Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/EAU: differenze tra le versioni

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Gli '''[[w:Emirati Arabi Uniti|Emirati Arabi Uniti]]''' sono uno dei tanti piccoli statiStati del Golfo persico. Uno Stato peraltro atipico, formato da una sorta di federazione tra ben sette emirati, dei quali i più importanti sono Dubai e Abu Dhabi. In tutto, nel '76, si fusero insieme Abu Dhabi, Dubai, Ras Al Khaimanh e Sharjah, più Ajman, Fujara e Umm al Qaiwain (gli ultimi tre senza F.A. di sorta), ma i due Emirati principali sono Abu Dhabi e Dubai. Sono due realtà diverse: Dubai ha finito presto il petrolio e adesso è un nodo nevralgico tra l'Occidente e Oriente, ganglio di commerci che lo mantengono in una condizione di floridità economica anche senza risorse endogene. Abu Dhabi, invece, di petrolio è ricchissimo e così, nell'insieme rappresentano una realtà in un certo qual modo omogenea per ricchezza, pur se da fonti del tutto diverse. In tutto la superficie è di 83.600 km2, con 1.622.000 abitanti al 1990. La posizione geostrategica degli Emirati è importante perché questi, nell'estrema propaggine della penisola araba, chiudono quasi il Golfo Persico con la penisola in comune con l'Oman. Altrettanto strategica è un'altra realtà, legata alla Difesa: la IDEX, un salone internazionale per le armi e i produttori di tutto il mondo.
 
Gli Emirati sono una realtà molto ambigua. La loro ricchezza, al solito nella regione, non ha molto a che fare con i diritti umani e la democrazia, mentre nel Paese vi sono migliaia, milioni di 'invisibili', immigrati per lo più asiatici, che mandano avanti l'economia e i servizi essenziali. Di recente gli Emirati hanno piazzato molti ordinativi alle industrie della Difesa, per la volontà di aggiornare e potenziare il loro strumento militare, che è secondo solo a quello Saudita e Iraniano nella regione. Al contempo, non hanno mancato di fare scalpore negli USA recenti scandali, come il filmato reso pubblico di uno degli emiri locali (uno dei più importanti, sono loro che di fatto hanno il potere) che tortura un uomo e lo schiaccia poi con il suo SUV. Questo ha avuto molto meno impatto in Italia, che ha avuto ed ha molti rapporti commerciali con questa nazione, di riferimento nella Regione per Roma. Anche nel settore armamenti e collaborazione militare. Di recente si è tornato a parlare degli Emirati, per la vittoria (salutata dalla stampa in maniera unanimemente favorevole) del Macchi M-346, che ha battuto la concorrenza rappresentata niente di meno che dal KAI T-50, che è sì sudcoreano, ma con sponsorizzazione americana. Il fatto è che gli Emirati non sono mai stati particolarmente dipendenti dagli anglo-americani, quanto piuttosto dai 'Latini', sia Francia che Italia. La storia di questi rapporti è molto radicata nel tempo, e vecchi di decenni. In pratica, il Dubai ha come referente l'Italia, mentre il più grande degli Emirati, Abu Dhabi, ha in genere preferenze per la Francia.
 
Vale la pena di ricordare qui che l'unico successo export del carro (quasi) nazionale OF-40 è stato ottenuto proprio con Dubai, che nei primi anni '80 ha ordinato 36 carri. Nel contempo Abu Dhabi ha ordinato 64 AMX-30, mettendo insieme esattamente 100 carri armati moderni. L'Italia ha fornito da molti anni apparati ECM per alcuni mezzi come i Mirage 2000 (pod dell'Elettronica Spa). L'allora Dubai Defence Police Air Wing ordinò 3 MB.326K nel 1974, e altrettanti nel 1978; infine ne ordinò altri due, in questo caso dell'MB.326LD. Sono seguiti, sempre dal Dubai, piccoli ordini per gli SF-260TP e gli MB.339A. Ora vi è anche quello per gli M-346.
 
===Marina===
L'United Arab Emirates Navy è una piccola forza di 2.500 effettivi, che ha 12 battelli di pattuglia e 8 navi missilistiche. Con la CMN francese sta realizzando una più completa capacità marittima, con una nuova classe di sei unità a livello di corvetta. Inoltre ha un piccolo battaglione di Marines, che ha, tra gli altri mezzi in dotazione, dei BTR-3 russi. Nel gennaio 2004 Abu Dhabi ha richiesto infatti la classe 'Baynunah', con un contratto di 4 esemplari e altri due in opzione. Queste avranno modo di rimpiazzare la classe 'Ardana', sempre di 6 esemplari.
 
