Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-21: differenze tra le versioni
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I sensori sarebbero stati il BER Systems SAMPSON, il radar a lungo raggio AMS S1850M e un sonar attivo di chiglia. Il SAMPSON ha una tecnologia MESAR che venne sviluppata in Gran Bretagna, inizio anni '90, e consente di avere un radar multifunzione con dipoli in fase, di tipo attivo e adattativo. È costituito da due antenne contrapposte ciascuna con 2500 trasdutturi all'Arseniuro di Gallio da 2-20W, e in totale ha una potenza di picco di 25 kW e pesa 4.6 t Serve per i missili ASTER, sia come scoperta che come guida sui bersagli. L'S1850M ha invece banda D da 1-2 GHz con antenna SMART-L olandese e elementi del radar MARTELLO, con portata superiore a quella del SAMPSON. Questo è installato sulla sommità dell'albero di prua in una caratteristica cupola bianca rotonda con 4 antenne, che la rendono stranamente simile ad uno Sptunik. L'S1850 ha anche funzioni IFF della Raytheon Per il resto si tratta di sistemi ESM (in testa d'albero, notevolmente soggetti ai disturbi dai radar di bordo), sonar di bordo, sonar allarme siluri, disturbatore SIREN in banda H/J e lancia-decoy GNAT, sistema comunicazioni avanzato e altro ancora. In futuro erano anche previsti eventualmente lanciatori Mk 41VLS al posto dei più limitati Sylver, missili Tomawhak, cannone verticale da 155 mm.
===I Type 45 'Daring': gli Audace britannici <ref>Po, Enrico: Type 45 Daring, RID giu 09 p.68-79</ref>===
Queste navi sono la più importante classe di unità combattenti britanniche degli ultimi decenni, e senz'altro le più potenti a parte SSBN e portaerei. Inizialmente si trattava di sostituire in un rapporto 1:1 i vecchi Type 42 'Sheffield', navi del 1976-85, non prive di limiti se non di difetti: sistemi missilistici poco efficaci, armamento scarsamente flessibile, sostanzialmente si trattava di fregate antieree piuttosto che cacciatorpediniere. Ma non era solo il problema delle navi, che avevano anche un sistema di motori interamente a turbina, decisamente assetato. I Francesi avevano l'esigenza di sostituire i due grandi 'Suffren' e due fregate 'Jean Bart', così nel 1991, il primo Marzo, venne firmata a Parigi una bozza che apriva la via al programma A3F, Anglo-French-Future Fregate, a cui si accodò l'Italia il 18 dicembre 1992. Così venne fuori il programma ORIZZONTE, o HORIZON. Una lunga e tribolata storia che durò per tutti gli anni '90, fino a che nel marzo 1999, mentre le bombe esplodevano sulla Serbia, un destino quasi inevitabile portò a rompere tra il blocco continentale e i britannici, che pure avevano già speso 100 mln di sterline. Questi però si trovarono in dote il sistema PAAMS, basato sul missile Aster, che venne confermato. Non dev'essere stato facile, perché l'attrattiva per gli USA non era e non è di poco conto. Infatti il sistema Standard SM era molto diffuso in Europa, per cui non ci sarebbe stato da stupirsi se si fossero aggiunti i Britannici alla serie, già con le F-100 e le LCF. Ma invece, il sistema Aster è stato mantenuto e confermato con il progetto nazionale, presto noto, dal 26 aprile 1999 era stato infatti messo su carta il futuro Type 45, da mettere in servizio entro il 2007. Tra i protagonisti era la Marconi Electronic Systems, assieme a BAe Systems, che presentarono uno studio preliminare il giugno 1999. All'epoca la Marconi non era ancora parte della