Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-5: differenze tra le versioni

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===SA-10<ref>Po, Enrico: ''Il Patriot Russo'', RID lu 1993 p.40-45</ref>===
Il SA-10 invece, è apparso parecchi anni prima, sia in versione navale che terrestre. La sua apparizione fu attorno al 1980 e lo scopo era sopratutto quello di sostituire l'SA-2. Nale 1985 si valutava che già ve ne fossero in servizio 60 siti di lancio, poi aumentati a 150 nel 1988. Persino così erano ben lontani dal sostituire tutti i numerosi SA-2 dei tempi meno recenti. La sua capacità operativa era inizialmente limitata, perché vi erano sistemi di guida meno efficaci e in particolare non c'era la tecnica TVM, quella usata anche dal Patriot. I missili SA-10 sono stati messi a punto dall'Altair DB, che ne mise in produzione anche la versione navalizzata per i nuovi incrociatori Slava e Kirov (sistemi FORT/RIF). Dal 1985 c'era già la versione mobile, ovvero caricata sui camion MAZ-7310 anziché rimorchiata con gli Ural-375, fatta sfilare sulla Piazza Rossa nel 1989, ma di cui si era scoperta l'esistenza fin dal 1985. Nel 1993 venne presentata la SA-10 di ultimo modello, la S-300 PMU-1, capace di intercettare bersagli fino a 6.430 kmh contro missili balistici, e bersagli aerei fino a 150 km (40 contro missili balistici). Il Fakel DB aveva messo a punto il sistema 83M6E che era idoneo anche a coordinare i missili S-200 ultima versione (SA-5), con radar 64N6E e posto comando 64K6E, capace di seguire 100 bersagli fino ad oltre 300 km, anche se volano a 10.000 kmh. Il sistema di comando è il BAIKAL-1 della Proton, su autocarro MAZ -7300, con 144 canali di fuoco e capacità di inseguire 80 tracce.
 
I missili S-300 base hanno gittata fino a 90 km e intercettano bersagli fino a 4.200 kmh, tra 25 e 25.000 m, mentre il sistema consente di ingaggiare fino a 6 bersagli con due missili l'uno. La produzione è fatta dal gruppo ALMAZ e commercializzata dalla Aviaexport. Vi è un solo radar multi-funzione. Differentemente dall'SA-12 e dal sistema AEGIS, e similmente al sistema Patriot, ha una sola antenna che permette di seguire i bersagli e di guidarvi i missili al contempo, eventualmente assistito da un radar 3D 36D6. I gruppi di lanciamissili, pesantemente rinforzati con anelli metallici, sono 4 per i rimorchi 5P85TE o per i pianali di trasporto per gli autocarri MAZ-7310. L'antenna è inclinata di 45° ma non è rotante, come del resto non lo è quella del Patriot; essa è tuttavia anche presente su supporto telescopico in una versione apposita, che permette di osservare tutt'attorno anche se si è in un territorio boscoso, essendo alta fino a circa 10-12 metri. Mentre il missile 48N6E è impiegato con il sistema TVM, sente il ritorno radar sul bersaglio, ma non ci si autodirige da solo: rimanda a terra i dati rilevati e riceve poi i comandi radio di guida: questo perché così si può usare dei calcolatori di tiro molto più potenti. Ovviamente il problema è il disturbo dei sistemi radio di datalink, ma del resto è così anche per la guida diretta SARH, usata comunque per il primo tipo di missile, che aveva una gittata per tale ragione, limitata a 47 km.
 
Questi missili hanno caratteristiche di difesa statica, ma il tipo con autocarro è ragionevolmente mobile per impieghi campali. La colorazione non è verde scuro come sui mezzi e lanciatori SA-12, ma grigio chiaro, più consono ad un sistema strategico. La capacità di fuoco dell'SA-10 era dichiarata superiore a quella del Patriot, per esempio, la capacità di tirare fino a 3 missili al secondo per batteria, la quale ne aveva disponibili fino a 24-32, la guida fino a 12 missili contro 8 del sistema americano ecc. La messa in batteria inoltre richiede, beninteso nel tipo PM e PMU-1, solo 5 minuti contro 30.
 
