Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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==Semoventi contraerei==
[[Immagine:Zsu57-2.jpg|300px|left|thumb|ZSU-57-2]] Tra i semoventi antiaerei i primi degni di nota erano gli [[w:ZSU-57-2|ZSU-57-2]] su scafo T-54 e cannoni S-60. In servizio dagli anni '50 come equivalente di sistemi quali l'M42 Duster americano. ZSU significa Zenitnaja Samokhodnaja Ustakoza, cannone contraerei semovente, il 57 è il calibro in mm e il 2 sta per il numero delle canne. Il Pr.500 è stato sviluppato dal 1947 in poi, con i cannoni e lo scafo più moderni disponibili all'epoca. Ha avuto un nome suo: "Sparka" che vuol dire 'paio', come i due cannoni che svettano dalla sua torre. I cannoni semoventi per la protezione delle colonne mobili erano diventati una importante priorità durante la II guerra mondiale, che i Sovietici tentarono di soddisfare usando carri leggeri come il T-60 armato con una binata da 12,7 mm che non venne posto in produzione, poi arrivarono al pezzo da 37 mm K-61 su base SU-76M (a sua volta su base T-70), rimasto in produzione dal '45 fino al '48. Tuttavia quest'arma era priva della potenza di fuoco e della manovrabilità richieste per contrastare i velivoli moderni e per muoversi assieme ai carri da battaglia più recenti, pur essendo il meglio praticamente realizzabile. Tant'é che dopo la guerra apparvero per primi i semoventi 6x6 ZTPU-2 e ZTPU-4, oltre che i 4x4 BTR-40A (ZTPU-2), ma erano tutti ruotati e con armi di piccolo calibro. Si studiava nel frattempo persino una torre da 37 mm quadrinata su scafo T-34, ma quest'ultimo era obsoleto e si pensò al nuovo T-54 come base. L'Istituto N.58 di Kaliningrad o NII-58, con la direzione di V.G. Grabin, iniziò a quel punto a sviluppare il cannone S-68 in impianto binato, nato dagli S-60 singoli, dalla primavera del '47, tanto che venne approntato nel '48 e installato nel rimorchio S-79 a 4 ruote come prima aplicazione, ma pur passando i test non andò in produzione. Il successivo passo avanti fu per l'appunto l'Oggetto 500, stavotla su scafo T-54, costruito in due prototipi nel '50 e sperimentato nel '51, con numerosi interventi di miglioramento e ritardi nelle consegne dei cannoni da 57 mm appositi. Nel test finale del dicembre del '54 le cose andarono bene e alla fine questo nuovo cannone semovente entrò in servizio, in occasione del S.Valentino del '55.
[[Immagine:Zsu57-2.jpg|300px|left|thumb|ZSU-57-2]] Tra i semoventi antiaerei i primi degni di nota erano gli [[w:ZSU-57-2|ZSU-57-2]] su scafo T-54 e cannoni S-60. In servizio dagli anni '50 come equivalente di sistemi quali l'M42 Duster americano. ZSU significa Zenitnaja Samokhodnaja Ustakoza, cannone contraerei semovente, il 57 è il calibro in mm e il 2 sta per il numero delle canne.
 
