Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-9: differenze tra le versioni

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Ma erano i cannoni la differenza che giustificava l'aumento di stazza: la torretta a prua, in assonanza ai tipi occidentali armati di cannone OTO (o anche di Bofors da 57 mm) era armata con un nuovo cannone, l'AK-176, il primo pezzo super-rapido in questo calibro arrivando ad almeno 120 c.min ed essendo efficace (tirando in media una ventina di colpi per ingaggio) anche contro i missili antinave, anche perché, differentemente dai pezzi sovietici da 57 mm, era capace di sparare anche proiettili con spoletta di prossimità. L'alzo era tra -10 e +85°, il brandeggio di 326° complessivi, limitato solo dalle sovrastrutture e dai lanciamissili ai loro lati. La gittata arrivava a 15,7 km e c'erano 152 colpi disponibili del tipo HE e contraerei. Essi sono meno pesanti dei tipi occidentali, 5,9 vs 6,3 kg, ma sono sparabili a ben 980 m.sec anziché circa 900. Vi sono modalità di sparo sia comandate con il radar Vympel MR-123, che con il mirino della torre in controllo locale; per questo essa è più grossa della OTO, avendo conservato il posto di combattimento per un cannoniere (peso totale 10 t circa vs 7,5). Per la difesa CIWS vi sono anche due torrette AK-630 da 30 mm con raffreddamento ad acqua, cadenza di 5.000 c.min e alzo tra -18 e +88°, con riserva di 2.000 colpi e campo di tiro di 180°. Sistemate dietro il fumaiolo, sono dirette dal radar di tiro anteriore (non esiste un radar specifico per loro), il tipo noto come 'Bass Tilt' (il precedente Drum Tilt era invece in un'alta piattaforma poppiera, controllando da lì entrambe le torrette dato che era capace di un arco di visione comunque elevato). Vi sono poi anche SAM, che nell'ambito delle limitate capacità di carico sono costituiti da missili Strela-2M o -3M, figli dell'OKB di Nepobedimy; lo Strela 3M raggiunge distanze tra 500 e 5.000 m, altezza tra 10 e 3.500 m e sensore refrigerato, con capacità ECCM e anche ingaggio contro bersagli in avvicinamento. Vi sono due lanciatori quadrupli a poppa, piuttosto compatti, che sono dotati di 16 missili, metà pronti al lancio e metà in riserva. Dietro, nella poppa a specchio, vi sono gli scarichi delle turbine. I sistemi elettronici sono un radar di scoperta, uno per navigazione, uno per il controllo del tiro, sistemi IFF, EW e comunicazioni. Le 'Osa' erano meno armate e meno equipaggiate, sopratutto però nella guerra del Kippur le navi arabe erano prive dei sistemi di disturbo che avrebbero causato problemi di tecnologie se fossero caduti nelle mani israeliane. Così invece, furono le 'Osa' ad andare a fondo per la loro mancanza. Molto meno diffusi dei precedenti tipi, le 'Tarantul' (nome NATO) ebbero 23 ordini per la Marina sovietica, più quelli del Progetto 1241IRE per l'export, per la DDR, India, Romania, Bulgaria, Yemen e Polonia (nel periodo 983-92).
 
 
In seguito l'evoluzione vide nella sala macchine prodiera due motori diesel M-510 da 5.000 cv a 2.000 giri/min (sono motori da ben 56 cilindri, radiali: un qualcosa di ben diverso rispetto ai tipi occidentali che al massimo arrivano a 20), quelli usati per le 'Osa'; il motore CODAG consente così una velocità inferiore, 41 nodi, ma l'autonomia aumentava del 50%, a 2.400 miglia. Era vantaggioso, sopratutto alle andature di crociera, inadatte per la resa termodinamica delle turbine. Questa era la 'Tarantul II', mentre la 'Tarantul III' ebbe i missili antinave di nuova generazione. Costruita a Leningrado dal 1981, sostituiva i missili Styx con i nuovi e formidabili ZM-80, ergo gli SS-N 22 in una versione specifica per risultare compatibile con le piccole navi d'attacco. Progettato dal Raduga OKB (capo progettista I. S: Seleznev), è un'arma da 3,950 t con testata bellica di 300 kg e gittata di 120 km, ma sopratutto, grazie al motore a statoreattore, permette di attaccare a velocità di circa mach 2, attaccando a velocità anche maggiori. Vola ad appena 20 m di quota, ma nella fase finale d'attacco arriva ad appena 7, inoltre può anche manovrare ad S per evitare di essere inquadrato troppo facilmente. La sua velocità è tale da renderlo quasi inintercettabile persino da sistemi difensivi come l'AEGIS e può spezzare in due una nave colpita grazie ad un'energia cinetica circa 20 volte maggiore rispetto a quella di un Exocet (2 volte la velocità e 6 la massa, pari a qualcosa come 845 MJ, circa 2 carichi di proiettili di un M1 Abrams). Le dimensioni sono abbondanti, 9,385 m di lunghezza e 1,35 di diametro, per cui non è certo un missile di ridotta 'evidenza' radar e IR, ma essendo dotato di motore a statoreattore (progettato dall'OKB-670 di MM.Bondariuk e poi rifinito dall'Ufficio Soyuz di Turayevo) emette meno calore dei tipi a razzo e non ha tracce di fumo apprezzabili, un grosso vantaggio tattico. Il radar attivo-passivo permette attacchi anche in condizioni difficili e si stima una percentuale di successo che arriva fino al 99%, un pò meno contro convogli e mezzi anfibi (forse per la vicinanza della costa). I missili sono capaci di distruggere un caccia con 1,2 testate oppure una nave da carico da 20.000 t con 1,5 testate, ma questi, al solito, sono numeri buoni per le stime: del resto, bastò un Exocet per distruggere lo Sheffield e con il Moskit non c'é problema nemmeno se la testata resta inesplosa, dati gli effetti disastrosi che causa in ogni occasione in cui centra il bersaglio. Quanto alle navi, le 5 unità della DDR presenti nel 1989 furono attentamente esaminate e due portate negli USA per valutazioni alla fine del 1991. I missili, invece, non erano così facili da reperire; e se ben 190 Styx vennero mandati negli USA come armi-bersaglio, i missili SS-N-22 (in realtà una vera famiglia, tra cui il tipo più recente e leggero era il Moskit), non erano disponibili; gli americani cercarono disperatamente di impossessarsi dei suoi segreti già negli anni '80, e negli anni '90 chiesero ai russi di cedergli pochi missili per i test con il sistema AEGIS, sperando ovviamente di mettere le mani sulle tecnologie di questi missili in versione 'bersaglio'.
 
