Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

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===Aster===
Questo missile è un'arma molto interessante e con una storia molto lunga e tutt'altro che compiuta visto che sta entrando in servizio solo adesso, dopo circa 30 anni di sviluppo.
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Attualmente l'arma è un prodotto sviluppato pariteticamente da Italia e Francia, e parte della enorme offerta missilistica del gruppo MBDA. Ma originariamente nacque in maniera molto diversa. Anzitutto per sostituire, sul lungo periodo, i sistemi americani che dominavano in Occidente e che erano i migliori anche in termini tecnologici. Il più conosciuto è l'HAWK, un'arma micidiale che entrò in servizio nel 1960 facendosi subito notare per la sua affidabilità ed efficienza, ben maggiori dei soliti standard dei missili presenti all'epoca. Aggiornato progressivamente con l'Improved HAWK prima, e con aggiornamenti chiamati PIP (Product Improvement Programme) erano presenti, all'inizio degli anni '90, con un gran numero di armi e di batterie di lancio. Di questi missili, seppure dal costo superiore a quello del Sea Cat britannico, di circa 25 volte, ne vennero prodotti ben 40.000 già aentro la metà anni '80, ma la produzione continuava. Nel 1991 cce n'erano ben 104 batterie negli USA (incluse quelle dei Marines), e 126 in Europa,tutte tranne due della NATO: erano 6 in Belgio, 10 in Danimarca, 12 in Francia, ben 39 in Germania, 10 in Grecia, 22 in Italia, 9 in Norvegia, 13 in Olanda, 1 in Portogallo, 2 in Spagna e 2 in Svezia. Queste batterie erano quindi una difesa costante nei territori dei Paesi NATO, specialmente per le quote medie e basse. Esse avevano in genere due sezioni di tiro su un radar AN/MPQ-46 di illuminazione, e 3 lanciatori trinati l'una. Quindi ogni batteria era costituita da 18 missili su sei lanciatori, missili ad alte probabilità di distruzione e con un lungo raggio (oltre 40 km nelle condizioni più favorevoli). Altre 100 batterie erano presenti in Medio Oriente e 86 in Asia. Alcune erano in servizio in Kuwait (assieme, ma lo si è saputo solo dopo anni, ad alcune di Aspide) e la loro cattura è stata un motivo di preoccupazione per la Coalizione. Attualmente erano in servizio i missili PIP I e II, ma era in corso anche la Phase III (PIP III) e in seguito (1998) si prevedeva da parte della Raytheon il Phase IV. Esisteva anche il PIP V che di lì a qualche anno avrebbe aggiunto capacità ATBM. In realtà il missile era già stato provato, dopo apposite modifiche, contro missili Lance a corto raggio. I Marines, non avendo i Patriot, volevano gli HAWK con capacità antimissile balistico per coprire le loro 'teste di ponte'. Per giunta vi era una grande organizzazione logistica dietro l'HAWK: la NHPLO, NATO HAWK Production and Logistic Organization, con la partecipazione di parecchi paesi NATO quali Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda e USA. Questo consentiva di aggiornare facilmente i sistemi.
 
Poi c'erano i missili da difesa aerea sulle navi: lo Standard SM-1 sopratutto, ma in generale la famiglia Tartar-Terrier, SM-1 e 2; essi erano disponibili in ben 169 sistemi (uno o due per nave), più 60 in consegna; di questi sistemi c'erano o ci sarebbero stati ben 151 esemplari per l'USN e altri 34 formavano la difesa aerea d'area dei Paesi NATO, inclusi tutti quelli importanti con l'eccezione parziale della Francia (Masurca) e totale della Gran Bretagna (Sea Dart). I sistemi di lancio erano tipicamente una rampa da 40 colpi e due radar SPG per l'illuminazione dei bersagli. A questo si aggiungono i numerosi sistemi 'Crotale', 'Sea Wolf', 'Aspide' e sopratutto, Sea Sparrow. Il fatto che gli americani siano poi riusciti a rivitalizzare di continuo i loro missili Standard e Sparrow è stata forse una cosa non prevista, ma all'epoca si pensava che armi nate negli anni '50-60 fossero destinate a lasciare il mercato, prima o poi.
Attualmente l'arma è un prodotto sviluppato pariteticamente da Italia e Francia, e parte della enorme offerta missilistica del gruppo MBDA. Ma originariamente nacque in maniera molto diversa. Anzitutto per sostituire, sul lungo periodo, i sistemi americani che dominavano in Occidente e che erano i migliori anche in termini tecnologici. Il più conosciuto è l'HAWK, un'arma micidiale che entrò in servizio nel 1960 facendosi subito notare per la sua affidabilità ed efficienza, ben maggiori dei soliti standard dei missili presenti all'epoca. Aggiornato progressivamente con l'Improved HAWK prima, e con aggiornamenti chiamati PIP (Product Improvement Programme) erano presenti, all'inizio degli anni '90, con un gran numero di armi e di batterie di lancio. Di questi missili, seppure dal costo superiore a quello del Sea Cat britannico, di circa 25 volte, ne vennero prodotti ben 40.000 già a metà anni '80, ma la produzione continuava. Nel 1991 c'erano ben 104 batterie negli USA (incluse quelle dei Marines), e 126 in Europa,tutte tranne due della NATO: erano 6 in Belgio, 10 in Danimarca, 12 in Francia, ben 39 in Germania, 10 in Grecia, 22 in Italia, 9 in Norvegia, 13 in Olanda, 1 in Portogallo, 2 in Spagna e 2 in Svezia. Queste batterie erano quindi una difesa costante nei territori dei Paesi NATO, specialmente per le quote medie e basse. Esse avevano in genere due sezioni di tiro su un radar AN/MPQ-46 di illuminazione, e 3 lanciatori trinati l'una. Quindi ogni batteria era costituita da 18 missili su sei lanciatori, missili ad alte probabilità di distruzione e con un lungo raggio (oltre 40 km nelle condizioni più favorevoli). Altre 100 batterie erano presenti in Medio Oriente e 86 in Asia. Alcune erano in servizio in Kuwait (assieme, ma lo si è saputo solo dopo anni, ad alcune di Aspide) e la loro cattura è stata un motivo di preoccupazione per la Coalizione. Attualmente erano in servizio i missili PIP I e II, ma era in corso anche la Phase III (PIP III) e in seguito (1998) si prevedeva da parte della Raytheon il Phase IV. Esisteva anche il PIP V che di lì a qualche anno avrebbe aggiunto capacità ATBM. In realtà il missile era già stato provato, dopo apposite modifiche, contro missili Lance a corto raggio. I Marines, non avendo i Patriot, volevano gli HAWK con capacità antimissile balistico per coprire le loro 'teste di ponte'. Per giunta vi era una grande organizzazione logistica dietro l'HAWK: la NHPLO, NATO HAWK Production and Logistic Organization, con la partecipazione di parecchi paesi NATO quali Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda e USA. Questo consentiva di aggiornare facilmente i sistemi.
 
