Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Germania Est: differenze tra le versioni

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In tutto, 172.000 uomini, 807.000 con le riserve e oltre 1.300.000 con le unità paramilitari.
 
===Novembre 1990, al tempo della riunificazione<ref>RID mar 1991</ref>===
All'epoca il numero di uomini in servizio nella NVA era molto minore rispetto a tali numeri stimati solo qualche anno prima. La loro distribuzione era ancora principalmente centrata sull'esercito, che manteneva i due corpi d'Armata con 2 divisioni corazzate e 4 motorizzate come principale risorsa.
 
Nonostante questa riduzione del personale, la quantità di materiale che i tedeschi-orientali possedevano all'epoca della riunificazione non mancò di sorprendere gli osservatori occidentali. Sebbene vi siano varie discrepanze sul numero e anche sulla qualità degli equipaggiamenti (per esempio, alcune fonti danno per presenti missili SA-10, altre non lo riportano) questa mole di armamenti, molti dei quali moderni o ammodernati, era molto più che sufficiente per le esigenze dell'esercito della DDR (la prima cifra sulla quantità è la dichiarazione dalla Germania Orientale, l'altro è il computo fatto dalla RFT):
 
*'''Carri armati''': 549/551 T-72, 1,480/1,589 T-55A (di cui forse 261 T-55 base), 193/198 T-54A, 120/142 PT-76, 243 T-55T (carri recupero) e 119 T-55TK (carri genio), per un totale di non meno di 2222+362 carri speciali e 120 leggeri.
 
*'''Blindati''': 1.112/1133 BMP (24 soltanto erano BMP-2), 519 MT-LB, 1266/1254 BTR-70, 299 SPW 40P (BTR-40), 1579/1158 BTR-40P2 (Conosciuti anche come BRDM-2), 199/154 SPW 50 PK (BTR-50), 1,468/1,455 SPW 60 PA/PB (BTR-60), 759/717 SPW 152 W1/K (BTR-152)
 
*'''Artiglierie''': Semoventi: 374/372 [[w:2S1|2S1]], obici da 122mm, 96 semoventi 2S3 da 152 mm. Trainate: 407/405 vecchi M-30 e 395/394 moderni D30, tutti obici da 122mm, 175/137 cannoni a lungo raggio da 130 mm M46, 137 D-20 da 152 mm. Razzi e missili: 265/261 lanciarazzi corazzati RM-70 e 58/59 BM-21, tutti da 122 mm, 48-69 lanciamissili LUNA (FROG-7), 8 lanciamissili SS-21, 4 SS-23 con 24 missili.
*'''Antiaerea''': 924 ZU-23-2 binati, 128/99 ZSU-23-4 Shilka. Non menzionata ma altamente verosimile la presenza di cannoni da 57mm e anche di calibro maggiore, come anche di mitragliere da 14,5 mm.
 
*'''Armi di fanteria''': 267.125 /270.681 pistole automatiche da 9 mm, 705.032/731.050 AK-47/AKM, 163.039 AK-74, 1.749/1.509 SDV, 3.518/3.862 fucili automatici SKS, 42.526/40.991 mitragliatrici, 491/479 mortai medi da 82 mm, 291/296 mortai da 120 mm.
 
*'''Armi controcarro''': portatili, un ignoto numero di RPG-7 ricaricabili, 26.526 RPG-18 a colpo singolo, 419 rampe AT-4, 31 AT-7. Cacciacarri missilistici del tipo 9P110 (48), 9P122 (54), 9P133(156 /169), 9P148 (52/48). 225/180 cannoni AT da 85 mm, 267/255 cannonti AT da 100 mm,
 
'''Marina''':
*3 fregate 'Rostock'( si tratta delle 'Koni' sovietiche)
*5 corvette 'Tarantul'
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*20 elicotteri Mi-8 e 14 Mi-14
 
'''Aeronautica''':
*251 MiG-21PFM/MF/Bis/U
*47 MiG-23MF/ML e 18 MiG-18BN
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*Munizioni fumogenere: 9 x 898 t
 
Totale: 295.430 tonnellate
 
Questa dotazione di munizioni, variamente valutata sia con valori più bassi che più alti (fino a 350.000 t) è una delle più impressionanti mai censite. La dissoluzione della DDR e la sua riunificazione fornirono una occasione irripetibile per ottenere tutte quelle informazioni che normalmente, sulle dotazioni di munizioniamento, non sono pubblicamente rivelate dalle forze armate, anche occidentali. Secondo l'esercito tedesco-occidentale, persino nelle caserme di una singola brigata corazzata vi erano qualcosa come 7.000 tonnellate di munizioni, sufficienti per 3 guerre ad alta intensità per gli standard NATO.
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Benché la modernità di molte di queste armi, come anche gli standard di sicurezza e affidabilità non fossero corrispondenti ai più recenti modelli occidentali, si trattava di una quantità di munizionamento (in parte prodotto anche in DDR, che aveva solo una modesta industria bellica) che spiegava bene come, nonostante la possibilità di ricorrere alle armi nucleari tattiche per chiudere rapidamente la partita, la preparazione per un conflitto convenzionale era proseguita con convinzione anche nell'ipotesi di una lunga e violenta guerra di posizione.
 