La sua genesi è stata dettata dalla stessa logica che ha visto la trasformazione dei T-34 cinesi in semoventi binati da 37 mm, ma qui si è ottenuto un risultato tutto sommato assai superiore. Le due lunghe canne da 76 calibri sono raggruppate nella torre, nella sua parte centrale. La corazzatura è stata ridotta rispetto al T-54 originale e così il peso è calato, tanto da fare a meno a sua volta di una ruota per parte (peso di quasi 200 kg l'una). Inoltre sono stati guadagnati preziosi cm di spazio interno. Il pilota è spostato a sinistra dello scafo e ha visori IR per il movimento notturno.
La sua genesi è stata dettata dalla stessa logica che ha visto la trasformazione dei T-34 cinesi in semoventi binati da 37 mm, ma qui si è ottenuto un risultato tutto sommato assai superiore. Le due lunghe canne da 60 calibri sono raggruppate nella torre, nella sua parte centrale. La corazzatura è stata ridotta rispetto al T-54 originale e così il peso è calato, tanto da fare a meno a sua volta di una ruota per parte (peso di quasi 200 kg l'una). Alla fine il mezzo ha ridotto il peso a circa 28,2 e ha aumentato il rapporto potenza peso ad oltre 18 hp/tonnellata. La velocità, nondimeno, è rimasta ufficialmente analoga. Questo semovente è comunque un mezzo strano a vedersi, infatti, a differenza di tanti altri tipi, sembra mantenere la compattezza tipica dei carri armati; non si nota nemmeno, per esempio, che la sua grossa torretta ha cielo aperto, mentre è appena visibile il raccoglitore di bossoli usati nella sua parte posteriore. L'equipaggio, piuttosto ben protetto rispetto a quanto accade con il Duster (la cui torretta appena scudata ha tutt'altro aspetto ed è priva di protezione eccetto che nel quadrante frontale), alimenta i due cannoni con i clip di 4 colpi e poi i bossoli vengono portati con un nastro nella parte posteriore della torretta, 'ripulendo' facilmente l'ambiente di lavoro senza buttare materiali strategici (leghe di metallo). Del carro armato ha anche la potenza di fuoco, con dei cannoni lunghi circa 3,5 m e capaci di perforare ben 96 mm d'acciaio anche a 1 km di distanza, quando usati con proiettili AP. Questo valore, grossomodo equivalente a quello ottenibile con i 35 mm KDA armati con proiettili APDS, è sufficiente per minacciare i fianchi di gran parte dei carri armati, specie all'epoca (basti dire al riguardo che lo scafo di un M47, e con ogni probabilità anche dei suoi successori 'Patton', era spesso solo 76 mm) e distruggere ogni AFV leggero incontrato sul campo di battaglia, persino usando proiettili HE (da 2,4 kg). Molto efficace come mezzo d'appoggio al suolo, e ben disegnato e solido, piuttosto veloce, lo ZSU-57-2 era tuttavia limitato dalla mancanza di un radar, tanto che i cannoni S-60 in versione trainata, ma abbinati ai loro radar di tiro, sono risultati tutto sommato più soddisfacenti, essendo capaci di fare fuoco con precisione e contro bersagli in condizioni ognitempo. Anche la velocità di movimentare queste pesanti armi non era del tutto accettabile: 20 gradi di alzo al secondo, 30 di direzione erano di qualcosa insoddisfacenti per ingaggiare aerei ad alte prestazioni, a meno che non si riuscisse a vederli in volo ad alta quota o distanze elevate, che non richiedono forti accelerazioni angolari per seguirli (ovvero: se ruoti la torretta a 10°/sec, puoi seguire un bersaglio in movimento a 100 m/sec o 360 km a circa 1 km; se lo inquadri a 3 km, allora puoi seguirlo fino a 1.100 kmh; lo ZSU aveva 4 km di gittata utile). A tale proposito l'M42 Duster era capace di un fuoco rapido e preciso, al confronto, pur con due cannoni da 40 mm meno efficaci (a meno che non avessero adottato proiettili con spoletta di prossimità, che il mezzo russo non aveva), tanto che era capace di movimentarsi a 25 e 40°/sec rispettivamente (del resto, aveva anche armi dalla gittata minore, quindi ne aveva bisogno). Quanto al Tipo 63 cinese, come nel caso sovietico ben corazzato per l'equipaggio, aveva sfortunatamente la torretta ad azionamento manuale, senza cioé il congegno idrodinamico, almeno per il brandeggio. Con quale effetto sulla capacità di inseguire bersagli aerei moderni, è facile da immaginare (in effetti, benché apparso molti anni dopo, questo sistema ha una tecnologia del tutto analoga a quella della II GM, accoppiando lo scafo T-34 con i cannoni M1939, entrambi già disponibili all'epoca, ma non realizzati in tale abbinamento).
 
