Dati utili per wargamers/Armi sovietiche 1: differenze tra le versioni

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La prima generazione sovietica di queste armi ha avuto una diffusione e un successo notevolissimi, anche se sono rapidamente invecchiati e-o superati dalle diverse tecniche, mezzi e tattiche occidentali. Tra queste armi vi erano gli R-13 AA-2 Atoll. Nonostante che i sovietici avessero già realizzato missili aria-aria, quando ebbero sotto mano (secondo la 'leggenda', in quanto rimase conficcato ed inesploso dentro un MiG cinese durante gli scontri del 1958 con i taiwanesi, ma vi sono forti dubbi che questo sia realmente avvenuto) furono affascinati dalla semplicità ed essenzialità del disegno americano (per esempio la stabilizzazione mediante ‘rollerons’, piccole ruote alloggiate nelle alette posteriori, azionate con il flusso dell’aria), e lo clonarono con una grande rapidità. Pare che i risultati fossero decisamente modesti, anche rispetto ai Sidewinder di prima generazione, come gli AIM-9D o anche gli B. La versione K-13M aveva prestazioni migliori, ovvero una testata raffreddata per una maggiore sensibilità, teoricamente paragonabile ai Sidewinder D,E,F, ma in pratica inferiore come sensibilità e risultati.
 
Eppure, va detto che questo ordigno rappresentava l'unico sistema sovietico disponibile per i combattimenti aerei tra caccia tra il 1960 e il 1975 circa. In Vietnam, contro aerei grossi e 'calorosi' come quelli americani, in volo ad alta quota, l’Atoll ottenne risultati tutt'altro che disprezzabili, anche se non sono disponibili statistiche sulle percentuali di successo, tanto più significative se si considera che i caccia ne portavano solo 2 a testa. Va detto che sempre in quel conflitto i missili Sparrow e Sidewinder ottennero rispettivamente l'8 e il 16% di probabilità di distruggere l'avversario, vale a dire che erano necessari 12 dei primi o 6-7 dei secondi per raggiungere il risultato, mentre i missili Falcon ottennero risultati anche peggiori, se non in termini di Pk almeno in termini operativi (per esempio, spesso non era possibile ottenere un lock-on e quindi semplicemente lanciare). I Sidewinder erano molto più economici degli Sparrow e ottennero migliori Pk. La differenza era data dalle possibilità di ingaggio, con gli Sparrow capaci di attacchi oltre il raggio visivo, condizioni ognitempo e ogni-angolazione, tanto che ottennero la maggior parte dei successi. Le tattiche erano comunque importanti per capire il risultato: la regola di identificare precisamente il bersaglio lo faceva avvicinare troppo per usare gli Sparrow al meglio, mentre gli ingaggi a bassa quota non erano possibili per via delle interferenze radar con il terreno. In ogni caso, l'introduzione dei corsi 'Top Gun' permise di utilizzare al meglio i missili in dotazione ed ottenere risultati molto superiori negli sconti aerei del 1972. Nel 1958 i Sidewinder A vennero già utilizzati in combattimento sullo Stretto di Taiwan ed ottennero parecchie vittorie, anche perchèperché i MiG si stagliavano nella fredda atmosfera delle alte quote, volando senza manovrare e quindi, bersagli perfetti (fu qui che ebbe luogo la compromissione della loro tecnologia. Non molto noto è che il missile Sparrow fu ovviamente compromesso in Vietnam, e clonato dai sovietici con il nome di K-25. Forse perché non riuscirono a miniaturizzare a sufficienza l’elettronica necessaria, questo ordigno perse contro il pur più ingombrante R-24, versione migliorata dell’Aphex). Nella guerra del 1965 gli F-104 e F-86F del Pakistan dovettero affrontare caccia nemici a quote piuttosto basse, ed ottennero 8 vittorie con 32 missili (almeno stando alle dichiarazioni pakistane). Alle Falklands, nonostante lo scarso addestramento dei piloti inglesi su questi nuovi missili, gli AIM-9L di terza generazione ottennero non meno di 16-18 vittorie certe su 27 lanci, dimostrandosi quasi infallibili. Ma questo tipo di arma era di circa 20 anni (1977) successiva alla versione 'B' e anche alla sua copia K-13 Atoll. Anche la versione C del Sidewinder a guida radar venne copiata dai sovietici, e in entrambi i casi i risultati non sono stati incoraggianti. I missili AIM-9C ottennero nuova vita convertiti come Sidearm, antiradar tattici per elicotteri e A-10, ma non ebbero uno straordinario successo e poco tempo dopo vennero tolti dalla linea. L'ultima versione del K-13 era la K-13M2. Essa è rimasta poco diffusa perchèperché ben presto divenne disponibile il più potente (e pesante, 110 kg) R-73 o AA-11 Archer, ma anche così si trattava di un missile molto migliorato anche rispetto all' K-13M, e simile ai Sidewinder J o L. I successori dell’Atoll sono stati l’AA-11, missile tra i migliori e più temuti della categoria, e prima ancora gli AA-8 Aphid, i più piccoli AAM disponibili, pesando circa la metà degli altri. Essi erano concepiti così piccoli per poterli usarne una coppia per ogni punto d’aggancio (pratica poco usata), e per consentirne l’uso con macchine relativamente leggere come gli elicotteri. Questi missili difettano di letalità ma ovviano con una testata che pare, abbia uranio impoverito come elemento di frammentazione. L’Aphid è un missile molto preciso, maneggevole, flessibile e capace di operare in condizioni limite: un grosso miglioramento rispetto all’AA-2 e per giunta, ha fatto in tempo ad ottenere una buona diffusione. L’AA-11, più che un derivato dell’Atoll sembra quasi la copia pantografata dell’Aphid.
 
