Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bulgaria: differenze tra le versioni

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==La storia nel primo XX secolo==
Questa la situazione presente della '''[[w:Bulgaria|Bulgaria]]''' , che ha una lunghissima storia che sarebbe interessante approfondire ma che qui non ci interessa particolarmente. Nel tardo XIX e nel primo XX secolo iniziarono molte guerre a carattere nazionale. Tra queste la Guerra Serbo-Bulgara, che minacciò di coinvolgere anche l'Impero austro Ungarico dopo che i Bulgari erano riusciti a battere l'esercito Serbo. Era il 1885-86, e questo conflitto fu importante perché convalidò l'unificazione della Bulgaria, cosa accettata a livello internazionale. Ma la Serbia non rimase affatto in buoni rapporti con i vicini, rompendo un'alleanza che si trascinava dai tempi della lotta contro l'Impero Ottomano.
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Nel 1908 gli Austro-ungarici annessero la provincia di Bosnia-Herzegovina frustrando la speranza serba di dominarla, e così i Serbi si concentrarono sul Kosovo. Dopo che vari eventi sbilanciarono il precario equilibrio balcanico, tra cui la vittoria italiana contro i Turchi nel 1911-12, a cui seguì un'altra offensiva condotta dalla Lega Balcanica con il comando bulgaro, dato che la Bulgaria forniva circa la metà dei 700.000 soldati (avendo aumentato la sua forza di pace da 60.000 a circa 6 volte tanto), nonostante una popolazione di circa 4,3 mln in totale. Combattuta a cavallo del 1912-13, ottenne di confermare l'importanza della Bulgaria come potenza regionale e ridusse il potere degli Ottomani nei Balcani. Tant'é che venne anche formato, in seguito a questo successo, lo stato indipendente dell'Albania. Ma dato che il trattato di pace non fu soddisfacente, specie perché i Serbi non erano contenti dell'indipendenza dell'Albania, alla fine le armi ritornarono a farsi sentire: stavolta i Serbi e i Greci contro i Bulgari, che potevano mobilitare 500.000 uomini e che li spiegarono alle frontiere di questi due ostili vicini, che oltretutto avevano anche il supporto di 12.000 montenegrini. Ma il resto della frontiera era necessariamente poco difeso, già i Bulgari erano esausti per l'altra guerra. L'attacco senza dichiarazione di guerra contro Serbo-Greci non funzionò e presto i Bulgari dovettero ritirarsi in uno schieramento difensivo, ma a quel punto, dalla 'porta di servizio' arrivarono i Rumeni e i Turchi. Dopo 1 mese e 2 giorni di guerra era tutto finito: la Bulgaria, spesso soprannominata 'la piccola Prussia' era stata battuta disastrosamente in questo gioco del 'tutti contro uno', l'economia era rovinata e i militari sopravvissuti rimasero largamente demoralizzati. Durante queste guerre balcaniche vi fu anche il debutto dell'aviazione militare in Europa, seguendo la logica e l'esempio un pò empirico dato dagli Italiani in Libia; stavolta toccò a piccoli aerei lanciare oggetti contro le truppe, in alcuni casi, in mancanza d'altro, persino cocomeri.
 
La guerra scoppiata nel 1914 vide i Bulgari impegnati solo dal 15 ottobre 1915, ma dalla 'parte sbagliata' ovvero delle Potenze centrali, trascinata dall'inimicizia con la Serbia. Il 29 settembre 1918 dovette soccombere con l'armistizio di Tessalonica. In seguito i Bulgari cominciarono ad essere sia ostili ai Russi che agli Occidentali, e di fatto divennero ancora alleati dei Tedeschi con il governo di Vasil Radoslavov. Durante la guerra avevano avuto anche modo di battere in maniera durissima i Britannici che nella Seconda Battaglia di Doiran persero 12.000 soldati contro 2.000 bulgari; durante la Terza Battaglia UK e Grecia vennero ancora battuti con la perdita di oltre 3.000 soldati contro 500 bulgari, e per giunta, nella Battaglia del Muro Rosso i Francesi ebbero 5.700 soldati uccisi su 6.000, il resto catturati. Ma nonostante questo, la Bulgaria aveva al suo interno movimenti fortemente contrari alla guerra e la Bulgaria, nonostante questi successi sul campo, ebbe alla fine del conflitto le dimissiionidimissioni del governo Radoslavov e ammutinamenti nell'esercito, influenzato anche dalla Rivoluzione Russa. Dopo il Trattato di Neuilly sur-Seine i Bulgari vennero duramente ridimensionati a livello militare, senza un esercito di leva e uno professionale di non oltre 32.000 effettivi, senza artiglieria e bombardieri. Ma all'inizio della II GM i Bulgari furono pronti a riprendere le armi, con una forza militare tutto sommato efficiente.
 