===La storia===
Queste nuove corvette sono navi piuttosto complesse: sono lunghe 70 m, larghe 11, pescaggio 2,8 m; il peso è di 660 t; le loro prestazioni, date da motori diesel, sono di 32 nodi, 15 in crociera, autonomia 14 giorni o 2.400 nm. L'armamento è al miglior standard internazionale: un Super Rapido da 76,2 mm, due torrette MLG 27 da 27 mm tedesche, 8 missili MBDA MM.40 Exocet Block 3. Per la difesa aerea sono presenti sia i cannoni che 4 lanciatori Mk56 a lancio verticale per missili RIM-162 ESSM e un lanciatore Mk 49 Mod 3 a 21 celle per missili RAM Block 1A. Infine vi è un elicottero su di un ponte di volo poppiero, con un AS 565 o un SH-2G. Non vi è alcun sistema ASW, che rappresenta la principale mancanza della classe, per il resto ben armata ed equipaggiata.
Le F.A. di questo Paese sono state fondate nel '51, e sono nella forma attuale dal '71. Era il gennaio 1968 quando la Gran Bretagna annunciò la volontà di ritirarsi dal Golfo Persico entro la fine del '71, e a quel punto i piccoli emirati del Golfo, sette in tutto, decisero di confederarsi. Ma Qatar e Baharain decisero di diventare a tutti gli effetti Stati indipendenti. I rimanenti ex- Trucial States annunciarono la nascita della federazione nel dicembre del '71, a cui si unì anche Ra's al Kahymah nel febbraio 1972. Qatar e Abu Dhabi sono rimasti i più forti membri della Federazione. Data la ridotta popolazione, e l'estrazione del Petrolio, gli EAU sono diventati rapidamente una delle nazioni più ricche del mondo. Tuttavia la Rivoluzione Khomeinista li mise in crisi dato il rischio di essere rovesciati da un confronto esterno così come da movimenti di protesta interni, visto che non si tratta di Stati minimamente democratici. In ogni caso, data la pressione degli eventi internazionali nel 1981 formarono il Consiglio per la Cooperazione del Golfo assieme ai Sauditi e Oman. Il GCC condannò l'invasione del Kuwait nel 1990 e partecipò alla guerra successiva contro Saddam, l'ex-paladino anti-iraniano.
 
Hanno attualmente Esercito, Aviazione e Marina; l'età per il militare è 18 anni; le persone tra i 15 e i 49 anni sono 785 mila (2000), poi 752.707 (2004), di cui abili al servizio 423 mila (2000), poi (2004) 412.490; ogni anno 24.506 uomini raggiungono i 18 anni (pare al 2000 e non al 2004, quando sono arrivati a 29.000). Ovviamente, in un Paese profondamente islamico, non vi sono donne in armi. Le F.A. Armate comprendono 50.500 (o 65.000, le fonti non concordano) uomini. Le spese sono aumentate e calate col tempo: nel 1999 erano 2,1 mld, o il 4,8% del PIL; nel 2000 di 1,6 mld o il 3,1% (53imo posto), nel 2005 sono salite a 2,7 mld (ma sempre il 3,1% del PIL).
 
Il QG è ad Abu Dhabi, e si tratta di forze di uno stato Federale, un pò come la Svizzera o il Belgio. In realtà, gli Emirati sono sette, ma solo 2 di questi hanno un valore in termini militari, per l'appunto Dubai e Abu Dhabi.
 
Il Paese è stato a lungo difeso dai Trucial Oman Scouts, più che altro per compiti d'ordine pubblico e sotto comando britannico. Il passaggio ad una vera forza armata è avvenuto nel 1971. Come si è visto dalla demografia, sostenere delle F.A. imponenti con tale ridotta popolazione non è possibile, e così molti soldati vengono da altri Paese, specie il Pakistan. Attualmente però gli ufficiali sono diventati di formazione 'indigena', specie grazie alla United Kingdom's Royal Military Academy di Sandhurst, la United States Military Academy di West Point, il Royal Military College e l'accademia ufficiali francese di St. Cyr. Insomma, si tratta di una formazione di alto livello e di alto costo, che una nazione ricca può permettersi.
 
Le F.A. degli EAU (in inglese UAE) si divide in Union Defence Force, ovvero le truppe 'federali', e diverse truppe locali per la difesa dei singoli Emirati.
 
Tre Emirati mantengono le loro forze armate, nei cosidetti 'Comandi Reginali', il piccolo emirato di Sharjah, ha abbandonato quest'indipendenza nel 1986 con la fusione delle sue forze nelle UDF. Abu Dhabi, grazie alla ricchezza accumulata nei primi anni '60 è stato in grado di aggiornare le sue forze armate quando i Britannici si sono ritirati (Abu Dhabi Defence Force o ADDF), che arrivavano a 15.000 effettivi con ufficiali principalmente britannici e giordani, 3 battaglioni, una batteria d'artiglieria, 12 Hawker Hunter e un Sea defense Wing con 4 pattugliatori veloci. Dubai, invece, aveva appena 2.000 effettivi e Ras al Khaymah solo 900.
 
Nel 1990-91 hanno partecipato alla Guerra del Golfo (II) con diverse centinaia di soldati come parte del comando 'Peninsula Shield Force', perdendo 6 soldati. In Somalia, nel '93, mandarono un battaglione per compiti assegnati dall'ONU, e persino in Kosovo sono apparsi soldati di questo lontano emirato, con il 35° btg meccanizzato. Infine, durante l'ultima guerra in Irak, hanno mandato in Kuwait un reggimento. I loro compiti attuali sono anche la lotta al terrorismo internazionale, e come al solito, il controllo dello Stretto di Hormuz (con l'Iran dall'altra parte dell'orizzonte). Ultimamente è anche arrivato un contingente in Libano, nel 2007, per compiti antimine, e altri sono in Afghanistan dallo stesso anno.
 
L'espansione militare degli EAU era già una realtà prima del 1990, specie Abu Dhabi. Carri armati tra i più moderni dei primi anni '80 erano stati comprati, sia pure in piccola quantità, così come altri equipaggiamenti.
 
