Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Armi: differenze tra le versioni

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*Peso: 770 kg e testata da 210 kg semi-AP
*Dimensioni: lunghezza 4,46 m, diametro 0,4 m
*Prestazioni: vel. max attorno a 310 m.sec, crociera circa 300 m.sec (0,9 mach o 1.100 kmh), gittata 180 km circa|tang=
 
 
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Tecnicamente, il missile si presentava come un'arma di grosse dimensioni, non tanto per la lunghezza, ma per la larghezza dovuta ad una fusoliera larga 40 cm e dotata di due impulsori a razzo laterali ROXEL laterali e un turbogetto TR-281 ARBIZON III, 400 kg/s che offre una spinta circa il 50% maggiore che nel caso del similare Harpoon. La testata, 210 kg è appena davanti alla sezione motore che comprende un totale di 90 litri, sufficienti per almeno 10 minuti di autonomia. La testa di ricerca è ancora avanti e comprende un radar di ricerca autonomo, ospitato dietro un muso in materiale dielettrico. In definitiva, lo schema della fusoliera, realizzata in lega leggera di alluminio verte quindi, da prua a poppa, nelle sezioni: guida, elettronica, testata, carburante, motore. Le superfici di controllo sono quattro grosse ali stabilizzatrici al centro fusoliera e quattro alette mobili alla sua estremità posteriore.
[[Immagine:Teseo launcher.jpg|thumb|left|250px|contenitore- lanciatore delper missilei Teseo/OTOMATmissili dellaad fregataalette missilisticaripiegabili, Sciroccocon (Fla 573)sezione ovale]]
La sequenza di lancio e funzionamento è eseguita nel seguente modo: il contenitore lanciatore in vetroresina, di forma caratteristica e piuttosto grande e squadrata, pesante circa 1.700 kg. Aperta la sezione frontale, viene lanciato il missile, che non richiede alla nave di cambiare rotta: è infatti capace di cambiare rotta esso stesso per un massimo di almeno 200 gradi. Lasciata la nave sotto la spinta dei due ROXEL, capaci di 6 t per circa 5 secondi, il missile accelera a circa 1.000-1.100 km/h con il turbogetto, mentre un radar altimetro controlla la quota da 200, poi, a 20 metri (non è chiaro quando la transizione ha luogo). Giunto a circa metà gittata, sempre che sia previsto, viene aggiornato da un elicottero con il data-link, dopodiché arriva sull'obiettivo, aziona il radar e colpisce a volo radente, con una testata che contiene 65 kg di ECTOTAL e un involucro semiperforante, che grazie alla velocità di circa 1100 km/h raggiungibile con il missile progressivamente alleggerito dal carico di carburante, sfonda fino a 90 mm di acciaio, e poi tende a deviare l'esplosione verso il basso, colpendo quindi la nave anche sotto la linea di galleggiamento, rendendo ulteriormente pericoloso questo missile perché non si limita a mettere fuori uso la nave, ma con il carburante in eccesso spesso la incendia e comunque tende a danneggiarne anche la carena. La testata può causare uno squarcio anche di 6 metri di larghezza.
 
La guida a mezza corsa è un plus del missile, con la possibilità di attaccare bersagli navali oltre l'orizzonte. In genere la gittata massima per missili capaci di eseguire lanci sull'orizzonte è di circa 40 km, come nel caso dell'MM.40 Exocet. La gittata con lanci oltre l'orizzonte che si può sviluppare praticamente arriva sui 100 km con i missili Harpoon, ma per distanze superiori vi è la necessità o di costosi missili supersonici, oppure di missili con un sistema di aggiornamento-datalink. L'operazione di correzione di mezza corsa è però delicata. L'elicottero AB212AB-212 dei tipi dotati di apposito datalink TG-2 deve scoprire la nave e aspettare poi il missile, che deve passargli sotto per ricevere i segnali. Questo ovviamente, con distanze pratiche di scoperta dell'ordine dei 40-50 km se l'elicottero vola a bassa quota, può essere molto pericoloso se il nemico ha velivoli da intercettazione, anche altri elicotteri poiché un Lynx o un Dauphin è assai più veloce e maneggevole di un AB-212ASW e lo spostamento dell'elicottero anche solo di alcune centinaia di metri può portare al mancato aggancio. Inoltre può essere ingaggiato un solo bersaglio per volta, anche se con più missili.
[[Immagine:DN-ST-84-03922.jpg|thumb|right|250px|Missile OTOMAT lanciato da una corvetta libica [[Corvette Fincantieri|Al Assad]]terra]]
Un sistema di questo tipo, il TESEO, è installato sulle navi italiane. Per le navi Saudite vi è invece l'ERATO. Qui è la nave che riceve i dati e li ritrasmette ai missili, cosicché il ''rendez-vous'' con l'elicottero non è più necessario. Ma i missili devono sollevarsi fino a 900 m di quota per ricevere i dati, compromettendo teoricamente la furtività della manovra d'attacco. Tuttavia gli elicotteri che restano in vicinanza di una nave per minuti non sono meno evidente e la traccia radar di un missile è tale che difficilmente da oltre 50 km può essere avvistato. Il sistema ERATO può controllare fino a 16 missili su 10 bersagli, il che consente di controllare simultaneamente tutti i missili di due navi attaccando navi di una intera formazione.
 