 
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'''Equipaggiamenti ritirati''': 200 T-62, per lo più venduti a nazioni in guerra (Angola, Etiopia e Yemen); 177 T-34, alcuni venduti al Mali; BRDM-1, BTR-152, BTR-40, 20 moderni 2S3 da 152 mm, 8 lanciatori (almeno 24 missili) per gli SS-23; 24 lanciatori e dozzine di FROG-7; 36 lanciatori e dozzine di SS-1 Scud-B; MLR BM-13.
 
Da notare alcuni equipaggiamenti di punta: tra questi le due batterie SA-10, con i SAM più moderni che l'URSS abbia mai esportato. Non solo, ma fino a pochi anni fa erano ancora presenti i temibili SS-23 Spider, armi precise da quasi 500 km di gittata. Le altre nazioni le avevano ritirate da tempo (URSS nel 1987-91, in base all'accordo per gli Euromissili, DDR e Cecoslovacchia in seguito alla fine del Patto di Varsavia) e la Bulgaria era rimasta l'ultimo rifugio di quest'ordigno a cui, per ragioni essenzialmente politiche, è stato negato di sostituire gli obsoleti ma numerosi Scud. Non mancavano nemmeno i missili SS-21 Scarab, equivalenti grossomodo dei 'Lance' americani, e ancora in servizio. Non mancarono numerosi sistemi antiareiantiaerei tattici dei tipi più moderni, come gli ZSU-23-4, gli SA-6, 8 e 13. A livello d'armata erano anche presenti dei lanciatori per SA-4 a lungo raggio, ma mobili. La Bulgaria era tra le poche nazioni clienti di quello che è rimasto per decenni l'unico sistema SAM a lungo raggio semovente. Per la difesa degli obiettivi strategici c'erano anche gli ancora più grandi (oltre 200 km di gittata) SA-5 Gammon. In tutto, a tutt'oggi, l'Esercito bulgaro, per quanto ridimensionato, vanta oltre 200 lanciamissili SAM mobili, per la protezione sul campo di battaglia, nella più tipica tradizione sovietica (in cui v'erano complessivamente 16 cannoni semoventi e 36 SAM per ciascuna divisione, più le armi leggere).
 
Tra gli equipaggiamenti terrestri la percentuale di semoventi d'artiglieria è sorprendentemente alta, visto che i sovietici non investirono in semoventi se non dai primi anni '70, mentre prima, piuttosto che i sistemi d'artiglieria campale convenzionali, si interessavano ai semoventi a.a. (grossomodo al contrario della NATO, basti dire che il primo semovente a.a. dell'E.I., il SIDAM, entrò in servizio negli ultimi anni '80 e non ci sono mai stati semoventi SAM ad accompagnarlo). Per la mobilità delle artiglirie si seguivano invece tre vie: armi dalla balistica non eccezionale, ma leggere e altamente mobili (D-30), a lunghissimo raggio e quindi, difficili da controbattere (M-46 e S-23), e sopratutto, MLR che di fatto sono anch'essi artiglieria semovente, di tipo relativamente poco preciso, ma economico e dalla potenza distruttiva notevole (sopratutto i BM-21).
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*26th Airbase - Dobrich Air Base
 