Alla fine il mezzo ha ridotto il peso a circa 28,2 t e ha aumentato il rapporto potenza peso ad oltre 18 hp/tonnellata. La pressione è di appena 0,63 kg/cm².La velocità, nondimeno, è rimasta ufficialmente analoga. Questo semovente è comunque un mezzo strano a vedersi, infatti, a differenza di tanti altri tipi, sembra mantenere la compattezza tipica dei carri armati; non si nota nemmeno, per esempio, che la sua grossa torretta ha cielo aperto, mentre è appena visibile il raccoglitore di bossoli usati nella sua parte posteriore. L'equipaggio, piuttosto ben protetto rispetto a quanto accade con il Duster (la cui torretta appena scudata ha tutt'altro aspetto ed è priva di protezione eccetto che nel quadrante frontale), alimenta i due cannoni con i clip di 4 colpi e poi i bossoli vengono portati con un nastro nella parte posteriore della torretta, 'ripulendo' facilmente l'ambiente di lavoro senza buttare materiali strategici (leghe di metallo). La torretta ha un diametro dell'anello di 185 cm e un tetto asportabile di plexiglass in 16 pezzi per gli spostamenti, non un semplice telone quindi ma una struttura non dissimile da una specie di 'tettuccio'. Esso è ripiegabile sui lati. Per la mira dei cannoni vi è un sistema di mira nella parte sinistra, in fondo, della torretta. Esso calcola i dati in base alle stime del cannoniere su velocità, angolo, quota ecc. del bersaglio, eventualmente con l'ausilio di un telemetro ottico. Ogni cannone ha un caricatore apposito con i clip di colpi pronti al tiro, che viene fatto con comando unificato elettrico oppure a pedale, uno per ciascun cannone, oppure ancora si usano comandi manuali che impegnano anche comandante e assistente di tiro. Il generatore di bordo è il G-74 da 3 kW a 2.100 rpm e 6 batterie da 24V. Il sistema di tiro è capace di seguire, con il suo sistema di tiro automatico che può seguire bersagli fino a 350 m.sec, fino a 5,5 km e con elevazione fino a 90° e un sistema più semplice per il tiro contro bersagli a terra. Una radio 10RT-26E ha portata fino a 20 km con mezzo fermo e 15 in movimento, poi sostituita con la R-113 o R-123; l'intercom è il TPU-4-47, poi l'R-120 e l'R-124. Le armi di bordo non comprendono mitragliatrici per la difesa ravvicinata, ma solo due AK-47 e una pistola da segnalazioni da 26 mm.
Quanto alle artiglierie, esse erano servite complessivamente in una torre da 5 posti, incluso il comandante e il cannoniere. L'autonomia è normalmente limitata a 420 km, ma con serbatoi aggiuntivi raggiunte 595 km su strada. Date le sue limitazioni, pur disponendo di una notevole potenza bruta, esso è stato ben presto sostituito dal più piccolo ZSU-23-4 Shilka. Nondimeno, come mezzo d'appoggio al suolo è risultato altamente efficace e se soltanto gli fosse stato dato un munizionamento moderno e un radar di tiro con annesso computer, avrebbe potuto esplicare una validità tutt'altro che disprezzabile. Per esempio, la gittata massima (4 km pratici, 8,8 teorici, max sull'orizzonte 12 km) è tale da poter ingaggiare facilmente anche un elicottero con missili c.c. o un aereo in volo a media quota con armi guidate, due cose che di fatto sono impossibili per il suo successore. Anche gli americani del resto hanno avuto lo stesso problema con l'M163 Vulcan, che tra l'altro, pur avendo un radar di tiro non era un mezzo ognitempo, il che ha condotto al successivo M47 Divad, che ritornava -ma con tecnologia molto più moderna- ai due cannoni da 40 mm Bofors (del tipo L/70). Invece i sovietici avevano adottato per quell'ulteriore passo un sistema combinato cannone-missili, forse perché un'artiglieria a lunga gittata avrebbe richiesto uno chassis un pò troppo pesante e grande per essere facilmente adottato (oltre 40 t). Lo ZSU-57-2, che fu presente anche durante la disastrosa ritirata egiziana verso il Passo di Mitla (senza riuscire a contrastare in maniera efficace gli aerei israeliani), ha avuto qualche modifica locale. Pare che gli Egiziani abbiano dotato i loro di radar (forse quelli degli Shilka?) mentre vari mezzi Yugoslavi ebbero una copertura superiore in lamiera aggiuntiva, un pò come fecero molti utilizzatori con i cacciacarri M36 Jackson, anch'essi dotati di uno scafo da carro ma una torretta aperta superiormente.
 