I missili Styx hanno ottenuto risultati del tutto insoddisfacenti nel 1973 contro gli israeliani. Questo e gli scontri durante la Prima Guerra del Golfo hanno demolito la loro fama, ma in realtà nel periodo 1967-71 ottenne risultati di grande rilievo, tanto che le marine occidentali ne risultarono scioccate e da allora cominciarono a sviluppare attivamente missili antinave più sofisticati e piccoli, e sistemi CIWS (ovvero artiglierie e missili anti-missile). I missili Styx vennero usati contro il caccia Eilat e misero a segno 3 colpi su 4 in condizioni di lancio ideali. Le due motocannoniere Komar non dovettero nemmeno uscire dal porto e si comportarono come delle batterie missilistiche costiere. 4 anni dopo due missili furono più che sufficienti per distruggere il Khaibar, della marina Pakistana (gemello dell’Eilat). Su 13 missili lanciati in quella guerra, risulta che almeno 11 andarono a segno, anche a danno dei serbatoi di petrolio della costa. Di fatto, poche motocannoniere missilistiche Osa furono capaci di bloccare il traffico navale nemico nel Pakistan orientale e di colpire anche il porto di Karachi, pesantemente difeso. Eppure, pochi anni dopo esse vennero sconfitte da quelle israeliane e nel 1980, durante una battaglia aeronavale, le Osa vennero distrutte una per una dagli F-4E iraniani armati di missili Maverick. Cosa era cambiato? Essenzialmente, i missili Styx non erano stati pensati per operare contro bersagli molto piccoli e manovrieri come le motocannoniere missilistiche nemiche, dotate di sistemi ECM capaci di ingannarne la funzionalità del sistema di guida. Così su oltre 50 missili lanciati contro le navi israeliane il risultato fu giusto una scheggia a bordo di una di queste. Le motocannoniere missilistiche sovietiche non avevano una grande capacità di combattimento a parte la batteria di missili, avendo solo delle mitragliere antiaeree a corto raggio. Anche per questo, alle Osa negli anni ‘70 erano succedute le Tarantul, con un dislocamento raddoppiato, CIWS e un nuovo cannone da 76 mm capace di sparare 120 colpi al minuto e di ingaggiare efficacemente missili antinave, il che precedette di anni il Super Rapido della OTO-Melara. La dotazione di missili non cambiava, segno che il dislocamento maggiore era destinato a migliorare le altre caratteristiche della piattaforma. Le Tarantul tesero a sostituire le 'Osa' della marina russa e indiana, ma queste erano talmente diffuse che tale sostituzione con navi più grandi, dal costo almeno triplo, non ebbe mai conclusione. Le 'Osa' erano, d'altro canto, un progetto semplice e razionale. Dopo che le motosiluranti P6 vennero dotate di due missili antinave e la relativa elettronica, diventando le Komar, la soluzione più semplice possibile per i nuovi missili, i sovietici triplicarono il dislocamento, raddoppiarono i missili, installarono per la prima volta una batteria di mitragliere interamente automatizzata dal caricamento all'ingaggio in caratteristiche mini-torrette, ed ottennero navi tanto efficaci che si stimò, 6 potevano ottenere i risultati di 18 Komar con meno perdite operative. La percentuale di missili a segno era stimata bassa, con 12 ordigni da lanciare per un paio di colpi su di un cacciatorpediniere NATO onde assicurarne l'affondamento (lo Styx aveva una potentissima testata da 500kg a carica cava con il serbatoio carburante sistemato davanti per un effetto incendiario aggiuntivo). Tale previsione si dimostrò falsata in pessimismo, con 5 missili su 6 a segno e l'affondamento dei due cacciatorpediniere bersagliati. Tra l’altro i due cacciatorpediniere erano navi antiaeree, sia pure di vecchia generazione, e anche questo fu impressionante, dato che il Khaibar ebbe modo di sparare and entrambi i missili in avvicinamento, ma senza nessun successo. In seguito gli Styx ebbero meno fortuna, ma occorre dire che le versioni avanzate con guida radar monopulse o infrarossa (sia sovietiche che cinesi, ovvero i famosi 'silkworm') non vennero utilizzati. l'SS-N 2C o P-20 era dotato di un sistema radar avanzato o uno IR, gittata raddoppiata e capacità di volare -grazie ad un altimetro radar avanzato- a 30 metri di quota, e fino a 3 al momento dell'impatto. Questo ne faceva un missile a volo radente, molto più difficile da localizzare ed abbattere, e pur restando un'arma obsoleta e pesante, era nell’insieme molto più potente e capace dei vecchi Styx , nochè invulnerabile alle ECM efficaci contro di questi. I missili ‘Sikworm’ delle batterie iraniane attorno al Golfo di Hormuz sono a tutt’oggi un problema molto serio per eventuali nemici.
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I missili contraerei più grandi hanno pure giudizi altamente controversi. Per iniziare, gli SA-2 hanno cambiato l'era della guerra aerea con il famoso abbattimento dell'U-2 di Francis Gary Powers sul territorio sovietico. Era il 1960 e da allora si cominciò seriamente a pensare di abbandonare le tradizionali missioni ad alta quota per concentrarsi su quelle a bassa. I Vickers Valiant, bombardieri medi inglesi ne furono vittime indirette: essi vennero rottamati a seguito della scoperta di debolezze strutturali dovute al volo veloce a bassa quota, mentre il Valiant Mk2 appositamente progettato non venne adottato. Gli SA-2 vennero usati per la prima volta in guerra nel 1965 durante il conflitto indo-pakistano, riuscendo a danneggiare un B-57 ad alta quota , ma senza ottenere altri risultati.
 