Poi c'erano i missili da difesa aerea sulle navi: lo Standard SM-1 sopratutto, ma in generale la famiglia Tartar-Terrier, SM-1 e 2; essi erano disponibili in ben 169 sistemi (uno o due per nave), più 60 in consegna; di questi sistemi c'erano o ci sarebbero stati ben 151 esemplari per l'USN e altri 34 formavano la difesa aerea d'area dei Paesi NATO, inclusi tutti quelli importanti con l'eccezione parziale della Francia (Masurca) e totale della Gran Bretagna (Sea Dart). I sistemi di lancio erano tipicamente una rampa da 40 colpi e due radar SPG per l'illuminazione dei bersagli. A questo si aggiungono i numerosi sistemi Crotale, Sea Wolf, Aspide e sopratutto, Sea Sparrow. Il fatto che gli americani siano poi riusciti a rivitalizzare di continuo i loro missili Standard e Sparrow è stata forse una cosa non prevista, ma all'epoca si pensava che armi nate negli anni '50-60 fossero destinate a lasciare il mercato, prima o poi.
 
Una via europea era il SAMP anglo-francese, un sistema che finalmente poteva superare il rapporto di netta sudditanza europea verso la tecnologia americana. Esso nacque nel 1972 unendo le ancora ricche energie delle due maggiori potenze europee, molto attive anche nel settore missilistico. Nel 1977 si arrivò al TRISAM, allorché entrò in scena anche la Germania Occidentale, l'altra grande potenza europea e alleata già della Francia con numerosi programmi (di fatto la Francia era il punto di congiunzione delle altre due nazioni, che non erano molto in collegamento tra di loro, o almeno, non ancora). Questo missile era ancora un'arma terrestre, mentre nel frattempo veniva portato avanti un sistema navale chiamato 6S fin dal 1976, con Danimarca, Francia, Germania e GB, nonché un secondo sistema, l'AMSA franco-britannico, nato nel 1978.
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Il radar ARABEL può localizzare, secondo i dati di sviluppo del 1993, bersagli ad oltre 100 km, 60 km per un caccia da 2 m2 e 30 km vs un missile antinave tipico (0,1 m2), con frequenza rinnovo dati di 1 Hz (una rotazione di un giro al secondo), inseguimento di un massimo di 50 bersagli contemporaneamente, 10 bersagli ingaggiabili con 16 missili, forti ECCM e resistenza al clutter, funzionamento in banda X (8-13 GHz), installazione possibile da navi superiori alle 2.000 t; vi è anche un radar zenitale Zebra in opzione per coprire i bersagli ad alto angolo.
 
L'EMPAR è stato voluto dalla MM e sviluppato da Alenia-Elsag e Marconi Radars. portata 180 km e fino a 80 km vs un missile, con un arco di visione di +/- 60° all'asse di puntamento antenna, e +/+45°, insegue 300 bersagli con frequenza di 1Hz su bersagli prioritari, e anch'esso in grado di guidare gli ASTER, fino a 24 su 12 bersagli diversi. Non ha un radar zenitale perché non ne ha bisogno.

I sistemi di lancio sonsono condottistati dallAleniaassegnati all'Alenia Elsag Sistemi Navali, ma su progetto originario della DCM francese e in collaborazione con questa.

Il GVL terrestre è stato assegnato alla OTO-Melara.
 
