Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 239:
Sembrava una cosa piuttosto promettente, ma il rigoglio di tutti questi progetti europei si spense presto. I Francesi nei primi anni '80 si ritrovarono da soli con i loro programmi SA90 terrestri e SAN navali (di Thomson-CSF e Aérospatiale). Svilupparli costava molto e nel 1983 la DGN (Direzione generale degli armamenti) assegnò un contratto per la fase di dimostrazione, mentre al contempo i due programmi si fondevano in uno soltanto, quello che vedeva il missile Aérospatiale ASTER e il radar Thomson ARABEL (Antenne Radar à Balayage Electronique) in banda X. Erano dei validi sistemi per puntare sul futuro, ma a patto di tenere i costi bassi. Nel frattempo la Selenia stava sviluppando il sistema missilistico IDRA, una specie di Aspide avanzato (all'epoca già comprato in numerosi esemplari, anche all'export) con guida radar attiva, e assieme alla Marconi l'EMPAR, un radar binazionale, un pò sulla falsariga del programma EH101 (European Multifunction Phased Array Radar) che era un sistema a lungo raggio, operante in banda C e progettato per le previste fregate europee NFR-90.
 
Visto che c'erano delle convergenze, con i Francesi che avevano il missile più prestante e gli italo-britannici il radar più potente, si trovò un punto di unione nel 1987, quando nel gennaio iniziarono i colloqui e il 27 ottobre venne firmato il MoU (memorandum of understandement) tra i due governi. InfineAprile 1988: firma di un MoU tra patner industriali, con il governo francese che passa 2,4 mld alle sue industrie ; 26 ottobre 1988, MoU tra i due ministeri della Difesa; gennaio 1989 creato l'ufficio del progetto programma FSAF a Parigi; 9 giugno 1989, creazione consorzio Eurosam; luglio 1989, prime proposte per la fase 1; dicembre, proposte accettate dai due ministeri della Difesa; nel 1990 Aérospatiale, Selenia (poi Alenia) e Thomson-CSF si misero insieme nel GIE (Groupemen d'Interet Economique) EUROSAM. La collaborazione era 50-50 tra Italia e Francia, ma al contempo la partecipazione era del 33% per ciascuna società. Dunque la Francia aveva il doppio di responsabilità dell'Italia. Così il missile Aster, nato come arma francese, è rimasto sopratutto tale, anche se il programma è diventato binazionale. Il 22 maggio arrivò il MoU finanziario, che ammontava a 9,5 mld di franchi o 2.200 miliardi di lire, oltre a 1,5 mld di franchi per compensare l'inflazione prevista nei successivi 10 anni. Giugno 1990: primo lancio sperimentale di un ASTER; ottobre 1990, sviluppo Fase iniziale completata. Nel Dicembre 1992 gli studi SAMP/N e LAMS sono completati e presentati, e nel contempo vengono definiti i SAMP/N e LAMS, con l'inclusione quasi a sorpresa, della Marina britannica; 1993, inizio ingegnerizzazione industriale per SAAM e SAMP/T e inizio sviluppo LAMS e SAMP/N, previsto nel 1998 per la portaerei De Gaulle e 1999-2000 il SAMP/T sarebbe messo in servizio con gli eserciti (previsione non azzeccata) e nel 2002-5 le fregate con LAMS e SAMP/N.<ref>Bonsignore, Ezio: ''FSAF''. apr 1993, p. 52-65</ref>
 
Nasceva così vari filoni della famiglia ASTER: il FSAF (Future Surface to Air Family), che sarebbe stata costituita da SAAM, SAMP/T e SAMP/N. Il primo è diventato poi l'ASTER 15: si tratta del S.A. Anti-Missile, con distanze di intercettazione previste di 15-20 km contro aerei e missili subsonici, 8-10 contro missili supersonici e capaci di volare a mach 2,5 e a pelo d'acqua, nonché di manovrare fino a 15 km. Era insomma un missile esuberante che dà l'idea di quanto limitati fossero i precedenti SAM nel tiro antimissili, e in particolare, significa che si trattava di un'arma capace di affrontare i missili SS-N-22 o i futuri ANNG (poi abortiti). Questo missile per autodifesa avrebbe avuto il più piccolo radar ARABEL sulle navi francesi, e l'EMPAR (sovradimensionato per il compito, ma la logica era ovviamente di tipo industriale più che operativo) per le navi italiane. Tipicamente erano previsti 32 missili in otto moduli di lancio verticali e un peso, incluso il radar, di 50 t circa. Quest'arma era ottimisticamente prevista per entrare in servizio nel 1997; di fatto, la fine della Guerra fredda avrebbe posto dei problemi temporali a tale previsione, ma questo lo vedremo poi.
 
