Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-7: differenze tra le versioni

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===AAM<ref>Zanzara, Leonardo:''R530: l'AAM francese di successo'', RID maggio 2006</ref>===
Forse il più noto dei missili francesi in questo settore è l''''R.550 Magic''', di cui già nel 1983, dopo circa 12 anni di produzione, ne erano stati costruiti oltre 7.000, adattati a numerosi aerei, come i MiG-21 indiani e irakeni, gli MB-326K sudafricani (probabile, ma non certo), tutti i tipi di Mirage tattici (ovvero eccetto i Mirage IV), e in seguito persino i MiG-23 di qualche utente (Romania).
[[File:DF-SN-86-12586.JPEG|300px|left|thumb|Due F.1 con missili Magic e R.530]]
 
Si tratta di un caratteristico missile in genere dipinto in un vivace rosso aragosta, con doppia serie di superfici di prua (4 per ciascuna serie), e coda simile a quella del Sidewinder. Pesante circa 85 kg, di cui 12,5 di testata (6 kg di HE), quest'arma è apparsa attorno al 1970. Era un articolo molto importante per la Francia, perché altrimenti era legata ai soli Sidewinder, che gli USA non volevano fossero esportati a tutti (per esempio, fino al '67 non ad Israele), e ai grossi R.530, missili con guida SARH o IR raffreddata, ma senza vere capacità nel combattimento aereo. Il Magic, avanzato e grossomodo comparabile ad un Sidewinder J, era capace di essere lanciato da un caccia manovrante a 1.300 kmh e a 6 g, e manovrare di per sé a ben 50 g, con un sensore capace di un settore d'acquisizione quasi emisferico (140°) rispetto al cono di coda del bersaglio tipico (caccia supersonico). La sua adozione è stata pertanto rapida. Gli Irakeni e gli indiani, tutt'altro che deliziati dai missili AA-2 Atoll, specie quelli del primo tipo non raffreddato, ebbero presto premura di usare i Magic per i loro caccia MiG-21, con un buon incremento delle loro capacità belliche; assieme ai piccoli (forse troppo, ma a quanto pare piuttosto efficaci) AA-8 Aphid (R-60), parimenti efficaci nel combattimento aereo pur pesando appena una quarantina di kg, i caccia di entrambe le aviazioni si sono aggiornati in maniera valida. Del resto dal '77 c'era il missile AIM-9L 'all aspect' (piuttosto teorico) e c'era bisogno di un'arma almeno parzialmente comparabile. Ma i francesi non avevano lasciato correre, e così nel 1983 iniziò lo sviluppo del Magic Mk 2, capace di essere lanciato a 8,6g e a 1.600 kmh (quindi al limite delle capacità dei più moderni caccia) e di acquisire bersagli anch'esso in modalità 'all aspect'. Anche se è apparso per quando gli americani costruivano l'ulteriormente migliorato AIM-9M e i sovietici l'AA-11 o R-73, si tratta di un valido missile aria-aria, che è rimasto sulla breccia fino ad oggi, costando meno del MICA IR.
 
Quanto ai missili a medio raggio, vale la pena dedicare lo spazio al settore a medio raggio, di cui i Francesi sono stati gli unici interpreti con armi del tutto originali (considerando che l'Aspide è sì di tecnologia per lo più nazionale, ma è anche 'ritagliato' sul modello Sparrow, da cui è quasi indistinguibile e di cui usa gli stessi sistemi di lancio e gestione). Prima iniziarono con i missili '''R510''' a guida IR e '''R511''' a guida SARH, poi continuarono nel decennio successivo con l''''R530''', missile entrato in servizio nel '63 e prodotto in 4.400 esemplari. Non era un'arma eccezionale, con una velocità di 2,7 mach, aspetto vagamente simile allo Sparrow ma più tozzo, gittata di 18 km e testata da 30 kg. Come le armi sovietiche ce n'erano due tipi, uno IR e uno radar, ma il Mirage in genere ne portava solo uno sotto la fusoliera, e non senza perdita di prestazioni; in genere quest'arma era del tipo radar, magari abbinata a due Sidewinder o a due Magic.
 
