Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-21: differenze tra le versioni

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I sensori sarebbero stati il BER Systems SAMPSON, il radar a lungo raggio AMS S1850M e un sonar attivo di chiglia. Il SAMPSON ha una tecnologia MESAR che venne sviluppata in Gran Bretagna, inizio anni '90, e consente di avere un radar multifunzione con dipoli in fase, di tipo attivo e adattativo. È costituito da due antenne contrapposte ciascuna con 2500 trasdutturi all'Arseniuro di Gallio da 2-20W, e in totale ha una potenza di picco di 25 kW e pesa 4.6 t Serve per i missili ASTER, sia come scoperta che come guida sui bersagli. L'S1850M ha invece banda D da 1-2 GHz con antenna SMART-L olandese e elementi del radar MARTELLO, con portata superiore a quella del SAMPSON. Questo è installato sulla sommità dell'albero di prua in una caratteristica cupola bianca rotonda con 4 antenne, che la rendono stranamente simile ad uno Sptunik. L'S1850 ha anche funzioni IFF della Raytheon Per il resto si tratta di sistemi ESM (in testa d'albero, notevolmente soggetti ai disturbi dai radar di bordo), sonar di bordo, sonar allarme siluri, disturbatore SIREN in banda H/J e lancia-decoy GNAT, sistema comunicazioni avanzato e altro ancora. In futuro erano anche previsti eventualmente lanciatori Mk 41VLS al posto dei più limitati Sylver, missili Tomawhak, cannone verticale da 155 mm.
 
==Navi anfibie==
Le nuove navi anfibie inglesi sono arrivate per rimpiazzare le vecchie navi come le 'Fearless', veterane delle Falklands.
 
Si tratta di diverse classi navali, che perpetuano le elevate capacità anfibie della Royal Navy e la sua possibilità di intervenire in zone del mondo ben lontane dalla madrepatria.
 
===I Type 45 'Daring': gli Audace britannici <ref>Po, Enrico: Type 45 Daring, RID giu 09 p.68-79</ref>===
La costruzione di questo settore più importante è quella rappresentata dalla portaereomobili '''HMS Ocean'''. Ma prima vediamo qualche nota storiografica sui Fanti di marina di sua Maestà.
Queste navi sono la più importante classe di unità combattenti britanniche degli ultimi decenni, e senz'altro le più potenti a parte SSBN e portaerei. Inizialmente si trattava di sostituire in un rapporto 1:1 i vecchi Type 42 'Sheffield', navi del 1976-85, non prive di limiti se non di difetti: sistemi missilistici poco efficaci, armamento scarsamente flessibile, sostanzialmente si trattava di fregate antieree piuttosto che cacciatorpediniere. Ma non era solo il problema delle navi, che avevano anche un sistema di motori interamente a turbina, decisamente assetato. I Francesi avevano l'esigenza di sostituire i due grandi 'Suffren' e due fregate 'Jean Bart', così nel 1991, il primo Marzo, venne firmata a Parigi una bozza che apriva la via al programma A3F, Anglo-French-Future Fregate, a cui si accodò l'Italia il 18 dicembre 1992. Così venne fuori il programma ORIZZONTE, o HORIZON. Una lunga e tribolata storia che durò per tutti gli anni '90, fino a che nel marzo 1999, mentre le bombe esplodevano sulla Serbia, un destino quasi inevitabile portò a rompere tra il blocco continentale e i britannici, che pure avevano già speso 100 mln di sterline. Questi però si trovarono in dote il sistema PAAMS, basato sul missile Aster, che venne confermato. Non dev'essere stato facile, perché l'attrattiva per gli USA non era e non è di poco conto. Infatti il sistema Standard SM era molto diffuso in Europa, per cui non ci sarebbe stato da stupirsi se si fossero aggiunti i Britannici alla serie, già con le F-100 e le LCF. Ma invece, il sistema Aster è stato mantenuto e confermato con il progetto nazionale, presto noto, dal 26 aprile 1999 era stato infatti messo su carta il futuro Type 45, da mettere in servizio entro il 2007. Tra i protagonisti era la Marconi Electronic Systems, assieme a BAe Systems, che presentarono uno studio preliminare il giugno 1999. All'epoca la Marconi non era ancora parte della BAe Systems, formata successivamente. In Novembre le due aziende divennero prime contractors ed ebbero 34,5 mln di sterline. Venne così instituito il Prime Contract Office per lo sviluppo. Da qui venne fuori un accordo con la Vosper Thornycroft (che ancora non era diventata la VT Group). Il primo lotto venne assegnato dal MoD l'11 luglio 2000 e valeva per le prime 3 navi, e si pianificò un piano di finanziamento di 5 mld di sterline per sei navi, da far entrare in servizio dal novembre 2007. Il 20 dicembre 2000 il contratto per il completamento del progetto e la costruzione della capoclasse venne ascritto ad un valore di 1,2 mld di sterline. 10 luglio 2001, per mantenere i livelli occupazionali veniva avviata la procedura per comprare 6 navi in due lotti da tre l'una, il 18 febbraio 2002 venivano ordinate 6 navi. La costruzione del primo, il DARING o D-32, era stato assemblato dalla BAe nel suo cantiere di Scotstoun, mentre il gruppo VT costruiva tali blocchi, pesanti anche 700 t. All'epoca la RN voleva ancora 12 navi su 4 lotti, e la spesa doveva essere 8,087 mld, max possibile 8,855 senza 'sforare'. Ma le procedure 'intelligenti' non ebbero successo pieno, e nel luglio 2007 venne rinegoziata la fornitura, ridotta ad appena 8 navi e due in opzione, e il 19 giugno 2008 il Ministro della Difesa disse al Parlamento britannico che le navi erano solo sei, tale numero era il minimo per scortare le navi portaerei della classe 'Queen Elizabeth', il cardine delle nuove navi britanniche assieme ai sottomarini nucleari 'Astute'. Così ci sarebbero i margini per ottenere la scorta per un gruppo portaerei e altre due navi messe in riserva. Il 28 Marzo 2003 la prima lamiera era tagliata, nello stabilimento di nuova costruzione della BAe, a Govan. L'assemblaggio avveniva a Southampton, approfittando del fiume Clyde. Il varo avvenne il 1 Febbraio 2006, con circa 16 mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti. Sono seguite prove in mare per 18 mesi in tre fasi, e il 10 dicembre 2008 il DARING veniva consegnato alla RN. La piena operatività, però, sarà ottenuta solo nel Luglio 2011. Nel frattempo, dal 26 agosto 2004, era in costruzioen il D-33 Dauntless, varato il 23 gennaio 2007, il Diamond (D-34) è stato varato il 27 novembre 2007 come parte terminale del primo lotto. Seguono il D-35 Dragon, D-36 Defender, il D-37 Duncan, i cui lavoro iniziarono il 12 dicembre 2005, 31 luglio 2006 e il 26 gennaio 2007. Il primo dei tre del secondo lotto, il Dragon, è stato varato il 17 novembre 2008. Tutto insieme il programma comporta 5,475 mld di sterline secondo le valutazioni iniziali, poi cresciuto a 6,464 mld, e tutto questo senza il sistema PAAMS. Inoltre il tempo ha subito un ritardo di 36 mesi. Nell'insieme una situazione altamente discutibile, ma è stato il prezzo di fare da soli, quella che in definitiva pare una versione britannica del tipo Orizzonte.
 