Quanto al SAMP/T S.A.Moyenne Portée/Terrain, esso era invece dotato, quasi in maniera speculare, dei missili ASTER 30 e del più piccolo, ma più leggero, radar ARABEL. Il tutto avrebbe visto una batterie con 6 lanciatori come massimo e 48 missili complessivi pronti al lancio, mentre il sistema di direzione sarebbe stato collegato in data-link 'sicuro' fino a 5 km dai mezzi di lancio, pure questi utilizzanti la tecnica del tiro verticale. Si prevedeva di intercettare missili da crociera ad oltre 12 km, ma anche aeri, missili antiradar e altri bersagli fino ad oltre 30 km. La previsione di entrata in servizio parlava del 1998. Quanto al SAMP/N (Naval) era destinato ad usare i missili ASTER 30 e l'EMPAR, con portate utili pratiche di oltre 45 km.
Riga 257:
*ARABEL: banda X, impulsi compressi co nfascio comprimibile ad appena 2°, antenna planare phased array con alzo fino a 70° (elettronico), portata 60 km contro un bersaglio di 2 m2 e inseguimento di 100 bersagli, con ingaggio di 10 (con 16 missili)
*EMPAR, ora dell'Alenia, banda C, trasmettitore TWT, alzo di 90°, fascio di 2,5°, portata max 180 km, 100 km vs bersagli di 2 m2 e 50 km vs missili, segue fino a 300 bersagli e ne impegna almeno una dozzina<ref>Gianvanni Paolo, ''FSAF-missili per il duemila'', PD feb 1992 p 62-69</ref>.
 
 
Gli altri elementi: le consolle MAGICS, i calcolatori MARA (Modular Architecture for Real-Time Applications), i lanciatori GVL (terrestre) e VNL (navale), VL significa ovviamente Vertical Launcher; tutti questi sistemi sono stati di competenza italiana. Dettagliando ulteriormente, il missile Aster, oramai pensato sempre di più anche per ingaggiare bersagli balistici, UAV, missili cruise, sistemi ASM vari, ha un booster che accelera a 1.000 m.sec, con un peso totale di 110 kg per il missile vero e proprio, esattamente uguale. Il sensore AD4A radar attivo è un piccolo sistema radar Doppler, a cui il datalink dice 'dove' guardare quando si accende. Il controllo, con manovre precise e accelerazioni a 50 g sono consentite sia dal sistema aerodinamico PAF che con sistemi di deviazione di getto.
 
Il radar ARABEL può localizzare, secondo i dati di sviluppo del 1993, bersagli ad oltre 100 km, 60 km per un caccia da 2 m2 e 30 km vs un missile antinave tipico (0,1 m2), con frequenza rinnovo dati di 1 Hz (una rotazione di un giro al secondo), inseguimento di un massimo di 50 bersagli contemporaneamente, 10 bersagli ingaggiabili con 16 missili, forti ECCM e resistenza al clutter, funzionamento in banda X (8-13 GHz), installazione possibile da navi superiori alle 2.000 t; vi è anche un radar zenitale Zebra in opzione per coprire i bersagli ad alto angolo.
 
L'EMPAR è stato voluto dalla MM e sviluppato da Alenia-Elsag e Marconi Radars. portata 180 km e fino a 80 km vs un missile, con un arco di visione di +/- 60° all'asse di puntamento antenna, e +/+45°, insegue 300 bersagli con frequenza di 1Hz su bersagli prioritari, e anch'esso in grado di guidare gli ASTER, fino a 24 su 12 bersagli diversi. Non ha un radar zenitale perché non ne ha bisogno. I sistemi di lancio son condotti dallAlenia Elsag Sistemi Navali, ma su progetto originario della DCM francese e in collaborazione con questa. Il GVL terrestre è stato assegnato alla OTO-Melara.
 
Poi vi sono i calcolatori MARA ad architettura aperta e le consolles MAGICS, dell'Alenia, con sistemi BITE e schermi da 19 pollici con 1024x1280 pixels, a colori.
 
Quanto ai vari tipi di missili, il sistema SAAM ha un tempo di reazione di 4 secondi in modalità automatica, 8-10 km contro i missili supersonici manovranti, 15-17 contro bersagli subsonici, capacità di ingaggiare missili sea skimming a mach 2,5 o in picchiata a 3,5 mach (praticamente dei missili balistici). Ve ne sarebbero state le versioni SAAM (F) e SAAM (I) per le Marine francese e italiana, con radar ARABEL e 4 moduli di lancio a 8 celle. La Marina Italiana ha voluto infatti l'EMPAR, per 'maggiori capacità antisaturazione', una spiegazione che però nel dopoguerra-fredda convince poco e piuttosto ha a che fare con gli interessi industriali propri.
 
Il SAMP/T avrebbe avuto il missile ASTER 30, con portata di oltre 30 km vs bersagli supersonici e 12 vs missili, 90 km vs aerei non manovranti. Due autocarri 6x6 portavano il radar e il generatore di energia; poi c'era previsto il radar zenitale ZEBRA, sempre nel container che porta anche l'ARABEL, vari mezzi ausiliari e fino a 6-8 rampe ottuple dispiegabili fino a 5-10 km di distanza.
 
Il SAMP/N sarebbe su 8 moduli capaci di portare sia l'ASTER 15 che l'ASTER 30, per un totale ideale di 64 missili; il radar è l'EMPAR; una configurazione in caso di 8 moduli sarebbe di 40 dei secondi e 24 dei primi.
 
Infine è stata pensata la versione LAMS, nel luglio 1991, che inizialmente aveva l'appoggio spagnolo, poi ritirato per ragioni economiche, e britannico, con uno studio lungo 16 mesi, per un sistema capace di difendere le navi mercantili sotto attacco, con portata relativamente ridotta.
 
 
Infine la capacità ATBM era portata avanti con studi teorici e v'era la partecipazione al programma UK-MSAM per rimpiazzare gli efficienti ma invecchiati Bloodhound.
 
== Note ==