Dal '68 quest'arma era considerata obsoleta (la produzione terminò nel '74 e l'unico abbattimento lo ottenne con la HHA ad 8 km di distanza, in uno degli scontri con gli arabi) era in predicato di essere sostituita con il successivo '''Super R.530''', in realtà un progetto del tutto nuovo, per il Mirage F.1 I primi test avvennero nel '72 con la compatibilità con il radar Cyrano IV del nuovo caccia e il primo lancio nel '73; quelli con i sistemi operativi nel '74, ma non da un Mirage F.1, che non li ebbe fino al '76 per il primo lancio di prova. Nel '77 entrò in produzione (come l'Aspide, ma quest'ultimo impiegò altri 12 anni e passa prima di rendersi compatibile con l'F-104ASA-2 come arma aria-aria) e nel 1980 in servizio, dando così, dopo circa 7 anni, ai nuovi Mirage un'arma che fosse superiore ad un tipo malamente equivalente agli Sparrow E. Ancora negli anni '80 i vecchi R.530 erano in servizio piuttosto frequentemente (almeno i Mirage F.1 potevano portarne due sotto le ali, un carico tutto sommato più credibile). Nato come arma sopratutto anti-bombardiere (la Francia non era in prima linea contro il Patto di Varsavia), ma dal 1979 si cominciò a pensare ad un nuovo missile, con una testata di ricerca migliorata, il Super 530D che seguiva l'F. D sta per Doppler, come il radar RDM (Radar Doppler Multifunction) del nuovo Mirage 2000, succeduto dall'RDI dedicato alla difesa aerea, ma con caratteristiche migliorate. Quest'ultimo divenne operativo nel 1987. Come l'altro, comunque, non ha mai avuto un nome proprio: è semplicemente il 'Super 530'.
 
Il missile Super R.530 ha una struttura simile a quella del Phoenix, con 4 alette di stabilizzazione molto allungate e vicine a quelle di controllo caudali. Il muso è di ceramica, per reggere le altissime temperature dell'attrito causate da un motore molto potente. Nondimeno, nonostante il motore e l'aerodinamica adatta più per le prestazioni velocistiche e di gittata, il raggio d'azione non sembra impressionante. Nella parte posteriore vi sono, attorno al motore, i giroscopi, batteria e attuatori elettrici, un pò come nel missile Exocet, pure non tanto dissimile come layout.
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Uno dei problemi era comunque la manutenzione: ogni 20 ore circa di volo con i Mirage, il missile doveva essere pesantemente revisionato, il che riduceva la sua utilità pratica nelle unità d'impiego. Del resto il Phoenix era anche peggio, specie nel primo modello, l'AIM-54A, che avevano gli Iraniani (almeno 288 su 714 ordinati) e che non usava ancora elettronica allo stato solido, almeno non del tipo a microchip (semmai transistors), per non dire poi delle valvole dei vecchi Sparrow E-4.
 
I missili Super R530 hanno avuto un buon successo (non è chiaro quanto, in termini numerici), ma per il loro successore si è pensato ad una specie di AMRAAM, anzi un piccolo AMRAAM, il MICA (Missile d'Interceptation et de Combat Aerienne), arma rivoluzionaria anche tenendo conto del tipo americano. Pesante appena 110 kg, si poteva permettere di rimpiazzare persino il Magic 2, aveva un INS, aggiornamento con data-link, guida radar attiva (oppure IR passiva) per la fase finale, agilità data da un sistema di orientamento vettoriale dei gas di scarico e corpo in generale simile a quello dell'Aster, che praticamente ne è la versione con alette ingrandite e booster d'accelerazione. Esso era un'arma complicata e la più piccola tra quelle con sistema radar attivo, per cui nel '96 l'Aeronautica dovette ordinare un altro lotto di Super R.530D per compensare i ritardi accumulati. Come per lo Sparrow, i costi di sostituzione integrale degli stock sono alti e così non c'é fretta di rimpiazzarli del tutto, semmai si aggiornano. Solo Taiwan ha ordinato il nuovo missile come arma esclusiva per i suoi caccia, e in quantità, mentre il Rafaele non ha la predisposizione per l'uso di tale ordigno.
 