====Aviazione<ref>Foster, Peter ''Ricordo di una grande aviazione'', JP-4 nov 1990 p.62-66 e A&D nov 1990</ref>====
Rinata nel 1956, la LSK/LV era diventata col tempo una grossa realtà, anche considerando che la DDR è tutto sommato una piccola nazione. Anche in tempo di pace metteva sotto controllo sovietico le sue F.A., ed era l'unica nazione del Patto di Varsavia con tale rapporto di sottomissione. Inoltre sul suo territorio esisteva la 16a Armata Aerea, con circa 1.000 velivoli, per lo più di tipo moderno. Una concentrazione quindi,realmente senza paragoni, specie se si considera che nel Patto poteva al contrario succedere, nel caso della Romania, che non si autorizzasse nemmeno la presenza di altre forze armate sul proprio territorio, ovviamente in tempo di pace. Anche a terra i Sovietici avevano delle armate fortissime in DDR. La Polonia era anche più potentemente armata di suo, ma non era così 'presidiata' dall'Armata Rossa, anche se svolgeva la fondamentale funzione di retrovia per sostenere un'eventuale assalto all'Europa Occidentale; essendo però più lontana dal fronte non aveva la stessa densità di difese e di armamenti della piccola DDR. Come si diceva, la LSK nacque nel '56, il 18 gennaio, assieme alla Nationale Volskaremee. I Tedesco-orientali erano troppo oppressi dai Sovietici e già nel '51 vi fu una dura rivolta, di cui pochi si ricordano (mentre ben più celebri solo le rivolte di Budapest e di Praga); i sovietici capirono quindi che sarebbe stato più pericoloso lasciare le cose come stavano piuttosto che tentare di coinvolgere la popolazione tedesca nel confronto con l'Ovest. Ai primi del '57 erano già operativi i MiG-15, ed entro l'anno lo divennero anche i MiG-17, a seguito dell'accelerazione data dalla situazione internazionale, sempre più tesa. I MiG-17F sono rimasti in servizio fino al 1986, addirittura ancora nel 1990 c'erano alcuni 'Fresco' in funzione addestrativa. Quanto alla difesa aerea, compito importantissimo per i Sovietici, dopo lo scotto dell'offensiva tedesca del '41, questa venne posta sotto comando unificato tedesco-sovietico ad Strausberg; nel '59 già vennero posti in servizio i MiG-19 'Farmer' nelle versioni S(D) e PM (E per la NATO). Il MiG-21 arrivò nel '62 e non sostituì i MiG-17, ma i MiG-19, che vennero ritirati dal servizio entro gli ultimi anni '60. Essi erano piuttosto inaffidabili, pagando lo scotto dell'essere il primo velivolo supersonico sovietico, se non mondiale (l'altro candidato, a seconda delle date di riferimento, è l'F-100); eppure i Cinesi, una volta maturato il progetto, lo hanno usato e prodotto con notevole successo. I Sovietici invece lo abbandonarono presto per i MiG-21 e anche per i Su-7. Negli anni '60 l'aviazione della DDR era organizzata in due divisioni da difesa aerea, del tutto simili a quelle sovietiche; si trattava della 3a di Neobrandemburg a Nord, e la 1a di Cottbus. Il QG con gli anni è stato istituito a Strausberg, e al momento della riunificazione erano presenti circa 650 aerei e 34.600 uomini. I Tedesco-orientali furono spesso mandati come 'consiglieri militari' in giro per il mondo, e alcuni ebbero persino l'abilitazione al volo su bombardieri supersonici: nel 1986, i documenti dell'equipaggio di un T-22 Blinder abbattuto in missione sul Chad dimostrarono che si trattava di tedeschi, ma come e quando si sia deciso di formare equipaggi di una nazione priva di tali bombardieri non è certo una cosa chiara. Ma che le truppe tedesco-orientali, nonostante le fughe attraverso il Muro dei civili, fossero considerate affidabili non è provato solo dal loro uso all'estero: nessun aereo della DDR ha mai disertato. E' successo persino ai sovietici (il caso Victor Belenko, scappato in Giappone con il suo MiG-25) e ai Cubani, ma non ai Tedesco-orientali, che pure erano ad un passo dal confine con la NATO.
 