Ma forse più importante è la differenza con i missili precedenti, i SA-2. Ha il doppio della gittata e velocità, è più agile (si parlava in origine addirittura di 100 g sostenibili in manovra!), ma non è confermato se sia davvero così), molto più resistente alle ECM, capace di maggiore mobilità, con 24 o più missili per ogni batteria e capacità di colpire molto superiori, specie in caso di bersagli molto difficili, protetti da forti ECM, o in volo a bassa quota, o anche di tipo balistico. Gli SA-2 sono pressoché inefficaci sotto i 150 m, e vulnerabili alle ECM. Inoltre la capacità d'ingaggio è di 6 bersagli in simultanea; pochi rispetto a quelli ingaggiabili dal più sofisticato SA-12, ma ben di più di quelli ingaggiabili dai normali SAM; l'SA-2 ne ingaggia solo uno per volta, per esempio, l'HAWK due grazie alle due sezioni di fuoco (con tra lanciamissili trinati l'una). Queste capacità di ingaggio su bersagli difficili, anti-saturazione, in condizioni ECM e a quote radenti come stratosferiche, consentono ai missili SA-10 di ottenere risultati granemente superiori dei tipi di vecchia generazione. Buon per la Coalizione anti-Saddam se questi nel 1991 non avesse già avuto batterie di SA-10. Nel qual caso missioni come quelle dei 'Lucky Devils' su Baghdad (conclusasi con 2 aerei abbattuti e un'altro 'graziato' da un missile inesploso, sui 16 in tutto) del gennaio 1991 avrebbero avuto un esito senz'altro disastroso, rispetto alle dure perdite comunque sostenute dai più semplici SA-2 e SA-3.
 
 
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Il sistema 9A331 TOR era anzitutto basato sul cingolato standard QM-355M, della famiglia GM-350, quella dei 2S6M Tunguska e per i BUK-M1. Esso ha motore da 552 kW per 60 kmh con tre uomini d'equipaggio, tutti nella parte anteriore dello scafo: capocarro, operatore radar, conduttore/meccanico. La torretta è quindi del tutto priva di equipaggio. Essa a un sensore radar in banda C, con portata di circa 25 km e può scoprire sui 360° i bersagli, fino a 48 inseguibili in simultanea, inseguendone fino a 12, trattandoli a seconda del grado di priorità. Questo è un radar che nella configurazione originaria è piuttosto convenzionale, ma recentmente è stato presentato un TOR con radar a scansione elettronica di nuovo tipo. L'antenna è pur sempre ripiegabile. Il radar innovativo è il phased-array di prua, per il controllo del tiro: può inseguire, funzionando in banda K, due bersagli entro un arco di 15x15°; vi è anche un sistema TV automatico se non si potesse usare il radar. I tempi di reazione sono di appena 5-8 secondi, e a bordo vi sono (al 1994) tre calcolatori capaci di 1 milione di operazioni al secondo. Adesso magari è una cifra che fa sorridere, ma all'epoca no: il computer originale degli E-3 Sentry arrivava a circa 700.000 op-sec, per esempio.
 
Il missile è il Fakel 9M331, pesante 165 kg e capace di manovrare a 30 g, con alette di controllo molto anteriori e di stabilizzazione all'estremità posteriore. Vi sono due moduli da 4 missili ciascuno, e per non farli danneggiare tra di loro, il lancio avviene a 'freddo' tramite una sorta di catapulta: il missile, una volta in aria, si dirige subito verso il bersaglio per merito di un sistema gas-dinamico di orientamento rapido, simile al PIF-PAF degli Aster, che escono addirittura dai lati del muso del missile. Questo permette distanze d'ingaggio di appena 1 km come minimo, nonostante il lancio verticale; la velocità arriva a 860 m.sec, la quota è di 10-8.000 m, la velocità del bersaglio è di 700 m.sec, molto più alta dei 400-500 tipici (l'ultimo valore è per esempio, quell o dell'SA-8) dei missili SAM a corto raggio.
 
La tipica batteria TOR comprende 4 mezzi e vari autocarri speciali per trasporto e ricarica missili, oltre che per manutenzione, e il mezzo comando RANJIR. Tra i mezzi di ricarica vi è il 9T244 con due pacchi di 4 missili l'uno e gru pieghevole per caricare, in 18 minuti, la riserva di missili. Il mezzo trasporto 9T245 non ha la gru, ma porta 7 pacchi di cui 3 nel rimorchio. Il mezzo di manutenzione è il 9V877 e poi il mezzo di supporto è il 9F339 SPTA (2 uomini d'equipaggio). Il mezzo di comando controlla almeno 4 semoventi e comunica con i livelli superiori di scoperta aerea. I sistemi di controllo della postazione a bordo del lanciamissili comprendono consolles digitali e grossi CRT che in pratica sono degli schermi televisivi disposti verticalmente.
 
La versione navale ha lo stesso missile, che è radiocomandato su linea di mira, ma il suo radar è ancora più potente. Il sistema KLINOK ha infatti un radar capace di ingaggiare 4 bersagli e su angolo di 60x60 gradi, per giunta è indipenende dalla nave grazie ai propri sistemi di scoperta, ma ovviamente in genere è usato in collaborazione con i radar principali. I moduli in genre sono con 3-4 sistemi di lancio a tamburo, da 8 missili l'uno.
 
 
 
 
===SA-12<ref>Po, Enrico: ''S-300V'', RID feb 1993 p.78-80</ref>===