*Dimensioni: 3,54 m x 263 mm x 90 cm (R.530D: 3,80x 260 x 87,5)
*Peso: 250, poi 270 kg, di cui 30 o forse 33 di testata.
*Prestazioni: 4,5-5 mach, gittata 37-45 km, quota max 23-30 km
 
I missili Super R530 hanno avuto un buon successo (non è chiaro quanto, in termini numerici), ma per il loro successore si è pensato ad una specie di AMRAAM, anzi un piccolo AMRAAM, il Matra (poi MBDA) '''MICA''' (Missile d'Interceptation et de Combat Aerienne), arma rivoluzionaria anche tenendo conto del tipo americano. Pesante appena 110 kg, si poteva permettere di rimpiazzare persino il Magic 2, aveva un INS, aggiornamento con data-link, guida radar attiva (oppure IR passiva) per la fase finale, agilità data da un sistema di orientamento vettoriale dei gas di scarico e corpo in generale simile a quello dell'Aster, che praticamente ne è la versione con alette ingrandite e booster d'accelerazione. Esso era un'arma complicata e la più piccola tra quelle con sistema radar attivo, per cui nel '96 l'Aeronautica dovette ordinare un altro lotto di Super R.530D per compensare i ritardi accumulati. Come per lo Sparrow, i costi di sostituzione integrale degli stock sono alti e così non c'é fretta di rimpiazzarli del tutto, semmai si aggiornano. Solo Taiwan ha ordinato il nuovo missile come arma esclusiva per i suoi caccia, e in quantità, mentre il Rafaele non ha la predisposizione per l'uso di tale ordigno.
 
 
===I missili SAM dei primordi===
La Francia ha una lunga tradizione di missili SAM. Come la Svizzera e la Gran Bretagna, la sua era pionieristica è oramai dimenticata, ma interessante, con missili di vario tipo. Il primo missile SAM francese, agli inizi degli anni '50, venne estrapolato dal primo missile aria-aria, il R.04, che con l'aggiunta di razzi impulsori divenne l'R.042, con prestazioni sufficienti per il ruolo SAM. Esso era solo un programma di sviluppo, senza esito operativo. Il primo missile SAm francese a diventare operativo fu l'R.422, suo derivato, con una capacità operativa del 1958. Esso era però i nritardo, in quanto arrivò il contratto, per allora, del missile HAWK americano. L'R.422 rimase in servizio per pochissimo tempo.
 
Il PARCA, missile d'intercettazione fino a quote di 20 km e gittate di 32 km, era un missile francese della finedegli anni '50, con un unico gruppo divenuto operativo per breve tempo nell'esercito francese.Esso, anche nel peso 1.100 kg, somigliava al Nike Ajax americano, di cui aveva anche il principio di guida su radiocomando. In ALgeria vennero sparati ben 120 missili su speciali poligoni, nonostante la guerra civile in corso, e il missile, che non doveva niente ai precedenti francesi, entrò in servizio, tra il 1958 e il 1962, in un solo gruppo, quando arrivarono gli HAWK, che di fatto 'uccisero' la stirpe dei missili francesi a medio raggio, abbastanza obsoleti, ma con possibilità di sviluppo interessanti.
 
Nel campo navale le cose sono andate diversamente, anzitutto con il sistema MASURCA.
[[File:Rampe-lancement-missile-mas.jpg|300px|left|]]
Il Masurca è un missile superficie aria (SAM) navale, imbarcato su alcune navi francesi come arma a lunga gittata. Esso naque come programma negli anni '50 e venne poi immesso in servizio nei '60, come missile per l'incrociatore Colbert e i 2 cacciatorpediniere classe Suffren. Molto simile allo Standard e al Terrier americani, esso ha 4 alette di guida, 4 ali fisse ad alto allungamento e un booster di accelerazione che viene poi sganciato.
 
Il missile Mazurca SAM è un’arma interamente francese, in termini tecnologici, ma con una struttura nondimeno molto simile a quella del RIM-2 Terrier americano (dall’HT-3 in poi). Esso è un missile a medio raggio, con motore a 2 stadi, il primo di accelerazione e il secondo di sostentamento. Entrambi hanno propellente solido.
 
Il razzo impulsore è capace di imprimere una tale accelerazione che l’arma arriva a mach 3 prima dei 5 secondi che consistono nel tempo di combustione. Poi l’arma segue la rotta determinata a mezzo di navigazione a legge proporzionale, mentre il bersaglio è seguito da uno dei 2 radar di bordo delle navi che l’hanno in dotazione. Assieme ai 2 grossi radar di tiro, esiste una rampa binata con 48 missili nel deposito sottostante, rotante e verticale come dotazione standard.
 