 
Ordine di battaglia dell'Aviazione (LSK) al 1990:
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In 3 anni di impiego essi si dimostrarono affidabili e moderni, con migliaia di ore di volo in cui si verificò solo un atterraggio lungo che causò una settimana di lavori per la riparazione.
 
Tornando ai MiG-21, il primo tipo fu l'F-13 o Fishbed-C, con motore R-11 da 5.750 kgs, un caccia leggero diurno. Il PF (mod-D e E per la NATO), il PFM (F) erano migliori e con un cannone sotto la fusoliera nel caso dell'F. Infatti, l'evoluzione cannoniera del MiG-21 fu ben poco lineare: prima due cannoni da 30 mm NR-30, come nel MiG-19, poi il tipo di serie F ne tolse uno per poter adottare due missili R-3 (Atoll), cosa senz'altro accettabile. Ma in seguito, il pur migliorato PF (Fishbed-D) ebbe sì il radar da intercettazione e più carburante, ma anche la rimozione del cannone rimasto. A quel punto il velivolo si trovava in difficoltà: anche se non era l'unico caso all'epoca di caccia senza cannoni (per esempio il Phantom, pure ben più grosso), i suoi AAM erano rudimentali e specie a bassa quota, e a distanze ridotte, poco efficaci (di questo ne approfitteranno gli Israeliani dopo il 1967, serrando le distanze con i micidiali cannoni DEFA dei Mirage, mentre gli Atoll avevano una portata minima di circa 1 km). Gli Indiani premettero per la reintroduzione del cannone, ed ebbero soddisfazione con il modello MiG-21FL, simile al PF ma con un grosso gunpod per una nuova e compatta arma: il bicanna da 23 mm. Peraltro non pare che fosse possibile portare sia il cannone che il serbatoio ventrale, in tale configurazione; ma fu pur sempre meglio di nulla, dato che l'unico effetto 'positivo' dell'eliminazione del cannone interno del PF era stato il miglioramento degli aerofreni. Con i nuovi MiG 'cannonieri' fu possibile abbattere nel '71 diversi F-104 pakistani. Tornando all'aviazione tedesca, il modello E era simile al tipo precedente, il D, e munito del nuovo radar RP-21 e flap 'soffiati' per incrementare la portanza, mentre esternamente si riconosceva per il raccordo dorsale ingrandito, onde contenere altro prezioso carburante (migliorando così l'autonomia). I MiG-21F-13 vennero posti fuori servizio negli anni '80 e ancora ce n'erano come 'civette' sparsi sulle basi: dopotutto la loro pianta alare, visti dall'alto, è praticamente uguale a quella dei tipi successivi, di cui erano ancora in servizio circa 250 velivoli. I MiG-21PFM (Fishbed-F) erano ancora attivi con il FAG-15 come addestratori avanzati: circa 20-25 velivoli, in servizio assieme a una trentina di biposto U-400 (su base F-13) e -600 (su base PF-31), nonché gli US (su base PFM), e UM (con motore R13-300 dell'MF), per non dire della nuova, enigmatica denominazione di UMS che mandava ancora più in crisi l'intelligence NATO. Quanto ai PFM, il JG 7 'Wilhem Pieck' era l'ultima unità ad averlo ancora in prima linea fino a che, il 1 settembre 1989, non venne disattivato, in una cerimonia in cui la DDR, come primo passo verso la successiva unificazione, aveva tolto dal servizio ben 50 caccia, di cui 35 sarebbero stati demoliti negli anni successivi, altri 15 conservati a terra o relegati a compiti addestrativi. I MiG-21R da ricognizione sono basati sul PFMA, e c'erano due squadroni con tale velivolo, ciascuno con dodici apparecchi: le unità 47 e 87 di Preschen e Drewitz. In seguito erano giunti anche i MiG-21bis Fishbed-L, per il JG-8, ma in termini numerici più importante era l'MF, con i JG-1 e JG-2. Ogni Stormo aveva una trentina di aerei monoposto e 9 monoposto, sparsi su tre squadroni grossomodo identici tra di loro. Se il MiG-21 era stato un importante protagonista dagli anni '60, ancora di più lo fu con l'MF, nato attorno alla metà del decennio, diffusosi negli anni successivi in migliaia di esemplari: con motore R-13 da 6,6 t.s, maggiore carburante, era anche superiore per carico bellico (finalmente 2 punti d'aggancio sotto ciascuna ala ne consentivano un carico utile di 4 missili oppure bombe o lanciarazzi, assieme al serbatoio ventrale che -notare bene- non era più in alternativa al cannone da 23 mm, in quanto il pod GP-9 era stato sostituito da una installazione semi-annegata in cui le munizioni erano contenute dentro la fusoliera stessa: così, invece di portare, per esempio, 2 AA-2 e il cannone, si poteva portare il cannone, 4 AA-2 e un serbatoio ventrale, oppure 3 serbatoi, due missili e il cannone). Non solo, ma grazie ai servocomandi, esso era in grado di volare veloce anche a bassa quota. Gli altri MiG non erano altrettanto capaci, e gli aerei americani, in Vietnam, potevano spesso svignarsela andando in supersonico a quote relativamente basse, come nel caso dei Phantom ed F-105. Dai primi anni '70, l'arrivo in quantità di quest'aereo fu un nuovo problema, perché era capace (come si accorgerà anche 'Randy' Cunninghan, l'asso dell'USN) di volare in supersonico anche a bassa quota a velocità almeno comparabili a quelle dei jet americani, se non anche più veloce, grazie ai comandi che consentivano di rendere pratica una capacità altrimenti alquanto teorica (quella della cellula e del motore) di volo oltre mach 1 a pelo d'alberi. Ma l'MF era piuttosto pesante e così si studiò un altro derivato, il Bis, che con il nuovo R-25 da 7,5 t. spinta, una struttura apparentemente analoga ma in realtà del tutto riprogettata (consentendo di implementare meglio i vari miglioramenti, un pò come il Bf-109K, e di aumentare la durata e l'efficienza), il radar RP-22, era capace di battere in salita persino i MiG-23MF, con prestazioni eccellenti (raggio d'azione a parte, leggermente inferiore).
I Su-22M-4, valutati dal WDT-61 (la 'sperimentale' della Luftwaffe) vennero giudicati addirittura i più interessanti degli apparecchi ex-DDR, con dotazioni avioniche e sistemi d'arma molto più sofisticate di quanto ci si aspettasse. Ottima prova diedero anche i Mi-24, ma al pari dei Sukhoi, non vennero mantenuti in servizio.
 
