Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-8: differenze tra le versioni

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I cannoni sovietici hanno potuto godere di una esasperazione nella cadenza di tiro, con una massa ridotta al contempo e un ingombro contenuto. Non hanno mai avuto un tipo 'revolver', e nessun tipo ad alimentazione esterna, come i cannoni 'a motore' (chain gun) americani, che in cambio di una affidabilità di funzionamento data da una fonte esterna, sono però più pesanti, ingombranti, costosi e con minore cadenza di tiro. C'é mancato poco che il GSh-301 non sia diventatodiventasse il cannone del JSF, facendo risparmiare preziosi kgchili, specie per il caccia nella versione VSTOL.
 
 
 
 
===Il cannone da 130 mm nella Marina Russa Po, Enrico: ''Il cannone da 130 mm nella Marina Russa'', RID lu 2006===
 
Ecco una breve storia dell'equivalente russo, sovietico e poi ancora russo dei cannoni di medio calibro americani, quelli da 5 pollici. I cannoni sovietici in genere sono di calibro maggiore rispetto a quelli occidentali e qui non si fa eccezione. I pezzi da 130 mm iniziarono a concretizzarsi nel Mod .1913 da 130/55, per le corazzate dell'epoca, nonché incrociatori e difese costiere. Ne vennero prodotti 147 più 100 dalla Vickers britannica, che era l'autrice del progetto. Nel '29 iniziò la progettazione del B-13 Mod. 36, in produzione dal '35 e poi usato su molte navi: il veloce (39 nodi ) supercaccia 'Taskhent' prodotto a Livorno, i conduttori 'Leningrad' (6 esemplari singoli), i 28 'Gordy' del 1938-43, i 19 'Silny' del 1940-43, i monitori SB-70 'Shilka', e ancora navi ausiliari e treni armati. La torre binata era stata introdotta nel 1940 come B-2, nelle versioni LM da 49 t, LMT da 90,9 t, B-28 da 83,7 t; esser rimpiazzarono i cannoni singoli sul Tashkent, ma non vennero mai completati i 4 conduttori 'Kiev'; piuttosto i caccia 'Ognevoy', 12 costruiti nel 1943-47 li ebbero. Sopratutto, il primo grande programma di cacciatorpediniere postbellico vide ben 70 'Skory' prodotti, ciascuno con 2 torri binate. Essi erano noti originariamente come 'Project 30 bis' ed entrarono in servizio dal 1949. Il numero di questi cannoni era enorme: 378 nel '41, 1.199 prodotti entro il 1954. Non si trattava di un'arma a doppio ruolo, con alzo di appena 45°; anche la velocità di alzo e brandeggio erano di appena 5° al secondo per il tipo singolo B-13, aumentati ad un decente 10° sec per il binato B-2, seppure più pesante.
 
Erano in compenso cannoni potenti e se non altro potevano fare del tiro di sbarramento, magari senza molto affidamento contro bersagli veloci. La versione doppio ruolo della B-2, la B-2U, aveva cannoni nuovamente da 55 calibri anziché 50, e sopratutto velocità di brandeggio e alzo di 20 e 12° sec. La cadenza di tiro era di 13 c.min, ed era da installare su corazzate ammodernate, caccia conduttori Progetto 47, incrociatori leggeri MK, ecc. Ma con la guerra dovette essere abbandonato. Almeno per il momento. Nel 1948, anche grazie alle tecnologie cedute dai Tedeschi prima dello scoppio della guerra per i sistemi di stabilizzazione e per la configurazione generale della torre, venne ripreso il concetto con il tipo SM-2 Mod 57, da 130/58 mm. Essa pesava 57,33 t con caricamento assistito con motore elettrico, per ottenere 15 c.min oppure sopra i 30°, 11-12. Aveva alzo tra -7,4 e 81,5° brandeggio di 18° sec e alzo 17,4. Stabilizzazione triassiale e sistema di puntamento ottico erano la sua caratteristica; quest'ultimo consentiva di ingaggiare aerei fino a 1.000 kmh circa e con una portata utile di 22 km. C'era sempre sulla torre anche un radar di tiro apposito, con capacità di telemetria di 15 km. Nonostante che in Occidente si pensasse che questa torre fosse la stessa da 100 mm degli Sverdlov, era così in realtà ben più pesante. Il sistema di controllo tiro era uno tipo chiamato SFERA 56, portata 24 km e quota di 15 contro bersagli volanti a 1.100 kmh. Questi cannoni ebbero due installazioni ben più voluminose dei precedenti B-32, per ciascuno dei caccia Kotlin (27) e l'unico Progetto 41; inoltre i Cinesi la copiarono per i loro 17 caccia 'Luda'. Il cannone da 130 mm di nuovo tipo è chindi un armamento piuttosto diffuso, cone peso di 4,99 t, lunghezza di 7,49 m di cui 7,05 per la canna e 28 rigature che corrono per una lunghezza di 5,927 m. La camera di scoppio è di 19,6 dm3. La gittata è brillante: con la munizione semi-AP PB-42 da 33,4 kg, arriva a 27.760m ; con la ZS-42 antiaerei a 23.775 m. Ma questo cannone divenne ben più famoso e temibile come arma terrestre: era infatti il padre diretto dell'arma da 130 mm nota come M-46, un formidabile cannone campale a lungo raggio.
 
