Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica: differenze tra le versioni

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===SMP 1990<ref>Po, Enrico: ''Mosca: dalla quantità alla qualità'', RID giugno 1991 p.40-51
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Il Soviet Military Power indicava per il 1990 una spesa per la difesa di 71 mld di rubli, contro i 77,3 mld del 1989, ma pur sempre almeno il 13% del PIL; la produzione di materiali bellici era largamente diminuita dal 1988 e i carri, per esempio, erano calati da 3.400 a 1.700 all'anno, concentrandosi peraltro, inevitabilmente, sui sistemi più complessi e costosi.
 
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I missili più potenti erano i SAM SA-12A da 80 km e SA-12B da 100 km, identificati correttamente come aventi lo chassis del 2S7 d'artiglieria; dell'SA-10 era già identificata la versione B semovente, in tutto il 25% dei sistemi SAM di difesa del territorio. Presenti ai livelli più bassi l'SA-14 (Strela 2M), e l'SA-16 (Igla), ma non ancora identificati gli SA-18; le artiglierie semoventi vedevano l'avvento dei vari tipi relativamente moderni, come il 2S1 e 2S3, ma anche i 2S7 da 203 mm e 40 t, i 2S4 da 240 mm, i 2S9 da 120 mm, e i 2S5 da 152 mm, oltre a un 'nuovo semovente' (quasi certamente il 2S19) a lungo raggio. Vi erano in distribuzione su larga scala i sistemi di direzione tiro 1V12 su scafo MT-LB; inoltre c'erano i BM-220 e gli Smerch in distribuzione (oramai da qualche anno), e gli SS-21 avevano quasi totalmente rimpiazzato i FROG.
 
Le unità navali erano in aggiornamento con l'ultimazione della Kutneztov, e meno progredite, le Varyag e la Ulyanovsk, sospesi i lavori sulla quinta unità impostata nel 1989 a Leningrado, è finita la serie dei 'Kirov', idem per gli Slava, con l'ultima varata nell'agosto del 1990, circa un anno dopo il varo della quarta unità della classe precedente. I Sovremenny erano 12 più 10 in costruzione, l'ultimo degli Udaloy era invece in consegna attorno al 1990, su 12 navi completate. Ma nel 1992 si doveva completare un nuovo caccia basato su quest'ultimo tipo (Udaloy II); l'armamento delle navi russe, portaerei incluse, sembrava già chiaramente identificato, incluso il numero di CASDN-1 e missili SAM.
 
I sottomarini avevano dalla fine del 1990 in servizio il primo OSCAR II nel Pacifico, gli AKULA avevano una seconda linea di produzione ; la terza I.Rogov, tra le grandi navi d'assalto anfibio, era in completamento, continuava infine la produzione degli hovercraft Pomornik e gli ekranoplani Utka; continuava la produzione del Tu-22 in sostituzione del Tu-16 e dalla primavera del 1989 c'erano in servizio 275 Su-17, Su-24 e vari altri tipi, trasferiti dall'aviazione per compiti di difesa dei confini marittimi sovietici. Le navi sovietiche sarebbero state numericamente ridotte, con la radiazione, dal 1996, di 450 navi costruite prima del 1970 e oltre 80.000 uomini in meno complessivamente tra navi e mezzi terrestri.
 
Le Forze aeree nel settore ATTU avevano 7.660 apparecchi, da ridurre a 5.150, con l'aggiornamento dei tipi disponibili, tra cui la produzione dei Tu-160 (già in servizio in un primo reggimento), prodotti in circa 30 esemplari del centinaio previsti, continua la produzione dei Tu-22M, mentre le armate di Smolensk e Irkutsk hanno ricevuto ben 475 aerei moderni, essendo alle dirette dipendenze del COmando supremo; le armate di Vinntsa e Legnica sono pure dipendenti dal VGK, ma sono state ridotte del 50%, disponendo originariamente di 240 Su-24 Fencer, 270 caccia e 70 aerei ECM; ma i MiG-21 e 23 sono stati rimpiazzati alla fine del 1989 con MiG-23 dei tipi più moderni, MiG-29 e Su-27. Tra i tanti programmi di riduzione, quello dei mezzi disponibili per i reggimenti assegnati ai Distretti militari, mentre 200 aerei sarebbero stati ritirati dalla Cecoslovacchia e dall'Ungheria; tra gli altri tipi vi erano i Mi-26 che sostituivano i Mi-6 a parità di numero, mentre erano in procinto di essere messi in servizio i Mi-28 e Ka-50.
 
===Fanteria di Marina, fino al 1991<ref>Fatutta, Francesco: ''Moskaia Pekhota'', RID nov 1991 p.20.31</ref>===