Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bulgaria: differenze tra le versioni

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L'attuale condizione delle Forze armate della '''[[w:Bulgaria|Bulgaria]]''' è la seguente. Il comandante in capo è il Presidente Georgi Purvanov, il Ministro della Difesa è Nikolai Tsonev, il capo del CSM è il Gen Zlatan Stoykov.
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Alle F.A. si aggiunge anche la Guardia Nazionale, fondata nel 1879, che nel '42 si era evoluta fino al livello di una divisione. Solo nel 2001 divenne ufficialmente una parte dell'Esercito Bulgaro, oltre all'importante ruolo che ha nella simbologia e nella tradizione militare della nazione.
 
 
'''Carri''': 590, di cui 160-400 T-55 e 160 T-72 (altri 270 in riserva), mezzi recupero TV-62M e ricognitori NBC Maritza.
 
'''Corazzati''': 1.250 APC (50 BMP-23 più 50 in riserva, 20 BMP-1P e 80 in riserva, 150 BTR-60PB e 700 in riserva, 150 MT-LB e 800 in riserva), 100 IFV tra cui 7 M1117, 360 mezzi da ricognizione (tra cui 12 BRDM-2 e 300 Mercedes-Benz G, ordinate in 600 esemplari, e 52 Hummer), 24 controcarri (24 BRDM-2 con AT-5)
 
'''Armi leggere''': AR-M1 (AK-47 modificato), AKS-74U, Dragunov, RPD, RPK, Uzi, pistole Makarov, Arcus 98, lanciarazzi RPG-7, cannoni SR SPG-9DNM, lanciagranate Mk 19, fucili M82 e mitragliatrici M2 da 12,7 mm.
 
'''Artiglierie''': 529 trainate, 1.600 semoventi: centinaia di mortai calibro 60, 81, 82, 120 mm; 100 BM-21 e 250 in riserva, 247 mortai semoventi 2S12 da 120 mm, vari 2S12 da 82 mm, 68 SU-100 (in riserva), vari 2S1 da 122 mm, 359 semoventi 2S11 da 120 (?) mm. Artiglierie trainate D-20 da 152 mm, M-46 da 130 mm, M-30 da 122 mm.
 
'''Armi c.c.''': missili AT-2, AT-3, AT-4, AT-5, AT-7, AT-7, AT-10 , 126 MT-12 controcarri e 16 BS-3, sempre da 100 mm, ma a canna liscia.
 
 
'''Armi a.a.''': 350 cannoni e 208 lanciatori SAM (più quelli portatili): SA-7, SA-14, SA-16 (Gimlet), SA-18 (Grouse). Sistemi medi e pesanti tra cui 18 lanciatori SA-2, 30 per SA-3, 26 per SA-4 (in riserva), 10 per SA-5, 20 per SA-6, 24 per SA-8, 50 per SA-9, 2 batterie e 10 lanciatori complessivi per SA-10, 20 veicoli SA-13. Dozzine di cannoni ZSU-57-2, 27 ZSU-23-4, 128 ZU-23, 90 S-60 da 57 mm, dozzine di ZPU-4 da 14,5 mm.
 
'''Armi speciali''': proiettili Starshel, che sono munizioni con scopo ECM per armi da 122 e 152 mm. Per i cannoni c.c. sono presenti anche le munizioni BM-2 APFSDS-T.
 
'''Missili balistici''': 18 lanciatori (almeno 36 missili) per gli SS-21 Scarab.
 
'''Equipaggiamenti ritirati''': 200 T-62, per lo più venduti a nazioni in guerra (Angola, Ethiopia e Yemen); 177 T-34, alcuni venduti al Mali; BRDM-1, BTR-152, BTR-40, 20 moderni 2S3 da 152 mm, 8 lanciatori (almeno 24 missili) per gli SS-23; 24 lanciatori e dozzine di FROG-7; 36 lanciatori e dozzine di SS-1 Scud-B; MLR BM-13.
 