Ecco invece la situazione al 1991<ref>Aerei nov 1991</ref>. All'epoca c'erano anche in atto i trattati CFE: la Bulgaria aveva 2.888 carri da calare a 1.475, 2.401 mezzi corazzati da calare a 2.000, 1840 artiglierie sopra il 100 mm da calare a 1750, 361 aerei da ridurre a 245 e 100 elicotteri armati, però con un limite di negoziato di 120, quindi nessuna riduzione teoricamente prevista. La Bulgaria aveva 14 basi aeree che erano suddivise in due settori. La Stella Rossa era apparsa già nel '49 sugli aerei bulgari, differentemente dagli altri componenti del Patto, o almeno di molti degli altri, sia pure all'interno di una coccarda con i colori nazionali. Nel '55 era nato il Patto di Varsavia e la Bulgaria ne fu protagonista da subito. Nel 1991 la Voenno Vasduscni Sili era organizzata con un'Armata dell'Aria che comprendeva la Forza Aerea, unità a.a. scuole e reparti minori, con una filosofia simile a quella della V-VS. C'erano due divisioni aeree, con QG a Sofia e a Plovndiv, con Polk (reggimenti) da caccia o d'attacco, suddivisi in 2-3 Eskadrila e queste composte da 2-3 Grupi da 4-6 aerei l'uno, per un totale di una dozzina, spesso con tanto dei tipi biposto. Le squadriglie sono comunque di un solo tipo e specialità, ma il polk può avere varie Eskadrile con diverse funzioni. A Dobroslavtzi c'era il Polk con i MiG-23MF o ML, per la difesa aerea della capitale, con capacità anche secondarie, di attacco al suolo, mentre esternamente era possibile portare persino 4 serbatoi di cui due sotto l'ala in posizione di geometria minima per azioni di trasferimento, per un totale di 3.200 o forse 4.800 l, volando comunque con la freccia minima di 16 gradi, quella usata per il decollo. A Sadovo c'era il Polk 38790 con circa 30 MiG-23BN 'Flogger-H' più 6 U per l'addestramento. Essi avevano due visibili piastre blindate ai lati dell'abitacolo, illuminatore laser nel muso,armi come 2 AA-2 o AA-8, bombe da 250 e 500 kg HE, da 100 kg FRAG (RPK-100), CBU PTK-250 da 250 kg, razzi da 57 o 240 mm, pod per altri cannoni da 23 mm, missili AS-7 e forse anche AS-10; nei loro shelter c'erano spesso anche armi d pronto impiego in caso di necessità. La base era grande e disseminata di rifugi protetti e di alberi che davano una certa mimetizzazione, spesso erano shelter ricoperti di terra e di vegetazione successivamente cresaciutavicresciutavi sopra. Era possibile installare a bordo fino a 6 bombe da 500 kg più il serbatoio da 800 l. A Graf Ignatievo c'era il Polk 28000 con 3 Eskadrilla e circa 50 MiG-21bis, sopratutto intesi per difendere la regione industriale di Plovdiv. Su questa base vennero portati i primi caccia a reazione fin da circa il 1950 e dal '73 i piloti,in accordo con la ridefinizione della base come '1a Base da Caccia' erano tutti di Prima classe, ovvero capaci di volare nel tempo e quota minimi stabiliti per la loro missione. I MiG-21, molto rapidi nel decollare, necessitavano di 2 minuti per l'imbarco piloti, 1 per la preparazione al decollo e un per il decollo, ma se il pilota era già a bordo il tutto si poteva fare un circa 2-3 minuti al massimo. Spesso c'erano a bordo 2 R-13 e 2 R-60, questi ultimi adatti al combattimento aereo, mentre gli 'AA-2 Atoll' erano utili per l'intercettazione dei bersagli più facili, ed essedoessendo dei tipi più moderni, tutto sommato ancora validi. Notare bene che non pare fossero presenti abitualmente gli AA-2 in versione radar, spesso accoppiati a quelli IR o agli R-60, sempre questi ultimi a guida infrarossa. Era anche possibile una certa capacità d'attacco al suolo. Nel Museo dell'Aviazione militare bulgara di Krumovo, vicino a Plovdiv, c'erano numerosi MiG radiati dal servizio, e anche un Ar.196 tedesco del periodo bellico. Per mantenere il museo, nonostante la crisi, il personale del Polk 33040, quello da trasporto, basato a Krumovo anch'esso, aveva devoluto un mese di stipendio.
 