Poi vi sono i calcolatori MARA ad architettura aperta e le consolles MAGICS, dell'Alenia, con sistemi BITE e schermi da 19 pollici con 1024x1280 pixels, a colori.
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Da notare che in precedenza v'erano stati dei problemi con alcuni lanci di missili ASTER-15, per cui quel doppio successo è stato particolarmente significativo. Dopo l'altro lancio previsto nell'estate, la nave francese per esperienze è stata messa fuori servizio e sostituita dalla fregata ASW Carabiniere per il SAAM/IT e PAAMS, con sei lanci di qualificazione entro il 2002, in collaborazione con il centro sperimentale di Tolone. In seguito ha avuto lanciatori per i missili ASTER 30 oltre che i -15, e il radar EMPAR in un'apposita cupola. Il contratto HORIZON venne firmato da Italia e Francia nell'ottobre 2000, e due mesi dopo dai britannici, i quali tuttavia presto si sono orientati ad un progetto di nave nazionale.
 
Quanto al missile, il SAMP/T era visto precedere da uno studio di fattibilità già nel 1983, quando era solo un programma francese, e dall'accordo del 1988 italo-francese, da una generica capacità antimissile; con la Fase 2 del FSAF si è invece voluto aggiungere una capacità di proteggere fino a 100 km2 con una singola batteria, con distanze di ingaggio missili fino a 12 km e passa. Questo è il missile Block 1, sopratutto voluta dalla Francia per le sue 12 batterie di SAMP/T. Da notare che queste sostituiscono tutte le batterie HAWK in un numero uno-a-uno, ma destinatimetà anchesono destinate all'Aviazione. L'Italia, invece, forse perché coinvolta anche nei programmi MEADS (per sostituire i N.Nike Hercules), si accontentava di molto meno, appena 6 batterie all'epoca, quando i sistemi HAWK da rimpiazzare erano ben 22 batterie. In tutto c'erano da spendere circa 2,8 mld di euro, di cui uno per l'Italia e 1,8 per la Francia, il che era difficile da sostenere per i bilanci, e l'addizione di capacità antimissile spinte era un problema ulteriore con spese aggiuntive.
 
Con la Fase 3 del programma attorno al 2002 si era parlato sia della firma per 18 sistemi terrestri, sia per quelli navali, con 11 sistemi ASTER 15 per 5 diversi Paesi con 200 missili, ergo i sistemi PAAMS; mentre quasi altrettanti missili e 3 PAAMS per le fregate antiaeree della produzione iniziale. Se me prevedevano altri 2 sistemi per i Francesi e Italiani, e 2-5 britannici. Si pensava che la versione export del SAMP/T sarebbe stata disponibile per l'export nel 2005.
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Nel 2010 la capacità operativa iniziale dovrà essere raggiunta da questi sistemi. Questi sistemi sono stati pensati per una rapidità di reazione, capacità di ingaggiare missili antiradar, UAV, UCAV, missili balistici, anche con attacchi di saturazione e forti ECM. I tempi di movimentazione, essendo tutto installato su autocarri ad alta mobilità, sono ridotti, e così il personale, altro elemento di costi importanti se si considera che adesso tutti i militari sono professionisti.
 
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Quanto alla composizione attuale delle batterie SAMP/T, esse hanno il Modulo Radar o MRI, quello di generazione elettrica (MGE), di ingaggio (ME), di lancio (MLT), di Ricarica. Nel caso del tipo italiano c'é anche il Modulo di Comando (MC). I lanciatori per ciascuna batteria sono 4, con la possibilità di crescere fino a 6. Così nel tipo base, i lanciatori sono dotati solo di 32 missili e le armi di ricarica sono pari solo a 1,5 quelle minime per le rampe. Questo dà un'altra idea al riguardo della 'saturazione': al giorno d'oggi, non sarebbe poi molto difficile lasciare senza missili una batteria se si attaccasse con qualche dozzina d'armi, per esempio. Tutto il sistema è dentro shelter da 60 piedi aeroportati restistenti alle EMP, nonché compatibli con il trasporto aereo.
 