BAe Systems, formata successivamente. In Novembre le due aziende divennero prime contractors ed ebbero 34,5 mln di sterline. Venne così instituito il Prime Contract Office per lo sviluppo. Da qui venne fuori un accordo con la Vosper Thornycroft (che ancora non era diventata la VT Group). Il primo lotto venne assegnato dal MoD l'11 luglio 2000 e valeva per le prime 3 navi, e si pianificò un piano di finanziamento di 5 mld di sterline per sei navi, da far entrare in servizio dal novembre 2007. Il 20 dicembre 2000 il contratto per il completamento del progetto e la costruzione della capoclasse venne ascritto ad un valore di 1,2 mld di sterline. 10 luglio 2001, per mantenere i livelli occupazionali veniva avviata la procedura per comprare 6 navi in due lotti da tre l'una, il 18 febbraio 2002 venivano ordinate 6 navi. La costruzione del primo, il DARING o D-32, era stato assemblato dalla BAe nel suo cantiere di Scotstoun, mentre il gruppo VT costruiva tali blocchi, pesanti anche 700 t. All'epoca la RN voleva ancora 12 navi su 4 lotti, e la spesa doveva essere 8,087 mld, max possibile 8,855 senza 'sforare'. Ma le procedure 'intelligenti' non ebbero successo pieno, e nel luglio 2007 venne rinegoziata la fornitura, ridotta ad appena 8 navi e due in opzione, e il 19 giugno 2008 il Ministro della Difesa disse al Parlamento britannico che le navi erano solo sei, tale numero era il minimo per scortare le navi portaerei della classe 'Queen Elizabeth', il cardine delle nuove navi britanniche assieme ai sottomarini nucleari 'Astute'. Così ci sarebbero i margini per ottenere la scorta per un gruppo portaerei e altre due navi messe in riserva. Il 28 Marzo 2003 la prima lamiera era tagliata, nello stabilimento di nuova costruzione della BAe, a Govan. L'assemblaggio avveniva a Southampton, approfittando del fiume Clyde. Il varo avvenne il 1 Febbraio 2006, con circa 16 mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti. Sono seguite prove in mare per 18 mesi in tre fasi, e il 10 dicembre 2008 il DARING veniva consegnato alla RN. La piena operatività, però, sarà ottenuta solo nel Luglio 2011. Nel frattempo, dal 26 agosto 2004, era in costruzioen il D-33 Dauntless, varato il 23 gennaio 2007, il Diamond (D-34) è stato varato il 27 novembre 2007 come parte terminale del primo lotto. Seguono il D-35 Dragon, D-36 Defender, il D-37 Duncan, i cui lavoro iniziarono il 12 dicembre 2005, 31 luglio 2006 e il 26 gennaio 2007. Il primo dei tre del secondo lotto, il Dragon, è stato varato il 17 novembre 2008. Tutto insieme il programma comporta 5,475 mld di sterline secondo le valutazioni iniziali, poi cresciuto a 6,464 mld, e tutto questo senza il sistema PAAMS. Inoltre il tempo ha subito un ritardo di 36 mesi. Nell'insieme una situazione altamente discutibile, ma è stato il prezzo di fare da soli, quella che in definitiva pare una versione britannica del tipo Orizzonte.
Ma vi sono anche delle differenze. La costruzione è basata su sei blocchi, dall'A (poppa), alla B (mega-block B e C), al D (sezione della torre), all'F, della prua estrema. Sono realizzati dalla BAe Systems (B e C, con i sistemi di propulsione) di Marine Barrow, la BAe Systems di Marine Clyde, mentre la Vosper costruisce i torrioni delle sovastrutture. La vita utile è di circa 25 anni e la nave è conforme alle nuove Regole di Costruzione dei Lloyds Register, per la prima volta visto che prima lo erano secondo le esigenze dell'Ammiragliato.