Il missile è stato aggiornato in diversi tempi. Fino al 1975 esisteva in servizio la versione Mazurca Mk 2 Mod 2, con guida radar su fascio, ma poi è subentrata l’Mk 2 Mod. 3 con la guida semiattiva e rotta percorsa con legge proporzionale. A quel punto il missile è diventato un’arma veramente moderna, compiendo un lungo percorso evolutivo dai tempi degli anni ’50 in cui cominciò ad essere sviluppato questo tipo di missile, il primo francese per la difesa aerea navale.
 
I Terrier americani, tuttavia, avevano adottato tale sistema di guida già da circa 15 anni. Il missile francese, nonostante la somiglianza estetica, con ali di controllo ad alto allungamento sulle fiancate e alette di manovra alle estremità è notevolmente più pesante e grande, dando un impegno non indifferente alle navi che lo portano. In pratica ha una massa superiore del 40-50% rispetto all'arma statunitense equivalente, ha prestazioni non superiori, e rispetto ai missili Standard SM-2ER è decisamente inferiore in portata e sistemi di guida. Nondimeno, la sua realizzazione ha rappresentato una notevole affermazione per l'industria missilistica europea.
 
Una caratteristica che lo distingue, oltre che il colore di tipo diverso e più sgargiante, è una sonda di pitot sul muso, assai corta. Ignota invece l'eventuale capacità secondaria antinave, forse presente nei Mod 3.
 
Mazurca Mk 2 Mod 3
*Dimensioni e peso: lunghezza missile 5,38 m, razzo booster 3,32 m, diametro 406 e 570 (booster) mm, apertura alare 77 cm (missile) e 1,5 m (razzo impulsore); peso missile 950 kg, razzo 1.148 kg
*Raggio d'azione 50 km
*Tangenza 20.000 - 30.000 m
*Velocità massima mach 3
 
Il Mazurca è stato anche in seguito aggiornato, durante gli anni ’80, ma questo non ha tolto il fatto che la mole della sua attrezzatura complessiva, con radar simili a quelli USA SPG-55 e rampe simili alle Mk 10 binate, ha comportato che nella Marina francese solo 3 navi, il vecchio incrociatore Colbert e i 2 caccia Suffren, ne fossero armati, mentre il resto delle navi ha dovuto adottare il più piccolo Tartar-Standard americano con rampe Mk 13.
 
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[[File:Crotale_missile_launchers_DSC00866.jpg|300px|right|thumb|I missili Crotale di prima generazione]]
Il Matra Crotale è un’arma di difesa aerea a breve raggio con capacità multiruolo, che è diventato, negli anni ’70 soprattutto, uno dei sistemi meglio conosciuti e più diffusi a livello mondiale nella sua categoria. In seguito esso ha avuto altri aggiornamenti che lo hanno reso migliore e più temibile, con l’impiego di tecnologie totalmente nuove, tanto che lo si potrebbe considerare un sistema d’arma totalmente nuovo.
 
Nato dalla richiesta sudafricana per un missile che sostituisse il Tigercat, con una richiesta fatta già all'inizio degli anni '60, onde possedere un sistema di ingaggio per aerei ad alte prestazioni e su distanze rilevanti, cosa che i lenti Tigercat non potevano certo garantire. Nato come Cactus e noto come tale in Sudafrica, era una di quelle arm che riuscì a passare attraverso le maglie dell'embargo causa Apartheid. La Thomson sviluppò il progetto nel suo insieme, la Engins Matra invece si occupò del missile di per sé. Il Sudafrica ebbe i suoi missili tra il 1971 e il 1973.
 
I mezzi di lancio son gli Hotchkiss-Brandt 4x4, leggermente blindati, con una serie di martinetti che sollevano le ruote dal terreno quando vengono messi in postazione di lancio. Questo riduce la rapidità di azione, ma non è importante, perché il sistema non è dotato di caratteristiche campali. Infatti, il motore è elettrico, caratteristica unica per un blindato, e che non giova all’autonomia operativa e ad altre caratteristiche di mobilità complessiva. La struttura vede gli assali assai distanziati, per cui non c'é una capacità di movimento su terreni accidentati. Non è chiaro perché vennero adottati questi veicoli elettrici. Dei quali esistono 2 tipi diversi: ogni batteria ha 2 o 3 lanciamissili e un veicolo radar di acquisizione. Questo mezzo ha un grande radar di scoperta MIRADOR IV, con portata tipica, verso aerei tattici, di 18 km, e un calcolatore digitale, cosa non trascurabile per le tecnologie degli anni ’60-70, consolles visive e sistemi di collegamento dati. Essa ha potenza di elaborazione sufficiente per seguire 12 bersagli contemporanei.
 