Dopo questi cacciatorpediniere i Sovietici rimasero meno interessati ai cannoni di medio calibro. I Kildin (Pr 56M), Kanin (Pr 57), Kashin (Pr 61) avevano solo torri binate da 57 o da 76 mm, anche perché il sistema SA-N-1 era a doppio ruolo, anche antinave. La marina sovietica tese a ridurre l'interesse per i cannoni, ma del resto anche l'USN aveva ridotto al minimo indispensabile le artiglierie sui 'Leahy', per fare un esempio. La situazione cambiò successivamente, e nel '67 si decise di costruire un nuovo cannone DP. A dire il vero i pezzi da 100 mm erano già piuttosto soddisfacenti in tal senso, ma si volle di più, persino armi adatte al tiro antimissile. Così nacque una generazione nuova: cannoni da 76 mm super-rapidi, pezzi da 100 e da 130 mm, questi ultimi erano gli unici ad essere binati nonostante il peso elevato che il loro calibro comportava. Questo era dovuto proprio al fatto che non c'era modo di ottenere i 60 c.min necessari per farne delle valide armi antimissili, così si decise di assemblarne un paio in un unico affusto, visto con maggiore interesse rispetto a due installazioni singole. Così l'Arsenale di S. Pietroburgo, che aveva approntato un nuovo cannone da 130/54 mm e la torre singola A-217, vide quest'ultima mollata in favore di una coppia di armi in una nuova torre. Venne fuori il complesso noto come designazione industriale ZIF-94 e in servizio come AK-130. Esso ha avuto il sistema di direzione tiro MR-184 dell'Ametyst DB e ha visto, nonostante l'evoluzione delle tecnologie (CIWS, SAM, ECM) ancora un layout del tutto simile a quello dei vecchi caccia. Ma l'arma è più pesante e quindi i Sovrenemny hanno un dislocamento maggiore, per ospitare ben 2 torri binate, una a prua e l'altra a poppa. 21 navi realizzate e attualmente le unità Pr 956 sono in servizio anche nella Marina Cinese. Impieghi minori sono arrivati anche per i 4 'Slava' (Pr.1164), con una torre l'uno, i due 'Kirov-Kalinin' (1 torre), il caccia Udaloy II (Pr.1155.1) rimasto esemplare unico.
 
