Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-Sukhoi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 1:
{{Forze armate mondiali}}
 
 
Tra gli altri protagonisti di fatti storici, i Su-22 hanno combattuto in Afghanistan (due di essi sono stati distrutti dagli F-16 dell'Aviazione pachistana durante le azioni di attacco in territorio pachistano dei "santuari" dei ''mujahidin''), in Angola durante le innumerevoli operazioni belliche degli ultimi 30 anni, e nello Yemen.
 
Ma l'evento che ha fatto più discutere accadde nel luglio 1981, che tutti gli appassionati di aviazione hanno sentito almeno una volta nominare, perché si trattò del primo scontro tra aerei a geometria variabile, due Su-22 Fitter J libici contro altrettanti F-14 dell'USN. La situazione di quei giorni era tesa e l'Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Libiyya, a dispetto di chi ha continuato, anche molto dopo, a considerarla come capace di generare «una cinquantina di missioni al giorno» al massimo, eseguì centinaia di voli attorno alle portaerei statunitensi, durante la tensione relativa al golfo della Sirte che i libici rivendicavano come acque territoriali libiche e non internazionali.
 
In una di queste missioni, due Fitter si avvicinarono agli F-14 e, a soli 300 metri di distanza, uno di essi lanciò un missile aria-aria AA-2 Atoll. Gli americani si sentirono legittimati a reagire e si portarono rapidamente in coda alla coppia di Fitter abbattendoli con altrettanti missili AIM-9L. Non fu un evento particolarmente rimarchevole di per sé, dal momento che poi i Fitter cercarono di scappare senza tentare alcuna manovra d'attacco e se l'intenzione fosse stata quella di abbattere i Tomcat l'uso a distanza ravvicinata di un missile senza capacità pratiche di attacco verso l'avanti non avrebbe potuto sortire nulla (in tal caso, erano invece altamente utili i cannoni). Evidentemente la tensione giocò un brutto tiro al pilota libico che sparò inavvertitamente il missile, ma non ci fu tempo per le scuse e i Tomcat li distrussero senza verificare se chi fosse la necessità di rispondere al fuoco. Pare che entrambi i piloti si siano eiettati, ma non è certo che si siano salvati.
 
Da notare la tendenza che gli utenti dei Fitter, specie quelli con grandi estensioni territoriali, hanno, caricare gli aerei di due missili e due serbatoi e mandarli in missioni di caccia a lungo raggio, in effetti il Fitter, pur non particolarmente equipaggiato, può vantare un miglior raggio d'azione del MiG-21 e forse una migliore manovrabilità del MiG-23.
 
Infine, una nota sulle possibilità di sopravvivenza della macchina. Essa si è dimostrata straordinariamente robusta e capace di tornare alla base anche con gravi danni subiti in combattimento, grazie ad una struttura molto resistente, a pannelli d'acciaio corazzati e al sistema di pressurizzazione con gas inerte dei serbatoi. Uno di tali aerei, provato in volo telecomandato contro postazioni di mitragliatrici contraeree, pare sia riuscito ad atterrare automaticamente dopo una serie di passaggi in cui i serbatoi, autostagnati ed anti-esplosione, sono stati letteralmente riempiti di buchi e di proiettili rimasti intrappolati nel cherosene. Chiaramente i peggiori nemici sono stati i missili SAM portatili, capaci di infliggere danni letali anche ai robusti turbogetti AL-21F, e contro i quali i Fitter potevano solo cercare di volare molto bassi, o molto alti, e sfruttare la loro potenza per attacchi veloci, magari in picchiata, con l'accensione dell'AB e una veloce risalita in quota. Nelle missioni strike il profilo di volo radente era consigliabile, ma nelle azioni antiguerriglia, con l'obiettivo da cercare tra montagne e vegetazione, era invece necessario volare in quota. In Afghanistan i Su-22 si ritrovarono anche limitati dalla presenza delle montagne che ponevano limiti nelle traiettorie di fuga, data la necessità di spazio per le manovre. Là ebbero maggiore utilità i più lenti Su-25, capaci di manovrare più strettamente e di infilarsi con facilità tra i canaloni e le gole del territorio, oltre che con una migliore protezione passiva contro il fuoco nemico. Dopo circa 40 anni dall'entrata in servizio, vi sono ancora diversi clienti dei Su-22. Nell'ex-URSS, invece, sono stati quasi tutti o tutti demoliti, data la volontà espressa dalla V-VS di demolire tutti i velivoli monomotore nei primi anni '90.
 
Ecco gli altri utenti:
*Armenia: ha un numero notevole di velivoli, non noto con esattezza
*Afghanistan: ne ebbe oltre 70 dal 1982, specie al posto dei Su-7 e MiG-17, ma da molti anni non sono più operativi; tra di essi 45 moderni Su-22M4 in servizio dal 1984.
*Angola: ha ancora 22 velivoli
*Bulgaria: ha avuto 21 aerei, ora ritirati dal servizio
*Cecoslovacchia: 49 Su-22M4 e 8 UM-3K, ritirati entro il 2002
*Corea del Nord: oltre 30 in servizio
*Egitto: un certo numero di Su-20
*Libia: oltre 90
*Polonia: ancora 48 velivoli operativi su 138 consegnati, da radiare entro il 2012.
*Siria: 60 Su-22
*Ungheria: 12 Su-22M3 e Su-22UM-3, dal 1983. Ritirati entro il 1997.
*Vietnam: circa 60 velivoli ancora in servizio
*Yemen: 50 consegnati, alcuni restano in servizio