 
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====Le basi e l'aviazione, dal dopoguerra ad oggi====
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La Balgarski Voennovazdushni Sily (BVVS) era una forza aerea ben equipaggiata, che ne corso degli anni ricevette anche gli Il-14 e Li-2 negli anni '60, come anche gli elicotteri a pistoni Mi-1 e Mi-4, mentre i Mi-8 e 2 seguirono come sostituti negli anni '70, i MiG-23BN seguirono nel '78 (erano i Flogger-H e non i precedenti F) per un reggimento a Sadovo dove sostituirono i MiG-17, nel 1982 arrivarono anche 12 MiG-23MF intercettori, poi seguiti da altri caccia di tipi più moderni, mentre sempre negli anni '80 arrivarono i Su-22, L-39ZA e i Mi-24, e dal 1988 circa i Su-25.
 
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====Le basi più importanti====
Tra le basi, una di particolare importanza è la 26ima Base aerea da Ricognizione, vicino a '''Dobrich''', ospitando l'unica unità da ricognizione dell'aviazione bulgara. Il 30 marzo 1951, con un ordine segreto venne istituito il 26° Reggimento da ricognizione aerea, semplicemente concentrando i 3 squadroni di Pe-2 all'aeroporto di Graf Ignatievo, poi quest'unità venne spostata in diverse basi fino a che, nel '55, venne mandata sull'aeroporto di Tolbukhin, quella che è stata poi ribattezzata Dobrich. Gli aerei provenivano dalla 30a Divisione aerea da bombardamento di Balchik, erano 20 Tu-2T siluranti-bombardieri, ma presto ebbe anche 10-12 Il-28 per migliorare le proprie capacità di ricognizione, e con il secondo lotto di questi jet vennero radiati anche gli ultimi Tu-2. Era il 1961, e nello stesso anno arrivarono anche i MiG-15bisR, poi i MiG-17 (che videro anche un gruppo di piloti algerini in addestramento); nel '69 arrivarono 6 MiG-21R supersonici e alcuni della versione F-13, ex-19° Reggimento aereo da caccia. Nel '72 ne giunsero altri dal 1° squadrone del 15° Reggimento, tutti vennero poi concentrati nel 1° Squadrone, mentre il 2° aveva i MiG-15 e 17, e il 3° altri 6 Il-28R, che rimasero in servizio fino al 1974; i MiG-15R, anch'essi chiaramente obsoleti, vennero ritirati nel 1981. A quel punto vennero introdotti in servizio dei velivoli che erano praticamente l'opposto: velocissimi, moderni e pesanti, arrivarono 4 MiG-25 , 3 RBT e un biposto d'addestramento. Essi erano capaci di operare in missioni ELINT e fotografiche, ma anche di portare 8,5 t di carico bellico, incluse armi nucleari, e di sfruttare le prestazioni ad alta quota per rilasciarlo sul bersaglio. Bersaglio che sarebbe stato presumibilmente in Grecia e Turchia, ma avrebbe potuto essere agevolmente anche in Italia. Uno di questi velocissimi jet venne perduto per un incidente di volo dovuto alle condizioni meteo che a quanto pare causarono dei problemi all'atterraggio e il consumo del carburante durante tale momento di crisi. Nel 1991 i tre Foxbat vennero restituiti all'URSS in cambio di 5 MiG-23MLD, mandati al 1° Squadrone del 18° ReggimentioReggimento di Dobroslavtsi. Chiaramente solo 4 aerei non bastavano per giustificare l'esistenza del reggimento, il cui 2° Squadrone venne convertito ai Su-22M-4 e UM-3K, consegnati fino al 1988, sempre per compiti di ricognizione. Nel frattempo l'ultimo MiG-17 venne tolto dal servizio nel 1989. Al suo apice il 2/26 RAR era un'unità d'elite, con ben 22 piloti di prima classe ben addestrati in missioni di ricognizione tattica e anche azioni belliche aria-superficie e aria-aria, con 120-130 ore di volo l'anno, non molte rispetto alle 180 tipiche della NATO, ma molte per il Patto di Varsavia. Erano anche abilitati all'uso di armi nucleari. Infine, il MiG-21F-13 venne tolto dal servizio sostituito dal MiG-21MF ex-21 FAR, con il pod UB-16 (lanciarazzi da 57 mm) trasformato in un rudimentale sistema di ricognizione, sistemato sotto il lato sinistro della fusoliera. Nel 1994 il 26 RAR divenne la 26a Base aerea da Ricognizione. Il 1/26.RAB aveva i Su-22, il 2/26.RAB con i MiG-21 (anche biposto); nel 1995 arrivarono anche degli L-39ZA per l'addestramento dei piloti di linea, dato che le ore di volo erano calate parecchio. Spariti i MiG-21R, rimasero solo i MiG-21MF modificati e come tali, designati MF-R. Infine, nel 1998 venne chiusa la base di Balchik e aerei e personale vennero mandati a Dobrich. Questa base, a sua volta, venne chiusa nel 2002. Così continuava la contrazione dell'aviazione bulgara, che stava riducendosi ad una frazione di quel che era fino a pochi anni prima.
 