Quanto alla composizione attuale delle batterie SAMP/T, esse hanno il Modulo Radar o MRI, quello di generazione elettrica (MGE), di ingaggio (ME), di lancio (MLT), di Ricarica. Nel caso del tipo italiano c'é anche il Modulo di Comando (MC). I lanciatori per ciascuna batteria sono 4, con la possibilità di crescere fino a 6. Così nel tipo base, i lanciatori sono dotati solo di 32 missili e le armi di ricarica sono pari solo a 1,5 quelle minime per le rampe. Questo dà un'altra idea al riguardo della 'saturazione': al giorno d'oggi, non sarebbe poi molto difficile lasciare senza missili una batteria se si attaccasse con qualche dozzina d'armi, per esempio. Tutto il sistema è dentro shelter da 60 piedi aeroportati restistenti alle EMP, nonché compatibli con il trasporto aereo. I mezzi italiani sono gli Astra 8x8 SM, con carrozzeria a passo B di circa 195 +360 +145 cm tra gli assali, con motore t.d.Iveco Cursor da 450 hp e cambio ZF ECOMAT a 6 rapporti. Il tipo francese è invece su Renault 6x6 RTM 10.000 nella 'testa di serie', ma quest'autocarro, che pure ha avuto una lunga carriera nell'esercito francese, non è durata, in vantaggio al Renault 8x8 KERAX, effettivamente più adatto a portare questo pesante sistema radar e missilistico. La velocità è di 80 kmh su strada, 15 su piste accidentate e 3 nel fuoristrada vero e proprio,nelle peggiori condizioni di marcia. E' possibile sbarcare il modulo dal pianale senza particolari problemi; nel tipo italiano è dotato di un sistema di livellamento e scarico telecomandato e automatico, mentre il sistema francese è simile, ma meno avanzato e a comando manuale. Questo consente di rendere il modulo capace di compensare inclinazioni di 10° trasversali e 5 longitudinali. E' possibile operare entro 20 minuti dall'arrivo e ripartire dopo 15 minuti dall'impiego. Molto meglio del più macchinoso HAWK, che aveva anche più personale. Il tutto è trasportabile su C-130 Hercules. Ogni batteria ha appena 16 persone più 11 del rifornimento.
 
Il Modulo Radar non ha personale, ha il radar ARABEL. Ha varie caratteristiche moderne, tra cui un IFF avanzato della SELEX. L'antenna è ripiegabile dentro lo shelter. Vi sono due calcolatori MARA, uno per il radar e uno per l'IFF.
 
Il Modulo Radar non ha personale, ha il radar ARABEL, sviluppato appieno dal 1988 con tecnologia di base derivata dal DRBJ 11, e il primo sistema europeo della categoria (Phased Array) operativo (dal 1997 sulla De Gaulle, entrata in servizio nel 1999). Attualmente opera in banda I (8-9 GHz) con la solita antenna piatta e rotante a 60 giri-min, e con un miglioramento della capacità di copertura tra -5 e +90°, sempre con 2° di apertura fascio, il che concentra l'energia e riduce i lobi laterali (anche in funzione anti-ARM). Ha 2.600 sfasatori e scopre bersagli di 0,5 m2 a 30 km ed aerei fino a 100 km, con sistema di trasmissione potenza TWT e capacità attiva nel localizzare 3D (anche con la quota) 50 bersagli, mentre in modalità passiva può vedere dei sistemi di disturbo; ingaggia fino a 10 bersagli guidandovi 16 missili. Ha varie caratteristiche moderne, tra cui un IFF avanzato della SELEX. L'antenna è ripiegabile dentro lo shelter. Vi sono due calcolatori MARA, uno per il radar e uno per l'IFF.
 
Il Modulo d'ingaggio ha sistemi di protezione NBC, erogazione potenza e due consolle MAGICS con un calcolatore MARA (che ha un programma di oltre 2 milioni di righe appositamente realizzate). VI sono link VHF e sistemi di fibra ottica, link 11 e dal Block 1, il Link 16. Il modulo di comando controlla la situazione e consente di coordinare le operazioni a livello superiore, con 3 occupanti con due consolle e un computer dei tipi già nominati. Il Modulo di lancio ha una rampa di lancio erettile in verticale con 8 missili ASTER con sistemi automatizzati per il controllo, e la possibilità di tirare una coppia di missili in mezzo secondo.
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Il sistema SAMP/T segue bersagli fino a 100 km, inseguendone fino a 50 mentre altre 50 tracce sono seguibili con dati provenienti dall'esterno. Il missile ingaggia bersagli balistici fino a 900 m.sec, e manovranti fino a 500 m.sec, con quote minime di 60 m, e anche manovranti fino a 9 g e protetti da ECM, con possibilità d'ingaggio anche prossime alla verticale. Modificare la testata di ricerca per localizzare il missile in arrivo aiuta a decidere quando far esplodere il missile, ma l'ideale è arrivare all'impatto diretto. La testata di guerra, una volta modificata per l'impiego ATBM, rilascia verso l'avanti le schegge e non più radialmente. Con questi interventi il SAMP/T sarebbe in grado di ingaggiare bersagli tipo missili balistici da 600 km di gittata. Sono previsti due esperimenti Blue Sparrow nel poligono francese di Biscarosse per testate questa capacità.
 
Ma l'ASTER è troppo piccolo per tutte le necessità, in pratica è una sorta di MICA con un booster e alette di maggiore apertura. La fase successiva, la MCO, dal 2009 comporta il supporto e il mantenimento dei missili presenti. Ma in seguito le capacità ABM sarebbero portate avanti dalla Francia, che non è nel MEADS (differentemente dall'Italia, che ha ancora in servizio i suoi preistorici Nike Hercules, oramai da anni uno sperpero di denaro pubblico, ma motivati dall'attesa prima dei Patriot e poi adesso del MEADS). La prima fase francese prevede un aumento della potenza del booster e migliore software; la seconda, operativa forse nel 2020, vede un missile solo inteso come ABM, pesante quasi 1 tonnellata eppure ancora compatibile con i lanciatori per gli ASTER, anche quelli navali. Esso, l'Aster Block 2, sarebbe simile al THAAD, con un corpo missile del diametro del booster e la capacità di accelerare a mach 6 in meno di 5 secondi, per poi salire fino a mach 7, per recapitare un 'killer veichle' di circa 100 kg con sistema di ricerca IIR e che potrebbe ingaggiare, nello spazio, ordigni a quote tra 20 e 60 km, su distanze fino a 150 km, anche se sono i veloci missili balistici a gittata intermedia da 3.000 km. Naturalmente per questo serve anche un radar migliore, e dal 2003 la Thales è insieme a Raytheon per unil nuovo potente radr M3R multimodale per ingaggi aerei e missilistici.
 