Ma vi sono anche delle differenze. La costruzione è basata su sei blocchi, dall'A (poppa), alla B (mega-block B e C), al D (sezione della torre), all'F, della prua estrema. Sono realizzati dalla BAe Systems (B e C, con i sistemi di propulsione) di Marine Barrow, la BAe Systems di Marine Clyde, mentre la Vosper costruisce i torrioni delle sovastrutture. La vita utile è di circa 25 anni e la nave è conforme alle nuove Regole di Costruzione dei Lloyds Register, per la prima volta visto che prima lo erano secondo le esigenze dell'Ammiragliato.
I Marines inglesi sono stati protagonisti di innumerevoli interventi, per esempio la conquista della Rocca di Gibilterra nel 1704, gli sbarchi a Gallipoli nel '15, quelli di Zeerbrugge nel '18 e via così fino alla Guerra delle Falklands e con un gran numero di interventi più recenti, anche se senza sbarchi anfibi. I Royal Marines avevano a suo tempo innovato la loro operatività con gli elicotteri, imbarcati su Albion e Bulwark, ex- portarerei. Poi arrivò la HMS Hermes, una portaerei più moderna. Anche le 3 portaerei 'Invincible' erano capaci di assolvere missioni di sbarco verticale, ma di fatto non vennero utilizzate che marginalmente in tal modo. La necessità per i Royal Marines erano per una nave specifica capace di portare 600 uomini e 12 Sea King, 6 elicotteri d'attacco e 4 mezzi da sbarco. Così avvenne che agli inizi degli anni '90 venne iniziato il programma ASS, Aviation Support Ship. Venne sviluppato il concetto, diventando una vera LPH che vide in concorrenza i VSEL, gli Swan Hunter e la GEC Marine. Ma nel 1992 venne cancellata per i soliti tagli del bilancio. A quel punto venne utilizzato un traghetto Ro-Ro, la ARGUS che era una portacontainer modificata per operare con gli elicotteri, e che venne impiegata in Adriatico. Venne ripreso il programma per la nave d'assalto anfibio, che vide vincitrice la VSEL, Vickers Shipbuilding and Engeneering Limited. L'11 maggio 1993 venne firmato un contratto di 149 milioni di sterline, poche per realizzare questa nuova, grande nave anfibia. La VSEL ritornò alla costruzione di grandi navi militari dopo aver operato nei 10 anni precedenti solo coi sottomarini nucleari. Lo scafo venne progettato da una ditta subappaltatrice, la scozzese KGL che aveva un cantiere sul Clyde vicino Glasgow, che era appena modernizzato con un programma di 30 milioni di sterline. La costruzione della nave venne fatta, per ragioni non certo operative ma meramente economiche, con standard commerciali per la maggior parte della struttura e sottosistemi. D'altro canto non vi sono molti modi per ottenere una portaelicotteri d'assalto anfibio a meno di 150 milioni di sterline. La costruzione iniziò con l'uso di moderni sistemi di taglio lamiera al plasma, con le prime lamiere tagliate il 20 maggio '94. Inoltre la costruzione era di tipo modulare, novità assoluta per la RN. Il primo modulo assemblato dentro speciali capannoni uscì sopra un carrello da 400 t dal cantiere il 10 marzo 1995. In tutto vennero prodotte 8 sezioni entro il luglio 1995, lavorando celermente grazie alla produzione in parallelo. Il varo avvenne l'11 ottobre 1995. Ma durante il varo si danneggiò gravemente a causa del cedimento dei supporti. La riparazione comportò 29 mesi di tempo. Nondimeno arrivò il momento del battesimo: il 20 febbraio 1998 venne fatta un'apposita, solenne cerimonia con tanto della Regina presente. L'allestimento ebbe luogo in 18 mesi e alla fine la HMS Ocean arrivò a Devenport, Plymouth che era la sede del Commodore Amphibians Task Group. Il costo, a seguito dei problemi di cui sopra era aumentato a 170 milioni di sterline, ancora una cifra più che ragionevole.
 
Le dimensioni sono maggiori di quelle degli Orizzonte, arrivando a 153,5 x 21,2 x 7,4 m, contro 150,5 x 20,3 m, mentre il dislocamento di 7.450 t, con la possibilità di crescere fino a 8.000 t, è di 800 t maggiore. Gli spazi interni sono adattati in maniera tale da rendere più facile la manutenzione e la sostituzione dei grossi componenti interni. La costruzione è basata su blocchi pesanti fino a 700 t, e utilizza 2.800 t di acciaio per costruzioni. La profondità è dimensionata per rendere possibile accogliere parecchi silos di lancio per i missili, sia Aster che di altro genere, da attacco, ma di tipo non già scelto. Lo scafo è studiato per tenere bene il mare e stabilizzato anche con alette di un sistema attivo, essenziale per tenere verticale il torrione principale, quello per il radar Sampson, a struttura piramidale. La RR oltre a tale sistema di stabilizzazione ha fornito anche i due assi e due timoni. La zona di prua e poppa sono provviste di una copertura totale per i locali di ormeggio, schermandoli dalla localizzazione del radar, un sistema noto particolarmente per il primo esempio notevole delle 'La Fayette'. L'angolo delle sovrastrutture, altro elemento essenziale per ridurre la RCS, è più pronunciato di quello delle 'Orizzonte', gli spigoli vivi sono omessi così come tutte le aperture eccetto quelle della plancia. Il tutto riduce la RCS a quella di un peschereccio. Anche quella IR è una segnatura molto ridotta, sia per le tecniche di raffreddamento, sia per i motori stessi, di cui poi si dirà meglio. Quanto alle sovrastrutture, la plancia di comando non appare particolarmente ben raccordata con il torrione sovrastante. Il torrione è alto 44 m sulla chiglia e porta il radome del radar Sampson o Type 1045, che è la designazione datagli dalla RN. Lo stesso torrione ospita due radar di navigazione e ricerca in superficie tra Type 1047 e 1048, i sistemi ESM e le telecomunicazioni. VI sono due fumaioli, che però a differenza delle 'Orizzonte' sono sistemati sull'asse della nave, accoppiati tra di loro e collegati ad una delle due turbine. Dietro vi è un'antenna delle comunicazioni e infine il torrione dalla sagoma sempre tronco-piramidale, ma molto tozza, che sostiene l'S-1850M o Type 1046. Infine vi è l'hangar con un ponte di volo da 500 m2.
La nave HMS Ocean è una nave possente, dall'aspetto particolarmente moderno e dalla linea notevolmente aggressiva, caratterizzata da uno scafo dall'alto bordo libero, con una carena simile a quella delle 'Invincible'. Vi sono due grandi pinne retrattili della Brown-Brothers, che per la prima volta nella RN sono di tipo retrattile.
 