La prima base aerea di '''Dobroslavtsi''', vicino a Sofia, è stata la sua principale base difensiva, fino a che non è stata chiusa nel 2002, e attualmente ha solo i MiG-23 conservati in deposito come unica attività militare. Essa venne aperta 50 anni prima, il 20 aprile, con i Reggimenti 18 e 43 della 4a Divisione, dopo che questa era stata formata nel 1950 a Vrazhdebna. Essa aveva gli Yak-9M e P e alcuni Yak-11 da addestramento. Presto arrivarono anche altri Yak: i caccia a reazione Yak-23, e siccome di questi non venne realizzato il biposto, si rimediò accoppiandolo con lo Yak-17U. Le operazioni iniziarono il 17 maggio 1952, ma gli Yak-9 vennero conservati in prima linea fino al 1954. Nel '55 fu la volta dei MiG-15 e nel '59 arrivarono anche i MiG-17F, in entrambi i casi per il 18°, mentre il 43° volò con i MiG-15 tra il '56 e il '60, dopo di che venne sciolto. Nel 1963 fu la volta dei MiG-19S e P, in servizio dal primo squadrone del 18.FAR, come premessa per il MiG-21PF, di cui 12 esemplari vennero trasferiti a Gabrovnitsa; fatto interessante, nel 1969 un aggiornamento permise di installare due missili K-13 (AA-2 'Atoll') per migliorarne le capacità combattive.
 
Nel '75 arrivarono i MiG-21MF, operativi dall'anno successivo; presto fu anche la volta dei MiG-23MF, arrivati al '78 con un gruppo di 12 aerei e 3 UM il 10 ottobre. I lanci dei missili R-23 e R-60 vennero fatti ad Astrakhan, a quanto se ne sa con pieno successo. Negli anni '80 vennero anche condotti con successo dei tentativi di intercettare i MiG-25 in volo a mach 2,5 e 20.000 m, provenienti dalla Romania. Nel 1982 il 18° Reggimento perse il 3° Squadrone, il 1° ebbe nel contempo 8 MLA con i loro missili R-24, nel 1991 vennero forniti gli ultimi Flogger, del tipo MLD (Flogger-K) che sono Flogger di terza generazione, con un sistema avionico ulteriormente migliorato, e modifiche all'aerodinamica per permetterne una maggiore agilità ad alto angolo d'attacco; erano 5 aerei ex-168° Reggimento sovietico, che era basato in Ucraina e chepoi avevamandato usatoanche in Afghanistan. Erano questi gli aerei mandati inscambiati cambiocon deii MiG-25R. Essendo caccia aggiornati, con maggiore agilità, ideati per competere contro i caccia occidentali di nuova generazione, potevano esprimere una buona capacità operativa, anche se erano pochi. La crisi economica ridusse l'attività di volo e nel 1994 il 18.FAR venne sciolto, mentre venne formata la 1a Base di Difesa Aerea, che aveva il 1° Squadrone da caccia 'Knights of the Sky', più unità di supporto di terra. Nel 1998 però la base venne chiusa e tutto venne mandato a Dobroslavtsi, inclusi i MiG-23MLD e UB. Nel 2002, infine, gli effetti del Plan 2004 comportarono la chiusura della base e il ritiro dei MiG-23 dal servizio attivo.
La prima base aerea di Dobroslavtsi, vicino a Sofia, è stata la sua principale base difensiva, fino a che non è stata chiusa nel 2002, e attualmente ha solo i MiG-23 conservati in deposito come unica attività militare. Essa venne aperta 50 anni prima, il 20 aprile, con i Reggimenti 18 e 43 della 4a Divisione, dopo che questa era stata formata nel 1950 a Vrazhdebna. Essa aveva gli Yak-9M e P e alcuni Yak-11 da addestramento. Presto arrivarono anche altri Yak: i caccia a reazione Yak-23, e siccome di questi non venne realizzato il biposto, si rimediò accoppiandolo con lo Yak-17U. Le operazioni iniziarono il 17 maggio 1952, ma gli Yak-9 vennero conservati in prima linea fino al 1954. Nel '55 fu la volta dei MiG-15 e nel '59 arrivarono anche i MiG-17F, in entrambi i casi per il 18°, mentre il 43° volò con i MiG-15 tra il '56 e il '60, dopo di che venne sciolto. Nel 1963 fu la volta dei MiG-19S e P, in servizio dal primo squadrone del 18.FAR, come premessa per il MiG-21PF, di cui 12 esemplari vennero trasferiti a Gabrovnitsa; fatto interessante, nel 1969 un aggiornamento permise di installare due missili K-13 (AA-2 'Atoll') per migliorarne le capacità combattive.
 
