Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Sudafrica-2: differenze tra le versioni

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Le artiglierie sono rappresentate dal programma MUSUKU, che la Denel intende onorare con il suo nuovo cannone leggero LEO da 105 mm. Anche più interessante la versione terrestre su scafo LAV (e forse successivamente, Badger) e il piccolo cannone-mortaio M10 BLLR, che nonostante i 60 mm di calibro raggiunge 6.000 m. Esso è successore dell'M6 ed è la seconda arma di questo tipo nata dopo il Brandt sistemato nelle blindo AML-60 (Eland). Elevazione e sparo possibili tra -4 e +70°. In futuro si prevede sia sistemato sul Badger. Scendendo ancora di più nel calibro, vi sono una vastità di armi portatili. La Gemaco Elbree e la Denel hanno in catalogo il fucile modello 'Aliens 2', il NEOPUP. Esso ha peso di appena 6 kg per offrire il fucile e lanciagranate da 20x42 mm di calibro. Questo è molto inferiore rispetto a precedenti realizzazioni e rende più sensato pensare ad un fucile+lanciagranate integrale. I proiettili sono leggeri ma con le tecnologie moderne sufficientemente letali e hanno un caricatore da 6 colpi rotativo, v. 310 m.sec e gittata di 1 km. La Travelo ha in catalogo il Raptor, ennesimo fucile convenzionale da 4,6 kg. Entrambi potrebbero essere i sostituti, dopo il 2015, del G-4, per ora solo ammodernato (programma Warrior). I fucili anti-materiali sono oramai passati dal 12,7 al 14,5 e persino al 20 mm. Il fucilone NTW-20 è disponibile nei calibri 14,5x114 mm, il 20x82 mm (maggiore potenza esplosiva) e il 20x110HS, il più potente.
 
 
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Cominciamo dal sistema d'arma forse più complesso e potente, il missile Umkhonto-IR (e prossimamente in versione radar attiva), in fase sperimentale dal 2005 e recentemente in servizio sia in Sudafrica che in Finlandia, in versioni navalizzate. Questo missile è un tipico prodotto sudafricano: non esiste altro SAM che abbia un nome africano, il suo nome significa 'lancia'. Esso è costruito dalla Denel Aerospace Systems, ex-Kentron.
 
Le sue caratteristiche: 130 kg di peso, di cui 23 di testata; lunghezza 3,32 m per 180 mm di diametro, apertura alare 50 cm. Prestazioni: 2,5 mach (800 m.s), gittata 12 km, quota max 10 km.
 
Il sistema di lancio è su lanciatori ad 8 celle per il tipo navale e 4 per i mezzi terrestri.
Da notare che si tratta di sistemi a lancio verticale, il che non è scontato per un missile a guida IR, che necessita di un aggancio dopo il lancio, cosa difficile da ottenere e realizzata grazie ad un sistema INS che porta l'arma a 'guardare' proprio dove gli è stato indicato, e il sistema datalink consente di aggiornarlo fino all'ultimo, aumentandone il raggio pratico. Il sensore è un IR bicolore, derivato dall'AAM U-Darter (ultimo di tanti sistemi sudafricani). Una volta agganciato, il bersaglio ha poche chances di scampo, con sistema di manovra doppio, aerodinamico (con alette posteriori) e di vettoriazione della spinta, per un totale raggiungibile di 40 g (quasi 400 m.sec) di accelerazione: il missile quindi, può subire sollecitazioni pari a 40 volte il suo peso. Il sistema di tiro è basato su di un radar 3D e permette l'ingaggio di 8 bersagli simultaneamente, testato (non è chiaro con quanti) bersagli Skua (sempre della Denel) nel 2005. Per sviluppare ulteriormente l'Umkhonto ulteriormente è stato previsto il tipo NG o -R, che ha un booster di accelerazione e un radar attivo; dovrebbe pesare 65 kg in più con una lunghezza maggiore di 98 cm, mentre la gittata e la quota arrivano probabilmente a 25 e 12 km. Così si fa praticamente un'alternativa all'ASTER-15, ma più piccolo. Questo tipo di arma, decisamente moderna, potrebbe essere un'alternativa ai tipi europei, americani e russi. I Finlandesi hanno ordinato i sistema IR per le 4 corvette Hamina già nel 2002, e poi altre due in versione posamine, nel 2006. I Finlandesi sono gli ItO 2004. Nel frattempo, nell'esercito il missile sta entrando in servizio con batterie con 4 lanciatori quadrinati e un radar 3D, il tutto coordinato da un'unità comando. Il Brasile è interessato a sua volta al sistema per la portaerei S.Paolo, e così la Svezia per le Visby. Il Brasile è interessato anche allo sviluppo del sistema radar.
 
