Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-SAM navali: differenze tra le versioni

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Ma per la difesa delle navi minori, nel '68 sono stati introdotti in servizio i missili Strela-2 (gli Strela-1 sono diventati poi gli SA-9). Sono stati poi sviluppati in tipi come lo Strela-M e lo Strela-E, conosciuti in ambito NATO come SA-7. Nel 1981 apparve il molto più evoluto Igla ovvero l'SA-16, nettamente superiore anche rispetto ai precedenti Strela-2M come l'SA-14,con una testata dalle prestazioni superiori del 600% del sensore e un motore a razzo potenziato per raggiungere anche bersagli supersonici. Nel 1983 apparve anche l'SA-18, con sensore ottico avanzato e probabilità di colpire almeno 8 volte maggiori rispetto a quelle dello Strela, e simili all'equivalente americano Stinger. Questi sistemi d'arma sono utilizzabili sia da lanciatori portatili, che da tipi simili ai Simbad-Sadral francesi con i Mistral. Ovvero, in questo caso, missili quadrinati con una piccola torretta di lancio, in questo simile anche al tipo Sea Chaparral americano (che però aveva dimensioni ben maggiori usando il Sidewinder e una cabina abitata). I lanciatori in genere sono sistemati in due esemplari, nella zona poppiera. Sono molto piccoli e piuttosto difficili da notare. In genere hanno 8 missili di ricarica. Così accade che per esempio, le corvette 'Tarantul' e certe 'Osa' hanno, al posto dei più grossi lanciamissili Osa, queste armi ad incrementare la difesa data dalle armi d'artiglieria. Sono lanciamissili semplici, ma pur sempre migliori dei soli lanciatori portatili da spalla (anch'essi trasportabili a bordo, se necessario), grazie al numero di armi pronte al fuoco e al collegamento con i radar di bordo (il sistema di acquisizione è però solo ottico). Con l'acquisizione dei missili come gli Igla, sono diventati armi decisamente pericolose, acquisendo anche quella che era la loro limitazione principale, ovvero la possibilità di ingaggiare frontalmente i bersagli(in avvicinamento), cosa che richiede i sensori IR di generazione più recente. Non sono sistemi così efficaci, tantomeno ognitempo, persino per i Mistral francesi (forse i migliori SAM a guida IR disponibili) si è detto con molta incertezza che possiedano capacità antimissile; ma il loro scopo è quello di integrare la difesa delle navi laddove non vi siano armi più potenti e sofisticate<ref>Rid lu 1997 p.22-27</ref>.
 
 
 
===I Radar<ref>Enrico Po: ''I radar navali russi'', RID lu 2007 p.34-42</ref>===
I radar sovietici non sono mai stati particolarmente avanzati, scontando il ritardo storico che è stato accumulato rispetto rispetto ai sistemi occidentali, specie nel settore dei potenti trasmettitori TWT, come successore della valvola tipo Klynstron, sviluppato negli USA già nel 1937-39. I Sovietici, comunque, come già sopra annunciato, erano riusciti a sviluppare radar di tiro e di scoperta, in servizio dal '42. Negli anni del dopoguerra si cominciò ad indagare le capacità di scoperta oltre l'orizzonte, con radar speciali che potessero in particolare integrare l'intercettazione radio (sistema Krug russo, basato a terra), per indicare il bersaglio ai missili P-35 (SSN-3 Shaddock); questi erano da lanciare con salve di 4 missili ed erano in grado di ritrasmettere quanto scoprivano con il loro radar di bordo, affinando i lanci successivi delle navi e sottomarini; le tracce radar trovate erano elaborate con i computer di bordo delle navi per decrittare le contromisure (sistema SRA); il problema era che i missili ad alta quota erano anche vulnerabili e così dovevano volare più bassi di quota, ma a quel punto perdevano l'orizzonte radar sufficiente per osservare l'orizzonte. Così venne stabilito di ricorrere alle capacità OTH dei radar, sfruttando l'effetto 'tunnel' che già esiste per le comunicazioni radio. A questo proposito si pensi a Marconi: quando lui tentò con successo il collegamento radio oltreoceano, non sapeva la ragione per cui questo accadeva. Le onde radio venivano infatti riflesse dalla ionosfera, di cui all'epoca non si conosceva l'esistenza. Senza, nessuna comunicazione radio oltre-orizzonte sarebbe stata possibile. Lo stesso vale per i radar. Assieme ai grandi pattugliatori Tu-95D, con un grande radar di scoperta e datalink di correzione dati per i missili, era così possibile sfruttare la gittata dei missili a grandi distanze, colpendo oltre l'orizzonte con particolare attenzione ai gruppi portaerei. Il Tu-95 avrebbe fatto anche da relé tra i dati scoperti dai missili e l'elaborazione degli stessi da parte delle navi. Il sistema di designazione dati dei Tu-95 era noto come Success, ed era davvero un apparato impressionante; peraltro l'aereo era vulnerabile alle difese non meno di quanto non fossero i missili. Come accaduto anche in Italia con i radar di scoperta di superficie collegati sopratutto all'uso dei missili OTOMAT (SPQ-4,5, SPS-702, RASS), e così sistemi con capacità OTH, definita 'passiva' sono integrati 'Scoop Pair', Mineral, Argon, Grapun, con capacità OTH stimate fino a circa 100-200 km, ma altamente dipendenti dalle condizioni atmosferiche e dalle condizioni ambientali.
 