Attualmente il SAMP/T non ha ricevuto ordini dall'estero, dove per gli ASTER, inclusi quelli navali, si pensava già nel 1993 ad un mercato di 90 mld di dollari; adesso si parla di conquistare una buona fetta dei 26 mld di dollari che si pensa verranno spesi nel mondo nel settore SAM terrestri, anche se metà sono nel territorio americano e quindi 'off-limits' per gli stranieri. Tra le proposte, la finale per la Finlandia con 4 batterie senza modulo di comando specifico e su autocarri Sisu finlandesi, ma vi sono anche concorsi come quelli in Qatar. Nel frattempo, per questo concorso si è riusciti a migliorare il radar e il software fino ad intercettare un bersaglio a 80 km volante a 10.000 m, il 3 luglio 2008, sfruttando appieno la portata massima del missile. L'offerta al Qatar è di 3 batterie<ref>Po, Eugenio: ''Il SAMP/T'' RID ott 08 p.52-63 </ref>.
 
 
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Attualmente, il missile ASTER 15 ha lunghezza di 4,145 m e peso di 325 kg (un pò maggiore rispetto a quello preventivato), velocità di mach 3,3 (1.000 m.sec), gittata 1,7-35 km, quest'ultimo valore nelle condizioni assolutamente più favorevoli.
 
L'ASTER 30 è lungo 4,858 m, peso di 450 kg, mach 4,6 (1.400 m.sec) e gittata tra 3 e ben 120 km; la gittata minima maggiore è dovuta alla maggiore accelerazione del missile che è maggiore dato il booster più potente, da 2.300 mm anziché 1.645 mm, diametro uguale di 32 cm in entrambi i casi.
L'ASTER 30 è lungo 4,858 m, peso di 450 kg, mach 4,6 (1.400 m.sec) e gittata tra 3 e ben 120 km; la gittata minima maggiore è dovuta alla maggiore accelerazione del missile che è maggiore dato il booster più potente, da 2.300 mm anziché 1.645 mm, diametro uguale di 32 cm in entrambi i casi. Il missile è chiuso in un contenitore prismatico sigillato lungo 4,3 m con base quadrata di 55 cm, e peso di 550 kg con il missile, mentre con l'ASTER 30 l'altezza arriva a 7 m e il peso a 700 kg. La differenza maggiore tra le navi che volessero passare dall'ASTER 15 all'ASTER 30 è quindi quella dovuta ai quasi 3 m di altezza. Il modulo A50 è capace di ospitare anche i missili a corto raggio, ma non così il contrario. In ogni caso, questi missili sono gli unici disponibili. Il sistema Sylver di lancio è quindi simile all'Mk 48 VLS, ma il Mk 41VLS, seppur pesante, è sia corazzato (almeno sul portello superiore) che capace di ospitare missili di tutti i tipi, anche ASW e cruise, e gli stessi Aster, rispetto ai quali tuttavia è 'sprecato' dato che sono armi piccole. Il sistema PIF ha questo nome perché significa Pilotage en Force, dati i getti deviatori laterali, che ricordano pochi altri sistemi, come quelli, per esempio, dei missili Dragon controcarri. Il sistema ha un radar di ricerca, l'autopilota, la spoletta di prossimità, la batteria, la testata di guerra, il sistema PIF, il motore di sostentazione e le superfici di controllo con i relativi attuatori, il tutto partendo dal muso alla coda dei 2,66 m del missile. L'ingaggio è eseguito con una 'legge proporzionale' per la massima efficienza, il che significa che le manovre vengono impostate a seconda della velocità e della distanza del bersaglio.
 