Nel frattempo sono stati forniti anche 30 sistemi missilistici HY-2 Silkworm e 12 pezzi Type 59 da 130 mm per il Dubai. I nord-Coreani hanno fornito 12 S-23 da 180 mm, ma a quanto pare le munizioni si sarebbero dimostrate 'instabili' al calore del deserto e quindi questi acquisti sono stati tutto sommato uno sbaglio. Mentre Abu Dhabi, al 1991, aveva già ricevuto una cinquantina di G6 da 155 mm, come si dirà dopo.
 
Ma è stato dopo la guerra del Golfo che gli Emirati sono stati, al pari di Arabia Saudita e Kuwait, oggetto di desiderio per i venditori di armi di tutto il mondo. I Francesi ottennero un successo clamoroso con la vendita di 436 carri Leclerc, di cui 390 'standard' e gli altri di tipo 'recupero'. Questo fu un successo solo apparente, perché -nonostante il risultato numerico- il prezzo fu 'politico' e pare, addirittura in perdita per i Francesi, mentre per rendere più appetibile il carro, il pur avanzatissimo sistema propulsivo Iperbar venne sostituito con un MTU, reputato forse più affidabile. Se il Kuwait ordinò l'accoppiata M1 e Warrior, gli Emirati furono anche più originali, consentendo la commessa dei carri Leclerc, e al contempo, ben 415 BMP-3 russi. La differenziazione dei fornitori era fondamentale per non restare intrappolati in caso di embargo, come le vicende iraniane dimostravano. Il successo dei BMP-3 con Abu Dhabi fu anche più impressionante, perché ottenuto di fronte ad una concorrenza occidentale scatenata nell'accaparrarsi i miliardi di petroldollari messi in gioco dagli arabi, sopratutto Desert Warrior e M2 Bradley (il classico caso del 'terzo incomodo').
 
Ma mentre il BMP-3 ha continuato a far carriera, il Leclerc ha qui ottenuto il suo primo e unico successo export, nonostante fosse un mezzo estremamente moderno e appena lanciato sul mercato. Vale la pena anche di ricordare come ci si arrivò: sostituire gli AMX-30 (64 o 96, non è ben chiaro) e 36 OF-40 si pensava all'M1A1 vs il Challenger 2; il primo, che sembrava avvantaggiato, era offerto con un totale di 337 mezzi, 39 carri recupero e 480.000 colpi da 120 mm, da comprare questi ultimi fuori canali FMS. Gli USA, che stavano facendo una fortissima pressione per il loro mezzo, erano anche disposti ad offrire 160 M2 Bradley ex-VIIth Corps dell'US Army, rimanenze della guerra e praticamente regalati, lasciati alla Royal Guard Bridate. Questo avrebbe messo fuori gioco il Warrior, ma si stimava che il totale richiesto fosse ben più alto: 200 per Dubai e 300 per A.Dhabi, per un totale di 500 IFV. Ma mentre gli USA, con questa mossa, erano riusciti a mettere il bastone tra le ruote ai rivali-alleati britannici, i Russi si stavano facendo sotto con il BMP-3, disposti anche ad accettare pagamento in petrolio in caso di ordine, nonostante che all'epoca l'URSS fosse ancora il maggior produttore di petrolio al mondo. I Sovietici proponevano anche i T-72 ultima generazione, ma data la prova misera fornita nel Golfo, nonostante il prezzo allettante, non erano nella migliore delle posizioni. Come si è detto, la sorpresa in questo caso l'avrebbero data i Francesi. Per disfarsi invece dei missili SAM portatili, RBS-70 e Blowpipe, erano in competizione Javelin e Mistral, mentre gli USA non avevano al 1991 deciso ancora se autorizzare la vendita dello Stinger. Il problema, comunque, non riguardava la Royal Guard Bridade di A.Dhabi, dato che questa aveva già un valido missile portatile di tipo 'fire and forget', ovvero l'SA-14 Gremlin, adottato di recente. Esso non era moderno quanto gli SA-16 e 18, ma era il meglio messo ufficialmente sul mercato.
 
 
Gli EAU hanno avuto la cura di standardizzare il loro equipaggiamento in base alle specifiche NATO, almeno per quanto possibile. Ma non hanno avuto timore di accordare il successo ad un altro sistema diverso, tranne che per il calibro, a tutto quello che aveva la NATO: il semovente sudafricano G6, un possente veicolo 6x6 da circa 40 t e armato con un pezzo da 155/45 mm, capace di oltre 30 km di gittata. Esso superò la concorrenza e anche qui, si è trattato di un successo rimasto 'cattedrale nel deserto'. In ogni caso, il Sudafrica potè accreditarsi al mercato internazionale per la qualità dei suoi prodotti, in un'epoca in cui l'Apartheid non era nemmeno finito, con una commessa molto sostanziosa per 78 veicoli, di cui circa 50 già consegnati al 1991. Ma non così per le munizioni, dato che è stata aperta una gara per 500.000 munizioni ERFB-BB a lungo raggio, sia di tipo HE, che fumogeno, ICM e illuminante, con una lunga lista di pretendenti tra cui anche la Snia-BPD. Il prezzo di ciascun colpo del tipo basico HE, quindi certo non i più sofisticati tipi ICM a submunizioni, era stimato di ben 1.500 dollari. Nel frattempo si stava pensando a creare due nuove brigate e magari anche a passare ad una vera e propria divisione d'artiglieria. Gli Emirati, già negli anni '80, furono anche clienti, tra i pochissimi, dei lanciarazzi FIROS, qui del tipo FIROS 25, che in seguito hanno causato delle frizioni (negli anni '80) con il cliente, che li ha accusati di essere inaffidabili per via del calore tipico della regione.
 