I cannoni S-68 sono lunghi 4,365 m o 76,6 calibri. Quindi si tratta di armi piuttosto impegnative e ad alte prestazioni per il loro calibro e il peso dell'nstallazione binata arriva a 4.500 kg, più di un cannone da 120 mm. Il rinculo è di 325-370 mm, alzo -5/+85°, sistema idropneumatico tra 0,2 e 20°/sec in alzo, fino a 30° nel caso di rotazione. Quando anziché l'uso del sistema idrodinamico con un motore elettrico può essere usato quello meccanico fino a 4° al secondo in rotazione e 4,5 in alzo. Il volume di fuoco arriva a 240 c.min teorici, 140-200 pratici, con una v.iniziale di 1 km/sec. Le munizioni sono pesanti 6,6 kg di cui 2,8 di proiettile; le munizioni hanno 1,2 kg di carica (nitrocellulosa), la spoletta è a contatto, oppure a 12-16 secondi a tempo. La gittata utile è 4 km in superficie e 4,5 in quota. La gittata teorica è di 8,8 km, quella pratica, a seconda del tempo di attivazione, è di 6,5-7 km. La munizione BR-281 è un tipo AP, e può perforare una corazza di 96 mm a 1.000 m, ben 110 a 500 m, e ancora a 2.000 m 70 mm di acciaio, sempre con angolo d'impatto ideale (0 gradi). Questi cannoni sono reputati capaci di distruggere ogni bersaglio aereo monoreattore, mentre un Camberra è distruggibile con 1,7 colpi in media. Si può fermare il cannone anche con il colpo in canna. Le numerose munizioni sono tali da pesare complessivamente circa 2 tonnellate: 176 sono in torretta in clip da 4 colpi, 72 nella parte anteriore dello scafo, 52 'sciolti' sotto il pavimento di torretta. Ovviamente non è stato facile aggiustare nello scafo del T-54 tutte queste munizioni e un equipaggio di sei persone.
 
Gli spessori delle corazze, anche per questo, sono limitati e molto inferiori rispetto a quelle di un carro armato standard, sufficienti per fermare i proiettili AP da 7,62 da 250 metri: corazza frontale inferiore 13,5 mm, superiore 15 mm a 60 gradi; lati 13,5 mm inferiore, 15 mm superiore; scafo posteriore 8-10,6 mm; tetto 15 mm, pavimento 13,5 mm; lato torretta 13,5 mm e mantello torretta 15 mm.
*Dimensioni: 6,22-8,48 m x 3,27 m x 2,75 m
 