Durante la Guerra in Vietnam ne vennero lanciati circa 9000 esemplari, abbattendo il 2% dei bersagli. Questo risultato era ben modesto rispetto al 'one shot one kill' tipico delle armi occidentali moderne, ma i SAM dell'epoca non erano particolarmente propensi a funzionare bene e i caccia tattici americani, in genere dotati di ECM, erano un bersaglio difficile e manovrabile. 'Randy' Cunninghan racconta di come, in coppia con un altro Phantom, evitarono in volo a bassa quota in una singola azione ben 18 SA-2 ma non si trattò di una passeggiata: ogni volta ci riuscivano per pochi metri, e dovevano stare attenti perchèperché il raggio utile di scoppio del missile era di 60-100 m. (la testata pesava circa 180 kg), in caso che il missile si fosse avvicinato abbastanza per esplodere con la spoletta di prossimità ne sarebbero stati coinvolti senza scampo. Cunninghan ricorda: 'non c'è niente, ma proprio niente che spaventi un pilota da caccia come il vedere un SAM lanciato contro di lui. E' come una immagine al rallentatore: un oggetto grande come un palo telegrafico parte dal suolo, il booster si stacca e comincia a dirigersi verso di te a 1 km al secondo, ma in quegli istanti sembra non arrivare mai’. In un’altra missione, in cui dichiarò tre vittorie contro i MiG-17, Cunningan e il suo collega Driscoll non ebbero tuttavia altrettanta fortuna, venendo danneggiati in maniera irrimediabile dal terzo di una salva di missili SA-2.
 
Un altro caso vide un F-105F che riuscì a colpire con entrambi gli Shrike (altra arma non famosa per la sua affidabilità) dei siti SAM (gli SA-2 avevano una gittata maggiore degli Shrike antiradar, così era necessario entrare nel loro raggio d’azione prima di sparare, oppure correre il rischio del volo a bassissime quote, dove la contraerea leggera era in attesa), nel mentre venne sottoposto al lancio di 10 missili e il settimo di questi danneggiò con le schegge i serbatoi dell'aereo, tanto che esso cadde appena prima del rifornimento in volo che l’avrebbe salvato.