Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-5: differenze tra le versioni

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*testata: 9 kg
*Gittata: 8-12 km
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
===SA-15 Gauntlet/Tor<ref>Po, Enrico: ''TOR: il Re dei semoventi missilistici A.A.'', RID maggio 1994 p. 60-65</ref>===
tecnologicamente, il più significativo sistema SAM a corto raggio sovietico è stato senz'altro il TOR, peraltro entrato in servizio proprio quando l'URSS stava svanendo. Questo SAM mobile è stato il successore del più semplice anche se funzionale SA-8, con alcune eccellenti caratteristiche assolutamente inconsuete per l'epoca in cui è entrato in servizio, anche se, oramai (era attorno al 1990) l'URSS era già in decadenza rapida. Così di esso si è parlato solo nel dopoguerra-fredda. Per resistere alle nuove minacce, inclusi i sistemi come i missili da crociera, e poi gli RPV e i mezzi 'stealth' a ridotta RCS, l'Antey DB, già autore dei colossali S-300 (SA-12), ha pensato ad un sistema innovativo, frutto dell'esperienza che nel corso degli anni avea portato tra l'altro a costruire il primo radar di controllo del tiro russo (fine anni '40), poi sistemi telecomandati per i cannoni pesanti a.a. KS-19, KS-30 e gli S-60 (era il sistema VAZA), e infine i sistemi missilistici mobili ZRK-SD KRUG (SA-4), e OSA (SA-8), oltre all'S-300V di cui abbiamo già parlato.
 
Il nuovo sistema doveva esplorare un vasto volume di spazio aereo sia in azimouth che elevazione, e calcolare in maniera precisa eventuali attacchi portati da armi stand-off e aerei con ridotta RCS, attaccandoli quanto prima possibile. Il sistema doveva quindi avere un radar sofisticato e resistente alle ECM e un'elevata velocità di elaborazione dati. Come successore dell'9M33 OSA e intermedio tra lo Strela 10M (SA-13) e BUK-M1 (SA-11) era quindi un sistema complesso e avanzato, diventato pienamente operativo solo nel 1991.
 
Le capacità dei radar e dei missili sono diventate così evolute. I grafici forniti parlano di missili con gittata di 12 km e tangenza di 6 km, anche 8-9 km se il bersaglio vola a soli 300 m.sec (anziché ben 600, che costituiscono il massimo ingaggiabile). La portata del radar è di 26 km, e supera i 16 km in altezza. La probabilità di scoprire bersagli da 2 m2 è dell'80% fino a 222 km, se la traccia è di 0,1 m2 la P è dello 0,5 a circa 18 km.
 
Il sistema 9A331 TOR era anzitutto basato sul cingolato standard QM-355M, della famiglia GM-350, quella dei 2S6M Tunguska e per i BUK-M1. Esso ha motore da 552 kW per 60 kmh con tre uomini d'equipaggio, tutti nella parte anteriore dello scafo: capocarro, operatore radar, conduttore/meccanico. La torretta è quindi del tutto priva di equipaggio. Essa a un sensore radar in banda C, con portata di circa 25 km e può scoprire sui 360° i bersagli, fino a 48 inseguibili in simultanea, inseguendone fino a 12, trattandoli a seconda del grado di priorità. Questo è un radar che nella configurazione originaria è piuttosto convenzionale, ma recentmente è stato presentato un TOR con radar a scansione elettronica di nuovo tipo. L'antenna è pur sempre ripiegabile. Il radar innovativo è il phased-array di prua, per il controllo del tiro: può inseguire, funzionando in banda K, due bersagli entro un arco di 15x15°; vi è anche un sistema TV automatico se non si potesse usare il radar. I tempi di reazione sono di appena 5-8 secondi, e a bordo vi sono (al 1994) tre calcolatori capaci di 1 milione di operazioni al secondo. Adesso magari è una cifra che fa sorridere, ma all'epoca no: il computer originale degli E-3 Sentry arrivava a circa 700.000 op-sec, per esempio.
 
Il missile è il Fakel 9M331, pesante 165 kg e capace di manovrare a 30 g, con alette di controllo molto anteriori e di stabilizzazione all'estremità posteriore. Vi sono due moduli da 4 missili ciascuno, e per non farli danneggiare tra di loro, il lancio avviene a 'freddo' tramite una sorta di catapulta: il missile, una volta in aria, si dirige subito verso il bersaglio per merito di un sistema gas-dinamico di orientamento rapido, simile al PIF-PAF degli Aster, che escono addirittura dai lati del muso del missile. Questo permette distanze d'ingaggio di appena 1 km come minimo, nonostante il lancio verticale; la velocità arriva a 860 m.sec, la quota è di 10-8.000 m, la velocità del bersaglio è di 700 m.sec, molto più alta dei 400-500 tipici (l'ultimo valore è per esempio, quell o dell'SA-8) dei missili SAM a corto raggio.
 
La tipica batteria TOR comprende 4 mezzi e vari autocarri speciali per trasporto e ricarica missili, oltre che per manutenzione, e il mezzo comando RANJIR. Tra i mezzi di ricarica vi è il 9T244 con due pacchi di 4 missili l'uno e gru pieghevole per caricare, in 18 minuti, la riserva di missili. Il mezzo trasporto 9T245 non ha la gru, ma porta 7 pacchi di cui 3 nel rimorchio. Il mezzo di manutenzione è il 9V877 e poi il mezzo di supporto è il 9F339 SPTA (2 uomini d'equipaggio). Il mezzo di comando controlla almeno 4 semoventi e comunica con i livelli superiori di scoperta aerea. I sistemi di controllo della postazione a bordo del lanciamissili comprendono consolles digitali e grossi CRT che in pratica sono degli schermi televisivi disposti verticalmente.
 
