Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-2: differenze tra le versioni

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===Il Rafaele<ref>Sgarlato, Nico: ''Dassault Rafaele'' Aerei Feb 2004 p.27-34</ref><ref>Sgarlato, Nico: Monografia su Aerei Ott 2008</ref>===
[[File:Rafale Theodore Roosevelt03.jpg|350px|left|thumb|I Rafaele sulla Roosvelt]]
Il '''[[w:Dassault Rafale|Dassault Rafale ]]''' è il caccia multiruolo francese di 5° generazione. È caratterizzato da un'ala a delta e da alette Canard, una coppia di turbofan SNECMA M-88-2 montati nella sezione di coda ed un'ampia deriva verticale.
 
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Ma come e perché nacque il Rafaele? Tutto cominciò dal concetto ACE, Avion de Combat Européen. Bisogna davvero risalire molto indietro nel tempo, a metà degli anni '70 prima della nascita del Mirage 2000 e del Mirage G.8A o ACF (Avion de Combat de Futur) con ali a geometria variabile, secondo una specifica che era stata emessa nel '72 per questo nuovo apparecchio da usarsi in due configurazioni: da caccia e superiorità aerea, e da interdizione. Ricorda qualcosa? La Francia era in origine interessata ad un progetto comune con la Gran Bretagna, progetto da cui doveva saltare fuori un velivolo di classe superiore al comune Jaguar. Ma poi la cosa andò a finire male, il programma ACE terminò bruscamente e la Gran Bretagna si unì ad altre nazioni, facendo nascere il PA-200 Tornado. Il G.8 ne era l'omologo francese e come tale, si trattava di un velivolo a geometria variabile, e il lavoro venne portato avanti davvero in fretta, se già il 13 gennaio 1974 vennero annunciati in costruzione i Mirage F-8, da comprare in 200 esemplari come degni competitori dei supercaccia dell'epoca, come gli F-15 e i Tornado. Il G.8A ne era la semplificazione con ala fissa a 55 gradi, presentato come simulacro a Parigi nel giugno del '73. Erano previste le consegne dal 1978. Poi nel '75 si ridusse il numero a 100 e altri 100 aerei sarebbero stati semplicemente i Mirage F.1 rimotorizzati con l'M-53, il turbofan destinato al Mirage 2000 e molto più potente dell'Atar 9-K50. Era questo il contendente del concorso del secolo, vinto dall'F-16. Potenziarlo con un motore più potente era un'ottima idea e così l'aereo venne presentato anche al concorso per un caccia NATO, piazzandosi secondo dietro l'F-16, macchina ancora più prestante e di nuova generazione, anche se più costoso. Le prospettive del Mirage F.1 così modernizzato caddero miseramente perché in seguito venne abbandonato onde non causare problemi di concorrenza al Mirage 2000, dotato dello stesso motore ma più costoso (del resto fu per un motivo simile che venne interrotta la produzione del Phantom e la sua evoluzione, per non intralciare l'F-15 e anche l'F-18). Peccato che non sia stato portato avanti, in ogni caso un F.1 con un tale motore, del 25% almeno più potente e di migliori caratteristiche generali, era senz'altro un passo avanti notevole. Solo anni dopo i sudafricani testarono, pare senza esito, un Mirage F.1 con un RD-33 russo da 8 t di spinta, e anche con una potenza minore riscontrarono una molto superiore validità tra accelerazione, raggio d'azione, carico utile etc. etc.
[[File:Dassault_Mirage_G8.jpg|350px|left|thumb|I Mirage G8]]
 
Ma il problema era davvero la troppa abbondanza, quasi come nei tardi anni '30, di progetti e idee. C'erano ancora molti Mirage III non tanto vecchi in giro, c'erano i nuovi F.1 appena introdotti in servizio, c'era in sviluppo il Mirage 2000 (più gli A.Jet, i Jaguar, il grande Mirage 4000 ecc, abbastanza da mettere in crisi l'industria aeronautica americana). Il caccia ACF costava 2,5 volte l'F.1 e alla fine, nonostante la sua velocità di 1.500 kmh a bassa quota, con la riunione del 18 settembre (o il 15 dicembre) del '75 il Consiglio nazionale decise di annullarlo.
 
Sembrava un debacle totale, anche se l'F.1 continuò a vendere bene fino ai tardi anni '80 e così il Mirage 5 e 50. Ma serviva un nuovo caccia, di una generazione simile a quella dell'F-16. Se non nel settore degli aerei pesanti, era necessario almeno restare competitivi a livello internazionale in quello degli aerei leggeri.
[[File:Mirage4000-bourget.jpg|350px|right|thumb|Il Mirage 4000, destinato a rivaleggiare nel settore 'alto' tra i caccia moderni, sopravvive mestamente come aereo da museo al Bourget]]
 