La base di '''Bezmer''' è invece ancora aperta, nella regione di Yambol Oblast. Essa è stata fondata nel 1955 come 22o Reggimento Aereo cacciabombardieri e, poi diventato la 22a Base d'attacco aereo, equipaggiata con i Su-25 e Su-22. La base è anche oggi utilizzata per operazioni in associazione con gli americani, come le 'immediate Response 2006'. Essa è stata inclusa nel piano di cooperazione con gli americani raggiunto nel 2006.
Nel '75 arrivarono i MiG-21MF, operativi dall'anno successivo; presto fu anche la volta dei MiG-23MF, arrivati al '78 con un gruppo di 12 aerei e 3 UM il 10 ottobre. I lanci dei missili R-23 e R-60 vennero fatti ad Astrakhan, a quanto se ne sa con pieno successo. Negli anni '80 vennero anche condotti con successo dei tentativi di intercettare i MiG-25 in volo a mach 2,5 e 20.000 m, provenienti dalla Romania. Nel 1982 il 18° Reggimento perse il 3° Squadrone, il 1° ebbe nel contempo 8 MLA con i loro missili R-24, nel 1991 vennero forniti gli ultimi Flogger, del tipo MLD (Flogger-K) che sono Flogger di terza generazione; erano 5 aerei ex-168° Reggimento sovietico, basato in Ucraina e che aveva usato in Afghanistan. Erano questi gli aerei mandati in cambio dei MiG-25R. Essendo caccia aggiornati, con maggiore agilità, ideati per competere contro i caccia occidentali di nuova generazione, potevano esprimere una buona capacità operativa, anche se erano pochi. La crisi economica ridusse l'attività di volo e nel 1994 il 18.FAR venne sciolto, mentre venne formata la 1a Base di Difesa Aerea, che aveva il 1° Squadrone da caccia 'Knights of the Sky', più unità di supporto di terra. Nel 1998 però la base venne chiusa e tutto venne mandato a Dobroslavtsi, inclusi i MiG-23MLD e UB. Nel 2002, infine, gli effetti del Plan 2004 comportarono la chiusura della base e il ritiro dei MiG-23 dal servizio attivo.
 