Il turbogetto francese è la chiave di questo missile, in termini di forza: consente la realizzazione di una gittata molto maggiore di quanto possibile altrimenti, con un motore a razzo di analoga massa, anche se costa di più ed è più complesso.
 
L'OTOMAT non è stato sviluppato con lanci da sottomarini e aerei, ma per navi e batterie costiere.
 
Gli sviluppi sono stati nondimeno parecchi: le alette ripiegabili hanno consentito di raddoppiare il numero di missili da uno a due per ciascuna rampa, lasciando il limite soprattutto nei pesi in alto per le navi. Così se il Vittorio Veneto (550) aveva 4 missili, il Garibaldi ne ha 8, e anche le Maestrale possono imbarcare le stesse armi delle Lupo, cosa talvolta fatta parzialmente con due lanciatori singoli e due binati sovrapposti, dalla caratteristica forma ovale. Infatti i missili OTOMAT anche con alette ripiegabili hanno ancora i razzi laterali, quindi non possono essere ospitati in tubi di lancio perfetti come nel caso degli Harpoon, che hanno un unico booster posteriore, che negli OTOMAT non potrebbe essere usato se non allungando parecchio la struttura complessiva dell'arma.
[[Immagine:Misil Otomat MKII.jpg|thumb|left|250px|MissileEcco Otomatun MKIIOTOMAT Mk 2 peruviano, che nella vista 3/4 posteriore mostra praticamente tutti gli elementi salienti della Marinasua Peruvianafisionomia]]
Altre modifiche sono state studiate durante gli anni '80: l'OTOMACH venne pensato come missile supersonico, ma venne abbandonato perché costoso e perché la migliore misura era quella di rendere l'arma maggiormente tecnologia stealth. L'ULISSE venne pensato come aggiornamento in tale senso e suscitò l'interesse della US Navy che però finì per comprare le ultime versioni dell'Harpoon. L'ULISSE era aggiornato nella componente elettronica, costruito con tecnologia stealth e con un ottimo sensore IR realmente provato su missili normali, che consentiva il riconoscimento di bersagli anche costieri, ma il ritiro della US Navy portò alla fine del programma.
 
In termini di guida, i missili italiani hanno una traiettoria d'attacco radente con la testata prodotta dalla SMA di Firenze, mentre i missili francesi hanno una traiettoria d'attacco con picchiata finale da 175 [[metro (unità di misura)|metri]]m di quota, per confondere le difese aeree. Per quanto causa di problemi, sia per la riflessione dalla superficie del mare che per complesse manovre sui tre assi, questo sistema consente di ingannare abbastanza agevolmente le difese aeree, e un sistema simile venne inizialmente applicato anche agli Harpoon, che però hanno poi utilizzato una traiettoria interamente a volo radente, che consente maggiore semplicità e la possibilità teorica di riattaccare in caso le ECM ingannassero il missile ed in effetti vi sono dei pro e contro in tale applicazione. In quanto al sistema motore, l'Exocet Block 3 ha cambiato il motore a razzo con lo stesso apparato dell'OTOMAT ed è singolare che proprio questo componente, che fornisce le prestazioni di gittata richieste, sia di produzione francese ma non sia stato usato dalla Marine Nationale per tutti questi anni. Il totale di missili OTOMAT costruiti a partire dal 1975 è di circa 1.000 esemplari. La loro carriera ha visto lanci in esercitazione oltre i 120 km e l'uso contro le difese aeree della US Navy, superate dalla maggior parte dei missili di un piccolo lotto comprato per valutazione, e dotati di una particolare manovra d'attacco finale che sembra simile all'attacco in picchiata delle armi francesi.
 
L'OTOMAT non è stato usato mai in combattimenti reali ma è stato esportato in diverse nazioni, anche a rischio come la Libia e l'Iraq.
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Il 31 ottobre 2006 è riuscito un test di lancio del nuovo ''Teseo Mk2/A'' ('''OTOMAT Mk2 Block IV'''), ultima evoluzione del programma, avvenuto presso il Poligono Sperimentale e di Addestramento Interforze di Quirra, con un volo di 300 secondi per una distanza di circa 80 km. Il loro impiego è previsto nelle nuove fregate italiane Classe FREMM ed è stato ordinato in 38 esemplari dalla Marina Militare per il 2008.
 
===Milas ===