Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cuba: differenze tra le versioni

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Kennedy riuscì a risolvere la crisi in maniera brillante, ma gli strascichi non mancarono e si è detto che forse saranno la causa del suo assassinio un anno dopo. In ogni caso, qualunque altra soluzione a quel punto era impraticabile o peggiore: liberarsi di una minaccia mortale sotto casa in cambio di qualche missile obsoleto e della promessa di non attaccare (ancora) Cuba (che però è rimasta sotto embargo fino ad oggi, oramai un contesto del tutto antistorico) fu tutto sommato un ottimo prezzo. Ci si potrebbe chiedere anche qui, cosa sarebbe successo se i Sovietici avessero obbedito alla richiesta di Krushov. Il leader sovietico voleva infatti che i missili approntati fossero eretti, pronti al lancio, solo di notte (quando all’epoca sarebbe stato difficile localizzarli con le attrezzature da ricognizione disponibili) e non anche di giorno. Fu a quanto pare proprio aver trasgredito a questa richiesta che provocò la prematura scoperta del loro piano (sempre che le ricostruzioni storiche siano del tutto veritiere); se ciò non fosse accaduto e le batterie di lancio fossero state scoperte solo all’ultimo, magari già pronte, a quel punto per gli USA sarebbe stato uno scacco matto. Ma nemmeno così avrebbe dovuto significare alcunché: Mosca era già il bersaglio designato di qualche centinaio di bombardieri americani, dei primi missili ICBM, dei missili Thor (che erano in Gran Bretagna, anch’essi presto ritirati) e degli Jupiter, e non per questo la cosa era giudicata inaccettabile. Forse all’epoca il concetto stesso chiamato MAD, Mutued Assured Destruction, distruzione mutua assicurata, era difficile da accettare in un’ottica per la quale, come in qualunque guerra, si pensava che vi fosse un vincitore e un vinto. In seguito diverrà più normale e facile da capire e soprattutto, da accettare. Così come la Linea Rossa tra lo Studio Ovale e il Cremlino assicurerà una ben più agevole comunicazione tra i leader delle Superpotenze. Anch’essa frutto di questo irripetibile e irripetuto psicodramma durato 13 interminabili giorni di quell’oramai lontano ottobre del ’62.
 