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Quanto al G5, il potente cannone disegnato tra il 1976 e il 1983 dalla Lyttelton Engineering Works (parte dell'ARMSCOR), in produzione dal 1982, in servizio dal 1983, è stato provato in combattimento in Angola. Attualmente prodotto dalla Denel, ha ricevuto diverse migliorie col tempo. In ogni caso è basato sul tipo GC-45 di Gerry Bull:
 
 
*Peso: 13.750 kg
*Dimensioni: lunghezza 9,5 m, 3,3 m di larghezza e 2,1 m di altezza
*Serventi:8
*Alzo -3/+75°, brandeggio 65-82° a seconda dell'elevazione
*Cadenza: 3 c.min
 
Pare che sia stato fornito anche all'Esercito irakeno. La versione originale era da 45 calibri, ma il tipo G5-2000 è da 155/52 mm, raggiungendo così gli ultimi standard della tecnologia delle artiglierie. La versione aumenta ancora la gittata: rispetto al tipo standard da 30 km e 39 km del tipo BB, adesso vi è una gittata massima di ben 50 km. Con la sua APU il G-5 ha 16 kmh di velocità massima e può sia muoversi che scavare posizioni. In versione semovente è installato su chassis OMC 6x6 e per la richiesta dell'India su di un autocarro 4x4, costituendo la versione T5-2000, un autocannone che segue le nuove tendenze al 'leggero e rapidamente trasportabile'; infine è stato installato con torretta che di per sé è installabile su qualunque mezzo (è la T6), tanto che ha trovato una pronta applicazione su di un T-72.
 
L'Esercito sudafricano è stato così in grado di modernizzarsi in maniera valida, superando le limitazioni dei vecchi cannoni. il nome G5 non viene a caso: inizialmente i Sudafriani avevano i G1 (il 25 lbs britannico) e il G2 (il 140 mm), nonché le due soluzioni 'interinali' G3 (il Long Tom M-2, sempre della II GM) e il G4, che non era altro che l'M-68 della Soltam israeliana, fornito di nascosto come parte della complicità tra Israele e Sudafrica. Fino a quando venne iniziata la fornitura dei pezzi da 155, partita dal 1982 con servizio nel 1983.
 
Nel 2002 venne annunciata la versione G5-2000, che tra l'altro era anche più precisa oltre che di maggiore gittata. In tutto le versioni del G5 sono state la Mk I, II, III e la -2000.
 
Tra i clienti: Sud Africa, Israele (usati dal 1986), Irak (100 pezzi), Iran, Malaysia e Oman.
 
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La sua versione G6 è operativa con Oman, Sudafrica e UAE. Prodotto dal 1987, è un bestione da 47 t, nonostante sia un mezzo 6x6. Dimensioni 10,4 x 3,4 x 3,5 m e sei di equipaggio. La versione 3-5 o G6-52 ha la torretta con il pezzo a canna prolungata. La cadenza di tiro aumenta a 8 c.min, mentre nel tipo precedente era di 2 c.min sostenuta, max 4 o anche 6 c.min (G6 M1A3).
 
La gittata è, per il G6:
30 km con le HE, 39 kg con le BB, 52,5 km con le V-LAP
 
Il G6-52: con le BB a ben 42 km, 58 km cone le V-LAP
 
Il G6-52ER: con le BB a 50 km, 67,45 km con le V-LAP (M9703A1).
 
Il G6-52 ha camera di scoppio di 25 litri anziché 23, con gli M9703A1 arriva a qualcosa come 73 km, una distanza pre-strategica, inimmaginabile fino a non molti anni fa. Il raggio minimo nel tiro indiretto resta invece 3 km.
 
Sono disponibili 47 colpi a bordo , 50 cariche e 64 spolette; il mezzo con i suoi 525 hp riesce a raggiungere 30 kmh fuoristrada e 85 kmh su strada. La precisione è dello 0,1% in direzione e lo 0,48 in raggio d'azione. In tutto, come già spiegato precedentemente, si tratta di un mezzo formidabile, e ancora altamente mobile. Lo chassis è pesantemente protetto anche da mine.
 
Attualmente è prodotto dalla LIW (Denel). Le versioni son la G6, la G6 M1A3 per gli UAE, i G6-52 (23 litri) e G6-52 ER (25 litri). Gli ultimi modelli hanno l'equipaggio ridotto a non più di 5 elementi e la velocità di fuoco di 8 c.min fino a 67 km, velocità fuoristrada fino a 70 kmh e ha la capacità MRSI (Multiple Rounds Simultaneous Impact) con la coordinazione di pezzi distanti fino a 25 km.
 
Infine vi è la G6 Marksman, la torretta britannica già proposta per parecchie nazioni su scafo di carri, con il nuovo cannone. La distribuzione dei G6 è di 43 mezzi per l'esercito Sudafricano, 78 per gli UAE e 24 per l'Oman. Non un grande successo, ma comunque di rilievo nell'era della smobilitazione post-Guerra fredda.
 