I veicoli di lancio hanno una torretta con 4 tubi di lancio, dotati di una copertura protettiva anche frontale per il missile trasportato all’interno. Tra le 2 coppie di lancio vi è un radar di inseguimento bersaglio. Dopo avere localizzato un bersaglio, e avuta conferma che sia ostile, il veicolo radar passa tramite datalink i dati ad un veicolo-rampa, che è a sua volta dotato di varie apparecchiature, come un elaboratore digitale proprio, radar inseguimento, telecamera per l’inseguimento in caso di forti ECM e altro ancora, tra cui ovviamente anche il sistema datalink, possibile sia via cavo (800 m max.), che via radio (3 km). La prassi è di lanciare 2 missili a breve distanza, per assicurare la massima probabilità di colpirlo, visto che almeno un 5-10% delle armi lanciate malfunziona normalmente e che affrontare 2 ordigni a breve distanza l’uno dall’altro rende più probabile abbattere l’aereo.
 
La guida dell’arma è radiocomandata, con il radar che insegue il bersaglio e il sistema di tiro che insegue sia esso che la posizione dei missili, correggendone la posizione e portandola verso quella dell’aereo ingaggiato.
 
 
Quanto al missile, l' R.440 è un’arma assai snella, piuttosto originale nell'impostazione e dalla sagoma simile a quella di una freccia, elegante anche per la colorazione: rosso chiaro per il corpo missile, nero per le superfici di controllo, metallo per la testata. Le superfici di controllo sono 4 cruciformi a prua, con struttura a doppio delta, mentre per il controllo di stabilità vi sono altrettante alette a poppa, più grandi, con le estremità retrattili per consentire di alloggiare il missile dentro tubi di lancio abbastanza compatti.
 
Il peso è di 85 kg, inclusi i 15 per la testata, con spoletta di prossimità. Il motore, invece, ha struttura monostadio, come i missili aria aria, che permette in pochi secondi lancia l’arma a mach 2,3.
 
La portata effettiva merita una considerazione a parte, che dimostra quanto, nel caso dei missili, essa sia dipendente dalle condizioni anche quando una di queste, la velocità del lanciatore (=0), è prestabilita. Contro un bersaglio in volo a mach 1,2 si possono arrivare 8500 m e una quota di 3000 m, ma contro altri tipi la portata è diversa:
 
-contro bersagli a 200 m.s. (verosimilmente in avvicinamento), 12 km
 
-contro elicotteri o bersagli non manovranti: 13 km
 
-contro bersagli a pelo d’acqua: 6,5 km
 
In ogni caso la gittata minima nominale è di 700 m, anche se la portata minima effettiva è verosimilmente maggiore di 1 km.
 
 
Il missile Crotale è usato anche dalle navi, costituendo la principale difesa ravvicinata nella MN. Il missile è presente con una istallazione ottupla, con un radar di tiro e sistema di inseguimento missile con camera infrarossa al centro della stessa, tra i 2 gruppi di lanciamissili. Nel modello base un operatore controlla il sistema in un locale con una consolle e un elaboratore di bordo.
 
