Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Svizzera-2: differenze tra le versioni

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==Aeronautica svizzera<ref>Da Fé, Giuliano: L'Aviazione federale svizzera nel XXI secolo', RID Novembre 2006, pagg. 54-61 </ref> e integrazioni da dati provenienti da wiki.en==
 
La Svizzera è una nazione pacifica e neutrale dal Congresso di Vienna del 1815 (quello che dichiarò illusoriamente la 'Restaurazione' dopo il ciclone napoleonico), eccetto per una guerra civile, assai breve ma certo misconosciuta ai più, accaduta nel 1847, e per le crisi legate alle guerre mondiali, in cui gli svizzeri ebbero anche modo di darsi da fare in combattimento. Nel 1891 l'Esercito svizzero, stavolta in splendido isolamento (ovviamente la Svizzera non ha una Marina) valutò di comprare un pallone d'osservazione e nel 1900 nacque a Berna una scuola per aerostati che servì per equipaggiare la compagnia aerostati dell'Esercito, istituita dal Consiglio federale nel 1897. Per gli aerei fu diverso e più difficile: dopo che già diversi aeroclub si stavano equipaggiando con apparecchi leggeri, onda lunga di quella splendida invenzione d'oltreoceano (al di là dei tanti 'padri' dell'aviazione), e alla fine, nel 1911 l'Esercito provò un Dufaux Tipo 5. Ma non v'erano soldi per assistere questi progetti, fino al 1912 con una colletta collettiva di 1.7 milioni di franchi che permise di aprire aeroporti e comprare aerei come 2 Bleriot XI, 1 Aviatik C.1, 1 M.S. Mo.35FG Helene, in tutto una decina di aerei disponibili allo scoppio della guerra, nel 1914. Allora venne creato il Schweitzerische Fliegertruppe, e venne organizzzato un servizio che, sfruttando la neutralità della Svizzera, arrivò ad un centinaio di macchine entro il 1918, tra cui 20 Nieuport Bebe, ma anche locali. All'epoca era facile costruire un aereo, e la precisione della meccanica svizzera si poteva ben applicare; e così fu, con la Hafeli, che produsse biplani HD-1 e 2 nel 1916, e i DH-3 nel 1917. I primi vennero radiati entro il 1922, i secondi, realizzati in 110 esemplari, durarono invece fino al 1939. Anche la Wild produsse una serie di apparecchi chiamati Spezial, prodotti un una trentina di esemplari. Con mezzi tanto raccogliticci fu possibile comunque organizzare, nel 1914-18, 40.000 missioni con 73 piloti brevettati (erano 8 all'inizio della guerra). Vennero perduti dozzine di aerei in 98 incidenti gravi, cosa apparentemente inspiegabile senonché le perdite umane furono di 12 aviatori, la maggior parte degli aerei andò distrutta in maniera incruenta. Anche così si trattò certamente di perdite umanamente dolorose. Nel primo dopoguerra vennero costruiti altri aerei, i DH-5, e alcuni Spezial, ma nell'insieme l'aviazione fu assai trascurata. Solo nel 1930 si vide un riarmo, ancora una volta per la pressione pubblica. Allora vennero stanziati 14 milioni di franchi, e finalmente arrivarono aerei moderni come 65 Dewoitine D-27, 60 Fokker C-V, 90 bombardieri tattici C-35. Aeroporti sorsero a Payenne, Thurne, Bellinziona, Berna etc. Nei tardi anni '30 vennero comprati i migliori caccia europei disponibili: i Morane-Saulnier MS.406H e i BF-109E. I primi arrivarono a raggiungere 291 esemplari tra il 1939 e il 1943. Dopo le amare esperienze dell'invasione della Francia si può ironizzare sull'eccellenza degli MS.406: eppure, all'epoca una macchina di costruzione economica, robusta, con carrello retrattile, abitacolo chiuso, motore a cilindri in linea, eccellente agilità e un poderoso cannone da 20 mm HS. Surclassato dai Bf-109E, era in ogni caso un apparecchio non disprezzabile. Stranamente non vennero comprati aerei italiani, quando di questi ne venivano esportati a dozzine durante gli anni '30, anche nelle vicine Francia e Austria. Non era nemmeno un fatto politico, perché arrivarono per l'appunto anche i Bf-109, quelli i cui fratelli avrebbero sterminato gli MS-406 nel 1940. Ma nell'aviazione svizzera entrambi si ritrovarono nella stessa barca. I Bf-109 erano sia D che E e arrivarono in 40 esemplari. L'aviazione svizzera era nel frattempo stata ribattezzata Schwizerische Flugtruppe dal 19 ottobre 1936.
L'Aviazione Svizzera ovvero Schweizer Luftwaffe- Forces aériennes suisses-Forze Aeree Svizzere, è stata fondata come tale il 31 luglio 1914, è parte delle Forze armate svizzere e attualmente è comandata dal Magg. Gen Gygax Markus. Per quanto di antica tradizione, non divenne autonoma se non nel 1936, ma l'indipendenza totale dall'Esercito è arrivata 60 anni dopo, il 1 gennaio 1996.
 