Tutta la nave è straordinariamente poco 'popolata'. Nonostante sia del 10% più massiva delle 'Orizzonte', si limita ad appena 190 uomini, ovvero 5 di meno (20 ufficiali), anche se gli spazi consentono di ospitarne 235, tra cui 45-60 marines o forze speciali. Se si considera che per esempio, le 'Lupo' da 2.500 t arrivano a circa 190 elementi, si capisce bene che differenza passa con le navi moderne, che hanno dimezzato l'equipaggio e potrebbero fare anche meglio, ma in caso di incidenti o di danni (specie allagamenti e incendi) sono necessarie pur sempre delle squadre di sicurezza. Del resto i 'De la Penne' hanno circa 400 elementi, per esempio. Per gli spazi disponibili, l'equipaggio ha ampi spazi, prima mai visti sulle navi della RN, e del 37% aumentato rispetto alle navi precedenti. Vi sono 94 cabine tra uno e sei posti l'una, vi è un centro fitness (palestra), una sala operatoria avanzata e così via, ultimo ma non per merito un impianto di condizionamento dell'aria che riduce la temperatura interna a 27 gradi quando fuori ce ne sono 35. Così la colorazione chiara e il sistema di climatizzazione aiutano a tenere la nave fresca anche in acque torride.
Ma per quello che riguarda la parte visibile, la OCEAN è rimarchevole per l'applicazione estesa di tecniche di riduzione della segnatura radar (e certamente anche acustica e magnetica) per cui, per la prima volta una nave anfibia può contare, per esempio, su di uno scafo senza fiancate verticali, ma piuttosto, per quanto possibile svasato verso il basso con una netta curvatura verso la carena, mentre la plancia comando è preceduta da una specie di 'cofano' ovvero è arretrata rispetto alla sovrastruttura su cui si erge, che è posta alla destra del ponte di volo. Questa sovrastruttura è piuttosto piccola, con la plancia anteriormente che si allarga letteralmente sopra il ponte di volo in maniera asimmetrica rispetto al lato sul mare, un corto albero su base tronco-piramidale, il gruppo fumaioli, un altro albero che sostiene, a poppa della struttura, il radar 996 da scoperta aerea (l'unico sensore attivo importante della nave), e sui lati le bianche cupole dei sistemi satellitari SCOT. Esiste un ingresso laterale per i carichi a destra della nave, per gli imbarchi sul molo, ma per gli sbarchi in mare vi è anche una soluzione unica, che fa a meno del bacino allagabile pur essendo capace di scaricare veicoli anfibi in mare: è come se in questo senso fosse una via di mezzo tra le 'Iwo Jima' e le 'Tarawa' americane. Tale soluzione consiste in un portellone di scarico con un lungo ponte estensibile che si diparte dal centro della poppa , di tipo a specchio, molto squadrata (le IWO JIMA avevano una poppa ad incrociatore), con una specie di pontone galleggiante che resta a galla sul mare, mentre i veicoli possono scendere da questa passerella, che in sostanza fa da tramite tra il ponte veicoli e il mare.
 
Questa nave è una tipica unità moderna in tutto, e si spinge anche oltre nel caso del sistema motore. Questo è un 'tutto elettrico' o FEP (Full Electric Propulsion), scelta rispetto al tipo COGAL (Combined Gas and Electric), e alla CODLOG (COmbined Diesel eLEcric Or Gas) basata sull'esperienza delle Type 23 'Duke'. La prima delle soluzioni venne scelta per le nuove Type 45, consentendo così una totale flessibilità nel posizionare il sistema motore. In pratica vi è un paio di turbine a gas che alimentano elettrogeneratori i quali poi portano elettricità ai motori elettrici collegati alle eliche. Le turbine scelte sono state, abbastanza ovviamente, le WR-21 della R.R., che sono state preferite alle solite LM-2500. La ragione, a parte la nazionalità dei motori, è data non certo dall'ingombro e peso (le turbine sono contenute in un box insonorizzato da 86,55 m3 e peso di 49.693 kg a secco del motore vero e proprio, vs 68,69 e 22.000 kg), ma sopratutto dal sistema rigenerativo ICR, ovvero una sorta di intercooler che recupera i gas di combustione e li riutilizza per A- per aumentare la temperatura dei gas in entrata e b- per ridurre la temperatura in entrata nel secondo compressore. Il consumo è così ridotto a 0,360 lb-hp-h al 100% della potenza, 0,378 al 30%, senza aumentare più di tanto l'inefficienza delle turbine, tradizionalmente superiore solo con i regimi più alti, dell'ordine dell'80% dei giri. Nel frattempo è ridotta la traccia IR usando meglio i gas di scarico. Il programma è costato 300 mln di sterline e si è formato il 1 maggio 2000. Le due turbine sono derivate dal R.R. Trent e RB.211 di origine aeronautica, che vengono tarate a 21 MW l'una, che poi vedono la potenza trasformata dai PWM commerciali, che danno energia a 4,16 MV ai due motori da 90 t ad induzione avanzata (AIM), collegati agli assi portaelica e capaci ciascuno di 20 MW. Ovviamente le conversioni della potenza da meccanica ad elettrica e poi a meccanica è intrinsecamente inefficiente e con la produzione-dissipazione di molto calore, ma si evitano i riduttori, complessi e difficili da costruire: i motori elettrici sono collegati direttamente alle eliche da corti assi portaelica, molto più semplici e leggeri e sopratutto, senza la necessità di portare direttamente l'elica alla turbina con un percorso lineare. Le eliche girano a 150 giri al minuto. VI sono anche generatori diesel Wartsila 12V200 con alternatori da 2,5 MW per corrente a 440 V per l'alimentazione dei sistemi della nave. Tutto questo sistema, specie i motori elettrici AIM e i sistemi intercooler, sono un gioiello di tecnologia avanzata e permettono grande flessibilità operativa, e in futuro saranno usati anche sulle portaerei CVF. Le eliche sono a passo fisso, una notevole differenza rispetto ai sistemi a pale con incidenza variabile; ma con i motori elettrici e il disegno avanzato delle pale, tra l'altro sostituibili singolarmente, è possibile fare a meno del costo di eliche a passo variabile. Nell'insieme la densità di potenza elettrica delle 'Daring' arriva a 5,5MW per 1.000 t di dislocamento, 10 volte più dei moderni transatlantici. E' possibile con l'energia disponibile, alimentare una città di 80.000 abitanti, un'altra delle possibilità dei sistemi di propulsione elettrici. E se in futuro vi saranno armi ad energia diretta o barriere difensive elettromagnetiche, questo sistema motore è inevitabile. Per le missioni di soccorso alle popolazioni è utile allo stesso tempo, del resto negli anni '90 accadeva che i sottomarini atomici russi alimentassero talvolta le basi rimaste senza carburante a causa delle forniture decadute con la mancanza di denaro. Le eliche, realizzate secondo la tecnologia ABP, sono anche regolabili con una variazione fino a 3 gradi durante la vita della nave, per accordarsi alla variazione di stazza.
*Dimensioni: 203.4 m di lunghezza, 28.5 di larghezza al galleggiamento, 32.6 m di larghezza massima. Ponte di volo: 170x31.7 m
*Dislocamento: 21.578 t p.c.
*Apparato motore: un complesso di 2 turbodiesel con intercooler Crossley-Pielstik PC 2-6 V400 da 11.950 hp l'uno con riduttore (3:1) per due eliche a 5 pale su 2 assi. Velocità 18 nodi, autonomia 8.000 miglia a 15 nodi
*Sensori: 1 radar Type 996, 2 Type 1007, un ESM, un ESM/ECM, 8 lanciarazzi, una civetta antisiluro
*Armamento: 3 CIWS Phalanx, 4 cannoni da 20 mm.
 