Le dimensioni sono maggiori di quelle degli Orizzonte, arrivando a 153,5 x 21,2 x 7,4 m, contro 150,5 x 20,3 m, mentre il dislocamento di 7.450 t, con la possibilità di crescere fino a 8.000 t, è di 800 t maggiore. Gli spazi interni sono adattati in maniera tale da rendere più facile la manutenzione e la sostituzione dei grossi componenti interni. La costruzione è basata su blocchi pesanti fino a 700 t, e utilizza 2.800 t di acciaio per costruzioni. La profondità è dimensionata per rendere possibile accogliere parecchi silos di lancio per i missili, sia Aster che di altro genere, da attacco, ma di tipo non già scelto. Lo scafo è studiato per tenere bene il mare e stabilizzato anche con alette di un sistema attivo, essenziale per tenere verticale il torrione principale, quello per il radar Sampson, a struttura piramidale. La RR oltre a tale sistema di stabilizzazione ha fornito anche i due assi e due timoni. La zona di prua e poppa sono provviste di una copertura totale per i locali di ormeggio, schermandoli dalla localizzazione del radar, un sistema noto particolarmente per il primo esempio notevole delle 'La Fayette'. L'angolo delle sovrastrutture, altro elemento essenziale per ridurre la RCS, è più pronunciato di quello delle 'Orizzonte', gli spigoli vivi sono omessi così come tutte le aperture eccetto quelle della plancia. Il tutto riduce la RCS a quella di un peschereccio. Anche quella IR è una segnatura molto ridotta, sia per le tecniche di raffreddamento, sia per i motori stessi, di cui poi si dirà meglio. Quanto alle sovrastrutture, la plancia di comando non appare particolarmente ben raccordata con il torrione sovrastante. Il torrione è alto 44 m sulla chiglia e porta il radome del radar Sampson o Type 1045, che è la designazione datagli dalla RN. Lo stesso torrione ospita due radar di navigazione e ricerca in superficie tra Type 1047 e 1048, i sistemi ESM e le telecomunicazioni. VI sono due fumaioli, che però a differenza delle 'Orizzonte' sono sistemati sull'asse della nave, accoppiati tra di loro e collegati ad una delle due turbine. Dietro vi è un'antenna delle comunicazioni e infine il torrione dalla sagoma sempre tronco-piramidale, ma molto tozza, che sostiene l'S-1850M o Type 1046. Infine vi è l'hangar con un ponte di volo da 500 m2.
Tutta la nave è straordinariamente poco 'popolata'. Nonostante sia del 10% più massiva delle 'Orizzonte', si limita ad appena 190 uomini, ovvero 5 di meno (20 ufficiali), anche se gli spazi consentono di ospitarne 235, tra cui 45-60 marines o forze speciali. Se si considera che per esempio, le 'Lupo' da 2.500 t arrivano a circa 190 elementi, si capisce bene che differenza passa con le navi moderne, che hanno dimezzato l'equipaggio e potrebbero fare anche meglio, ma in caso di incidenti o di danni (specie allagamenti e incendi) sono necessarie pur sempre delle squadre di sicurezza. Del resto i 'De la Penne' hanno circa 400 elementi, per esempio. Per gli spazi disponibili, l'equipaggio ha ampi spazi, prima mai visti sulle navi della RN, e del 37% aumentato rispetto alle navi precedenti. Vi sono 94 cabine tra uno e sei posti l'una, vi è un centro fitness (palestra), una sala operatoria avanzata e così via, ultimo ma non per merito un impianto di condizionamento dell'aria che riduce la temperatura interna a 27 gradi quando fuori ce ne sono 35. Così la colorazione chiara e il sistema di climatizzazione aiutano a tenere la nave fresca anche in acque torride.
Questa nave è una tipica unità moderna in tutto, e si spinge anche oltre nel caso del sistema motore. Questo è un 'tutto elettrico' o FEP (Full Electric Propulsion), scelta rispetto al tipo COGAL (Combined Gas and Electric), e alla CODLOG (COmbined Diesel eLEcric Or Gas) basata sull'esperienza delle Type 23 'Duke'. La prima delle soluzioni venne scelta per le nuove Type 45, consentendo così una totale flessibilità nel posizionare il sistema motore. In pratica vi è un paio di turbine a gas che alimentano elettrogeneratori i quali poi portano elettricità ai motori elettrici collegati alle eliche. Le turbine scelte sono state, abbastanza ovviamente, le WR-21 della R.R., che sono state preferite alle solite LM-2500. La ragione, a parte la nazionalità dei motori, è data non certo dall'ingombro e peso (le turbine sono contenute in un box insonorizzato da 86,55 m3 e peso di 49.693 kg a secco del motore vero e proprio, vs 68,69 e 22.000 kg), ma sopratutto dal sistema rigenerativo ICR, ovvero una sorta di intercooler che recupera i gas di combustione e li riutilizza per A- per aumentare la temperatura dei gas in entrata e b- per ridurre la temperatura in entrata nel secondo compressore. Il consumo è così ridotto a 0,360 lb-hp-h al 100% della potenza, 0,378 al 30%, senza aumentare più di tanto l'inefficienza delle turbine, tradizionalmente