Da notare alcuni equipaggiamenti di punta: tra questi le due batterie SA-10, con i SAM più moderni che l'URSS abbia mai esportato. Non solo, ma fino a pochi anni fa erano ancora presenti i temibili SS-23 Spider, armi precise da quasi 500 km di gittata. Le altre nazioni le avevano ritirate da tempo (URSS nel 1987-91, in base all'accordo per gli Euromissili, DDR e Cecoslovacchia in seguito alla fine del Patto di Varsavia) e la Bulgaria era rimasta l'ultimo rifugio di quest'ordigno a cui, per ragioni essenzialmente politiche, è stato negato di sostituire gli obsoleti ma numerosi Scud. Non mancavano nemmeno i missili SS-21 Scarab, equivalenti grossomodo dei 'Lance' americani, e ancora in servizio. Non mancarono numerosi sistemi antiarei tattici dei tipi più moderni, come gli ZSU-23-4, gli SA-6, 8 e 13. A livello d'armata erano anche presenti dei lanciatori per SA-4 a lungo raggio, ma mobili. La Bulgaria era tra le poche nazioni clienti di quello che è rimasto per decenni l'unico sistema SAM a lungo raggio semovente. Per la difesa degli obiettivi strategici c'erano anche gli ancora più grandi (oltre 200 km di gittata) SA-5 Gammon. In tutto, a tutt'oggi, l'Esercito bulgaro, per quanto ridimensionato, vanta oltre 200 lanciamissili SAM mobili, per la protezione sul campo di battaglia, nella più tipica tradizione sovietica (in cui v'erano complessivamente 16 cannoni semoventi e 36 SAM per ciascuna divisione, più le armi leggere). Tra gli equipaggiamenti terrestri la percentuale di semoventi d'artiglieria è sorprendentemente alta, visto che i sovietici non investirono in semoventi se non dai primi anni '70, mentre prima, piuttosto che i sistemi d'artiglieria campale convenzionali, si interessavano ai semoventi a.a. (grossomodo al contrario della NATO, basti dire che il primo semovente a.a. dell'E.I., il SIDAM, entrò in servizio negli ultimi anni '80 e non ci sono mai stati semoventi SAM ad accompagnarlo). Per la mobilità delle artiglirie si seguivano invece tre vie: armi dalla balistica non eccezionale, ma leggere e altamente mobili (D-30), a lunghissimo raggio e quindi, difficili da controbattere (M-46 e S-23), e sopratutto, MLR che di fatto sono anch'essi artiglieria semovente, di tipo relativamente poco preciso, ma economico e dalla potenza distruttiva notevole (sopratutto i BM-21).
 
Invece, la Bulgaria si è anche premurata di costruire numerosi semoventi sia di tipo mortaio che obice, probabilmente tutti su scafo analogo a quello del 2S1 sovietico. I carri armati sono stati i T-55, ma la Bulgaria è stata anche tra le poche nazioni del Patto a comprare i T-62, scarsamente efficienti ma pur sempre superiori ai T-55, più ovviamente diverse centinaia di carri armati T-72.
 
Ma la cosa più interessante è la progettazione del BMP-23. Questo è in sostanza lo scafo (anfibio) del 2S1 trasformato in un mezzo da trasporto truppe. Così come i cecoslovacchi non risultarono soddisfatti dei BTR sovietici e si fecero il proprio tipo di veicoli APC (l'OT-64 SKOT) i Bulgari preferirono battere altre strade rispetto agli angusti BMP e anche qui, produssero un mezzo tutto sommato superiore a quello che passava Mosca. Il BMP-23 ha un largo scafo (necessario per assicurare al semovente da 122 mm la galleggiabilità), il che aiuta molto ad assicurare agli occupanti un miglior confort. Sebbene più pesante e forse costoso rispetto al BMP, già per questo è superiore. Naturalmente è anche più grande: dimensioni 7,28 x 3,05 x 2,53 m, peso 15,2 t, ma è il prezzo da pagare per l'abitabilità interna. Un'altra innovazione del veicolo è la torretta, che ha una soluzione d'armamento particolare. Differentemente dal BMP-1 ha un cannone ad alta velocità iniziale, come nel caso del BMP-2; ma non è l'arma da 30 mm, ma la mitragliera da 23 mm, analoga a quella dello ZSU-23-4. Questo consente molte cose: il 23 mm è ancora un calibro ragionevolmente economico rispetto al 30 mm; l'alzo e la cadenza di tiro sono sufficienti per sparare anche contro i velivoli a bassa quota, specie se piuttosto lenti (elicotteri in primis), la potenza delle munizioni è comunque elevata, sia AP che HE (v.iniziale 970 m.sec, peso 180 gr circa); la precisione del tiro, anche a distanze ben maggiori di quelle del 73 mm, è ancora ottimale. Anche se non può perforare un carro armato, quindi si tratta di una soluzione d'armamento valida. E' possibile poi intercambiare armi e munizioni con gli ZSU delle stesse unità corazzate, cosa che nel caso del 30 mm è stata possibile solo laddove siano stati anche immessi in servizio i 2S6 Tunguska (relativamente rari dato il costo), visto che il 30 mm non ha altre applicazioni in ambito terrestre al di fuori dei BMP e BMD. Inoltre lo scafo, che normalmente ospita 3 d'equipaggio e 7 fanti, è abbastanza grande da ospitare armi più pesanti e-o aggiuntive. Il mezzo presenta anche il lanciatore per i missili AT-3, poi sostituiti con gli AT-4. Venne visto per la prima volta sfilare nel 1984 e in questo è simile al suo collega M-980 yugoslavo, che anch'esso si affidava a un cannone automatico leggero e a lanciamissili c.c. Ne è stata presentata anche una versione con una torretta più moderna, pare direttamente quella del BMP-2, con cannone da 30 mm e lanciamissili AT-5. La corazzatura è in acciaio e sufficiente contro mitragliatrici pesanti e schegge. Il motore da 315 hp consente circa 61 kmh di velocità massima. Il BMP-23 non ha trovato apparentemente successo all'export. La soluzione della mitragliera da 23 mm, ampiamente diffusa ma non come arma per corazzati, è stata poi ripresa dai sovietici per il BTR-94, ordinato dalla Giordania (peraltro, pare che in tal caso avesse il 23 mm aeronautico, assai meno potente).