Quanto alla velocità, i sistemi elettrici hanno una ridotta inerzia, a tal punto che nelle prove dell'estate 2007 il Daring, partito da fermo, ha accelerato a 29 nodi in appena 70 secondi, e in meno di due minuti ha toccato 31,5 nodi. La velocità massima di contratto è di 29 nodi, quella sostenibile per lungo tempo di 27 nodi, l'economia di funzionamento è tale che durante le prove percorrendo 4.100 nm, è stato necessario un solo rifornimento. In realtà, l'autonomia massima è di 7.000 nm a 18 nodi, come le unità europee (per esempio i 'De la Penne' e gli 'Orizzonte'), ma con una soluzione come si è visto, del tutto diversa. A parte questo, i vecchi Type 42 hanno un'autonomia di appena 4.000 nm. Ma anche più interessante, il consumo registrato è stato di 45 t-giorno, che è stato considerato appena un quarto di quello che i Type 42, pesanti la metà, consumano nello stesso tempo. I 'Daring' sono pensati per missioni in mare per 45 giorni consecutivi, cosa indubbiamente aiutata sia dalla lunga autonomia che dal ridotto equipaggio (purché non si registrino danni a bordo, altrimenti diventerebbe un problema). Così, i problemi della scarsa autonomia delle navi britanniche 'tutto-turbina' sembrano passati, dopo avere causato problemi non indifferenti per una marina dalle ambizioni globali.
La nave ha un totale di 6 punti di decollo per elicotteri, 6 punti di parcheggio che servono per un secondo lancio di elicotteri, 2 ascensori Mc Taggart-Scott da 50 t e 19 t di sollevamento. Ha un ponte veicoli con 40 Land Rover e 6 obici leggeri L118 da 105 mm, un ponte hangar collegabile tramite gli ascensori in un minuto. Il sistema motore è dato da un turbodiesel per ciascun asse, capace di portare la nave a 18 nodi in 19 minuti. La caratteristica per la nave è sopratutto quella del tipo di vettoramento: le eliche sono semplici, a passo fisso e allora per la retromarcia è stato ideato un espediente ingegnoso: il motore viene spento e ricollegato al riduttore ruotando in maniera inversa. Per gli spostamenti laterali è disponibile un propulsore trasversale Stone Vickers a prua. Vi sono anche 4 diesel generatori Ruston 12RKC da 2 MW l'un e anche un complesso di riserva Paxman 12V2 Vega da 890 kW. Tutti i sistemi sono controllati da apparati speciali a distanza, i motori da un MCC e i generatori da un sistema simile: entrambi sono forniti dalla Siemens e integrati nel sistema MCAS.
 
Per gestire la piattaforma vi è un sistema IPMS della Northrop Grumman, con calcolatori COTS, 2 server, 13 consolle, 11 consolle portatili e 80 punti di collegamento alla rete locale, per dialogare da qualunque punto della nave con il sistema informatico della stressa. Esso conserva anche il sistema ECIDS con funzioni di navigazione, che ha sia due ricevitori GPS che due giroscopi laser, nonché il sistema radio LORAN, solcometro EM, sistema radar Raytheon Pathfinder Mk 2 con i due radar Type 1048 in banda E e F, e due radar Type 1047 in banda I, e vari altri sottosistemi tra cui l'ARPA, che è un altro acronimo che indica un sistema di presentazione delle carte nautiche. Il sistema METOC si occupa invece dei sistemi di rilevazione ambientale e meteo. Ovviamente, tramite i sistemi di bordo è possibile anche connettersi alla 'rete globale', per cui nelle navi moderne non è certo infrequente controllare il mondo con Google Earth e sistemi simili disponibili in Internet. Il mondo, insomma, è diventato davvero piccolo.
La nave ha 17 depositi per 180 t di armi e munizioni, e ha 4 impianti di desalinizzazione capaci di portare la produzione d'acqua di 320 t al giorno tutti insieme. 1.500 t di carburante sono contenuti in serbatoi per il gasolio e altrettanti sono di cherosene per i velivoli.
 