Attualmente l'aviazione svizzera sarebbe piuttosto limitata quanto a capacità, assicurando essenzialmente le attività d'allerta nelle 'ore d'ufficio' e ovviamente, nei giorni lavorativi. La causa sarebbe la mancanza di soldi, che impedisce di essere attivi 24/7. Con un territorio che arriva ad una lunghezza max di 348 km, un qualunque 'bandito' potrebbe sorvolarla interamente in pochi minuti e così è difficile contrastarlo se non si è già in volo o quanto meno immediatamente pronti. Ma è anche poco probabile per l'attuale Svizzera avere -differentemente dal passato- incursioni e danni da parte straniera. Inoltre l'aviazione svizzera non è dislocata fuori dai confini, dove talvolta operano le forze di peace-keeping della Federazione.
 
In tutto ha raggiunto un picco di circa 456 aerei di vario tipo, spesso piuttosto antiquati, anche se dal '96 è in fase di riduzione numerica che attualmente è fissata in circa 270 apparecchi. La sua esistenza, tradizionalmente, è stata basata sulla milizia, ma attualmente sta diventando professionale e di tipo 'convenzionale', come ogni altra aviazione occidentale.
 
Gli squadroni degli F-18 Hornet sono i n. 11, 17 e 18, con i 33 superstiti di 34 comprati a suo tempo; ad essi danno appoggio 54 F-5 Tiger II dei 110 originari, ma gli Hornet, in ogni caso, nell'ottobre 2008 hanno raggiunto 50.000 ore di volo, pari a circa 1.600 per aereo. Nel 2010 si pensa a sostituire gli F-5, che ancora oggi servono negli squadroni 8, 9 e nella PAtrouille Suisse, con un aereo di nuova generazione (NFK) che però non è stato ancora concretizzato, e che avrà senz'altro problemi di fronte all'opposizione socialista che già si è battuta aspramente per impedire l'acquisto degli Hornet. Tra i caccia analizzati, il Rafaele, il Typhoon e il Gripen; il 1 maggio 2008, invece, la Boeing ha dichiarato ufficialmente di avere tolto dalla competizione il suo Super Hornet.
 
Altro problema è il rimpiazzo dei validi ma invecchiati 60 Aérospatiale Alouette III, che peraltro sono politicamente più sostenibili per il loro ruolo di soccorso alpino. Il loro sostituto è già stato scelto, l'EC-635, e il primo è stato consegnato il 12 marzo 2008.
 