La base di '''Graf Ignatievo''', vicino all'omonimo villaggio e vicino alla città di Plovdiv (la seconda per importanza in Bulgaria). Essa è rimasta l'unica base da caccia bulgara con i suoi due squadroni da caccia. Chiamata spesso 'l'aeroporto tedesco' in quanto costruito con l'aiuto dei Nazisti negli anni '30, era inteso per ospitare la LW e venne approntato nel 1940 ospitando però aerei bulgari, in particolare il 2° Rgt dell'aviazione dell'esercito con 4 gruppi di B.534, PZL.43 e tipi da ricognizione. Nel '43 divenne un Reggimento da attacco con gli Ju-87R-2 e poi i tipi D, formando un Reggimento chiamato 'Orlyak'. Il secondo Reggimento della base conservava gli obsoleti B.534 (21 aerei), anche per attacco al suolo. In seguito le unità vennero spostate per colpire la Germania.
La base di Bezmer è invece ancora aperta, nella regione di Yambol Oblast. Essa è stata fondata nel 1955 come 22o Reggimento Aereo cacciabombardieri e poi diventato la 22a Base d'attacco aereo, equipaggiata con i Su-25 e Su-22. La base è anche oggi utilizzata per operazioni in associazione con gli americani, come le 'immediate Response 2006'. Essa è stata inclusa nel piano di cooperazione con gli americani raggiunto nel 2006.
 
Nel '45 la guerra era finita e il reggimento ebbe gli Il-2M3, e ad un certo punto ebbe anche i Pe-2. Nel '51 vennero mandati a questa base 3 reggimenti da caccia che nell'insieme formarono la 10a divisione aerea: erano i n.15, 19 e 21, discendenti del 6° Rgt da caccia del periodo bellico, reduce dalla difesa di Sofia dai bombardamenti Alleati nel '44. Questi reggimenti ebbero pochi Yak-11 e Po-2, ma era solo una preparazione, perché presto giunsero gli Yak-23 e 17, che cominciarono l'attività nell'aprile del '51. In tutto però si trattava di soli 30 Yak-23 e 4 Yak-17U. Ma anche questa era solo una fase intermedia, perché dal settembre arrivarono anche i MiG-15 e gli Yak vennero spediti alla Prima divisione aerea da caccia di Tolbukhin (poi Dobrich), del settore N.E. Il comandante della 10a Divisione era Simeon Simeonov, futuro comandante dell'aviazione bulgara. Aprile 1952: il 15° Reggimento da caccia venne mandato a Bezmer, il 21° poco dopo a UZundzhovo. Maggio 1955, il primo squadrone del 19° Reggimento, l'unico rimasto nella base, iniziò l'attività con i MiG-17PF, di cui ebbe 12 unità, si trattava del tipo da caccia notturna con radar di ricerca. Questi caccia vennero spesso usati contro i palloni-spia americani, di cui almeno 7 abbattuti. Estate 1957, altro cambiamento d'interesse: arrivano 40 MiG-19S per gli squadroni 2/19, 3/19 e uno del 21°.
La base di Graf Ignatievo, vicino all'omonimo villaggio e vicino alla città di Plovdiv (la seconda per importanza in Bulgaria). Essa è rimasta l'unica base da caccia bulgara con i suoi due squadroni da caccia. Chiamata spesso 'l'aeroporto tedesco' in quanto costruito con l'aiuto dei Nazisti negli anni '30, era inteso per ospitare la LW e venne approntato nel 1940 ospitando però aerei bulgari, in particolare il 2° Rgt dell'aviazione dell'esercito con 4 gruppi di B.534, PZL.43 e tipi da ricognizione. Nel '43 divenne un Reggimento da attacco con gli Ju-87R-2 e poi i tipi D, formando un Reggimento chiamato 'Orlyak'. Il secondo Reggimento della base conservava gli obsoleti B.534 (21 aerei), anche per attacco al suolo. In seguito le unità vennero spostate per colpire la Germania.
 