I sensori sono pochi e molto avanzati, la tipica espressione dei sistemi moderni, così diversi dalla selva dei trasmettitori e ricevitori con le loro coreografiche antenne rotanti e oscillanti dei decenni trascorsi. Adesso tutto si gioca con pochi sistemi di tipo ben più compatto e apparentemente semplice, ma anche più efficace. Il SAMPSON o Type 1045 è un radar 3D, che è portato dalla nave a ben 35 m di altezza sul mare, più in alto del sistema EMPAR delle corrispondenti 'Orizzonte', naturalmente per migliorare il più possibile le capacità di scoperta sull'orizzonte. Questo sistema è sofisticato e si basa sullo sperimentale Plessey MESAR. Funziona in banda S o E/F, ovvero 7,5-14 cm di lunghezza d'onda, più i sistemi di collegamento in banda X per guidare i missili. Il peso è di 4,6 t per la sola antenna, che ruota a 30 giri al minuto ed è chiusa da un radome sferico. Essa è lenta rispetto all'EMPAR, ma perché ha due facce contrapposte, per cui il rinnovo dell'osservazione di un bersaglio è sempre di una volta al secondo. LE facce sono inclinate di 70 gradi sulla verticale. Stranamente la soluzione, per quanto estremamente moderna, è simile ai sistemi russi come il 'Top Plate', che per l'appunto è basato su due antenne contrapposte. Rispetto all'EMPAR è un sistema più moderno, rispetto all'APAR è più leggero. Ogni facca ha 2.560 elementi ricetrasmittenti in Arseniuro di Gallio, sistemati in gruppi di 4 e dalla potenza di 20 W. La portata è di 400 km, ma ancora più importante, un bersaglio delle dimensioni di un piccione, ovvero 0,008 m2, è localizzabile teoricamente a 105 km nelle migliori condizioni. Questo è anche il valore di RCS di aerei stealth o missili dei tipi più avanzati, per cui è un radar con capacità anti-stealth a tutti gli effetti, resiste alle ECM e poi è raffreddato con aria per ridurre il calore dissipato e visibile a sensori di ricerca IR. Il sistema è stato realizzato con un finanziamento di 150 mln di sterline nel settembre del 1999 alla BAe Systems. La sua capacità operativa è stata esaltata dal fatto che è un sistema 'Phased Array' attivo, anziché passivo come l'EMPAR, in tale senso si tratta di un passo in avanti. I costi sono stati però elevati e i moduli di trasmissione, rivelatisi inferiori rispetto alle aspettative, sono stati riprogettati per garantire le prestazioni necessarie. Prima sono stati ordinati 3 radar, poi nel 2003 altri 5 necessari per le navi della classe (due dei primi erano prototipi).
Tutto questo è controllato da un equipaggio di 316 uomini di cui 26 dei Royal Marines, mentre vi sono 680 uomini di cui 180 dello Ship Helicopter Squadron e 500 del personale di sbarco. Un massimo di altre 303 sono trasportabili in caso di necessità.
 
Il radar S-1850M è lo stesso delle 'Orizzonte', un sistema a lungo raggio pesante 6,2 t e largo 8,2 m, pertanto non nascondibile da una cupola. Ha un IFF Raytheon e scopre fino a 1.000 bersagli in contemporanea, su raggio di circa 400 km, 65 vs un bersaglio di 0,01 m2. Nonostante sia potente, è forse inferiore rispetto al SAMPSON. Come questo, è un radar 3D, ma funziona in banda NATO D (ovvero la L, 1-2 MHz), e deriva dallo SMART-L che gli ha ceduto l'antenna (con 24 schiere di emissione lineari), ma con l'architettura del MARTELLO terrestre. Si ritiene che ha rispetto allo SMART-L migliori prestazioni ECCM e flessibilità d'impiego. Infine vi sono i radar di navigazione e scoperta in superficie, integrati nel sistema Pathfinder Mk 2.
Il ponte di volo è totalmente collegato allo scafo, con una prua totalmente chiusa e raccordata col ponte, su cui si erge un CIWS Phalanx a mò di sentinella. Non vi sono molte armi a bordo, e solo per l'autodifesa. Altri 2 CIWS sono su mensole a poppa, e 4 mitragliere GAM-BO da 20 mm.
 
I sistemi elettroottici sono due Ultra Electronics (ex-Radamec, un nome celebre nel settore) Serie 2500, per controllare la torre Mk 8 e i due cannoni DSI da 30 mm. SOno sopra la plancia di comando e coproono tutto l'orizzonte, con la loro struttura leggera ospitante una CCD (zoom 10x ottico e 4x elettronico), telemetro laser eye-safe (della BAe Australia), una camera termica da 640x480 pixel (sempre della stessa origine). Così è possibile scoprire, identificare e valutare la distanza di un bersaglio in condizione ognitempo (la lunghezza d'onda della camera termica è di 3-5 micron). Il sonar è un trasduttore a 360 elementi con cilindro di 1,72 m di altezza, peso 364 kg, sempre della Ultra Electronics in collaborazione con la EDO. E' il tipo 997, che nel 2002 venne scelto rispetto al Thales TMS 4110 delle Orizzonte, in quanto più economico. E' un sistema a media frequenza, ma grazie ai sistemi di elaborazione moderni è capace ugualmente di grandi portate, funziona anche in acque costiere e per modalità antimina o antisiluro (allarme), più la predisposizione per un sonar rimorchiato.
Il sistema di combattimento è l'ADAWS Mod.1, vi è un Matra-Marconi SCOT 1D SHF SATCOM, link 11 e 14 e predisposizione per il JTIDS ovvero il link 16. Il radar è un radar Siemens-Plessey Type 996, in banda E/F ovvero 2-4 GHz con antenna phased array da 30 giri al minuto che incorpora sistemi ECCM, comprato in 37 esemplari dalla RN anche per le fregate Type 23 e 42, nonché per le 'Invincible'. Le sue prestazioni, piuttosto riservate, parlano di una portata di 150 km contro gli aerei, contro i missili si arriva sui 20 km. Per il resto vi sono 2 Type 1007 della Kelvin-Hughes per scoperta superficie, navigazione e controllo elicotteri.
 