Dopo l’aggancio da parte dei radar della nave di un bersaglio aereo viene passata l’informazione all’apparato radar-ottica della torretta. La guida avviene lanciando il missile verso il bersaglio e correggendone la rotta. A pelo d’acqua viene utilizzata la tecnica differenziale IR, basata sulla misurazione dello scarto angolare tra la posizione del missile e quella del bersaglio. La detonazione come al solito, avviene per spoletta di prossimità, con una mezza dozzina di kg di esplosivo, e un sistema di ritardo a tempo che permette di concentrare le schegge sulla parte più vulnerabile del bersaglio, i fianchi.
[[File:Motte-Picquet-Crotal.jpg|300px|right|]]
Le installazioni sono la ottupla basica 8S, poi le più compatte 8MS e 4MS, con 8 e 4 missili pronti al lancio. La leggerezza dell’istallazione permette a navi di 500 t di portare questi missili, che sono capaci di intercettare bersagli tra i 4 e i 5000 m con buone possibilità di colpire anche missili antinave a volo radente, sebbene non siano noti esperimenti contro gli Exocet. Da notare che la portata antimissile è non molto diversa da quella che ha tipicamente il missile britannico Sea Wolf, ovvero 6,5 km contro bersagli a pelo d’acqua, praticamente la metà di quella massima. Esiste anche una modalità antinave, sia pure secondaria, ma pur sempre utile. Le prestazioni complessive del Crotale, pur essendo piuttosto piccolo (il peso è paragonabile a quello del Magic o del Sidewinder) sono molto buone, con una portata paragonabile a quella del più grosso SA-N-4 Gecko, e non molto distante rispetto a Sea Sparrow e Aspide.
Lo hanno comprato almeno 6 Paesi di 4 continenti, come Cile, Libia, Egitto. Ma il cliente più importante è stata l’Aeronautica Francese, che ha ordinato non meno di 80 unità di fuoco Crotale (20 batterie), per la protezione delle installazioni fisse.
 
La Marina Francese, come anche quella saudita, ha adottato invece il Crotale Navale, con in genere, un'istallazione ottupla per nave, eccezionalmente 2 (Portaerei Foch), e 26 missili. Tra le navi dotate di questo sistema, le fregate Gorge Leguyes, e le Medina saudite.
 
Il missile non è stato impiegato in guerra, almeno ufficialmente. Se vi erano missili di questo tipo a difendere Tripoli e Bengasi (cosa verosimile) essi sono forse entrati in azione nel 1986 contro aerei americani. Tuttavia, risulta che qualche unità sia servita agli iraniani per imbastire una produzione della loro versione nazionale, e tali sistemi sarebbero stati presi agli iracheni durante la guerra. Sta di fatto che esiste un missile chiamato Shshab Thaqeb, collegato al radar Skyguard e con prestazioni leggermente superiori (750 m.sec, 12 km gittata max, 5,5 km quota). E' più probabile, visto che non risultano Crotale esportati agli Irakeni, che i missili campione li abbiano forniti i Cinesi, che invece di sicuro ne hanno ottenuti un certo numero. Infatti ne producono alcuni tipi chiamati HY-7/FM-80 o anche per l'export, FM-90. Uno di questi sistemi è presente sul caccia LUHAI, sia pure in attesa di sostituirlo con qualcosa di più prestante.
 
Le possibilità del Crotale come missile e anche sistema elettronico erano frustrate dalla loro piattaforma di lancio, sostanzialmente limitata. Ma l’arma di per sé era la migliore della categoria, e batteva in portata sistemi come i più leggeri Rapier inglesi e Roland franco-tedeschi. Così ad un certo punto venne approntato un sistema di lancio migliorato, anche stavolta per via di una commessa estera, quella passata dall’Arabia Saudita, che aveva il modello base ma non ne era soddisfatta. Questo era il sistema Shanine-SICA. Ne venne completato un prototipo nel 1979 e la produzione ha riguardato 36 mezzi di lancio. Questi erano basati sul carro AMX-30 e su di una rampa sestupla. Il mezzo di ricerca aerea ha un radar con 18 km di portata e la capacità di controllare fino a 40 bersagli, inseguirne 18 e attivare 4 unità di lancio. I mezzi di lancio hanno radar e telecamera (per ovviare alle ECM), come nel Crotale, ma possiedono 6 missili in una grossa torretta di lancio con due colonne di tre armi. Il radar di tiro ha 3 canali così da controllare sia il bersaglio che due missili intercettori. I collegamenti tra i veicoli adesso sono solo in via microonde, per enfatizzare la mobilità l'opzione cavo (se non altro resistente alle ECM) è stata scartata. I missili di per sé sono più grandi dei Crotale standard, con 100 kg per dimensioni di 3,15 x 15,6 cm x 59 cm, con motore a doppio stadio della SNPE capace di funzionare per un tempo l'80% maggiore rispetto al Crotale. La gittata è di 10-13 km, la quota arriva a 6.000 m, ma la velocità non appare superiore (mach 2). In ogni caso, tra questi sistemi e i 53 AMX-30VDA da 30 mm, i Francesi realizzarono per i Sauditi un'accoppiata di mezzi efficaci e compatibili con la loro flotta di carri AMX-30S.
 