 
I Su-22M-4, valutati dal WDT-61 (la 'sperimentale' della Luftwaffe) vennero giudicati addirittura i più interessanti degli apparecchi ex-DDR, con dotazioni avioniche e sistemi d'arma molto più sofisticate di quanto ci si aspettasse. Ottima prova diedero anche i Mi-24, ma al pari dei Sukhoi, non vennero mantenuti in servizio. I Su-22 vennero forniti nel 1985 ad uno stormo d'attacco e a quello navale, entrambi nella base nordica di Laage (il JBG-77 e l'MFG-28, entrambi con 23 monoposto M-4 e alcuni biposto).
 
I MiG-23 non erano molto diffusi e in termini di manutenzione, molto impegnativi per gli standard orientali. Nondimeno, introdussero daidal tardi anni '701978 (con la prima versione MF/B, a quanto pare dotata di motori R-27, seguita da una fornitura di MiG-23ML con gli R-29 potenziati) un sistema d'arma sofisticato, missili e radar moderni e capacità a volte insospettabili. La prima unità ad usarli fu il JG-9 e, nonostante le difficoltà di mantenere un velivolo così complesso, ne ebbe circa 30 monoposto e alcuni biposto. Era basato a Peenemunde, sulla costa Baltica, e così gli incontri con aerei NATO non mancarono, così come non mancarono le esperienze d'interesse sui vantaggi dei nuovi aerei. Durante le schermaglie aeree ai confini, i Saab 35 Draken danesi spesso impegnavano in finti combattimenti i MiG-21 tedeschi, che quando portati a bassa quota e velocità avevano rapidamente la peggio contro i doppio delta svedesi, essendo piuttosto aerei ideali per le altre quote. I MiG-23, scarsamente agili per le medie velocità (per via dell'ala intermedia a circa 45 gradi, non molto indicata per le velocità inferiori ai 1000 kmh, cosa parzialmente rimediata con l'ultima versione che sperimentò una posizione a 33°) potevano surclassare anche i Draken, grazie alla possibilità di regolare l'ala a 16 gradi, tipicamente per l'atterraggio ma utile anche per combattere macchine molto lente. Una cosa simile è confermata anche dal servizio con l'aviazione di Cuba. Spesso raggiunta da aerei leggeri guidati da anticastristi, una volta perse un MiG-21 stallato per seguirli. Quando due di questi aerei leggeri vennero abbattuti durante gli anni '90, gli autori dell'azione furono, non casualmente, un MiG-23 e un MiG-29 (che, anche se privo di ala a geometria variabile, ha molto migliori qualità per le basse velocità del precedente Fishbed). I MiG-23 'Flogger-C' erano anche dotati di capacità extra rispetto alla semplice formazione dei piloti: potevano essere usati in combattimento, e per addestramento ECM (forse usando dei pod di disturbo).
 