Come radar di scoperta aerea, l'AN/SPS-39 Frescan, sviluppato negli anni '50, era senz'altro un tipo di radar avanzato con capacità 3D, ovvero di misurazione anche della quota. Per ottenere lo stesso tipo di informazione, i Sovietici ebbero invece necessità di usare due radar, schiena contro schiena, uno producente un fascio a ventaglio verticale e un altro uno analogo, ma inclinato a 30 gradi, ricevendo l'eco del bersaglio con un ritardo differenziale dovuto alla quota dell'oggetto: i tipi come l'MR-310 U Angara-M ('Head Net-C' secondo la NATO), delle 'Krivak', e anche quando anche i Sovietici riuscirono ad usare le stesse tecniche di scansione elettronica, modelli più recenti come il 'Flag' o il 'Fregat' hanno continuato ad usare lo stesso principio. Da qui la 'vivacità' delle antenne delle navi russe, che quando in moto sono in continuo ondeggiamento verticale oltre che in rotazione, e per giunta si tratta di antenne molto grandi. Vi sono dei vantaggi anche in termini tecnici, per esempio una certa superiorità nella precisione della misurazione e nella velocità di rinnovamento. Naturalmente questi radar erano del tutto superati dall'SPY-1 americano, in servizio nel 1983. Ma i Sovietici, curiosamente, erano stati invece molto interessati ai radar 'Phased Array' per i sistemi di controllo del tiro e guida; con sistemi come l'MR-350 e 360 Podkat e 3R41 Volna, operanti in banda K e X, che hanno una tecnologia particolare, spesso nota come 'P.A. a riflessione', e sono simili per certi versi all'ARABEL francese, almeno per certe metodologie di funzionamento. Un tipo simile all'SPY è stato invece il MARS-Passat (Sky Watch) per le portaerei russe Gorshkov e Kutnetsov (questa in servizio nel 1990, l'altra, incompleta, venduta all'India). Pare però che questo sistema, realizzato in un unico esemplare operativo, non abbia funzionato bene e non sarebbe più operativo.
 
Questo è stato l'estremo degli sviluppi sovietici, ma la serie di radar è ben più lunga. L'Altair ha avuto la responsabilità per i radar 2D, la Salyut per quelli 3D. Infine i radar di scoperta in superficie sono della Typhoon e Granit, e quelli di controllo tiro della Ametist. Così si è configurata l'attuale produzione di sistemi russi.
 
La Salyut produce quindi gli apparati più sofisticati; questa azienda di Mosca ha prodotto un primo radar, quando era ancora un istituto di sviluppo, nel 1944 (era il Pegmatit); nl '56 è arrivata ai sistemi bidimensionali Kaktus e MR-500 (il 'Big Net'), poi il più moderno Voskhod ('Top Sail'), Fregat (Top Plate e Top Steer), il Podberezovik (Flat Screen) e il Poima-E. In tutto sono stati prodotti circa 1.500 radar.
 
Il Top Sail è uno dei più importanti. Il nome ha anche una sigla: MR-600, sviluppato dal '62 con una richiesta per un radar da 500 km di portata strumentale, entrò in servizio nel '67 con la MOSKVA, una portaelicotteri missilistica. Era un sistema complesso, il primo sovietico con sistema di amplificazione TWT e agilità di frequenza con implusi singoli o a gruppi; così era più facile localizzare bersagli anche di piccole dimensioni (per via della differente riflettività alle varie lunghezze d'onda usate) e resistere alle ECM; erano presenti forme d'onda complesse e un circuito MTI per indicare i bersagli in movimento a bassa quota. Inoltre l'antenna era a scansione elettronica; il suo funzionamento era simile all'APS-39 americano di 7 anni prima, ma con un'antenna del tutto diversa di 7,5x8,5 m, tanto che solo le grandi navi sovietiche l'ebbero in servizio, i Kara, Kresta II e Kiev.
 
Da questo derivò col tempo il FLAG ('Top Pair'), con onde di 2-3,5 microsecondi di frequenza, e portata di 280 km per un Il-28 in volo a 300 m, e 300 km per uno Yak-25 a 13.000 m; è il più potente radar della Marina russa e opera con lunghezze d'onda di 850 MHz, corrispondente ad onde di 30-60 cm.
 
Alla metà degli anni '80 venne iniziato lo sviluppo del 'Flat Screen' ovvero il Podberezovik, installato su di una sola nave 'Kara' come nuovo radar a lunga portata, in questo caso con una semplice antenna piana a scansione elettronica, quasi verticale (5 gradi di inclinazione). E' un tipo simile all'SPS-52 e all'SPS-48 (il primo dei quali, operativo dal '63, aveva l'antenna intercambiabile con quella dell'SPS-39 e infatti gli 'Impavido' ottennero il cambio con il tempo, aggiornando parzialmente il loro sistma radar). Il radar, con 128 elementi dell'antenna, ad elettronica 'solid-state' è capace di una potenza di picco di 110 kW, e localizza un bersaglio di 7 m2 a 300 km se in volo a 1.500 m, una nave a 30 km. Un tipo export ha l'antenna da 7,15 x 6,3 m, pesante 4,7 t, con portata di 300 km contro un aereo e 55 vs un missile. Se si applica la più piccola antenna da 7,15 x 2,9 m, si ottengono 240 e 45 km rispettivamente. La frequenza è di circa 1 GHz.