Si provò anche a proporre il sistema negli USA con uno scafo M1 Abrams, 2 cannoni M242 da 25 mm e sei missili, più radar TSR 2630 e sistemi optronici vari. Con i futuri VT-1 compatti e iperveloci si sarebbe potuto arrivare a ben 12 missili pronti al lancio. Ma il semovente 'Liberty' venne sconfitto nella sua versione base dall'ADATS. Esso mise infatti a segno solo 6 missili su 10 ingaggi contro gli 8 del sistema svizzero. Di poca consolazione fu che i sistemi Roland e Rapier ottennero anche meno del Liberty. Un'altra 'consolazione' fu che il costosissimo programma per un nuovo sistema missilistico mobile dell'Esercito USA (con previsione per oltre 500 sistemi) venne poi abbandonato, lasciando anche l'ADATS 'sovrano dell'aria'. Il Chaparral venne poi ritirato negli anni '90 senza un vero successore, a parte alcune variazioni su mezzi come gli Hummer e M2 armati di Stinger. Una soluzione a basso costo dopo vari programmi costati miliardi e finiti nel nulla.
 
Ma per la tecnologia del missile Crotale si era nondimeno aperta una nuova strada: la partecipazione al programma americano fece da sprone per un notevole salto in avanti, non a caso chiamato 'Nouvelle Generatiòn'(NG).
[[File:Crotale_NG_NTW_7_8_93.jpg|330px|right|]]
Durante gli anni ’80 i missili iperveloci cominciarono a diventare realtà: per missile iperveloce si intende in genere un’arma da mach 3 ed oltre, lanciata da terra. IL primo tipo fu l’ADATS anticarro-antiaereo. Un’altra arma era invece in fase di sviluppo dalla LTV americana, che venne ad un certo punto comprata dalla Thomson. Il nuovo Crotale NG, come anche il Roland 5, avrebbero avuto un missile unificato, capace di superare mach 3,5 e quindi consentire ai sistemi antiaerei una capacità molto migliorata di intercettazione, rendendo assai marginale l’importanza della velocità del bersaglio (almeno se aereo).
 
Questo non arrivò in tempo per vedere la vittoria nel concorso americano, che avrebbe potuto, potenzialmente, dare vita al più potente sistema da difesa aera tattico mai prodotto, e così l'ADATS grazie alle sue innovazioni e alla versatilità vinse, ma il concorso naufragò ben presto per carenza di fondi (e di obiettivi aerei, con la fine della Guerra Fredda e la supremazia dei cieli saldamente in mano americana).
 
Il Crotale NG, con il suo missile VT-1, ha delle prestazioni di tutto rispetto. Impiegato soprattutto dal Crotale Navale, si riconosce dai tubi di lancio cilindrici e sottili perché le alette sono totalmente ripiegabili.
Il sistema di controllo del missile ha apparati di tiro radar e infrarossi, ed è impiegato da torrette ottuple, come quelle sistemate sulle Lafayette francesi. La torretta navale è chiamata CN-2.
 
La caratteristica più meritoria non è tanto la gittata, ma la velocità: questo missile è capace di raggiungere 8 km di distanza in 10 secondi, (prima erano necessari almeno 15-20s.) e di manovrare con accelerazioni laterali di 35g, per poi recapitare sul bersaglio la sua testata da 15 kg.
 
La velocità di intervento e la manovrabilità sono quindi molto superiori rispetto ai tipi di missile Roland e Crotale/Shanine, e in attesa dell’ASTER 15 si tratta di un aggiornamento molto efficiente dei sistemi Roland/Crotale basici, con possibilità di successo, contro bersagli ad alte prestazioni, molto superiori rispetto al tipo precedente.
 
Il nuovo missile ha equipaggiato le 5 Lafayette francesi, ha ottenuto successi anche con istallazioni terrestri come quelle basata su veicoli XA-181, senza tuttavia equivalere appieno il successo del Crotale di prima generazione. Oramai il tempo in cui si pensava a sistemi di difesa aerea a corto raggio è passato: adesso, in pratica, non esiste quasi più l'esigenza di sistemi che non siano o portatili, oppure a lungo raggio e possibilmente ATBM. In tal senso i sistemi a corto raggio ma pur sempre costosi come questo hanno senso ancora solo nel settore navale, piuttosto che in quello terrestre, anche perché le Forze aeree NATO sono oramai in grado di assicurare la superiorità aerea senza problemi. La radiazione di HAWK e Chaparall dall'US Army, ritenendo solo Stinger e Patriot è illuminante in tal senso. Questo senza nulla togliere alla tecnologia e all'efficienza di questi sistemi a corto raggio, che peraltro, storicamente, non hanno mai avuto molto successo in termini di aerei nemici abbattuti.
 