Ancora più grande era l'Al-Fao, il tipo pensato per l'Irak, con calibro di 203 (o 210?) mm, è difficile capire come esso potesse garantire ancora sufficiente mobilità visto che di sicuro superava le 50 t. Non pare sia entrato in servizio.
 
 
Le novità per il Valkiri sono che attualmente è considerato disegnato dalla Denel, più precisamente dalla Somchem (una sua divisione). Il peso è di 6,4 t e il mezzo ha un equipaggio di 2 soldati. Il raggio utile è fino a 36 km con le nuove munizioni. Esso venne sviluppato fino al 1981, prima di entrare in produzione e in servizio, combattendo (come i G6 di pre-produzione) contro i marxisti durante le operazioni del 1987 e 1988, con le operazioni 'Hooper' e 'Modular'. I razzi sono lunghi 2,68 m e di calibro pari a 5 pollici (127 mm).
 
 
Quanto ai cannoni G7 sono il frutto del programma LEO (Light Experimental Ordnance) e sono stati progettati dalla Denel, sono armi leggere da 105 mm, che tuttavia hanno peso di ben 3.800 kg. E' un peso molto elevato per un'arma da 105 mm. Le dimensioni sono 6,9 x 2,01 x 2,1 m. Il cannone ha lunghezza di 52 calibri. L'equipaggio è di 5 serventi, l'alzo di 5/+75°, azimouth 80°, cadenza di 6 c.min, velocità iniziale 950 m.sec. Quest'ultimo valore rende senso al peso e al costo dell'arma: raggiunge ben 32 km di gittata con i tipi BB. Su scafo LAV III è stato offerto (con la partecipazione della G.D.L.S. americana) all'US Army. La torretta è speciale a sua volta, senza equipaggio così da rendere il peso pari a sole 17,5 t pieno di munizioni, così da essere trasportato dal C-130. Le brigate Stryker sono possibili clienti di questo tipo di cannone/obice: i pezzi attuali sono troppo pesanti da portare sul loro scafo e troppo lenti da trainare. Numerosi i Paesi che mostrano interesse per questo potente cannone campale, incluso l'USMC. La Denel lo offre anche all'esercito su scafo Rooikat. L'ARMSCOR (che è l'agenzia sudafricana per il 'procurement') ha dato incarico alla Denel per sviluppare il G7 in una versione 'avanzata' (AMLAGC), per sviluppare ancora di più le sue capacità, aumentare la portata a 36 km con le V-LAP, pur riducendo il peso a 2,5 t.
 
 
Il Rooivalk venne progettato dall'inizio del 1984 dalla Atlas Aircraft Corporation, ovvero l'attuale Denel Aviation. C'era bisogno di un elicottero d'attacco per le esigenze della Guerra in Namibia, e il primo risultato sperimentale fu l'Atlas XH-1 Alpha, prototipo funzionale con un goffo tettuccio in tandem, l'unico possibile per la piccola fusoliera disponibile. Questa era quella dell'Alouette III, con un cannone da 20 mm nel muso e un carrello modificato per simulare i punti d'atterraggio. Volò il 3 febbraio 1985. Nonostante le dimensioni ridotte, diede risultati buoni a sufficienza per mandare avanti il programma delle cannoniere, che era poi diventato l'AH-2 Rooivalk. Usava le componenti dinamiche del Super Puma, usate anche per l'Atlas Oryx, che era il Puma modificato localmente con i sistemi potenziati del Puma di seconda generazione.
Il Rooivalk era stato pensato per un minimo supporto, volando da basi avanzate che avrebbero potuto forse avere solo il supporto di un altro elicottero da trasporto con le parti di ricambio, e 4 membri d'equipaggio.
 
Il risultato del programma fu un velivolo potentemente armato con il cannone da 20 mm cone 700 cp., AAM e missili controcarri, oltre che sistemi di navigazione e osservazione sofisticati, più un set ECM e di lancio falsi bersagli. Il tettuccio è in tandem mentre i carrelli fissi con ruote. Gli attacchi controcarri, scorta elicotteri, missioni di penetrazione anche in profondità sarebbero stati i suoi compiti, ma il velivolo apparve troppo tardi per la guerra in Angola ed ha sofferto la fine della contrapposizione, tanto che solo dal 1999 sono apparsi, circa 10 anni dopo lo sviluppo, i primi velivoli, di cui solo sei erano stati resi operativi dall'aprile 2005, sperando che la piena operatività sarebbe giunta solo nel giugno 2007. I problemi erano parecchi, anche alla Denel, in crisi per i conti economici e la perdita di tecnici qualificati.