Per migliorare anche la situazione del personale, chiaramente insufficiente per tutti questi sistemi d'arma, è stato anche impostato un Quantitative Manpower Expansion and Emiratisation program per costruire forze più robuste e autosufficienti (l'esperienza saudita era stata senz'altro significativa, con un gran numero di sistemi d'arma che semplicemente non si riusciva di usare durante la crisi con l'Irak per carenza di personale). Inoltre sono stati anche impostati programmi per migliorare la professionalità dei tecnici, non meno importante per mantenere in servizio sistemi così complessi come quelli moderni. Per tutto questo c'é stato bisogno dell'aiuto di consiglieri provenienti dal mondo, e facilmente reperiti per via delle paghe offerte. Ma c'é anche il programma di potenziamento industriale, per rendere gli EAU maggiormente indipendenti dal resto del mondo anche come sistemi. Per esempio, la Abu Dhabi Shipbuilding company - ADSB è capace di produrre navi e partecipare al programma 'Baynunah', oltre a munizioni, mezzi da trasporto militari e persino UAV.
 
Nel 2007 è stata anche presentata la pistola Caracal, la prima arma mai prodotta negli UAE nel settore. Essa è stata presentata all'IDEX, ed è divetnata rapidamente l'arma ufficiale delle F.A. locali, per poi essere adottata anche dalla NG del Baharain; alla SOFEX 2008, la Special Force Exhibition che si tiene in Giordania, la nazione ospitante ha ordinato un certo numero di pistole. Gli EAU hanno anche collabroato con l'Algeria istitutendo nel novembre dello stess oanno un comitato congiunto per testare quest'arma, eventualmente da adottare in Algeria. Un successo che sta diventando qualcosa di concreto, insomma. VI sono anche altre realtà, come la join-venture tra Tawazum Holding LLC, Al Jaber Trading Establishment e Rheinmetall Munition Systems.
 
 
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La Patria finlandese ha venduto i suoi AMV 8x8 agli EAU.
 
 
 
===Aeronautica===
LA UAEAF ha una notevole dotazione di mezzi, ma anche qui, una carenza di personale, di 4.000 effettivi (o di 1.800, dipende dalla fonte), per un totale di oltre 360-400 aerei: praticamente un velivolo ogni 6-10 persone, cosa che certamente dà dei grossi problemi di efficienza complessiva di una tale armata aerea.
 
Nel 1999, nonostante questa scarsità, è stata annunciata la fornitura di ben 80 F-16 Block 60, i più moderni ed efficienti disponibili. Ciascuno di essi costava circa 60 mln di dollari.
 
Dal 1994 gli EAU divennero territorio di conquista per il loro programma per il caccia di nuova generazione, visto che richiesero ben 80 aerei di ultima generazione. I contendenti più accreditati rimasero due: la Dassault con il Rafaele e gli F-16 della G.D., il 'Block 60'. Il 12 maggi 1998 vene annunciato che- nonostante il costo unitario e il fatto che si trattasse di un modello oramai volante dal '74- erano stati selezionati gli F-16. I Francesi avevano quindi perso l'opportunità di dare una terza generazione ai Mirage 5 e 2000 che avevano precedentemente piazzato in zona. Era ancora da scegliere tra i motori F110-129 e F100-229, mentre il radar sarebbe stato l'APG-68, ma con antenna a scansione elettronica attiva ovvero una AESA. Questo ordine fu importantissimo per la GD perché così si evitò di chiudere le linee dell'F-16 e anzi, si rilanciava come prodotto in una nuova, ennesima e attraente forma. Ma per circa 2 anni vi furono problemi di cessione di tecnologie: i codici sorgente del radar ed ECM erano considerati troppo preziosi per venderli assieme agli aerei, e poi vi erano anche altri problemi economici, tecnici, e in più, la constatazione che un cliente estero avrebbe avuto aerei più avanzati di quelli americani (sempre considerando gli F-16). Il Rafaele inoltre, pur essendo di nuova generazione e bimotore, costava grossomodo lo stesso. Ma il 5 marzo 2000 ogni dubbio fu sciolto e venne confermato l'F-16, con un ordine per 55 monoposto e 25 biposto. Il 14 marzo venne scelto il motore F110; le consegne sarebbero state tra il 2004 e il 2007. La questione del codice venne superata consentendo semplicemente l'operazione basilare di riprogrammare in base alle esigenze i sistemi elettronici di bordo. Dato che le consegne hanno avuto circa 2 anni di ritardo, almeno ad un certo punto della transazione (i primi sono stati consegnati nel 2005 anziché nel 2004) si è anche pensato a comprare 20 F-16 ex-KLu olandese da aggiornare e poi usare per addestramento. Non pare che la cosa sia stata poi attuata.
 