La versione navale ha lo stesso missile, che è radiocomandato su linea di mira, ma il suo radar è ancora più potente. Il sistema KLINOK ha infatti un radar capace di ingaggiare 4 bersagli e su angolo di 60x60 gradi, per giunta è indipenende dalla nave grazie ai propri sistemi di scoperta, ma ovviamente in genere è usato in collaborazione con i radar principali. I moduli in genre sono con 3-4 sistemi di lancio a tamburo, da 8 missili l'uno.
 
 
 
 
===SA-12<ref>Po, Enrico: ''S-300V'', RID feb 1993 p.78-80</ref>===
Già nei primi anni '60 l'Armata rossa mise in campo il sistema a lungo raggio SA-4 Ganef, ovvero il ZRK-SD Krug, il primo SAM a lungo raggio mobile e come tale spiegato a livello di Fronte e di Armata. Negli anni '80 si pensò a dargli un adeguato successore, il che era una questione molto più complessa, anche perché si volevano anche capacità ATBM contro armi come i Lance e sopratutto i Pershing. Al contempo, c'era la necessità di ingaggiare gli aerei e i missili normali, ovvero i 'cruise' e attacchi in saturazione da parte di aerei di vario tipo. Significava capacità multi-ingaggio e anti-saturazione, con forte resistenza alle ECM. L'enorme S-300V ha consentito così di portare tutti i suoi sistemi in una serie di mezzi cingolati di grosse dimensioni e di aspetto particolarmente possente e pesante. Il risultato di questo complesso sistema è peraltro di ingaggiare bersagli tra i 25 e i 30.000 m, gittata tra i 7 e i 100 km ingaggiandone fino a 24 contemporaneamente.
 
I sistemi sono diversi: la Fakel ha presentato i missili 9M82 e i più grandi 9M83, che la NATO conosce come SA-12 'Giant-b' e A. I lanciatori sono verticali, e sono o una coppia dei B oppure 4 del modello 'A', in file e mai in 'canestri' tipo gli SA-10 e Patriot. La guida è radar-semiattiva con testata da 150 kg; il tipo 9M82, quello per 'lavori pesanti' ha un raggio di 100 km anziché 75, è lungo 7 metri e pesa oltre 2 t, con velocità di 2.400 m.sec, gittata minima di 13 km, la quota è tra i 1.000 e i 3.000 m, quindi è necessario usarlo solo contro obiettivi in quota. L'unità di trasporto 9A82 ne porta solo 2, in enormi e complessi silos di lancio. Il più piccolo 9M83 ha una velocità di 1.700 m.sec, quota di 25-25.000 m, raggio tra 8 e 75 km, il sistema di lancio 9A83-1 ne porta 4.
 
 
I sistemi di controllo sono parecchio complessi, basati sul mezzo usato anche per i semoventi 2S7. Le componenti cingolate sono ben 5 anziché 2 come nel Krug (il lanciatore SUP binato e il mezzo radar SSNR, più i tre sistemi su autocarro per i radar 'Long Track', 'Thin Skin' e il messo di caricamento).
 
Qui abbiamo infatti il mezo comando 9S457-1, il mezzo 9S457-1 con 7 operatori radar (capace di tracciare 70 bersagli e ingaggiarne ben 24, oltre che di osservarne in tutto 200), che può ordinare di lanciare fino a 4 missili contro ciascun bersaglio. Gli altri mezzi, quelli con i radar del tipo Phased array, sono il 9S15 di scoperta da 10-250 km di portata, precisione di 30-35 arc.min e distanza di 250 metri; fascio radar di 7 kW con spazio esplorato tra 0 e 55° di alzo e 360° di rotazione; il 9S19 di sorveglianza settoriale con l'M2 'Grill Pan' (codice NATO), ha 4 operatori (come il precedente), è per il funzionamento anche con pesanti ECM e ha una portata di 20-175 km, inseguendo 16 bersagli più 6 fonti di ECM oppure 20 e 3 fonti ECM; prescisione di 15 arc.min e distanza di 200-300 m, il radar ha potenza media di 16 kW e copre 75° di alzo e 30 di direzione; infine vi è il 9S32-1, radar di inseguimento con portata (su bersagli di 2 m2) di 140-150 km, potenza 10-12 kW, trattare 12 bersagli e inseguirne 6 in uno spazio di 340° totale.
 
In tutto una batteria ha un 9S457-1, un 9S15M, 1 9S19 M2, un 9S32-1, poi vi sono i mezzi radar e lanciamissili; 6 hanno i missili 'normali' di cui 4 con il radar (sono gli 9A83-1 anziché 9A85); 3 con i SA-12B, overo 2 9A82 e 1 9A84 senza radar. In tutto vi sono quindi tipicamente 30 missili di cui 6 a lungo raggio.
 
Il costo è risultato molto alto e così il più semplice SA-10, tra l'altro entrato in servizio prima, è stato preferito e anche esportato. Il SA-12 è entrato in servizio attorno al 1988, ma non ha ottenuto una larga diffusione, essendo più capace (anche come possibilità di aggancio e attacco multiplo) ma decisamente più costoso del 'Growler', che da allora è diventato sempre più lo 'spauracchio' delle aviazioni occidentali (che infatti si addestrano attivamente a contrastarlo nei poligoni elettronici).