superiore solo con i regimi più alti, dell'ordine dell'80% dei giri. Nel frattempo è ridotta la traccia IR usando meglio i gas di scarico. Il programma è costato 300 mln di sterline e si è formato il 1 maggio 2000. Le due turbine sono derivate dal R.R. Trent e RB.211 di origine aeronautica, che vengono tarate a 21 MW l'una, che poi vedono la potenza trasformata dai PWM commerciali, che danno energia a 4,16 MV ai due motori da 90 t ad induzione avanzata (AIM), collegati agli assi portaelica e capaci ciascuno di 20 MW. Ovviamente le conversioni della potenza da meccanica ad elettrica e poi a meccanica è intrinsecamente inefficiente e con la produzione-dissipazione di molto calore, ma si evitano i riduttori, complessi e difficili da costruire: i motori elettrici sono collegati direttamente alle eliche da corti assi portaelica, molto più semplici e leggeri e sopratutto, senza la necessità di portare direttamente l'elica alla turbina con un percorso lineare. Le eliche girano a 150 giri al minuto. VI sono anche generatori diesel Wartsila 12V200 con alternatori da 2,5 MW per corrente a 440 V per l'alimentazione dei sistemi della nave. Tutto questo sistema, specie i motori elettrici AIM e i sistemi intercooler, sono un gioiello di tecnologia avanzata e permettono grande flessibilità operativa, e in futuro saranno usati anche sulle portaerei CVF. Le eliche sono a passo fisso, una notevole differenza rispetto ai sistemi a pale con incidenza variabile; ma con i motori elettrici e il disegno avanzato delle pale, tra l'altro sostituibili singolarmente, è possibile fare a meno del costo di eliche a passo variabile. Nell'insieme la densità di potenza elettrica delle 'Daring' arriva a 5,5MW per 1.000 t di dislocamento, 10 volte più dei moderni transatlantici. E' possibile con l'energia disponibile, alimentare una città di 80.000 abitanti, un'altra delle possibilità dei sistemi di propulsione elettrici. E se in futuro vi saranno armi ad energia diretta o barriere difensive elettromagnetiche, questo sistema motore è inevitabile. Per le missioni di soccorso alle popolazioni è utile allo stesso tempo, del resto negli anni '90 accadeva che i sottomarini atomici russi alimentassero talvolta le basi rimaste senza carburante a causa delle forniture decadute con la mancanza di denaro. Le eliche, realizzate secondo la tecnologia ABP, sono anche regolabili con una variazione fino a 3 gradi durante la vita della nave, per accordarsi alla variazione di stazza.
Quanto alla velocità, i sistemi elettrici hanno una ridotta inerzia, a tal punto che nelle prove dell'estate 2007 il Daring, partito da fermo, ha accelerato a 29 nodi in appena 70 secondi, e in meno di due minuti ha toccato 31,5 nodi. La velocità massima di contratto è di 29 nodi, quella sostenibile per lungo tempo di 27 nodi, l'economia di funzionamento è tale che durante le prove percorrendo 4.100 nm, è stato necessario un solo rifornimento. In realtà, l'autonomia massima è di 7.000 nm a 18 nodi, come le unità europee (per esempio i 'De la Penne' e gli 'Orizzonte'), ma con una soluzione come si è visto, del tutto diversa. A parte questo, i vecchi Type 42 hanno un'autonomia di appena 4.000 nm. Ma anche più interessante, il consumo registrato è stato di 45 t-giorno, che è stato considerato appena un quarto di quello che i Type 42, pesanti la metà, consumano nello stesso tempo. I 'Daring' sono pensati per missioni in mare per 45 giorni consecutivi, cosa indubbiamente aiutata sia dalla lunga autonomia che dal ridotto equipaggio (purché non si registrino danni a bordo, altrimenti diventerebbe un problema). Così, i problemi della scarsa autonomia delle navi britanniche 'tutto-turbina' sembrano passati, dopo avere causato problemi non indifferenti per una marina dalle ambizioni globali.
Per gestire la piattaforma vi è un sistema IPMS della Northrop Grumman, con calcolatori COTS, 2 server, 13 consolle, 11 consolle portatili e 80 punti di collegamento alla rete locale, per dialogare da qualunque punto della nave con il sistema informatico della stressa. Esso conserva anche il sistema ECIDS con funzioni di navigazione, che ha sia due ricevitori GPS che due giroscopi laser, nonché il sistema radio LORAN, solcometro EM, sistema radar Raytheon Pathfinder Mk 2 con i due radar Type 1048 in banda E e F, e due radar Type 1047 in banda I, e vari altri sottosistemi tra cui l'ARPA, che è un altro acronimo che indica un sistema di presentazione delle carte nautiche. Il sistema METOC si occupa invece dei sistemi di rilevazione ambientale e meteo. Ovviamente, tramite i sistemi di bordo è possibile anche connettersi alla 'rete globale', per cui nelle navi moderne non è certo infrequente controllare il mondo con Google Earth e sistemi simili disponibili in Internet. Il mondo, insomma, è diventato davvero piccolo.