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La Svizzera è una nazione pacifica e neutrale dal Congresso di Vienna del 1815 (quello che dichiarò illusoriamente la 'Restaurazione' dopo il ciclone napoleonico), eccetto per una guerra civile, assai breve ma certo misconosciuta ai più, accaduta nel 1847, e per le crisi legate alle guerre mondiali, in cui gli svizzeri ebbero anche modo di darsi da fare in combattimento. Nel 1891 l'Esercito svizzero, stavolta in splendido isolamento (ovviamente la Svizzera non ha una Marina) valutò di comprare un pallone d'osservazione e nel 1900 nacque a Berna una scuola per aerostati che servì per equipaggiare la compagnia aerostati dell'Esercito, istituita dal Consiglio federale nel 1897. Per gli aerei fu diverso e più difficile: dopo che già diversi aeroclub si stavano equipaggiando con apparecchi leggeri, onda lunga di quella splendida invenzione d'oltreoceano (al di là dei tanti 'padri' dell'aviazione), e alla fine, nel 1911 l'Esercito provò un Dufaux Tipo 5. Ma non v'erano soldi per assistere questi progetti, fino al 1912 con una colletta collettiva di 1.,7 milioni di franchi che permise di aprire aeroporti e comprare aerei come 2 Bleriot XI, 1 Aviatik C.1, 1 M.S. Mo.35FG Helene, in tutto una decina di aerei disponibili allo scoppio della guerra, nel 1914. Allora venne creato il Schweitzerische Fliegertruppe, e venne organizzzato un servizio che, sfruttando la neutralità della Svizzera, arrivò ad un centinaio di macchine entro il 1918, tra cui 20 Nieuport Bebe, ma anche locali. All'epoca era facile costruire un aereo, e la precisione della meccanica svizzera si poteva ben applicare; e così fu, con la Hafeli, che produsse biplani HD-1 e 2 nel 1916, e i DH-3 nel 1917. I primi vennero radiati entro il 1922, i secondi, realizzati in 110 esemplari, durarono invece fino al 1939. Anche la Wild produsse una serie di apparecchi chiamati Spezial, prodotti un una trentina di esemplari. Con mezzi tanto raccogliticci fu possibile comunque organizzare, nel 1914-18, 40.000 missioni con 73 piloti brevettati (erano 8 all'inizio della guerra). Vennero perduti dozzine di aerei in 98 incidenti gravi, cosa apparentemente inspiegabile, senonchéma le perdite umane furono di soli 12 aviatori, e quindi la maggior parte degli aerei andò distrutta in maniera incruenta, salvando i pochi piloti svizzeri. Anche così si trattò certamente di perdite umanamente dolorose. Nel primo dopoguerra vennero costruiti altri aerei, i DH-5, e alcuni Spezial, ma nell'insieme l'aviazione fu assai trascurata. Solo nel 1930 si vide un riarmo, ancora una volta per la pressione pubblica, che in pochi anni avrebbe comportato l'acquisto di circa 450 aerei. Allora vennero stanziati 14 milioni di franchi, e finalmente arrivarono aerei moderni come 65 Dewoitine D-27, 60 Fokker C-V, 90 bombardieri tattici C-35. Aeroporti sorsero a Payenne, Thurne, Bellinziona, Berna etc. Nei tardi anni '30 vennero comprati i migliori caccia europei disponibili: i Morane-Saulnier MS.406H e i BF-109E. I primi arrivarono a raggiungere 291 esemplari tra il 1939 e il 1943. Dopo le amare esperienze dell'invasione della Francia si può ironizzare sull'eccellenza degli MS.406: eppure, all'epoca una macchina di costruzione economica, robusta, con carrello retrattile, abitacolo chiuso, motore a cilindri in linea, eccellente agilità e un poderoso cannone da 20 mm HS. Surclassato dai Bf-109E, era in ogni caso un apparecchio non disprezzabile. Stranamente non vennero comprati aerei italiani, quando di questi ne venivano esportati a dozzine durante gli anni '30, anche nelle vicine Francia e Austria. Non era nemmeno un fatto politico, perché arrivarono per l'appunto anche i Bf-109, quelli i cui fratelli avrebbero sterminato gli MS-406 nel 1940. Ma nell'aviazione svizzera entrambi si ritrovarono nella stessa barca. I Bf-109 erano sia D che E e arrivarono in 40 esemplari. L'aviazione svizzera era nel frattempo stata ribattezzata Schwizerische Flugtruppe dal 19 ottobre 1936.
 