 
===FAR, al 1996<ref>JP-4 luglio 1996</ref>===
La situazione attuale di Cuba, in termini militari, è molto decaduta dai tempi dei Blocchi, d'altro canto praticamente sono 20 anni che i Cubani non rinnovano lo strumento militare e poco alla volta ha finito per dismetterlo in larga misura. La riduzione delle spese militari è stata drammatica dopo il 1990, del resto non c'erano più gli aiuti sovietici e non c'era più l'Armata africana da supportare. Nel periodo 1992-93 Cuba ha registrato l'apice dell'impoverimento, prima di ri-orientarsi almeno nel settore turistico e di reagire nell'insieme con le risorse e i limiti del caso. La Fuerca Aerea Revolucionaria o FAR faceva parte delle DAFAAR, che comprendeva anche le truppe mobili contraerei, l'artiglieria antiaerea e le Truppe radiotecniche, ovvero il settore radar di scoperta. La FAR era solo una delle 4 componenti delle forze militari del settore aereo. Era suddivisa in brigate, reggimenti, gruppi e squadriglie e aveva caccia MiG-21, 23, 29, addestratori L-39, trasporti An-2, 24, 26, 32, Il-76, elicotteri Mi-8, 14, 17, 24 e 35. Ma nel quinquennio 1990-95 il budget si è ridotto del 50% rispetto al quinquennio precedente e si è dovuto far di necessità virtù. La convinzione, solo sminuita dall'amministrazione del democratico Clinton, era di avere la guerra alle porte, visto che gli USA ora non erano più controbilanciati da nessuno né avevano tolto l'embargo a Cuba, benché esso fosse chiaramente anacronistico. Nonostante l'aggiornamento con sistemi di lancio falsi bersagli e RWR per tutti i caccia di prima linea, non ci sarebbe stato paragone (la sorte dell'Irak era nota) con il potere aereo americano. Molti aerei, ora in sovrannumero, vennero messi in riserva, inclusi gli addestratori. Le revisioni dei motori sono state fatte a Cuba piuttosto che in Russia, per risparmiare. I piloti rimasti attivi volavano 80 ore l'anno eppure erano usati sia in azioni d'attacco che di difesa che di ricognizione; nel 1999 si prevedeva che, grazie all'eccesso di piloti disponibili, i nuovi corsi non sarebbero iniziati prima del 2005 per avere altri piloti pronti; quelli rimasti in attività erano sopratutto i più esperti. Le sortite non superavano i 30 minuti ma le attività di volo erano solo di tipo operativo, le altre (procedure ecc) erano fatte al simulatore di volo, più economico. Le attività di volo non erano svolte tutti i giorni, ma a date alterne, così da alternare la manutenzione all'attività di volo. C'era spazio anche per l'operatività notturna, infatti esistevano sia il livello (addestrativo) di 'prontezza' per le missioni diurne che per le missioni notturne. Il tempo di reazione in caso di allarme (che dava poco margine, data la vicinanza degli USA) era di 9 minuti per il decollo notturno, 7 per quello diurno, 4 se il pilota era già a bordo, nei turni di servizio su allarme. Era necessario, perché in aria mantenere le CAP sarebbe stato troppo oneroso, ma gli USA erano distanti circa 100 km e un jet a reazione fa tra i 15 e i 30 km al minuti, dunque persino con il pilota a bordo era difficile fare quota in tempo. Gli spazi aerei erano se non altro protetti anche da una forte rete di radar di scoperta, anche per le basse quote, e i missili SAM qui erano senz'altro apprezzati, perché ovviamente questi hanno tempi di reazione inferiori a quelli di un caccia pilotato, se c'é da difendere una base bastano a seconda dei casi 30-60 secondi di preallarme e poi i SAM sono capaci in qualche secondo di accelerare ad oltre mach 2. Tra le basi aeree pronte alla fine del millennio scorso c'era quella sede dell'Unitad Aerea de Caza de la Guardia Playa Giron, che aveva ben 3 gruppi ciascuno su 12 aerei; uno con i MiG-21, uno con i MiG-23 e uno con i MiG-29. I piloti avevano un'età media di 32 anni e data la situazione, dovevano ricoprire i loro ruoli per molti anni, tanto che il vice-comandante era al suo posto da 7 anni come comandante di Gruppo, una cosa nemmeno immaginabile, per esempio, in Italia, dove è difficile arrivare anche solo alla metà di questo tempo. In caso di minaccia i MiG erano anche dispersi in varie cellule e decentrati sul territorio nazionale; ogni anno si teneva una valutazione operativa e gli aerei dispersi su strade chiuse al traffico momentaneamente. Sulla base c'erano anche due squadroni, uno di elicotteri ASW e uno per appoggio tattico, sempre su elicotteri. Il tutto serviva anche per la protezione civile in caso di uragani, fin troppo frequenti sull'isola. Ma anche all'estero gli elicotteri della FAR erano operativi: per esempio in un altro degli ennesimi terremoti peruviani. Quanto ai trasporti, essi erano su due reggimenti e comprendevano tutti i tipi di cui sopra. La ricerca dell'economia era tale che le basi erano spinte all'auto-sufficienza, in base ad un programma quinquennale dello S.M. Avieri spinti ad usare biciclette per trainare attrezzature, o anche l'uso dei muli, erano pratiche comuni, così come -nonostante la mancanza di iniziativa economica imputata al regime castrista- c'erano campi attorno alla base coltivati dagli stessi militari, per esempio tabacco. Tant'é che la base in parola dichiarava d'essere autosufficiente -in termini economici- per l'80%, ovvero pesava complessivamente sul bilancio statale solo per un quinto del suo costo. Quanto alle sostituzioni, i MiG erano ancora considerati validi, inclusi i MiG-21, la cui sostituzione sarebbe stata un 'non-senso' dato che erano macchine affidabili e ben conosciute da piloti e tecnici e che Cuba, come seconda forza aerea dei Caraibi, non aveva da temere nulla dalla n.3 né poteva sperare nulla dalla n.1 (gli USA).
 
===Note===