I MiG-23BN sono entrati in servizio nel 1985, data l'impostazione più offensiva data alla LSK, e i due squadroni erano dotati di 18 aerei e alcuni biposto per il JBG 37.
 
I caccia MiG-29 erano originariamente valutati dalla NATO in circa 70; in realtà erano 24 e non erano previsti per il momento altri lotti.
 
Quanto ai numeri degli aerei, essi avevano valore tra 10 e 999, per lo più entro 299 c'erano gli addestratori, i trasporti nella serie 300, caccia per 400-999, elicotteri nelle serie 300, 500 e 900.
 
Inizialmente la formazione dei piloti era fatta in parte in URSS, ma poi tutto venne portato nella DDR, con il FBG 25 con gli L-39C (prima c'erano gli L-29 Delfin), con circa 40-50 aerei e 4 di essi erano a Peenemunde per le prove a fuoco (avendo una pur minima capacità bellica). I Trasporti vennero forniti dal '57, con gli An-2 e Il-14, quest'ultimo poi sostituito dall'An-26 a turbina (10 esemplari), mentre i trasporti pesanti erano svolti con 5 Tu-134A, due Tu-154, e un Il-62, tutti basati a Marxwalde e quasi tutti con immatricolazioni civili. Il TFG-4 aveva almeno 5 Mi-8 in configurazione VIP; gli An-2 erano ancora presenti in 9 esemplari assieme a 4 L-410 a Strausberg; il TFG-45 aveva invece 12 An-2 e 8 L-410. Gli elicotteri erano circa 80 Mi-8 40 Mi-24, 40 Mi-2, 20 Mi-14 e 9; tra le unità da trasporto il TFG 34 con 24 Mi-8T, anche usati per il servizio SAR, mentre l'unità AHG-35 d'addestramento aveva 18 Mi-8T e 18 Mi-2; a Basephol c'era il KHG con i Mi-24 su due squadroni e 24 velivoli in tutto, più una decina di Mi-8 per il supporto e 2 Mi-2. La base della Marina, sede del KHG-18, aveva i Mi-8 e 14; il Marinehubschraugbergeschwader 18, fondato nel 1963, aveva inizialmente il Mi-4M, poi i Mi-8 e infine i Mi-14PL (ASW), BT (antimina), PS (SAR).
 
Infine la Polizia di frontiera aveva un'unità di volo a Nordhausen con circa 10 Mi-2 e 3 Mi-8, ma non è chiaro se erano distaccati dall'Aeronautica o se erano in servizio del tutto autonomo.
 
 
I MiG-23 non erano molto diffusi e in termini di manutenzione, molto impegnativi per gli standard orientali. Nondimeno, introdussero dai tardi anni '70 (con la prima versione MF/B, seguita da una fornitura di MiG-23ML) un sistema d'arma sofisticato, missili e radar moderni e capacità a volte insospettabili. Durante le schermaglie aeree ai confini, i Saab 35 Draken danesi spesso impegnavano in finti combattimenti i MiG-21 tedeschi, che quando portati a bassa quota e velocità avevano rapidamente la peggio contro i doppio delta svedesi, essendo piuttosto aerei ideali per le altre quote. I MiG-23, scarsamente agili per le medie velocità (per via dell'ala intermedia a circa 45 gradi, non molto indicata per le velocità inferiori ai 1000 kmh, cosa parzialmente rimediata con l'ultima versione che sperimentò una posizione a 33°) potevano surclassare anche i Draken, grazie alla possibilità di regolare l'ala a 16 gradi, tipicamente per l'atterraggio ma utile anche per combattere macchine molto lente. Una cosa simile è confermata anche dal servizio con l'aviazione di Cuba. Spesso raggiunta da aerei leggeri guidati da anticastristi, una volta perse un MiG-21 stallato per seguirli. Quando due di questi aerei leggeri vennero abbattuti durante gli anni '90, gli autori dell'azione furono, non casualmente, un MiG-23 e un MiG-29 (che, anche se privo di ala a geometria variabile, ha molto migliori qualità per le basse velocità del precedente Fishbed).
 
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