Il sistema d'arma è il SEA VIPER della BAe Systems. Nasce dalle esperienze non propriamente positive delle Falklands, cercando un sistema a lungo raggio di difesa aerea, con uno studio iniziato sopratutto negli anni '90 per rimpiazzare il Sea Dart. Il sistema garantisce una portata teorica tra 2 e 120 km, e quota tra 0 e 20.000 m, ingaggia missili a volo radente, in picchiata, supersonici, UAV, anche in azioni di saturazione. Per garantire la massima portata pratica è stato scelto il SAMPSON, per abbinarlo ai missili navali della famiglia ASTER, nella famiglia PAAMS nata con un accordo trinazioanle l'11 agosto 1999. Risparmio la complessità della struttura aziendale e delle commesse, che è una vera jungla di sigle e consorzi. Il Sea Viper è parte di questa famiglia ma con differenze notevoli. La base industriale è enorme, nel novembre 2003 l'OCCAR, a nome dei tre Paesi coinvolti, ha passato ordini per 3 mld di euro consistenti in 1.400 ASTER-15 e 30 (inclusi quelli non destinati al PAAMS). Il Sea Viper ha un software di 500.000 righe, e dal giugno 2008 ha cominciato i test di tiro, come quello che ha visto abbattere a 35 km un aereo i nvolo a 10 mila metri, e poi un altro che il 4 febbraio 2009 ha colpito un Mirach 100 simulante un missile antinave, il tutto dal pontone galleggiante Longbow, nel poligono della francese DGA.
I sistemi di difesa EW sono l'ESM Racal UAT, una ECM attiva Type 675, 8 lanciarazzi sestupli del tipo Gnat da 130 mm. Questi sistemi meritano a loro volta una spiegazione dettagliata. Il primo è un apparato di ricezione passiva sulle onde radar, il secondo anche con due complessi d'antenna passiva con portata di 500 km, copertura di 360 gradi e alzo di 50, con capacità di ricezione passiva e di disturbo attivo se del caso. Infine la generazione di falsi bersagli con i lanciarazzi Sea Gnat, ha i seguenti razzi: l'Mk-214 Mod.1, Mk-216 Mod.1, la TALOS e la SIREN. La prima è per effetto 'seduzione', ovvero contro i missili che hanno già agganciato la nave si attiva simulando una falsa RCS del bersaglio e sperabilmente, attirando il missile su questa ombra piuttosto che sulla nave. La seconda è fatta da 3 carichi rilasciabili ad altezze diverse per ingannare un missile in cerca di obiettivi, la TALOS (Thermal Ant-Missile Launched Off Board Sensor) rilascia 5 decoy IR per ingannare i missili in avvicinamento, e la SIREN ha addirittura un motore a razzo ausiliario che porta ad una certa distanza dalla nave un disturbatore attivo, che rimane in aria appeso ad un paracadute: in pratica si tratta di una sorta di missile -civetta. Vi è infine anche un sistema antisiluro con esca rimorchiata.
 
I sistemi d'arma non sono moltissimi, a parte i 48 missili Aster. Il cannone Mk 8 da 114/55 mm Mod.1 è il cannone di bordo, scelto rispetto all'Mk 45 mod 4.Ha cadenza di 24 c.min, pesa 22,5 t, alzo tra -10 e +55 gradi, con una scudature stealth in vetroresina, ampiamente sfaccettata. Questo sistema ha una portata max di 27 km con granate a lungo raggio, e sebbene più lento del 127 OTO, nel tiro controcosta è capace di fornire prestazioni elevate, con 90 colpi tirati in 7,5 minuti, dove conta non tanto la 'raffica' ma la regolarità e la continuità del fuoco. I due cannoni MSI DS-30B sono torrette da 30 mm singole, pesanti 1,2 t, alzo fino a 65 gradi, ma usate sopratutto per la difesa ravvicinata, e 160 colpi pronti per ciascuna arma KCB da 650 c.min e 1.080 m.sec. Sono anche previsti due Phalanx, ex-Type 42 (che nel frattempo vengono disarmati), ma attualmente questi sistemi sono impiegati in Irak per compiti anti-mortaio (sempre fermo restando che un mortaio può anche tirare 15-20 colpi al minuto, tanto da saturare qualunque CIWS). I missili superficie-superficie per il momento non ci sono, ma vi è l'istallazione per due lanciamissili Harpoon Block 2, per un totale di 8 armi, e possibilmente anche due lanciamissili a 8 celle per i missili Tomawhak o Scalp Naval, possibilmente con i Sylver A70. I lanciasiluri, infine sono due Cray Marine per gli Stingray, per un totale di 4 tubi di lancio da 324 mm.
Per le operazioni vi è il 9 Assault squadron dei Royal Marines, sciolto nel 1986 con la radiazione della Hermes e ricostituito nel 1997. Vi sono anche 4 LCVP Mk 5 in lega d'alluminio da 15 m, della Vosper-Tornycroft con 2 idrogetti PP170 con motori diesel Volvo Penta che consentono, in antitesi con i vecchi mezzi da sbarco di tempo bellico, ben 28 nodi. Trasportano 35 uomini o 1 Land Rover e cannone da 105 mm. Hanno anche un sistema satellitare GPS. Tutto questo rende parecchio diversa la loro capacità operativa rispetto ai precedenti Mk4 che avevano eliche normali e 9 nodi di velocità, penosamente lenta per sbarcare sotto il fuoco nemico. A parte questo la marina britannica può sbarcare gli stessi equipaggiamenti con maggiore rapidità con gli elicotteri Sea King Mk.4, ma sono presenti anche gli elicotteri Lynx e Gazelle. La HMS Ocean non ha un vero reparto aereo organico, ma si avvale del Commando Helicopter Force che dispone di 2 squadron, l'845 e 846 con i Sea King HC.Mk 4 e di uno, l'847 con i Gazelle e Lynx Mk.7. È possibile anche ospitare elicotteri più grossi se necessario. Un gruppo di volo di 8 Sea King, 2 Chinook, 2 Lynx e 2 Gazelle. È possibile tenere a bordo anche 15 Harrier, ma non supportarli in quanto ne mancano le predisposizioni logistiche.
 
Gli elicotteri sarebbero un singlo Lynx HMA Mk.8, in futuro un AW-159 Lynx Wildcat, ma è ampiamente possibile anche usare un AW-101 Merline e persino far atterrare un CH-47.
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Quanto riguarda le due LPD, la '''Albion''' e la '''Bulwark''', sono le sostitute designate delle vecchie e valide 'Fearless' e 'Intrepid' (Classe Fearless), entrate in servizio nel 1965 e '67, ce he già nel 1981 si voleva togliere dal servizio (cosa che, se fosse avvenuta, avrebbe reso impossibile la riconquista delle Falklands)<ref>Mini, Maurizio: ''Albion e Bulwark'', RID maggio 2006</ref>. A causa di tagli conseguenti alla 'fine della Guerra fredda', la decisone definitiva di procedere con la costruzione delle due nuove navi anfibie slittò dal 1988 al 1991. Questo però non fu la fine delle difficoltà di maturazione del programma, ma piuttosto l'inizio.
 