I sensori sono pochi e molto avanzati, la tipica espressione dei sistemi moderni, così diversi dalla selva dei trasmettitori e ricevitori con le loro coreografiche antenne rotanti e oscillanti dei decenni trascorsi. Adesso tutto si gioca con pochi sistemi di tipo ben più compatto e apparentemente semplice, ma anche più efficace. Il SAMPSON o Type 1045 è un radar 3D, che è portato dalla nave a ben 35 m di altezza sul mare, più in alto del sistema EMPAR delle corrispondenti 'Orizzonte', naturalmente per migliorare il più possibile le capacità di scoperta sull'orizzonte. Questo sistema è sofisticato e si basa sullo sperimentale Plessey MESAR. Funziona in banda S o E/F, ovvero 7,5-14 cm di lunghezza d'onda, più i sistemi di collegamento in banda X per guidare i missili. Il peso è di 4,6 t per la sola antenna, che ruota a 30 giri al minuto ed è chiusa da un radome sferico. Essa è lenta rispetto all'EMPAR, ma perché ha due facce contrapposte, per cui il rinnovo dell'osservazione di un bersaglio è sempre di una volta al secondo. LE facce sono inclinate di 70 gradi sulla verticale. Stranamente la soluzione, per quanto estremamente moderna, è simile ai sistemi russi come il 'Top Plate', che per l'appunto è basato su due antenne contrapposte. Rispetto all'EMPAR è un sistema più moderno, rispetto all'APAR è più leggero. Ogni facca ha 2.560 elementi ricetrasmittenti in Arseniuro di Gallio, sistemati in gruppi di 4 e dalla potenza di 20 W. La portata è di 400 km, ma ancora più importante, un bersaglio delle dimensioni di un piccione, ovvero 0,008 m2, è localizzabile teoricamente a 105 km nelle migliori condizioni. Questo è anche il valore di RCS di aerei stealth o missili dei tipi più avanzati, per cui è un radar con capacità anti-stealth a tutti gli effetti, resiste alle ECM e poi è raffreddato con aria per ridurre il calore dissipato e visibile a sensori di ricerca IR. Il sistema è stato realizzato con un finanziamento di 150 mln di sterline nel settembre del 1999 alla BAe Systems. La sua capacità operativa è stata esaltata dal fatto che è un sistema 'Phased Array' attivo, anziché passivo come l'EMPAR, in tale senso si tratta di un passo in avanti. I costi sono stati però elevati e i moduli di trasmissione, rivelatisi inferiori rispetto alle aspettative, sono stati riprogettati per garantire le prestazioni necessarie. Prima sono stati ordinati 3 radar, poi nel 2003 altri 5 necessari per le navi della classe (due dei primi erano prototipi).
Il radar S-1850M è lo stesso delle 'Orizzonte', un sistema a lungo raggio pesante 6,2 t e largo 8,2 m, pertanto non nascondibile da una cupola. Ha un IFF Raytheon e scopre fino a 1.000 bersagli in contemporanea, su raggio di circa 400 km, 65 vs un bersaglio di 0,01 m2. Nonostante sia potente, è forse inferiore rispetto al SAMPSON. Come questo, è un radar 3D, ma funziona in banda NATO D (ovvero la L, 1-2 MHz), e deriva dallo SMART-L che gli ha ceduto l'antenna (con 24 schiere di emissione lineari), ma con l'architettura del MARTELLO terrestre. Si ritiene che ha rispetto allo SMART-L migliori prestazioni ECCM e flessibilità d'impiego. Infine vi sono i radar di navigazione e scoperta in superficie, integrati nel sistema Pathfinder Mk 2.