*Dimensioni e peso: lunghezza missile 2,93 m, diametro 150 mm, apertura alare 54 cm; peso missile 85 kg
*Raggio d'azione 12 km
*Tangenza 4-5.000 m
*Velocità massima mach 2,3
 
 
===Aster===
Questo missile è un'arma molto interessante e con una storia molto lunga e tutt'altro che compiuta visto che sta entrando in servizio solo adesso, dopo circa 30 anni di sviluppo.
 
Attualmente l'arma è un prodotto sviluppato pariteticamente da Italia e Francia, e parte della enorme offerta missilistica del gruppo MBDA. Ma originariamente nacque in maniera molto diversa. Anzitutto per sostituire, sul lungo periodo, i sistemi americani che dominavano in Occidente e che erano i migliori anche in termini tecnologici. Il più conosciuto è l'HAWK, un'arma micidiale che entrò in servizio nel 1960 facendosi subito notare per la sua affidabilità ed efficienza, ben maggiori dei soliti standard dei missili presenti all'epoca. Aggiornato progressivamente con l'Improved HAWK prima, e con aggiornamenti chiamati PIP (Product Improvement Programme) erano presenti, all'inizio degli anni '90, con un gran numero di armi e di batterie di lancio. Di questi missili, seppure dal costo superiore a quello del Sea Cat britannico, di circa 25 volte, ne vennero prodotti ben 40.000 già a metà anni '80, ma la produzione continuava. Nel 1991 c'erano ben 104 batterie negli USA (incluse quelle dei Marines), e 126 in Europa,tutte tranne due della NATO: erano 6 in Belgio, 10 in Danimarca, 12 in Francia, ben 39 in Germania, 10 in Grecia, 22 in Italia, 9 in Norvegia, 13 in Olanda, 1 in Portogallo, 2 in Spagna e 2 in Svezia. Queste batterie erano quindi una difesa costante nei territori dei Paesi NATO, specialmente per le quote medie e basse. Esse avevano in genere due sezioni di tiro su un radar AN/MPQ-46 di illuminazione, e 3 lanciatori trinati l'una. Quindi ogni batteria era costituita da 18 missili su sei lanciatori, missili ad alte probabilità di distruzione e con un lungo raggio (oltre 40 km nelle condizioni più favorevoli). Altre 100 batterie erano presenti in Medio Oriente e 86 in Asia. Alcune erano in servizio in Kuwait (assieme, ma lo si è saputo solo dopo anni, ad alcune di Aspide) e la loro cattura è stata un motivo di preoccupazione per la Coalizione. Attualmente erano in servizio i missili PIP I e II, ma era in corso anche la Phase III (PIP III) e in seguito (1998) si prevedeva da parte della Raytheon il Phase IV. Esisteva anche il PIP V che di lì a qualche anno avrebbe aggiunto capacità ATBM. In realtà il missile era già stato provato, dopo apposite modifiche, contro missili Lance a corto raggio. I Marines, non avendo i Patriot, volevano gli HAWK con capacità antimissile balistico per coprire le loro 'teste di ponte'. Per giunta vi era una grande organizzazione logistica dietro l'HAWK: la NHPLO, NATO HAWK Production and Logistic Organization, con la partecipazione di parecchi paesi NATO quali Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Germania, Grecia, Norvegia, Olanda e USA. Questo consentiva di aggiornare facilmente i sistemi.
 
Poi c'erano i missili da difesa aerea sulle navi: lo Standard SM-1 sopratutto, ma in generale la famiglia Tartar-Terrier, SM-1 e 2; essi erano disponibili in ben 169 sistemi (uno o due per nave), più 60 in consegna; di questi sistemi c'erano o ci sarebbero stati ben 151 esemplari per l'USN e altri 34 formavano la difesa aerea d'area dei Paesi NATO, inclusi tutti quelli importanti con l'eccezione parziale della Francia (Masurca) e totale della Gran Bretagna (Sea Dart).
 
== Note ==