Inizialmente si era anche pensato ad una nuova ala a delta composito, per quello che era chiamato 'Desert Falcon', di cui gli EAU sono stati i clienti di lancio. Anche se ancora con la stessa ala, il velivolo ha ottenuto una struttura riprogettata al 70% con un peso a vuoto di 9.300 kg, serbatoi conformi da 852 litri, radar di terza generazione AN/APG-80 Agile Beam Radar con antenna AESA, sistema acquisizione bersagli AV/ASQ-28 IFTS, ovvero un FLIR interno per la designazione dei bersagli. Il primo volo è avvenuto il 6 dicembre 2003 e i primi aerei sono stati consegnati il 3 maggio 2005. Essi erano i primi 10 di ben 80 caccia, per i quali dal 2003 cadde finalmente il divieto di usare altre lettere dell'alfabeto che non fossero la C e la D, con un numero (block, lotto produttivo) sempre più incomprensibile. Dal novembre di quell'anno furono così redisegnati ufficialmente E e F (bisposto). In tutto ne sono stati ordinati, rispettivamente, 55 e 25, consegnati già entro il 2008. Questi velivoli sono ben più pesanti degli F-16 originali e pertanto anche il motore è stato potenziato: si tratta dell'F110-GE-132 da 14.785 kgs, superati solo dagli F100 installati sugli F-16I Sufa, che in quanto destinati ad Israele, hanno avuto equipaggiamenti ancora superiori rispetto a quelli dei vicini arabi (come già accadde, tra l'altro, per gli F-15I).
 
In precedenza, però v'era già un tipo di caccia di ultima generazione, il Mirage 2000. Questo seguiva a sua volta un certo numero di Mirage 5. I Mirage 2000 sono stati ordinati il 16 maggio 1983, da Abu Dhabi. Il prezzo e le condizioni di consegna hanno creato peraltro problemi, essendo il Mirage piuttosto costoso per essere un caccia leggero. Dopo vari rimaneggiamenti si arrivò a 22 M.2000EAD, 6 M.2000DAD biposto e fatto notevole, 8 Mirage 2000RAD, forse gli unici '2000 in versione dedicata alla ricognizione. Le consegne erano ancora in corso -o forse, appena terminate, nel 1990- al momento della crisi del Golfo.
 
I Mirage 2000 avevano missili AIM-9P anziché gli R.550, e parteciparono all'ultima parte di Desert Storm usando bombe francesi da 250 kg (febbraio 1991). Gli EAU avevano all'epoca una forza stimata di 43.000 uomini in armi, 131 carri armati e 18 navi. Gli aerei erano forse la parte migliore della loro forza armata, con: 23 Mirage 5AD, in rimpiazzo con 36 M.2000 di cui almeno 18 già consegnati; 36 BAe Hawk in consegna, 6 MB.326LD e KD, 5 MB.339A (ordinati dal Dubai e consegnati nel 1984), 23 PC-7, 5 SF-260TP (su sei ordinati dal Dubai), 16 aerei da trasporto e 37 elicotteri. I missili erano tra l'altro 24 Exocet, 12 lanciamissili Rapier e 8 Crotale(A&D ott 1990). Recentemente sono stati consegnati altri 32 aerei con tanto di missili MICA, dell'ultima generazione 2000-9.
 
Altri velivoli importanti sono gli Hawk: nel caso degli EAU vi è la versione 'costumized' Mk.102, successiva all' Mk.63.
 
*No. 63 (Advanced Training) Squadron, Al Ain International (Flying Training School - Khalif bin Zayed Air College)
*No. 102 Squadron, Minhad
 
Altre risorse sono i SAM: le prime due batterie di I-Hawk aggiornati, su 5 in programma, sono state recentemente consegnate.
 
Nei primi anni di vita, invece, erano importanti i velivoli subsonici. Abu Dhabi da solo copriva l'80% delle spese e pertanto era la realtà più importante delle F.A. degli Emirati. Esso aveva ordinato 7 Hunter FGA Mk 76, 3 Mk 76A (da ricognizione) e 2 Mk.77 (biposto), simili all'FGA Mk 9 (da attacco al suolo derivato dall' F 6) e T 7. Poi sono arrivati i Mirage 5 e i C-130, più i CASA da trasporto. IN particolare i Mirage erano stati consegnati dal 1973-74: prima 12 AD d'attacco e due DAD da addestramento, poi 14 velivoli intercettori (con radar Cyrano o Agave) M.5EAD e i 3 ricognitori M.5RAD, oltre ad un terzo addestratore, per un totale di 32 apparecchi (fonte l'Aviazione 26). Il Dubai invece era cliente dell'Italia con vari MB.326 (8 in tutto), SF 260, G.222 (consegnati dal novembre 1976), SF 260 e AB205.
 
Aerei:
*F-16: 80 E e F
*Mirage 2000: 68 aerei, di cui 32 di ultima generazione: 22 EAD, 8 RAD, 6 DAD (numeri in verità da aggiornare visto che significherebbero nessuna perdita in 20 anni di servizio); 20 Mirage 2000-9 monoposto e 12 2000-9D biposto; i 2000-9 sono stati comprati nel 1998.
 