Le ECM sono limitate dall'assenza di un sistema di disturbo attivo, una scelta non tanto condivisibile e che non è seguita dalle altre marine europee, ma pare che la RN abbia difficoltà a realizzare l'importanza dei sistemi ECM attivi anche a bordo delle sue navi, affidandosi piuttosto a due sistemi ESM sofisticati, della Thales Sensor (ex-Racal) per il sistema radar, e il BAe Systems CESM per le comunicazioni, entrambi presenti sul torrione, sotto l'antenna del radar principale. In aggiunta vi sono 4 lanciatori DLH Sea Gnat per decoy vari, anche radar-attivi, contro i missili antinave (di cui il più sofisticato è il Siren, un ECM attivo). Usare materiale a perdere di tipo disturbatore attivo è certo costoso, ma magari è vantaggioso se il nemico avesse un sistema HOJ che lo vettorasse comunque sulla nave attaccata. Assieme alla ridotta RCS e segnatura IR, e al PAAMS, così si ritiene che le navi siano sufficientemente protette da attacchi diretti. Per i siluri vi è il complesso SSDT della Ultra Electronics con sonar Type 2070 anti-siluro, decoy trainati SLQ-25A e in futuro, forse anche munizioni anti-siluro tipo mini-siluri.
Nel 1995 la VSEL venne dichiarata la vincitrice per l'appalto su queste due nuove navi. Il prezzo richiesto era di 589 milioni di sterline, ma questo era troppo per le tasche del MoD, così vennero ridotte le richieste in termini di specifiche e si ripiegò per una costruzione di tipo mercantile, tranne che per i sistemi di sicurezza. La cosa permise di realizzare due navi a 429 milioni di sterline, o almeno così si pensò. In realtà nel luglio 2001 venne stimato che la sola capoclasse sarebbe costata 385 milioni, e tutte e due alla fine vennero dichiarate come costanti 631 milioni, 359 la ALBION e 272 la BULWARK.
 
Tutto è controllato dal sistema CMS-1 per la gestione delle capacità della nave, della AMS e BAe Systems, derivato da quello delle 'Duke', opera sul Window NT ed è ad architettura aperta con sistemi di derivazione commerciale COTS, dato che i computer militari proprio non ce la fanno a stare dietro ai progressi dei coetanei sistemi civili. Vi sono 25 consolle con 3 display l'uno di tipo LCD da 20 pollici (il centrale) e 18 pollici (i due a lato), con un quarto schermo che fa da touch-screen da 14 pollici. Le 'Daring' sono le prime navi della RN con gli LCD. I sistemi di comunicazione dei dati sono in fibre ottiche a tripla ridondanza da 100 MB/sec, i cavi di ciascuna nave arrivano a 620 km di lunghezza (compresi quelli elettrici?). Poi vi è il sistema FICS 45 della Thales Comm e Selex UK, con link 11, 14 e 16.
La costruzione iniziò nel 1997, con impostazione tuttavia avvenuta, molto simbolicamente oltretutto, solo il 23 maggio 1998 nei cantieri BAE Systems di Barrow-in Furness. Il varo avvenne il 9 marzo 2001 e l'allestimento è stato rapido, tanto che la capoclasse è stata provata in mare dal 16 dicembre 2002 e accettata in servizio il 4 aprile 2003, ma solo il 19 giugno entrò ufficialmente in servizio. Questo per la L-14 Albion; per la L-15 Bulwark si è trattato di aspettare il 27 gennaio 2000 per l'impostazione, il 15 novembre 2001 per il varo e servizio dal 12 luglio 2004, ufficialmente però solo il 18 maggio 2005. Sono state poi basate a Devemport, assieme alla HMS Ocean e alle future, 4 navi classe 'Bay' che sono le navi da sbarco logistiche che succedono alle 'Sir Tristan'.
 
In tutto, i Type 45 sono il programma europeo più costoso per la difesa aerea navale, entrano in servizio dimezzati e con aumenti di costi del 30%, e ritardi di circa 3 anni. La loro dotazione sensoriale è ancora incompleta, ma la scelta del SAMPSON ha almeno consentito di fare un salto tecnologico molto azzardato ma che viene definito come l'unico in grado di abbattere missili come l'Alfa russo-indiano. A dire il vero è piuttosto fuori tempo l'esigenza anti-saturazione tipica delle lotte navali immaginate ai tempi della Guerra Fredda, ma tant'é. L'armamento contro costa almeno si basa su di un cannone di potenza elevata, a differenza delle 'Orizzonte' che sono state private del 127 mm, per non parlare della possibile evoluzione futura con il cannone da 155 mm dell'AS-90 istallato al posto del 114 mm nella stessa torretta, naturalmente rinunciando al compito secondario antiaereo, che comunque sui caccia britannici non è stato mai molto considerato, per esempio i Type 42 erano privi di radar di tiro e il loro 114 si è dimostrato quasi inesistente durante la guerra del 1982 contro gli attacchi aerei argentini.
Le 'Albion', incredibilmente, sono risultate molto più costose della HMS Ocean che pure è una grossa portaelicotteri: come è possibile? Il fatto è che si tratta di navi più sofisticate, capaci in particolare di operare come navi comando e controllo. In effetti hanno sia un bacino allagabile, sia la capacità di dirigere un gruppo anfibio, sia la capacità di far operare un gruppo di elicotteri. In pratica, sono molto simili alle radiate 'Fearless' e lo sono sia nella filosofia, che nella forma. Del resto, i nomi che portano (appartenuti a due portaelicotteri) dicono molto della loro importanza. Inoltre, a differenza della 'Ocean', sono capaci di trasportare anche mezzi molto pesanti, come i carri Challenger 2.
 