L'ASTER 30 è lungo 4,858 m, peso di 450 kg, mach 4,6 (1.400 m.sec) e gittata tra 3 e ben 120 km; la gittata minima maggiore è dovuta alla maggiore accelerazione del missile che è maggiore dato il booster più potente, da 2.300 mm anziché 1.645 mm, diametro uguale di 32 cm in entrambi i casi. IlOgni missile è chiuso in un contenitore prismatico sigillato lungo 4,3 m con base quadrata di 55 cm, e peso di 550 kg con ill'ASTER missile15, mentre con l'ASTER 30 l'altezza arriva a 7 m e il peso a 700 kg. La differenza maggiore tra le navi che volessero passare dall'ASTER 15 all'ASTER 30 è quindi quella dovuta ai quasi 3 m di altezza. Il modulo A50 è capace di ospitare anche i missili a corto raggio, ma non così il contrario. In ogni caso, questi missili sono gli unici disponibili. Il sistema Sylver di lancio è quindi simile all'Mk 48 VLS, ma il Mk 41VLS, seppur pesante, è sia corazzato (almeno sul portello superiore) che capace di ospitare missili di tutti i tipi, anche ASW e cruise, e gli stessi Aster, rispetto ai quali tuttavia è 'sprecato' dato che sono armi piccole. Il sistema PIF ha questo nome perché significa Pilotage en Force, dati i getti deviatori laterali, che ricordano pochi altri sistemi, come quelli, per esempio, dei missili Dragon controcarri. Il sistema ha un radar di ricerca, l'autopilota, la spoletta di prossimità, la batteria, la testata di guerra, il sistema PIF, il motore di sostentazione e le superfici di controllo con i relativi attuatori, il tutto partendo dal muso alla coda dei 2,66 m del missile. L'ingaggio è eseguito con una 'legge proporzionale' per la massima efficienza, il che significa che le manovre vengono impostate a seconda della velocità e della distanza del bersaglio.
Nel campo navale, all'ARABEL è stato spesso preferito l'EMPAR, nella MM lo SPY-790, nato da un programma iniziato dal 1986, opera a 4-6GHz ovvero 5-7,5 cm, con antenna di 2 m di alto, inclinata di 30° rispetto alla verticale e dotata di 2.160 sfasatori, meno di quelli dell'ARABEL, ma con maggiore potenza. Essa è racchiusa dentro un radome sferico di 5 m di diametro ed emette fasci 'pencil' di 2,6°x2,6°, con osservazione su di un arco di 120° in elevazione e 90 di direzione, rotazione di 60 giri al minuto. E' un rdar potente, che ha dimostrato di vedere anche proiettili da 76 mm. La banda di lavoro è più bassa e anche per questo maggiore la portata rispetto a quella dell'ARABEL, perché quest'ultimo era limitato dall'uso su autocarri e navi piuttosto piccole. L'EMPAR è capace di vedere un aereo con sezione di 10 m2 fino a 120 km (altre volte la max portata è indicata in 180 km, forse troppo ottimisticamente o forse si riferiscono ad un 747), eppure un missile da 0,1 m2 è possibile fino a 50 km.
 
NelIn campo navale, all'ARABEL è stato spesso preferito l'EMPAR, nella MM lo SPY-790, nato da un programma iniziato dal 1986, opera a 4-6GHz ovvero 5-7,5 cm, con antenna di 2 m di alto, inclinata di 30° rispetto alla verticale e dotata di 2.160 sfasatori, meno di quelli dell'ARABEL, ma con maggiore potenza. Essa è racchiusa dentro un radome sferico di 5 m di diametro ed emette fasci 'pencil' di 2,6°x2,6°, con osservazione su di un arco di 120° in elevazione e 90 di direzione, rotazione di 60 giri al minuto. E' un rdar potente, che ha dimostrato di vedere anche proiettili da 76 mm. La banda di lavoro è più bassa e anche per questo maggiore la portata rispetto a quella dell'ARABEL, perché quest'ultimo era limitato dall'uso su autocarri e navi piuttosto piccole. L'EMPAR è capace di vedere un aereo con sezione di 10 m2 fino a 120 km (altre volte la max portata è indicata in 180 km, forse troppo ottimisticamente o forse si riferiscono ad un 747), eppure un missile da 0,1 m2 è possibile fino a 50 km.
Il sistema SAMPSON è ancora più potente, con un'antenna a due facce planari rotanti a 30 giri al minuto, e capaci di fatto di fare la stessa funzione delle 4, pesantissime, antenne fisse dell'AEGIS. Esso è della BAe Systems e deriva dal prototipo MESAR della Plessey, in banda E/F (anziché C o G per la NATO dell'EMPAR), pesante 4,6 t e con antenne inclinate verso l'alto, nonostante la disposizione 'schiena contro schiena' di 30°, coperte da un radome in fibra di carbonio). Esso non solo è più leggero dell'SPY-1 americano, ma anche dell'APAR tedesco/olandese/canadese, che è un sistema a 4 facce fisse, e questo gli consente di essere installato su di un alto albero. Inoltre il sistema è attenzione non passivo, ma un phased array '''attivo''', cosa che né l'ARABEL né l'EMPAR sono, almeno nelle attuali configurazioni. Esso ha 2.560 elementi per ciascuna 'faccia' in arseniuro di gallio, con un sistema di comunicazione in fibre ottiche per la gestione del segnale, capace di 12 Gbyte/sec (!). Ogni modulo ha 20 W di potenza, ma anche 4 elementi che danno altrettanti canali da 10 W. Visto che le forme d'onda sono prodotte dall'azione del software di gestione, la portata è espandibile fino ai limiti fisici della frequenza e della potenza disponibili; visto che la potenza è nel suo complesso, molto elevata, si parla di parecchie centinaia di km di portata. Si tratta di prestazioni 'monstre', se è vero che sia possibile vedere un piccione a 105 km di distanza, in condizioni ideali, e un piccione ha una RCS di 0,008 m2: 8 millesimi di m2, ovvero meno di un aereo stealth tipo l'F-117. Inoltre l'antenna ha un sistema di raffreddamento liquido per evitare che la potenza dissipata provochi una forte impronta IR (con una specie di 'effetto camino'). Come per l'EMPAR, vi sono parecchi sistemi sottocoperta, come quelli di elaborazione dati. Nonotante i ritardi, questo sofisticato sistema è adesso in produzione; il primo esemplare, in base ad un contratto di sviluppo del 1999, è stato consegnato nel 2004 ed è servito da un pontone per lanciare i missili ASTER per il programma britannico. Così l'EMPAR non è durato molto al vertice dei radar multifunzione: prima ancora di entrare in servizio con la Cavour e i Doria, si è già ritrovato come concorrenti l'APAR e il MESAR/SAMPSON.
 