I sistemi elettroottici sono due Ultra Electronics (ex-Radamec, un nome celebre nel settore) Serie 2500, per controllare la torre Mk 8 e i due cannoni DSI da 30 mm. SOno sopra la plancia di comando e coproono tutto l'orizzonte, con la loro struttura leggera ospitante una CCD (zoom 10x ottico e 4x elettronico), telemetro laser eye-safe (della BAe Australia), una camera termica da 640x480 pixel (sempre della stessa origine). Così è possibile scoprire, identificare e valutare la distanza di un bersaglio in condizione ognitempo (la lunghezza d'onda della camera termica è di 3-5 micron). Il sonar è un trasduttore a 360 elementi con cilindro di 1,72 m di altezza, peso 364 kg, sempre della Ultra Electronics in collaborazione con la EDO. E' il tipo 997, che nel 2002 venne scelto rispetto al Thales TMS 4110 delle Orizzonte, in quanto più economico. E' un sistema a media frequenza, ma grazie ai sistemi di elaborazione moderni è capace ugualmente di grandi portate, funziona anche in acque costiere e per modalità antimina o antisiluro (allarme), più la predisposizione per un sonar rimorchiato.
Il sistema d'arma è il SEA VIPER della BAe Systems. Nasce dalle esperienze non propriamente positive delle Falklands, cercando un sistema a lungo raggio di difesa aerea, con uno studio iniziato sopratutto negli anni '90 per rimpiazzare il Sea Dart. Il sistema garantisce una portata teorica tra 2 e 120 km, e quota tra 0 e 20.000 m, ingaggia missili a volo radente, in picchiata, supersonici, UAV, anche in azioni di saturazione. Per garantire la massima portata pratica è stato scelto il SAMPSON, per abbinarlo ai missili navali della famiglia ASTER, nella famiglia PAAMS nata con un accordo trinazioanle l'11 agosto 1999. Risparmio la complessità della struttura aziendale e delle commesse, che è una vera jungla di sigle e consorzi. Il Sea Viper è parte di questa famiglia ma con differenze notevoli. La base industriale è enorme, nel novembre 2003 l'OCCAR, a nome dei tre Paesi coinvolti, ha passato ordini per 3 mld di euro consistenti in 1.400 ASTER-15 e 30 (inclusi quelli non destinati al PAAMS). Il Sea Viper ha un software di 500.000 righe, e dal giugno 2008 ha cominciato i test di tiro, come quello che ha visto abbattere a 35 km un aereo i nvolo a 10 mila metri, e poi un altro che il 4 febbraio 2009 ha colpito un Mirach 100 simulante un missile antinave, il tutto dal pontone galleggiante Longbow, nel poligono della francese DGA.
I sistemi d'arma non sono moltissimi, a parte i 48 missili Aster. Il cannone Mk 8 da 114/55 mm Mod.1 è il cannone di bordo, scelto rispetto all'Mk 45 mod 4.Ha cadenza di 24 c.min, pesa 22,5 t, alzo tra -10 e +55 gradi, con una scudature stealth in vetroresina, ampiamente sfaccettata. Questo sistema ha una portata max di 27 km con granate a lungo raggio, e sebbene più lento del 127 OTO, nel tiro controcosta è capace di fornire prestazioni elevate, con 90 colpi tirati in 7,5 minuti, dove conta non tanto la 'raffica' ma la regolarità e la continuità del fuoco. I due cannoni MSI DS-30B sono torrette da 30 mm singole, pesanti 1,2 t, alzo fino a 65 gradi, ma usate sopratutto per la difesa ravvicinata, e 160 colpi pronti per ciascuna arma KCB da 650 c.min e 1.080 m.sec. Sono anche previsti due Phalanx, ex-Type 42 (che nel frattempo vengono disarmati), ma attualmente questi sistemi sono impiegati in Irak per compiti anti-mortaio (sempre fermo restando che un mortaio può anche tirare 15-20 colpi al minuto, tanto da saturare qualunque CIWS). I missili superficie-superficie per il momento non ci sono, ma vi è l'istallazione per due lanciamissili Harpoon Block 2, per un totale di 8 armi, e possibilmente anche due lanciamissili a 8 celle per i missili Tomawhak o Scalp Naval, possibilmente con i Sylver A70. I lanciasiluri, infine sono due Cray Marine per gli Stingray, per un totale di 4 tubi di lancio da 324 mm.
Gli elicotteri sarebbero un singlo Lynx HMA Mk.8, in futuro un AW-159 Lynx Wildcat, ma è ampiamente possibile anche usare un AW-101 Merline e persino far atterrare un CH-47.