*12 addestratori Grob G 155
*30 addestratori Pilatus PC-7
*5 MB-339A
*46 BAe Hawk Mk 61/63/102
*? Alenia M.346 (48 in trattativa, pare che 28 siano in ordine, da assemblare a Mubadala)
 
*3 Airbus A330 MRTT aerocisterne, ordine del 2007
*4 Boeing C-17 in ordine dal 2009
*12 Lockheed C-130J-30 in ordine dal 2009
*6 C-130H
*11 CASA CN-235 di cui 4 da pattugliamento MPA (sistema Thales AMASCOS 300 con radar Ocean Master 100)
*2 Bombardier DASH-8 in ordine (pattugliatori)
 
*30 Boeing AH-64 in aggirnamento al livello AH-64D
*12 CH-47C e D ex- Libia, aggiornati nel 2005
*4 Bell 214B
*6 AB-412HP/SP
*35 elicotteri Eurocopter: 12 AS 550 da osservazione, 14 AS 350 da addestramento, 2 AS 332 Super Puma, navali, 16 AS 565 Panther (navali), 1 AS 365 Dauphin VIP
*35 IAR-330 Puma, dieci (inclusi?) donati al Libano
*40 UH-60 in ordine (dal 2007-2008)
 
'''Missili''':
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* ? MICA
 
L'addestramento è fatto ad Al Ain Air base, vicino al confine con l'Oman, con i Grob G115TAS, PC-7, Hawk. Come si vede, si tratta di un'aviazione che tende a gestire tutto il ciclo di formazione del pilota, con adeguati aerei in dotazione, sia in termini numerici che qualitativi; vi sono anche vari elicotteri Ecureil e Gazelle da addestramento.
 
La base di Al Dhafra è particolarmente nota in quanto usata da forze straniere, come gli USA, la Francia e l'Italia. Erano qui, a circa 1.000 km dal Kuwait, i Tornado di 'Locusta', ma nonostante la relativa vicinanza, ebbero bisogno del rifornimento in volo per raggiungere i loro obiettivi sull'Irak meridionale e sul Kuwait, quando il loro raggio d'azione dichiarato andava tra i 1.250 e i 1.800 km e in condizioni anche più difficili di quelle effettivamente volate (quasi tutte o tutte a media quota). Sempre qui vennero all'inizio del '93 gli AMX della missione 'Arabian Stallion'. All'epoca l'aereo era entrato in servizio da poco tempo e si intendeva promuoverlo commercialmente.
 
Vi è anche un campo logistico per le Canadian Forces, chiamato Camp Mirage, a Minhad AFB. Non si sa di preciso dove sia questo acquartieramento, collegato alla 'lotta al Terrore'.
 
 
'''Western Air Command - HQ Abu Dhabi'''
*Fighter Wing - Al Dhafra Air Base
**1st ''Shaheen'' Squadron - F-16E/F Block 60
**2nd ''Shaheen'' Squadron - F-16E/F ''Desert Falcon''
**3rd ''Shaheen'' Squadron - F-16E/F ''Desert Falcon''
**71st Fighter Squadron - Mirage 2000-9EAD/DAD
**76th Fighter Squadron - Mirage 2000-9EAD/DAD
*Al Safran Air Base
**86th Fighter Squadron - Mirage 2000-9EAD/DAD
 
*Transport Wing - Al Bateen Air Base
**C-130 Squadron - C-130H Hercules
**CASA Squadron - CASA CN-235M-110
**Puma Squadron - IAR-330SM Puma
**6th Squadron - AB.412HP/SP, Bell-214B
**Naval Squadron - Eurocopter AS.332B/M Super Puma, Eurocopter AS.565SB Panther
 
'''Central Air Command - HQ Dubai'''
*Minhad Air Force Base (helicopter base)
**102nd CAS Squadron - BAe Hawk Mk.102
**Transport Squadron - C-130H-30, L-100-30 Hercules
*Dubai International Airport (transport aircraft)
 
'''Special Operations Command - HQ at Abu Dhabi'''
*Group 18 - Sas Al Nakheel Air Base
**Special Operations Squadron - CH-47C/D Chinook, Eurocopter AS.365N3 Dauphin II, Eurocopter AS.550C3 Fennec, AgustaWestland AW139, Eurocopter EC 155B1, AH-64 Apache, Cessna 208B Grand Caravan II
 
'''Army Command - HQ at Abu Dhabi'''
*10th Army Aviation Brigade - Al Dhafra AB - operates Eurocopter AS.550C3 Fennec e AH-64A Apache
 
 
 
 
===Marina===
L'United Arab Emirates Navy è una piccola forza di 2.500 effettivi, che ha 12 battelli di pattuglia e 8 navi missilistiche. Con la CMN francese sta realizzando una più completa capacità marittima, con una nuova classe di sei unità a livello di corvetta. Inoltre ha un piccolo battaglione di Marines, che ha, tra gli altri mezzi in dotazione, dei BTR-3 russi. Nel gennaio 2004 Abu Dhabi ha richiesto infatti la classe 'Baynunah', con un contratto di 4 esemplari e altri due in opzione. Queste avranno modo di rimpiazzare la classe 'Ardana', sempre di 6 esemplari.
 
Queste nuove corvette sono navi piuttosto complesse: sono lunghe 70 m, larghe 11, pescaggio 2,8 m; il peso è di 660 t; le loro prestazioni, date da motori diesel, sono di 32 nodi, 15 in crociera, autonomia 14 giorni o 2.400 nm. L'armamento è al miglior standard internazionale: un Super Rapido da 76,2 mm, due torrette MLG 27 da 27 mm tedesche, 8 missili MBDA MM.40 Exocet Block 3. Per la difesa aerea sono presenti sia i cannoni che 4 lanciatori Mk56 a lancio verticale per missili RIM-162 ESSM e un lanciatore Mk 49 Mod 3 a 21 celle per missili RAM Block 1A. Infine vi è un elicottero su di un ponte di volo poppiero, con un AS 565 o un SH-2G. Non vi è alcun sistema ASW, che rappresenta la principale mancanza della classe, per il resto ben armata ed equipaggiata.
 
