Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-Armi aeroportate: differenze tra le versioni

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Detto dei pregressi, la W59 era una testata molto più leggera ed efficiente di quelle britanniche e i disegni del progetto furono molto apprezzati. Dato che anche i missili Polaris avevano una testata simile, la W58, si cominciò come studiare una nuova arma atomica, basata su queste tecnologie. Non era strano che le bombe fossero ancora considerate utili: le testate di rientro dei missili Polaris inizialmente erano molto lente, vulnerabili ai sistemi antiaerei. Quindi attaccare a bassa quota con una bomba non sarebbe stato sconveniente, posto che c'era bisogno di un bombardiere che arrivasse sul bersaglio. Si trattò di uno sviluppo piuttosto complicato e con molte incertezze; alla fine però il risultato fu la WE177, prodotta dalla metà degli anni '60 in 3 versioni: la '''WE177A''', usata sopratutto dalla Marina (anche dai Sea Harrier) pesava 282 kg e aveva la potenza di 0,5 o 10 kt, la prima 'selezione' usata sopratutto per non danneggiare altre navi vicine al bersaglio. Era un'arma a fissione, mentre le altre due versioni erano all'Idrogeno. Ebbe uso anche come arma antisommergibile dagli elicotteri e aerei navali. La '''WE177B''' (in realtà la prima ad entrare in servizio) e la '''C''' vennero invece realizzate con una massa di circa 450 kg e una potenza di circa 450 e 200 kt rispettivamente. L'ultima versione, la C, venne ritirata attorno al 1998 e usata solo dalla RAF Germany. Questa bomba ebbe anche il rischio di essere coinvolta in guerra, in quanto diverse unità vennero mandate nel Sud Atlantico nell'82 a bordo di varie navi, e poi conservate solo sulle portaerei inglesi per evitare problemi (diverse navi britanniche saranno affondate durante la guerra, tra cui alcune 'nucleari'). Ne verranno studiate anche versioni per missili Ikara, persino per i siluri Mk 24 o addirittura gli obsoleti Mk 8 privi di sistema di guida, con l'esplosione dell'ordigno nondimeno sufficiente per schiacciare sottomarini fino ad oltre 600 m di profondità anche se il siluro scoppiava a pelo d'acqua, sull'area generica del bersaglio. Naturalmente era possibile anche l'uso antinave; ma di tutto questo non se ne fece nulla. Dopo la radiazione delle ultime di circa 300 armi, l'unico deterrente nucleare britannico è rimasto quello dei missili Trident.
 
====Bombe guidate a metà anni '90<ref>RID set 1995</ref>====
I Britannici si sono astenuti dallo sviluppare i propri sistemi, ma hanno prodotto le LGB americane appositamente modificate per le Mk 13/18 da 454 kg, le armi standard della RAF; sono stati prodotti tali kit dalla Porthsmouth Aviation Ltd come capocommessa, e hanno risultato nelle CPU-123/B, basate sulle Paveway II e usate alle Falklands con profili d'attacco 'toss' in cabrata, e poi in Desert Storm. Nel '94 è stato annunciato dal MoD la scelta delle Paveway III come armi antibunker, nella sottoversione (UK); si tratta della GBU-24A/B con spoletta multifunzione per regolare le modalità di scoppio e di perforazione, prodotta dalla EMI; è un tipo elettronico anziché un più rudimentale tipo pirotecnico, che nel tipo americano ha un ritardo fisso. Il funzionamento è regolare e l'arma è entrata in servizio nel 1989, portando ad un miglioramento del 90% in termini di affidabilità della spoletta, nonché la programmabilità anche installata sull'aereo con un apposito sistema di terra, invece che essere programmata nei tempi d'esplosione lavorandoci nei depositi prima dell'installazione. Un grosso miglioramento in termini di flessibilità d'impiego. La SR(1242), la specifica inglese in base alla quale vennero preparate queste armi aveva anche un concorrente 'indigeno', la Bushcat delal Bae Dynamics Division. Ma la Royal Ordnance ha messo ugualmente a punto la testata BROACH (Bomb, Royal Ordnance Augmented CHarge) che è una testata estremamente sofisticata: una prima carica apre un foro nelle costruzioni e la seconda penetra dentro ed esplode, causando un danno maggiore. Venne esposta nel '94 a Farnborough con un tipo con involucro da 245 kg (di una bomba della RN) e sistema di guida della Texas Instruments. Il vantaggio di questa bomba è che è molto più potente rispetto ad altre armi di pari peso e questo è ovviamente conveniente, specie per aerei piccoli e leggeri. Non solo, ma è capace di perforare uno spessore doppio di cemento eo di altro tipo, e largamente insensibile rispetto all'angolo di impatto e alla velocità: penetra anche con angoli di 70° e con velocità di circa 300 kmh, mentre l'involucro è leggero e poco spesso, quindi la maggior parte del peso, differentemente dalle bombe normali e AP, è dato dall'esplosivo.
 
La GEC-Marconi nel 1986 iniziò lo sviluppo di due tipi di bombe laser, la PGM-A da 230 kg con motore a razzo e la PGM-B con peso di 900 kg e due motori, per un raggio di 25-50 km, mentre la produzione è partita nel 1990, indirizzata ai Mirage 2000 degli EAU. Da queste armi è stata derivata la Lancelot con testata SAP. Per la specifica relativa all'arma a lungo raggio (SR 1236), la BAe ha proposto lo Storm Shadow ,variante del Matra SCALP, mentre la GEC aveva lavorato sul Pegasus a turbogetto, di cui si vociferava la partecipazione anche della Kentron Sudafricana.
 
===Razzi===