Dall'agosto 1939 l'aviazione era già allertata con 21 compagnie aeronautiche e caccia tedeschi in 3 di queste: la 6a di Thourne, 15 a Payerne, 21 a Dudendorf. Per il resto vi erano 56 caccia D-27, 60 ricognitori olandesi C-V, 78 bombardieri C-35. Nel 1940 arrivarono altri 50 Bf-109E, poi nel 1942 i velivoli plurimpiego C-36/03 che vennero prodotti in 255 entro il 1948, e tenuti in servizio fino al '75. Dal 1941 iniziarono ad installare le radio sui caccia con un sistema di comando e controllo basato sul Codice Bambini, che è rimasto in uso fino al 1990. Nel '43 erano disponibili ben 500 apparecchi in 4 reggimenti. Durante il 1940 già i tedeschi ebbero la prova dell'efficienza svizzera, e dello sbaglio nel fornire i Bf-109 ai vicini. La Svizzera era all'epoca totalmente circondata dalle forze dell'Asse, eccetto la Francia di Vichy. Ma i piloti svizzeri abbatterono 4 He-111 e 4 Bf-110 contro un Bf-109 e un C-35. Dopo questa battaglia aerea, per non causare problemi maggiori venne decretato di non sparare più contro gli aerei intrusi ma di costringerli ad uscire dallo spazio aereo elvetico, questo a partire dal 20 giugno. Dal 1943 iniziarono ad arrivare non aerei tedeschi isolati, ma bombardieri pesanti statunitensi. In questa guerra segreta sullo spazio aereo svizzero vennero costretti ad atterrare in Svizzera 196 aerei tra cui 16 B-17 e B-24 che vennero poi riutilizzati, più di 12 vennero abbattuti e 56 caddero per vari incidenti. Tra le macchine abbattute vi fu anche un G.55 e 5 B-17/24. Anche l'aviazione svizzera ebbe un danno materiale, perdendo sopratutto per incidenti 72 uomini e 79 aerei in 237.000 mila ore di volo. Anche con queste dolorose perdite alla fine della guerra vi erano 4 reggimenti e 530 aerei di cui 328 caccia.
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'''Aggiornamento al 2009''' (da wiki.en):
 
*Northrop F-5E/F Tiger II (54-59, forse 47 'E' e 12 'F')
*McDonnell Douglas F/A-18 C/D Hornet (33, 26 'C' e 7 'D')
*Pilatus PC-6 Porter (16)
*Pilatus PC-7 Turbo Trainer (37-38, 28 da ammodernare)
*Pilatus PC-9 (11)
*Pilatus PC-21 (6)
*Pilatus PC-12 (1)
*Eurocopter AS 332 Super Puma (15)
*Eurocopter AS 352 Cougar (12)
*Aérospatiale SA 316 Alouette III (35)
*Eurocopter EC 635 (18+2 VIP, in consegna)
*Aérospatiale SA365N1 Dauphin VIP, in rimpiazzo con gli EC 635
*Beech 1900D, Cessna Citation, DHC-6, Falcon 50, tutti in un solo esemplare
 
Aerei non più in uso:
Fokker C.V -
EKW Häfeli DH5 -
EKW C35 -
EKW C36 -
Morane-Saulnier M.S.405 -
Messerschmitt Bf 108 Taifun -
Messerschmitt Bf 109 -
Fieseler Storch -
P-51 Mustang -
De Havilland Vampire -
De Havilland Venom -
Dornier Do27H -
Hawker Hunter -
Dassault Mirage III -
BAE Hawk - jet trainer -
Learjet 35A -
Beechcraft B300C King Air
 
Le basi aeree sono 9: Payerne (la più importante, Svizzera occidentale), Alpnach, Buochs, Berna, Dubendorf, Emmen, Meiringen, Sion e Locarno. Mollis è stata chiusa nel gennaio 2007.
 
 
 
===I Pilatus===