 
===Situazione al 2009===
La crisi economica ha colpito duro anche negli EAU, ma non tanto da infliggere danni ai loro programmi militari. Nell'IDEX 09 sono stati annunciati numerosi programmi militari. La manifestazione è stata un successo con oltre 100 mila m2 di estensione e oltre 40 mila visitatori professinali. Dubai è in sofferenza sopratutto perché non ha praticamente petrolio, non più almeno, e la sua ricchezza è la sua condizione di piazza finanziaria e paradiso fiscale. Ma la bolla speculativa è esplosa, rallentando lo sviluppo dell'Emirato, che si è ritrovato per la prima volta pure vari cantieri bloccati. Abu Dhabi è più solido, dato che ha il 9,15% delle riserve di petrolio mondiale, e il 3,35% di quelle di gas.
 
Tra le novità di questa manifestazione vi sono gli ordini assegnati per un valore senza paragoni al mondo: oltre 5 miliardi di dollari di contratti, nonostante l'aria di crisi economica sia già riuscita a colpire anche gli Emirati. I BMP-3 presto potrebbero essere radiati e le loro torri (a quanto pare si tratta di un sistema d'arma valido, per quanto piuttosto bizzarro) recuperate e sistemate sui blindati Patria 8x8 filnandesi. I Russi offrono prodotti di medio valore rispetto a quelli cinesi e occidentali; i primi sono estremamente economici, ma anche il loro valore non era dei migliori in termini di efficienza. Nondimeno si sono presentati in forze e hanno occupato con un gran numero di progetti e prodotti vari padiglioni della mostra, tanto da oscurare anche la massiccia presenza russa. Questa era stata rinfrancata dalla scelta del Pantsir (sistema a.a.) mentre gli Ucraini avevano avuto ordini per 90 blindati Guardian ruotati. Molto presenti anche i fabbricanti arabi e Turchi (che hanno prodotto gli M113 per gli EAU), tra questi i blindati leggeri Al Shibl 1 e 2 sauditi. Innumerevoli le novità presentate, dal Sudafrica alla Svezia, alla Corea del Sud. Gli EAU dal canto loro hanno realizzato l'unica industria cantieristica della regione e hanno una realtà industriale solida con una buona tecnologia. La Caracal ha presentato in questa occasione la pistola SC , ma anche gli UAV erano presenti: la ATS era stata prima implicata nella produzione di proiettili leggeri e poi di aerobersagli, e il passo è stato rapido per produrre poi dei veri velivoli senza pilota. La loro ultima creazione è lo Smart Eye. Quest'ultimo è un velivolo di cui si sentirà probabilmente parlare nei prossimi anni. Questo grosso aereo, simile ad un Predator, con elica spingente e set di sensori nella solita 'testa di balena' anteriore, è un velivolo fuori dal comune anche per i tempi moderni, così ricchi di UAV. La sua apertura alare è di 21 metri, ha 150 litri di carburante e pesa malgrado questo solo 1.300 kg. La sua autonomia, di conseguenza, è straordinaria. Il motore a benzina consente 5 giorni di funzionamento. Inoltre è presente un mini-turbogetto, che consente quando azionato di alzare la tangenza da 6 mila a 8.000 m. Sarebbe già in costruzione in un lotto di 20 esemplari, ma per ora non ha ancora volato anche se ne sono in costruzione 3 esemplari. Inoltre la stessa compagnia ha presentato anche l'elicottero Yahbohn Noble, pesante 630 kg e capace di 140 kmh. I mezzi terrestri hanno visto il successo dei blindati Nimr prodotti dalla Bin Jabr, con oltre 500 mezzi prodotti per l'esercito e una commessa per 120 mezzi anche per la Libia. Un altro oggetto interessante è l'Agrab, che è in sostanza l'RG-31 della BAe, con una torretta con mortaio da 120 mm automatico, di cui 48 sono stati ordinati dagli EAU. Sempre nella IDEX di quest'anno sono stati ordinati 4 C-17 e 12 C-130J, tutti finanzati da Al Waha Capital; il Qatar ha già ordinato vari C-130J e 2 C-17 poco tempo fa, è davvero bizzarro ma questi mini-Stati si troveranno con aerei che nemmeno le potenze europee si sono potute permettere. In trattativa vi sono anche i missili Patriot PAC-3 e addirittura il THAAD anti-missile esoatmosferico, per i quali il Congresso americano ha già dato l'assenso; la conversione di due DASH-8 in pattugliatori ASW, 3 radar di controbatteria Cobra, mezzi antimina RG-31, mitragliere da 27 mm, fucili sniper DRS-7 e M7. Non è tutto, perché nel settore aereo sono anche stati prescelti in linea di massima 4 E-2C di seconda mano per il settore AEW, e due A-320 per compiti SIGINT, che da soli valgono un mld di euro, con set avionico Elettronica (autoprotezione), Selex, Thales, Rhode&Schwarz; confermata la nuova commessa per 14 UH-60M da trasformare, come i 26 già in servizio, in macchine di supporto al combattimento. In termini di sistemi a reazione, vi è la produzione su licenza del razzo RGW da 60 mm controcarri, lo sviluppo dei razzi leggeri 'intelligenti' Talon-LGR per gli Apache, la realizzazione di un impianto per produrre blindati e corazzati 4x4 e 6x6 di progettazione locale nonché gli Eagle IV della Mowag. Infine la Patria finlandese ha ricevuto un ordine per 8 mezzi portamortai (Amos svedesi?) da 120 mm. Naturalmente c'é stato anche il successo dell'M-346, mentre l'oramai invecchiato Hawk, che non ha avuto un successore in tutti questi anni, è stato scartato nella pur evoluta versione Mk128; poi è toccato al T-50, supportato dalla Lockheed-Martin. Una vittoria che ha fatto la differenza, dato il rischio nelle prospettive future dell'Alenia-Aermacchi. Si parla di 48 aerei e di consegne quanto più rapide possibile, magari dal 2011; questi dovrebbero essere 28 aerei in versione d'addestramento e 20 in versione specifica d'attacco, con un'esigenza iniziale manifestata per 60 aerei in tutto; il tipo d'attacco ha un radar Selex Vixen 500E e un pod da ricognizione-attacco, più 8 piloni per 3 t di carico. E' ancora aperta la questione dell'addestratore per sostituire il PC-7, in questo campo viene proposto l'M-311 (ovvero il vecchio S.211 aggiornato di recente, nonostante che non avesse avuto a suo tempo molto successo), contro il PC-21 della Pilatus.
 