Le ECM sono limitate dall'assenza di un sistema di disturbo attivo, una scelta non tanto condivisibile e che non è seguita dalle altre marine europee, ma pare che la RN abbia difficoltà a realizzare l'importanza dei sistemi ECM attivi anche a bordo delle sue navi, affidandosi piuttosto a due sistemi ESM sofisticati, della Thales Sensor (ex-Racal) per il sistema radar, e il BAe Systems CESM per le comunicazioni, entrambi presenti sul torrione, sotto l'antenna del radar principale. In aggiunta vi sono 4 lanciatori DLH Sea Gnat per decoy vari, anche radar-attivi, contro i missili antinave (di cui il più sofisticato è il Siren, un ECM attivo). Usare materiale a perdere di tipo disturbatore attivo è certo costoso, ma magari è vantaggioso se il nemico avesse un sistema HOJ che lo vettorasse comunque sulla nave attaccata. Assieme alla ridotta RCS e segnatura IR, e al PAAMS, così si ritiene che le navi siano sufficientemente protette da attacchi diretti. Per i siluri vi è il complesso SSDT della Ultra Electronics con sonar Type 2070 anti-siluro, decoy trainati SLQ-25A e in futuro, forse anche munizioni anti-siluro tipo mini-siluri.
Tutto è controllato dal sistema CMS-1 per la gestione delle capacità della nave, della AMS e BAe Systems, derivato da quello delle 'Duke', opera sul Window NT ed è ad architettura aperta con sistemi di derivazione commerciale COTS, dato che i computer militari proprio non ce la fanno a stare dietro ai progressi dei coetanei sistemi civili. Vi sono 25 consolle con 3 display l'uno di tipo LCD da 20 pollici (il centrale) e 18 pollici (i due a lato), con un quarto schermo che fa da touch-screen da 14 pollici. Le 'Daring' sono le prime navi della RN con gli LCD. I sistemi di comunicazione dei dati sono in fibre ottiche a tripla ridondanza da 100 MB/sec, i cavi di ciascuna nave arrivano a 620 km di lunghezza (compresi quelli elettrici?). Poi vi è il sistema FICS 45 della Thales Comm e Selex UK, con link 11, 14 e 16.
In tutto, i Type 45 sono il programma europeo più costoso per la difesa aerea navale, entrano in servizio dimezzati e con aumenti di costi del 30%, e ritardi di circa 3 anni. La loro dotazione sensoriale è ancora incompleta, ma la scelta del SAMPSON ha almeno consentito di fare un salto tecnologico molto azzardato ma che viene definito come l'unico in grado di abbattere missili come l'Alfa russo-indiano. A dire il vero è piuttosto fuori tempo l'esigenza anti-saturazione tipica delle lotte navali immaginate ai tempi della Guerra Fredda, ma tant'é. L'armamento contro costa almeno si basa su di un cannone di potenza elevata, a differenza delle 'Orizzonte' che sono state private del 127 mm, per non parlare della possibile evoluzione futura con il cannone da 155 mm dell'AS-90 istallato al posto del 114 mm nella stessa torretta, naturalmente rinunciando al compito secondario antiaereo, che comunque sui caccia britannici non è stato mai molto considerato, per esempio i Type 42 erano privi di radar di tiro e il loro 114 si è dimostrato quasi inesistente durante la guerra del 1982 contro gli attacchi aerei argentini.
Nell'insieme:
'''Peso''': 7.450 t, max possibile 8.000 t
'''Motore''': FEP su due ICR RR WR-21 da 29.200 hp e due diesel Wartsila 12V200 da 2,5 MVA, due motori Coverteam AIM da 20 MW e due eliche a 4 pale; velocità max 29 nodi, autonomia 7.000 nm a 18 nodi o 45 gg
'''Sistema di combattimento''': 48 missili ASTER 15 e 30 su sei moduli A50, due complessi eventuali A70 per missili SSM, due lanciamissili Harpoon, due Phalanx, due MSI da 30 mm, cannone Mk 8; radar SAMPSON, S1850L, 3 radar di ricerca in superficie, sonar MFS 7000, ESM e RESM, 4 lancia-chaff Sea Gnat e sistema antisiluro SSDT; elicottero Lynx o AW101; equipaggio totale 190.
==Fonti==
<references/>
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