*Prestazioni: 50 kmh, 420-595 km di autonomia, pendenza 60%, gradino 0,8 m, trincea 2,7 m
La sua genesi è stata dettata dalla stessa logica che ha visto la trasformazione dei T-34 cinesi in semoventi binati da 37 mm, ma qui si è ottenuto un risultato tutto sommato assai superiore. Le due lunghe canne da 60 calibri sono raggruppate nella torre, nella sua parte centrale. La corazzatura è stata ridotta rispetto al T-54 originale e così il peso è calato, tanto da fare a meno a sua volta di una ruota per parte (peso di quasi 200 kg l'una). Alla fine il mezzo ha ridotto il peso a circa 28,2 e ha aumentato il rapporto potenza peso ad oltre 18 hp/tonnellata. La velocità, nondimeno, è rimasta ufficialmente analoga. Questo semovente è comunque un mezzo strano a vedersi, infatti, a differenza di tanti altri tipi, sembra mantenere la compattezza tipica dei carri armati; non si nota nemmeno, per esempio, che la sua grossa torretta ha cielo aperto, mentre è appena visibile il raccoglitore di bossoli usati nella sua parte posteriore. L'equipaggio, piuttosto ben protetto rispetto a quanto accade con il Duster (la cui torretta appena scudata ha tutt'altro aspetto ed è priva di protezione eccetto che nel quadrante frontale), alimenta i due cannoni con i clip di 4 colpi e poi i bossoli vengono portati con un nastro nella parte posteriore della torretta, 'ripulendo' facilmente l'ambiente di lavoro senza buttare materiali strategici (leghe di metallo). Del carro armato ha anchesenz'altro la potenza di fuoco, con dei cannoni lunghi circa 3,5 m e capaci di perforare ben 96 mm d'acciaio anche a 1 km di distanza, quando usati con proiettili AP. Questo valore, grossomodo equivalente a quello ottenibile con i 35 mm KDA armati con proiettili APDS, è sufficiente per minacciare i fianchi di gran parte dei carri armati, specie all'epoca (basti dire al riguardo che lo scafo di un M47, e con ogni probabilità anche dei suoi successori 'Patton', era spesso solo 76 mm) e distruggere ogni AFV leggero incontrato sul campo di battaglia, persino usando proiettili HE (da 2,4 kg). Molto efficace come mezzo d'appoggio al suolo, e ben disegnato e solido, piuttosto veloce, lo ZSU-57-2 era tuttavia limitato dalla mancanza di un radar, tanto che i cannoni S-60 in versione trainata, ma abbinati ai loro radar di tiro, sono risultati tutto sommato più soddisfacenti, essendo capaci di fare fuoco con precisione e contro bersagli in condizioni ognitempo. Così una batteria di 4 ZSU con 8 cannoni finiva per essere considerata meno valida di una batteria di 6 S-60 con radar SON-9 o la PUAZO-6. Anche la velocità di movimentare queste pesanti armi non era del tutto accettabile: 20 gradi di alzo al secondo, 30 di direzione erano di qualcosa insoddisfacenti per ingaggiare aerei ad alte prestazioni, a meno che non si riuscisse a vederli in volo ad alta quota o distanze elevate, che non richiedono forti accelerazioni angolari per seguirli (ovvero: se ruoti la torretta a 10°/sec, puoi seguire un bersaglio in movimento a 100 m/sec o 360 km a circa 1 km; se lo inquadri a 3 km, allora puoi seguirlo fino a 1.100 kmh; lo ZSU aveva 4 km di gittata utile). A tale proposito l'M42 Duster era capace di un fuoco rapido e preciso, al confronto, pur con due cannoni da 40 mm meno efficaci (a meno che non avessero adottato proiettili con spoletta di prossimità, che il mezzo russo non aveva), tanto che era capace di movimentarsi a 25 e 40°/sec rispettivamente (del resto, aveva anche armi dalla gittata minore, quindi ne aveva bisogno). Quanto al Tipo 63 cinese, come nel caso sovietico ben corazzato per l'equipaggio, aveva sfortunatamente la torretta ad azionamento manuale, senza cioé il congegno idrodinamico, almeno per il brandeggio. Con quale effetto sulla capacità di inseguire bersagli aerei moderni, è facile da immaginare (in effetti, benché apparso molti anni dopo, questo sistema ha una tecnologia del tutto analoga a quella della II GM, accoppiando lo scafo T-34 con i cannoni M1939, entrambi già disponibili all'epoca, ma non realizzati in tale abbinamento). In ogni caso, lo ZSU-57-2 era arrivato solo dopo circa 10 anni di sviluppo e quindi era nato piuttosto vecchio, passando dai tempi degli AD-1 a quelli degli F-104. La modernizzazione è avvenuta con l'impianto N.174 ma nel '57 questo sviluppo venne terminato perché c'era in cantiere il successivo ZSU-23-4. La torre aperta rendeva il mezzo privo di protezione NBC e in generale agli attacchi aerei o di artiglieria. Però era possibile guardare tutt'attorno al mezzo molto meglio che con una torretta chiusa.
 