Il sistema SAMPSON è ancora più potente, con un'antenna a due facce planari rotanti a 30 giri al minuto, e capaci di fatto di fare la stessa funzione delle 4, pesantissime, antenne fisse dell'AEGIS. Esso è della BAe Systems e deriva dal prototipo MESAR della Plessey, in banda E/F (anziché C o G per la NATO dell'EMPAR), pesante 4,6 t e con antenne inclinate verso l'alto, nonostante la disposizione 'schiena contro schiena' di 30°, coperte da un radome in fibra di carbonio). Esso non solo è più leggero dell'SPY-1 americano, ma anche dell'APAR tedesco/olandese/canadese, che è un sistema a 4 facce fisse, e questo gli consente di essere installato su di un alto albero. Inoltre il sistema è attenzione non passivo, ma un phased array '''attivo''', cosa che né l'ARABEL né l'EMPAR sono, almeno nelle attuali configurazioni. Esso ha 2.560 elementi per ciascuna 'faccia' in arseniuro di gallio, con un sistema di comunicazione in fibre ottiche per la gestione del segnale, capace di 12 Gbyte/sec (!). Ogni modulo ha 20 W di potenza, ma anche 4 elementi che danno altrettanti canali da 10 W. Visto che le forme d'onda sono prodotte dall'azione del software di gestione, la portata è espandibile fino ai limiti fisici della frequenza e della potenza disponibili; visto che la potenza è nel suo complesso, molto elevata, si parla di parecchie centinaia di km di portata. Si tratta di prestazioni 'monstre', se è vero che sia possibile vedere un piccione a 105 km di distanza, in condizioni ideali, e un piccione ha una RCS di 0,008 m2: 8 millesimi di m2, ovvero meno di un aereo stealth tipo l'F-117. Inoltre l'antenna ha un sistema di raffreddamento liquido per evitare che la potenza dissipata provochi una forte impronta IR (con una specie di 'effetto camino'). Come per l'EMPAR, vi sono parecchi sistemi sottocoperta, come quelli di elaborazione dati. Nonotante i ritardi, questo sofisticato sistema è adesso in produzione; il primo esemplare, in base ad un contratto di sviluppo del 1999, è stato consegnato nel 2004 ed è servito da un pontone per lanciare i missili ASTER per il programma britannico. Così l'EMPAR non è durato molto al vertice dei radar multifunzione: prima ancora di entrare in servizio con la Cavour e i Doria, si è già ritrovato come concorrenti l'APAR e il MESAR/SAMPSON.
 
IlQuanto Modulo Radar non ha personaleall'ARABEL, haquesto ilsistema radar ARABEL,venne sviluppato appieno dal 1988 con tecnologia di base derivata dal DRBJ 11, e divenne presto il primo sistema europeo della categoria (Phased Array) operativo (dal 1997 sulla De Gaulle, entrata in servizio nel 1999). Attualmente opera in banda I (8-9 GHz) con la solita antenna piatta e rotante a 60 giri-min, e con un miglioramento della capacità di copertura tra -5 e +90°, sempre con 2° di apertura fascio, il che concentra l'energia e riduce i lobi laterali (anche in funzione anti-ARM). Ha 2.600 sfasatori e scopre bersagli di 0,5 m2 a 30 km ed aerei fino a 100 km, con sistema di trasmissione potenza TWT e capacità attiva nel localizzare 3D (anche con la quota) 50 bersagli, mentre in modalità passiva può vedere dei sistemi di disturbo; ingaggia fino a 10 bersagli guidandovi 16 missili. Ha varie caratteristiche moderne, tra cui un IFF avanzato della SELEX. L'antenna è ripiegabile dentro lo shelter. Vi sono due calcolatori MARA, uno per il radar e uno per l'IFF.
Nel frattempo l'ARABEL ha cambiato parecchio dell'aspetto originale, presentato nel 2002 a Euronaval nella versione evoluta HERAKLES, in banda S (E/F), che aumenta esponenzialmente le capacità d'ingaggio: 250 km di portata massima, segue oltre 400 tracce metà aeree e metà di superficie, ha tecnologia allo stato solido, funziona con elementi che funzionano come 'lenti a microonde' con capacità di elevare i fasci generati fino a 70°, con un totale di 1.761 sfasatori. E' sistemato in una struttura tronco-piramidale che racchiude 40 moduli da 16 kg che emettono energia verso lo schiera frontale che poi rimanda indietro l'eco, analizzato da una serie di 200 processori. Il peso è di 3 t, l'antenna ruota a 60 giri al minuto e tempi di inizio inseguimento tracce anche di meno di un secondo, due al massimo (oramai l'elettronica fa davvero miracoli, pensare a quel che succedeva spesso alle Falklands nel 1982, per esempio). Questo avanzato radar, capace di superare la versione base il più grosso EMPAR, e che ha ricevuto un ordine per 6 esemplari nel 2004, da parte di Singapore, che per non farsi mancare nulla, ha voluto il meglio per le sue sei fregate 'Formidabile' (le LaFayette di ultima generazione), mentre è previsto anche per le FREMM francesi (originariamente previste in 17 unità).
 