Nel '45 la guerra era finita e il reggimento ebbe gli Il-2M3, e ad un certo punto ebbe anche i Pe-2. Nel '51 vennero mandati a questa base 3 reggimenti da caccia che nell'insieme formarono la 10a divisione aerea: erano i n.15, 19 e 21, discendenti del 6° Rgt da caccia del periodo bellico, reduce dalla difesa di Sofia dai bombardamenti Alleati nel '44. Questi reggimenti ebbero pochi Yak-11 e Po-2, ma era solo una preparazione, perché presto giunsero gli Yak-23 e 17, che cominciarono l'attività nell'aprile del '51. In tutto però si trattava di soli 30 Yak-23 e 4 Yak-17U. Ma anche questa era solo una fase intermedia, perché dal settembre arrivarono anche i MiG-15 e gli Yak vennero spediti alla Prima divisione aerea da caccia di Tolbukhin (poi Dobrich), del settore N.E. Il comandante della 10a Divisione era Simeon Simeonov, futuro comandante dell'aviazione bulgara. Aprile 1952: il 15° Reggimento da caccia venne mandato a Bezmer, il 21° poco dopo a UZundzhovo. Maggio 1955, il primo squadrone del 19° Reggimento, l'unico rimasto nella base, iniziò l'attività con i MiG-17PF, di cui ebbe 12 unità, si trattava del tipo da caccia notturna con radar di ricerca. Questi caccia vennero spesso usati contro i palloni-spia americani, di cui almeno 7 abbattuti. Estate 1957, altro cambiamento d'interesse: arrivano 40 MiG-19S per gli squadroni 2/19, 3/19 e uno del 21°. Maggio 1959, forniti altri 12 MiG-19P al posto dei MiG-17P del 1/19, per poi essere a loro volta sostituiti da altri 12 MiG-19 del tipo PM. Nel '61 il 19.FAR divenne parte del 10° Corpo Aereo Combinato ex-10a Divisione Aerea da caccia. 1963, i piloti del 3/19.FAR si convertirono al MiG-21F-13 nella base di Krasnodar. 1969, il 2/19.FAR si convertì al nuovo MiG-21M. Negli anni '70 c'era uno squadrone su MiG-19 e uno su MiG-21M, mentre il 3/19 venne sciolto. Il 1978 vide la radiazione dei MiG-19 per essere rimpiazzati dai MiG-21MF. Il 2/19.FAR divenne addirittura un'unità d'attacco nucleare con piloti specifici per tale impiego. Nel 1982 il reggimento prese parte alla più importante esercitazione del Patto, la Scudo '82, quell'anno tenuta in Bulgaria e che vide 18 MiG-21MF. Nel 1983 arrivarono i MiG-21bis (36), giunti assieme a vari tipi d'addestramento U. Nel 1990 il 21.FAR di Uzundzhovo venne sciolto e personale e aerei formarono il 3/19.FAR, sempre nella stessa base. Dopo di allora il 10imo Corpo Aereo Combinato venne trasformato nel Comando Aviazione Tattica. In seguito venne chiusa la base di Ravnets e allora il 1/3.FAB e il 2/19.FAB vennero fusi nel 2/3.FAB. Oggi la 3a Base Aerea da Caccia è l'unica della Bulgaria riservata ai caccia da difesa aerea, spesso in azione per le esercitazioni congiunte con gli aerei occidentali. In futuro si parla di fondere la 3a Base da Caccia di Graf Ignatievo con la 22ima Base d'attacco al Suolo di Bezmer, così da liberare quest'ultima per le esigenze delle forze americane.
 
===Situazione attuale===
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In tutto ci sono 124 elicotteri, che assieme a quelli della Marina sono gli unici mezzi militari della Bulgaria. Di questi 46 sono jet da caccia e 42 elicotteri, solo una pallida ombra dei tempi del Patto, anche se qualitativamente migliori di allora. Di questi velivoli, solo pochi sono occidentali.
 
'''Armi''': Kh-29 (con i Su-25), razzi S-5 e S-8, cannoni GSh-301 e GSh-23, NR-30, missili AA-2, 8, 10 e 11, bombe di vario tipo e mitragliatrici.
 
'''Velivoli''':
[[File:MiG-29A-Bulgaria-2007.jpg|250px|right|]]
 
*18 MiG-21bis e 3 MiG-21U, una sessantina in riserva
*16 MiG-29 e 4 UB
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*6 PC-9
*1 PC-12
*5 C-27J, in ordine
*2 An-24
*3 An-26
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'''Aerei radiati''': MiG-15, 17, 19, 23, 25 (4 RBT), Mi-1, Mi-2, Mi-4, Li-2, Yak-18, 23, Il-10, Tu-2, Su-22M4
 
 
 
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