Quanto alle artiglierie, esse erano servite complessivamente in una torre da 5 posti, incluso il comandante e il cannoniere. L'autonomia è normalmente limitata a 420 km, ma con serbatoi aggiuntivi raggiunte 595 km su strada. Date le sue limitazioni, pur disponendo di una notevole potenza bruta, esso è stato ben presto sostituito dal più piccolo ZSU-23-4 Shilka. Nondimeno, come mezzo d'appoggio al suolo è risultato altamente efficace e se soltanto gli fosse stato dato un munizionamento moderno e un radar di tiro con annesso computer, avrebbe potuto esplicare una validità tutt'altro che disprezzabile. Per esempio, la gittata massima (4 km pratici, 8,8 teorici, max sull'orizzonte 12 km) è tale da poter ingaggiare facilmente anche un elicottero con missili c.c. o un aereo in volo a media quota con armi guidate, due cose che di fatto sono impossibili per il suo successore. Anche gli americani del resto hanno avuto lo stesso problema con l'M163 Vulcan, che tra l'altro, pur avendo un radar di tiro non era un mezzo ognitempo, il che ha condotto al successivo M47 Divad, che ritornava -ma con tecnologia molto più moderna- ai due cannoni da 40 mm Bofors (del tipo L/70). Invece i sovietici avevano adottato per quell'ulteriore passo un sistema combinato cannone-missili, forse perché un'artiglieria a lunga gittata avrebbe richiesto uno chassis un pò troppo pesante e grande per essere facilmente adottato (oltre 40 t). Lo ZSU-57-2, che fu presente anche durante la disastrosa ritirata egiziana verso il Passo di Mitla (senza riuscire a contrastare in maniera efficace gli aerei israeliani), ha avuto qualche modifica locale. Pare che gli Egiziani abbiano dotato i loro di radar (forse quelli degli Shilka?) mentre vari mezzi Yugoslavi ebbero una copertura superiore in lamiera aggiuntiva, un pò come fecero molti utilizzatori con i cacciacarri M36 Jackson, anch'essi dotati di uno scafo da carro ma una torretta aperta superiormente.
 
 
La produzione in massa iniziò nel '57 con i primi 249 mezzi nell'mpianto di Krasnoyarsk, il N.946, e in tutto, in pochi anni, ne vennero completati ben 5.300 fino al 1960, con l'assemblamento allo stabilimento N.174. Altri 250 vennero costruiti in Corea del Nord su scafo Type 59. L'entrata in servizio è avvenuta nel '55, cominciando a rimpiazzare i BTR-40 e 152 dei reggimenti carri, partendo nel '57 e pubblicizzato per la prima volta nella parata del 7 novembre 1957, a Mosca, quando venne mostrato questo semovente binato , un veicolo indubbiamente impressionante e spesso definito come 'carro con due cannoni'. Eppure, già all'inizio degli anni '60 questo mezzo era considerato obsoleto, anche se c'era una batteria per reggimento carri o fanteria corazzata, oppure 6 sistemi trainati binati da 23 mm. Questa impasse venne superata gradualmente dalla metà degli anni '60 con gli ZSU-23-4, e dall'introduzione dei primi SAM mobili. Gli ZSU divennero presto ospiti delle infrastrutture della riserva, fino ad essere rimpiazzati negli anni '80 e usati per vari compiti ausiliari, come bulldozer o anche come bersagli da tiro a segno.
 
Il primo operatore estero fu la Germania Est dal '57, che entro il 1961 ne ebbe 129, poi sostituiti dagli Shilka nel 1967-74 e messi fuori servizio nel 1979; alcuni vennero modificati come carri guida FAB 500U, alcuni sopravvissuti anche alla riunificazione delle Germanie. La Polonia ne ha avuti anch'essa 129 nello stesso periodo; 7 sono conservati nei musei (uno sovietico è a Kubinka, URSS), mentre l'offerta di produzione in serie non è stata accettata dall'industria polacca. Tra il Patto di Varsavia la Cecoslovacchia ha rifiutato di accettarlo usando piuttosto il suo impianto binato da 30 mm, anche se è meno potente e mobile. La Yugoslavia ne ha ottenuti 100 nel '63, di questi alcuni vennero usati con copertura blindata in Bosnia, nel '99 ce n'erano ancora 54 e 36 fino al 2003, poi vennero finalmente ritirati. La Finlandia ne ha ottenuti 24 nel '60 e sono rimasti in servizio fino alla fine del XX secolo; ne venne anche realizzato, grazie all'ingegnosità dei Finlandesi, un prototipo con radar di tiro, ma non venne adottato per via dell'alto costo. Esso era lo ZSU-57-2M. Localmente questi grossi cannoni a.a. erano designati ItPsv SU-57.
 
