Chimica organica/Sapore: differenze tra le versioni

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Secondo quanto indicato da Shallenberger e Acree <ref>[http://dx.doi.org/10.1038/216480a0 R.S. Shallenberger and T.E. Acree. Molecular Theory of Sweet Taste. ''Nature'' '''216''':480-482 (1967)]</ref> e raffinato da vari altri ricercatori, come riassunto da Eggers,<ref>{{Photo_Ch_Org|photo=schema di recettore del dolce}}[http://dx.doi.org/10.1016/S0308-8146(99)00154-5 S.C. Eggers T.E. Acree and R.S. Shallenberger Sweetness chemoreception theory and sweetness transduction]</ref> per stimolare la sensazione del dolce una molecola deve possedere '''un gruppo in grado di donare protoni (AH)''' e '''uno che funga da base di Lewis (B)''', distanziati da 0.3 nanometri. Ad essi in alcune molecole è necessario se ne aggiunga '''un terzo in grado di dare origine a interazioni idrofobiche o di van del Waals'''. La presenza di tre gruppi rende necessaria una struttura tridimensionale corretta, come evidenzia il curioso caso della D Leucina, dolce, e della L Leucina, amara.
È da notare come ciascuna molecola possa legarsi ad un singolo recettore, cosa che spiega perché un polisaccaride non sia dolce pur essendo caratterizzato da molti gruppi con le caratteristiche giuste.
Tra le varie sostanze dolci è interessante lo [[w:Stevioside | stevioside]], e la polemica circa il suo utilizzo, che si estrae dalle folgie della [[w:Stevia| stevia]].
 
=== Bibliografia ===