Nell'insieme:
Ecco le loro caratteristiche sintetiche:
 
*'''Dimensioni''': 176152,5 m di lunghezzax21,2 28.9 di larghezzax 5,5 6.1 immersionem
*Dislocamento: 14.600-21.500 t p.c. e con il bacino allagato (sennç 18.500)
*'''Apparato motore''': 2 generatori da 6,62 MW con 2 diesel Wartsila Vasa 16V32E da 8377 hp, 2 generatori da 1.56 MW con 2 diesel Wartsila 14R32E da 2091 hp, 2 motori elettrici da 8.000 hp, 2 eliche da 4 m di diametro su due assi, e 1 motore prodiero da 294 hp
*'''Sensori''': 1 radar Type 996, 2 Type 1007, un ESM Racal-Thorn UAT, un ESM/ECM Type 675, 8 lanciarazzi Gnat, una civetta antisiluro
*'''Armamento''': 2 CIWS Goalkeeper, 2 GAM-BO1 da 20 mm, 2-3 elicotteri da trasporto Sea King HC.4 o Merlin HC.3
 
'''Peso''': 7.450 t, max possibile 8.000 t
Si tratta di grosse navi simili a traghetti civili, con scafo dotato di bulbo prodiero, robustezza sufficiente per soddisfare gli standard militari, realizzate con costruzione modulare, in 5 moduli prefabbricati da 2.400 t l'uno, una certa attenzione alla riduzione della traccia radar (ma onestamente, molto di meno che sulla Ocean, pure precedente e più economica), con ponte di volo poppiero da 64 m. Il bacino allagabile, sotto questo ponte di volo, mentre nonostante la capacità elicotteristica non hanno alcun hangar, anche se hanno altre predisposizioni tecniche e manutentive per consentire l'operatività degli elicotteri per periodi abbastanza lunghi. Le sistemazioni delle sovrastrutture sono caratteristiche: la plancia in avanti, piuttosto bassa, proprio dietro il Goalkeeper di prua, una lunga sovrastruttura con due alberi di cui l'anteriore col radar di scoperta aerea e i due SCOT, entrambi (come sulle 'Fearless') curiosamente non allineati con l'asse della nave, ma spostati a sinistra, mentre i piccoli fumaioli sono due e a destra, senza essere dipinti in nero come accade per le parti alte degli alberi delle navi inglesi. Non manca nemmeno, sopra la plancia, un altro albero con una lunga 'terrazza' per sorvegliare visivamente a giro d'orizzonte fruendo di un punto d'osservazione più alto e meno ostacolato della plancia stessa, pure decisamente ampia. Il bacino ha 4 mezzi da sbarco Mk 10 o 2 hovercaft, i primi dei quali sono stati realizzati con un contratto da 20 milioni di sterline con dislocamento di 170-240 t, dimensioni 30x7.4x1.7 m, capacità di carico di 1 carro o 4 veicoli o 120 uomini, 2 motori diesel che danno 8.5 nodi di velocità e 1000 miglia a 8 nodi di autonomia, manovrati da un equipaggio di 7 uomini.
 
'''Motore''': FEP su due ICR RR WR-21 da 29.200 hp e due diesel Wartsila 12V200 da 2,5 MVA, due motori Coverteam AIM da 20 MW e due eliche a 4 pale; velocità max 29 nodi, autonomia 7.000 nm a 18 nodi o 45 gg
Dopo la consegna di 2 mezzi dai cantieri Aisla-Troon, questi vennero posti in liquidazione, e i rimanenti 8 mezzi vennero costruiti dalla BER Systems (che deteneva la proprietà anche del cantiere originario) per altri 30 milioni di sterline. Oltre a questi veicoli pesanti, sul ponte sono presenti anche 4 Mk 5 per 35 uomini, 12 di questi vennero ordinati alla FBM Babcock Marine il 6 agosto 2001 per 9 milioni di sterline. Hanno un costo ancora ridotto, ma maggiore forse di quello che ci si potrebbe aspettare comparati a quelli più grossi: questo è dovuto principalmente per la loro costruzione in alluminio, nonostante la quale stazzano 24 tonnellate, 15.7 m x 4.3 m come dimensioni, con 390 km di autonomia e 24 nodi di velocità (o 28?). Vi è poi un portellone di carico su ciascun lato per veicoli pesanti, che consente lo sbarco su banchine, e un ponte garage di 550 m2 per 6 carri o 16 autocarri da 2 t o 36 veicoli di piccole dimensioni o altre combinazioni. Non sembra molto, ma è il doppio delle 'Fearless'.
 
'''Sistema di combattimento''': 48 missili ASTER 15 e 30 su sei moduli A50, due complessi eventuali A70 per missili SSM, due lanciamissili Harpoon, due Phalanx, due MSI da 30 mm, cannone Mk 8; radar SAMPSON, S1850L, 3 radar di ricerca in superficie, sonar MFS 7000, ESM e RESM, 4 lancia-chaff Sea Gnat e sistema antisiluro SSDT; elicottero Lynx o AW101; equipaggio totale 190.
Quanto ai motori, questi sono molto innovatori e anche molto costosi, essendo per la prima volta per la RN di tipo elettrico e completamente integrato, capaci di dare 18 nodi (appena sufficiente come velocità massima, a dire il vero) e 14.800 km di autonomia, il tutto controllato da un sistema automatizato CAE Electronics. Il sistema ECM e di scoperta di bordo è praticamente uguale a quello della OCEAN, cosa non stupefacente dato che sono quasi coeve. Come navi comando dispongono invece di un sistema C3 GEC-Marconi ADAWS 2000 CMS, un CSS e un ICS per le telecomunicazioni, mentre il CSS è compatibile per i nuovi sistemi di comando e controllo JSCS (Joint Services Command System). In tutto vi sono 73 postazioni di lavoro con display a cristalli liquidi e il software è il Windows, abbinato a computer commerciali (IBM?). Il contrato per lo sviluppo del CSS (Combat Management System) venne dato alla EDS Defence nell'agosto mentre l'ICS è dell'oramai lontano 1994 alla MEL per 35 milioni di sterline (da solo circa il 10% del costo delle navi), e installato anche sui LCU Mk.10, quelli ospitati nel bacino allagabile.
 
==Fonti==
Da notare che per l'armamento di autodifesa si è tornati ai Goalkeeper, più costosi dei Phalanx della OCEAN, ma anche meno numerosi e più efficaci.
 
Infine, quanto riguarda l'equipaggio di bordo, vi sono solo 325 persone, contro le 550 della HMS Fearless, ed è possibile ospitare 305 soldati e anche 710 per brevi periodi (e che dire della FEARLESS, quando arrivò durante la Guerra delle Falklands ad ospitare più di 1500 persone?), mentre vi sono apprestamenti moderni sia per ospitare le truppe, sia per farle muovere: per esempio corridoi abbastanza larghi da passare con l'equipaggiamento al completo addosso, incluso quello artico, e tunnel telescopici per arrivare direttamente al ponte di volo o ai mezzi da sbarco del ponte (un poco come quelli usati per far uscire ed entrare le squadre di calcio negli spogliatoi), onde raddoppiare nel complesso la velocità di movimentazione truppe.
 
Nel suo complesso, tutto questo rende possibile per la RN una formidabile capacità di assalto anfibio senza pari in Europa, con 7 navi (quando arriveranno anche le 'Bay') perfettamente adatte alle sue esigenze, nonostante la necessaria standardizzazione su costruzioni di tipo 'commerciale' per ridurre i costi.
 
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