La Cina è rimasta relativamente interessata dal mezzo, visto che non lo importò prima della rottura, ma ne ottenne uno dall'Irak nei primi anni '80 e realizzò in pochi esemplari un clone su scafo Type 69, con peso aumentato a 30 t; l'obiettivo era soddisfare le richieste irakene, ma vennero anche messi in servizio nella PLA in pochi esemplari. L'esportazione del sistema, già obsoleto 20 anni prima, non andò bene, non così per le munizioni con spoletta di prossimità, molto migliori in efficacia rispetto a quelle standard a impatto o tempo, sia dello ZSU che dell'S-60. Gli Irakeni già nei primi anni '70 ottennero 100 esemplari del tipo originale, ma assieme anche agli ZSU-23-4. Attualmente gli unici semoventi sono i BRDM-2 con una KPV-2 al posto della torretta. L'Iran ne ebbe altri 100 esemplari nei tardi anni '70, in servizio fino al 2002. L'Egitto ha ordinato questi mezzi e li ha tenuti in servizio fino al 2003, usando anche spolette di prossimità. Alcuni sono stati anche modificati con un radar.
 
Cuba ha ottenuto nel '63 25 semoventi, lascito dei sovietici durante la Crisi dei missili. Il Vietnam del Nord usò queste armi nelle offensive e per proteggere la pista di Ho Chi Minh, fino al '75, specie per proteggere i reggimenti carri 201 e 202 durante l'offensiva del '72. Furono usati come armi contraerei, ma sopratutto ebbero un'alta efficacia come armi di supporto contro bersagli a terral Il problema era che il costo di questi mezzi era alto, per questo è stato sviluppato il Type 63 da 37 mm su scafo T-34. Gli ZSU-57-2 erano davvero molti in Vietnam, a causa della loro gittata, valida per contrastare gli aerei in volo a media quota, e alla fine della guerra, nonostante le perdite, ne sopravvivevano 500 esemplari, e a tutt'oggi ve ne sono in servizio 200. I cannoni irakeni erano linkati ai radar dei sistemi ZSU-23 o gli SA-9/13 e questo li rendeva un pò più efficaci, spesso usati proprio contro un valido bersaglio, l'AH-1J Cobra con missili TOW (e capace di tirare da 3 km distanza). Il 16 gennaio pare che un Tornado IDS inglese venne abbattuto da uno di questi semoventi. Questi mezzi semoventi vennero usati anche nel 2003 contro gli americani.
 
In Yugoslavia questi mezzi vennero usati anche in Croazia, dove due mezzi vennero anche catturati. Altri vennero usati nella guerra del '99.
 
 
*Motore: V-46 diesel, da 520 hp da 38,88 litri con 4 cilindri a V, raffreddato ad acqua, peso di 895 kg; 830 litri in tre serbatoi, altri due da 95 litri dietro lo scafo; cambio manuale 5 marce; cingoli lunghi 12,33 m, larghi 58 cm e con 90 elementi l'uno.
*Dimensioni: 6,22-8,48 m x 3,27 m x 2,7571 m
*Prestazioni: 50 kmh, fuori strada 30 kmh; 420-595 km di autonomia, fuori strada 320 km; pendenza 60%, gradino 0,8 m, trincea 2,7 m, guado 1,4 m
*Blindatura: 10-15 mm
*Armamento: 2 cannoni da 57/60 mm del tipo S-60 modificato, con 300 colpi; gittata pratica 4 km, cadenza teorica 100-120 c.min, pratica 60-70.
 
 
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