 
Per ottenere capacità di tiro antimissile, per quello che è il cannone di maggiore calibro a possenderne, è stato necessario usare dei meccanismi molto 'estremi' come apparati di controllo del tiro, meccanica, riduzione rinculo, precisione ecc. I due cannoni sono a raffreddamento ad acqua, come si vede dal tubo esterno che gli corre nella canna. Sono sistemati in una rotonda torretta, dall'aspetto ancora aggressivo grazie anche a delle vistose scale per raggiungerne la sommità; la culla unica li vede distanziati di 86 cm. I cannoni, circondati da un manicotto con il liquido di raffreddamento al loro interno, hanno un funzionamento altamente automatizzato e una giostrina di alimentazione per ciascuno. A bordo della torretta c'é un operatore, che è a destra della stessa e gestice il sistema ottico diurno-notturno della stessa, chiamato Kondensor. Essendo una torre pesante ben 98 t, la sua velocità di alzo e di brandeggio non è eccezionale, essendo di 25° in entrambi i casi (l'OTO da 127 ha 30 e 40° rispettivamente); L'alzo è di-12/+80 (-15/+83), la cadenza di tiro è di 43 cp per canna (40-45). Dato che il calibro è maggiore, ma di poco, e che la lunghezza della canna in calibri è uguale, le prestazioni nell'insieme sono appena superiori rispetto ai 127/54 mm. La convinzione che si trattasse di armi da 70 calibri infatti si è rivelata infondata. V.iniziale di 850 m.sec, per una quota di 17 km e gittata di 24. Munizioni del tipo A-3-UZS-44 anti-superficie, 52,8 kg totali di cui 33,4 di proiettile e 3,56 di HE, per una lunghezza totale di 1.369 mm; A3-UZS-44R antierea, stesso peso ma lunghezza di 7 mm inferiore e spoletta radar AR-32, raggio antimissile 8 m, antivelivolo 15 m; A-3-UF-44 antinave, perforazione 80 mm a 45°, non noto a che distanza. In tutto i colpi pronti sono ben 180, contro i 66 del Compatto italiano, l'arma più simile in Occidente a questo formidabile complesso automatico sovietico. A livello di nave, esiste un sistema radar MR-184 'Kite Screech'. Si tratta di un complesso decisamente grosso per gli standard occidentali, ma se non altro funziona in banda I/K, tra 10 e 40 GHz, con portata max di 75 km, precisione di 5 metri e 0,5 millirad, peso di ben 8 t. Ha anche una telecamera (ma forse solo diurna), telemetro laser aggiuntivo ed ECCM. La potenza di emissione è di 300 kW in banda I, e 25 in banda K. Certo che è un'antenna grande, al punto che ha un solo esemplare sui caccia, lasciando così il cannone di poppa senza sistema radar di tiro dedicato, a meno di non poter essere diretto contro bersagli comunque visibili dal radar di prua e compresi nell'arco di ingaggio del cannone. Per far funzionare il sistema MR-184 sono necessari ben 4 operatori. Esiste anche un sistema da difesa costiera per sfruttare il possente cannone da 130 mm, l'A-222 Bereg su scafo di autocarro MAZ-543, con freno di bocca ed estrattore di fumi.
 
 
Il cannone da 130 mm AK-130 pesa, con tanto di munizioni, ben 109 t. Non c'é da stupirsi quindi che il successo sia stato in pratica limitato. L'idea primigenia di un sistema singolo però non era peregrina e così una nuova torretta, la A-192M con canna singola, guscio stealth, peso di appena 25 t a vuoto o 27 con 40 colpi, è un degno rivale dei cannoni da 127 americani ed italiani, anche se ancora non ha la canna allungata di questi tipi ammodernati. Esso è un sistema molto più automatizzato e moderno, sopratutto è molto più leggero e non compromette più di tanto la nave per peso e consumo di elettricità. Non ha più controllo locale, ha una cadenza di tiro ridotta a 30 c.min per essere più leggero, grossomodo come il LW OTO ma ben più dell'Mk 45. In ogni caso, il pezzo da 130/54 è dotato di una minore gittata rispetto al predecessore, rendendo quindi ottimistica la previsione NATO di 28 km. La minore lunghezza della canna è stata necessaria per ridurre i problemi per sparare ad alta cadenza di tiro. Ora però le tendenze moderne sono di ottenere per i cannoni di calibro elevato solo capacità, o in larga misura capacità limitate, al settore anti-superficie, meglio se con una lunga gittata con tanto di proiettili di tipo speciale. Ma ai tempi dei Sovietici, la minaccia di attacchi aerei era molto sentita data la pericolosità della NATO e se i Sovrenemny volevano approssimarsi abbastanza per lanciare i loro veloci SS-N- 22 avrebbero avuto il loro bel daffare: anche i cannoni da 130 dovevano dare una mano e restano nella loro configurazione binata un sistema d'artiglieria possente, forse l'ultimo tipo 'classico' come concezione, anche se non certo come tecnologie. Il controllo locale era superabile naturamente dal tiro centralizzato, ma se l'operatore di bordo era un problema per la prontezza operativa, dall'altro lato era anche possibile, in caso di problemi, sparare in controllo locale, cosa che i cannoni moderni occidentali non fanno, eccetto che in certi CIWS interamente autocontenuti, come il Phalanx.
 
==Artiglieria campale<ref>Cappellano, Filippo:''L'artiglieria sovietica'', P&D Febbraio 1992, pag. 70-79</ref>==