pò la coppia. Inoltre, il Bf-109 in picchiata necessitava di una forte correzione della barra verso destra: una bozza ‘asimmetrica’ sulla destra poteva aiutare il pilota procurando un po’ di forza a destra senza usare la barra (per l’attrito). Un qualcosa di simile all’asimmetria tipica delle ali dei Macchi, di cui una era più grande per contrastare la coppia dell’elica con un supplemento di portanza (naturalmente funzionava solo sopra una certa velocità, non da fermo).