Più recentemente le navi russe erano state sviluppate in varie versioni evolute: i progetti 12417, 12418 12421. Questi erano meglio armati e capaci rispetto ai tipi della Guerra fredda: la prima aveva il sistema Kasthan CIWS, per portate fino a 8 km; la seconda ha i missili Uran, la terza è la versione export della Tarantul III. La più interessante si è rivelata la 1418. Essa ha un sistema missilistico del tutto diverso, il primo antinave simile a quelli occidentali. E' il prodotto dello Zvezda DB ed è noto come Kh-35 Uran, ma sopratutto come 'Harponsky'. Simile all'arma americana a cui si sarebbe ispirato (pare che certe tecnologie sono state rese reperibili dopo la caduta dello Sha di Persia, ma è tutto da dimostrare in concreto), è un missile di piccole dimensioni, dalle capacità e dall'aspetto non particolarmente impressionanti. Ma è un missile 'onesto', pesante poco oltre 600 kg e capace di volare a velocità di 240 m.sec, in attacco fino a 300; la portata così è di circa 130 kg, e siccome la velocità è subsonica, il motore è un efficiente turbogetto e la testata è pesante appena 145 kg, è possibile contenerne le dimensioni in 4,4 m di lunghezza. Sopratutto è possibile costruire questi missili a costi ridotti e alla metà degli anni '90 erano in vendita a prezzi pari a circa un terzo di quello degli Harpoon. Magari meno avanzati di questi ultimi, con una testata meno potente (ma ancora sufficiente) e una gittata leggermente maggiore di quella dei primi BGM-84, sono missili poco ingombranti. Possono essere così ospitati in 4 fasci di 4 tubi di lancio l'uno, per un totale di ben 16 armi, ciascuna capace di distruggere una nave di medie dimensioni. Così è molto più economico l'uso di queste armi, che sono più leggere dei Moskit e adatte per la maggior parte delle evenienze, nonché meno costose, presumibilmente, anche in un rapporto di superiorità numerica di 4:1. Essendo così numerose, è possibile lanciarne 4 al posto di ciascun Moskit e sebbene più facili da abbattere, sono abbastanza numerose da avere comunque ottime possibilità di colpire, anche perché nella fase di crociera volano basse e in attacco scendono fino a circa 3 metri di quota, mentre la traccia, sia IR che radar, è grandemente inferiore rispetto a quella dei super-missili della famiglia Moskit/Sunburn, per cui sono sì più lenti, ma ben più difficili da localizzare. I CIWS, poi, sono sì capaci di colpire uno- due missili (talvolta anche supersonici), ma non c'é modo di assicurare la difesa contro ondate di 4-8 ordigni.
 
 
Tutto questo però, per quanto previsto per la Marina dell'URSS, ha finito per non riguardarla; tantomeno per le marine alleate del Patto di Varsavia (tra cui la DDR, che aveva già una corvetta predisposta per il loro impiego), che terminarono la loro esperienza nella Guerra Fredda ancora senza avere l'equivalente diretto dei missili occidentali, così piccoli, ma raffinati e flessibili nell'impiego. Piuttosto, grande estimatore di quest'ordigno è stata la Marina indiana, che ne ha ordinati centinaia. Quella cinese no, perché differentemente dal rivale asiatico, era già ben servita dai missili di casa, cloni dell'Exocet e presenti sia con sistema a razzo che a turbogetto (in questo anticipando di molti anni l'MM.40 Block 3), che scambiava una parte della velocità per una gittata nettamente maggiore.
 
===I cacciatorpediniere russi<ref>Informazioni per la maggior parte ricavate dalla wikipedia inglese alle corrispondenti voci</ref>===