Nel frattempoRecentemente l'ARABEL ha cambiato parecchio dell'aspetto originale, sopratutto delle prestazioni, quando venne presentato nel 2002 a Euronaval nella versione evoluta HERAKLES, funzionante in banda S (E/F), e che aumenta esponenzialmente le capacità d'ingaggio: 250 km di portata massima, segue oltre 400 tracce inseguibili, metà aeree e metà di superficie, ha tecnologia allo stato solido, funziona con elementi che funzionano come 'lenti a microonde' con capacità di elevare i fasci generati fino a 70°, con un totale di 1.761 sfasatori. E' sistemato in una struttura tronco-piramidale che racchiude 40 moduli da 16 kg che emettono energia verso lo schiera frontale che poi rimanda indietro l'eco, analizzato da una serie di 200 processori. Il peso è di 3 t, l'antenna ruota a 60 giri al minuto e tempi di inizio inseguimento tracce anche di meno di un secondo, due al massimo (oramai l'elettronica fa davvero miracoli, pensare a quel che succedeva spesso alle Falklands nel 1982, per esempio). Questo avanzato radar, capace di superare la versione base il più grosso EMPAR, e che ha ricevuto un ordine per 6 esemplari nel 2004, da parte di Singapore, che per non farsi mancare nulla, ha voluto il meglio per le sue sei fregate 'Formidabile' (le LaFayette di ultima generazione), mentre è previsto anche per le FREMM francesi (originariamente previste in 17 unità).
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I lanciatori verticali navali sono i Sylver, che hanno seguito un pò una storia a boomerang. Come si è visto nel caso del missile di per sé, sono nati in Francia e poi, nella loro storia recente, dopo la collaborazione con l'Italia, di fatto sono ritornati in Francia per completare l'evoluzione. Del resto l'Italia è adesso impegnata anche nel MEADS. I lanciatori Sylver sono del tipo base A43, i migliorati A50, A70 e A35. Il peso del modulo base di 8 pozzi di lancio è di 8 t e il volume richiesto di 6 m3, ha elevata disponibilità con un MTBF di 12.000 e passa ore (pensare cosa succedeva, invece, in origine con le rampe di lancio motorizzate, ben più spettacolari ma anche inaffidabili), poca manutenzione, elevata rigidità della struttura e resistenza anti-esplosioni, perché i Francesi hanno voluto dei portelli corazzati. Il lancio dei missili avviene a 'raffica', con punte di uno ogni 15 centesimi di secondo (il Mk 41 americano 1 al secondo, i vecchi sistemi a rampa 4-5 al minuto), e la ricarica è possibile (in porto) in 40 minuti. Per i Sylver A43 vi sono i missili ASTER-15 (contenitori sigillati alti 4,3 m), per gli A50 è possibile anche accogliere i contenitori per gli ASTER 30 da 5 metri, ma i SYLVER A70 sono stati pensati per qualcos'altro: lo SCALP Navale, missile da crociera, che la Marina Nationale intende usare per le fregate Forbin con 16 armi. Ovviamente porta anche gli ASTER, il che lo rende finalmente un lanciatore europeo in grado di competere (parzialmente) con i sistemi americani analoghi. I lanciatori comprendono 4 condotti di scarico per i gas emessi durante la combustione dei razzi impulsori ed espellerli verso l'alto, tra le due file di lanciatori verticali. Il piccolo SYLVER A35 accoglie armi da 3,5 m al massimo, ed è usato spesso in configurazioni minime di appena 4 pozzi di lancio. Esso è destinato sopratutto ad accogliere i MICA VL e forse anche il VT-1 (4 missili per pozzo), un'arma destinata, insomma, a piccole navi da guerra.
 
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Infine vi sono le potenzialità per gli ingaggi antibalistici. Ma per il momento sono relegati al solo SAMP/T di terra; mentre le navi con gli Standard SM-2 hanno sviluppato ampiamente tali capacità (anche anti-satellite), e vi sono missili come l'SM-3 e successori (che di fatto violano il trattato ABM), gli Aster navali non sono per ora pensati alla protezione da missili antibalistici. Se si considera che i Cinesi propongono armi di tale tipo con funzioni antinave (vecchia idea sovietica, non passata alla realizzazione), forse è solo questione di tempo prima che verranno chieste tali capacità.
 
Ecco quindi come è andata fin'ora la complessa vicenda dei missili ASTER, che è operativamente appena iniziata e che sarà ben lungi dal concludersi anche dopo il 2030<ref>Po, EnricoEugenio: ''L'ASTER navale'', RID nov 2008 p.24-33</ref>.
 
== Note ==