Storia di Roma/Diocleziano: differenze tra le versioni

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* '''palatini''', cioè il resto dell'esercito che veniva stanziato nelle vicinanze e nel palazzo dell'imperatore
 
Per far fronte ad oltre un secolo di ''grave crisi finanziaria'', che i precedenti imperatori avevano cercato di risolvere tramite una [[w:svalutazione|svalutazione]] della moneta, con la conseguente [[w:inflazione|inflazione]]; Dicleziano per rimediare ''aumentò le imposte'', principalmente attraverso: la '''iugatio''' e la '''capitatio'''. La riscossione di queste imposte spettava ai ''curiali'', che se non riuscivano a raggruppare quanto previsto dovevano mettere la differenza di tasca propria, per questi molti rifiutarono l'incarico, ma per obbligarli la carica divenne ereditaria (come eprper i soldati).
Per rimediare alla continua crescita dei prezzi, Diocleziano costituiìcostituì nel 301 il '''calmiere''', cioè impose lui stesso il prezzo delle merci, ma in questo modo si costituì il <<mercato nero>>.
Tirando le conclusioni, Diocleziano riuscì a compattare lo stato romano dal punto di vista amministrativo, ma impoverì la società con le sue imposte.
 
== Nuova classe dirigente ==
 
Con Settimio Severo, e poi con Diocleziano, l'antica aristocrazia senatoria perde progressivamente potere, per far spazio a una '''nuova classe dirigente''' formata dai ''generali'' dell'esercito e dai ''funzionari'' amministrativi. Infatti nel corso del III sec. il senato non influiva più con i suo poteri, ed inoltre non era più composto dalle antiche famiglie senatorie, ma da '''notabili''' principalmente provinciali o orientali; inoltre la divisione tra ''cavalieri'' e ''senatori'' scomparve dando vita a una nuova classe dirigente, che aveva pochissimi poteri, ma teneva in vita le antiche tradizioni. La grave crisi e i cambiamenti della socitàsocietà non ridussero le ricchezze degli aristocratici, ma bensì diventarono ancora più ricchi; impiegando però una parte delle loro ricchezze nell''''[[w:Evergetismo|evergetismo]]''', ovvero donazioni che comprendevano:
 
* opere pubbliche
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In questo modo si evitavano le rivolte e il prestigio dell'aristocrazia cresceva; anche se la plebe urbana viveva in una '''società bloccata''' per l'obbligo di trasmettere in eredità ai figli, il proprio lavoro.
 
== Ultimi atti di Diocleziano ==
 
Dopo aver respinto, insieme ai tetrarchi, i barbari; Diocleziano emanò dal 303 al 304 ''quattro editti contro i cristiani'', poiché credeva che fossero l'ultimo ostacolo alla restaurazione della Roma antica. Per questo motivo i beni dei cristiani furono confiscati e distrutti templi e libri, inoltre chi si rifiutava di "cambiare" religione veniva condannato a morte; in Oriente questa persecuzione durò fino al 311.
Nel 305 Diocleziano, si ritirò e fu seguito da Massimiano, così i precedenti ''Cesari'' divennero ''Augusti'': [[w:Galerio|Galerio]] in Oriente e [[w:Costanzo Cloro|Costanzo Cloro]] in Occidente. Ma alla morte di Costanzo Cloro nel 306, le legioni proclamarono Augusto il Figlio '''Costantino'''
e la stessa cosa avvenne per ''Massenzio'', figlio di Galerio; iniziò così una guerra civile che si concluse nel 324 con la vittoria di Costantino.
Con questi avvenimenti si restaurò la ''successione ereditaria'', ponendo fine al meccanismo inventato da Diocleziano della tetrarchia.
 
[[Categoria:Storia di Roma|Diocleziano]]
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