Per il resto vi è il programma Al Yas, per nuove navi ASW: prima si trattava di aggiornare le due 'Kortenaer' ex-Olandesi, ora in servizio come classe 'Abu Dhabi', comprate nel 1997-98; ma queste hanno un'esigenza di equipaggio e di manutenzione eccessiva per le possibilità locali e sarebbero in vendita al Pakistan o addirittura in smilitarizzazione, per convertirle in ristoranti galleggianti. Data la nuova base di sottomarini 'Kilo' iraniani, alla fine si è scelto un progetto rapidamente realizzabile, da 1.650 t e 90 m, derivato dai pattugliatori 'Fulgosi' della MM; essi saranno costruiti con un primo scafo per 91,5 mln di euro, con motori MTU da 6 MW per 26 nodi, sistema IPN-S, forse lo stesso delle corvette ' Baynunah' e delle due corvette da 63 m 'Maruy Jub'; radar Sea Giraffe, sistemi di tiro NA-25XM, più sistemi ECM (al solito per gli EAU, di Elettronica Spa, che ha anche fornito le ECM per i Mirage 2009), sistema ASW C2 della WASS, sonar Thales Kingclip, 2 sistemi C-310 antisiluro, due lanciasiluri tripli da 324 mm, cannone SR da 76 mm, 4 MM.40 Block 3, 2 cannoni singoli da 30 mm Marlin e due da 12,7 mm, equipaggio 70 effettivi. Forse non casualmente era presente il C.Bettini, una delle unità 'Fulgosi' della MM. L'aggiornamento delle 12 navi da 25 metri svedesi per il trasporto truppe, del tipo C-90 ma realizzate localmente, è un altro obiettivo, in uno con la compera di altre 12 navi analoghe in configurazione lanciamissili. 6 delle navi avrebbero ancora la capacità di portare 25 soldati, le altre sei unità aggiornate la capacità di imbarcare un mortaio Patria da 120 mm del tipo Nemo, di produzione finlandese. Le nuove 12 navi avranno forse un sistema optronico Medusa, armi da 27 e 12,7 mm telecomandate, e 4 missili Marte Mk-2N, in versione superficie-superficie, il primo ordine export per quest'arma, cosa che non si era verificata dall'epoca dei missili Sea Killer per gli Iraniani. Insomma, tra aerei, navi e missili antinave, si tratta di un ritorno, per i contratti delle industrie nazionali, a 20-30 anni addietro, quando era normale piazzare commesse del genere. Altri programmi vedono la realizzazione di 22 battelli veloci da 16 m MTRP-16, più dodici analoghi da realizzare in Turchia. Vengono avanti anche altri programmi, persino spaziali. Verrà realizzato un centro satellitare con almeno 4 satelli di osservazione derivati dai Cosmo e due di comunicazione,realizzati con tecnologie anche qui in buona parte italiane. Il solo costo del centro di elaborazione dati spaziali è di 1 mld di euro.
 
Lo spettacolo, per il quale l'IDEX è famosa, pare che quest'anno è stato meno intenso del solito, con meno dimostrazioni di movimento e a fuoco delle edizioni scorse, mentre ha suscitato molto più interesse l'annuncio dei vari contratti per le diverse commesse assegnate, che in pochi minuti hanno messo a posto centinaia di milioni di dollari, ogni giorno della manifestazione alle 16.30 nella sala conferenze.
 
===Bibliografia===
A&D Ott 1990
 
RID ''EAU: la caccia al contratto'', RID novembre 1991 p.86-87
 
Nativ, Andrea: ''Idex 2009'', RID apr 2009 p. 48-55
 
Joe Baugher'site (F-16)
 
Monografia Mirage 2000 A&D
 
L'Aviazione 26 'Gli Stati del Golfo'
 
Dati da wiki.en.