Ma dal '72 c'era anche in ballo una soluzione del tutto diversa, che ritornava all'ala a delta: il Mini-Mirage, Delta 1000, Mimi, Delta 2000: insomma, quello che poi sarebbe diventato il Mirage 2000, primo volo 10 marzo 1978 e a seguire, un incondizionato successo. E non basta: ancora una volta, come per tutte le precedenti generazioni, venne sviluppato il Mirage bireattore, ovvero l'M.4000, che però, pur lasciando il segno per bellezza e prestazioni (con mach 2,34 era il più veloce aereo europeo) non ebbe fortuna, specie dopo che i Sauditi preferirono l'F-15. Aereo che sarebbe poi ritornato a mettere i bastoni tra le ruote dei Francesi, ma non subito. Il Mirage 2000 era un aero molto promettente, ma il Direttore Benno C. Vallières volle dal suo ufficio tecnico anche un caccia bireattore, ma attenzione, non si trattava del M.4000 ma di un altro tipo, più compatto. E tra il 1978 e il 1981 vennero mostrati al pubblico vari modellini di quello che si chiamava allora ACT-92 (T sta per Tactique e 92 per l'anno di introduzione in servizio prevista), con ala a delta canard, due motori e due derive sistemate a metà del bordo d'uscita alare.
 
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La Francia era interessata a mantenere il più possibile gli interessi della sua industria nazionale, ma anche la mancanza di fiducia, non esattamente priva di fondamento, nella Gran Bretagna, vista come un Alleato degli USA e pronto con le sue proposte a favorire l'industria americana contro un'Europa ancora fragile nelle tecnologie avanzate. Alla fine si pensò, da parte di Marcel Dassault e il capo-progettista Vallières, che fosse meglio andare avanti da soli, superando la burocrazia e le discussioni interne di una coalizione internazionale. Inoltre, l'aver già fatto volare l'unico caccia europeo di nuova generazione era onestamente un vanto per i Transalpini, che li poneva ben avanti rispetto al resto d'Europa.
 
 
Il 2 agosto 1985 i Francesi si dissociarono dal consorzio europeo.
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Ma questo nel 1985 era difficile prevederlo, come dimostrano i problemi di tutti i programmi aerospaziali a cavallo dei due decenni (F-22, AMX, EFA ecc).
 
[[File:Dassault Rafale.jpg|350px|right|]]
 
Il Rafaele è un caccia di eccellenti prestazioni. Non è di poco conto che i Coreani lo abbiano giudicato vincitore del concorso per un caccia tattico avanzato, che sarebbe stato il primo successo all'estero per questa valida macchina, fino a che gli Americani riuscirono con una ignobile azione di lobbying a capovolgere il giudizio e a imporre l'F-15 che oltre alla maggiore autonomia, diffusione, esperienza in combattimento, venne anche imposto con un set di avionica più avanzato di quella mai offerta in un caccia americano d'export. Se si pensa a come ci si dovette impegnare per battere il Rafaele, usando tutti mezzi e i colpi bassi possibili, ci si può raccapezzare di come il Rafaele sia davvero un'eccellente macchina bellica.
 
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La volontà di farli durare maggiormente ha ridotto i valori di spinta, che sono più o meno quelli degli F404, ma con un peso minore di parecchi kg. In ogni caso, il loro margine massimo di sviluppo è grossomodo pari a quello che già raggiungono gli EJ200 dell'EF-2000, peraltro più pesante. Il musetto appuntito dell'aereo ha il grosso dell'avionica ed è a sezione triangolare rovescia, mentre le prese d'aria, simili per certi versi a quelle dell'F-18, non consentono velocità superiori a mach 1,8 (sebbene in pratica l'aereo potrebbe andare più forte, come dimostrano le prove con gli F404). La struttura è in titanio, alluminio-litio, kevlar e altri compositi, oltre che in materiali RAM. I comandi di volo hanno le alette anteriori del tutto mobili e le superfici di ali e coda. Sedile per il pilota del tipo MB Mk.16F inclinato di ben 29°, comandi di volo FBW quadrupli con joystick di comando sulla destra, HUD grandangolare, HDD, due MFD e comandi di volo anche vocali. Il carrello, triciclo, ha tutti gli elementi rientranti in fusoliera. Anteriormente il carrello è doppio e nella versione M vi è un sistema telescopico per aumentare l'angolo al momento del decollo. La struttura è molto più grossa e complessa del tipo terrestre.
[[File:Dassault Rafale B.jpg|350px|right|]]
 
Quanto all'avionica, il radar di bordo è il RDX multiruolo, figlio dei vari RDI e RDY, noto come RACAAS (Radar de Combat Aérien et d'Attaque au Sol), poi evolutosi nell'RDX-2 con elementi del sistema Antelope 60 del Mirage 2000D, così che adesso è noto come RBG (Radar de Bord du GIE, che significa Gruppo d'Interesse Economico) e ultimamente, RBE-2, ovvero radar d'apertura sintetica su due piani. Ha un'antenna Thomson-CSF Radant con scansioen elettronica e di tipo passivo, con portata fino a 150 km. Per via dell'obsolescenza tecnologica di questo tipo di antenna, si pensa ad una AESA , ovvero ad un tipo attivo, con il Thales RBE-2 AA e raggio max di 225 km. Altri sistemi notevoli sono l'OSF, ovvero il complesso di due torrette anteriori, una con l'IRST-FLIR, l'altra con una telecamera e telemetro laser. Differentemente dall'EF-2000, che non ha il telemetro, e dai caccia russi che lo hanno ma incorporato dentro la stessa cupoletta. Vi è poi un complesso di difese ECM 'Spectra' con antenne sotto la fusoliera , alle estremità alari e sulla coda, con un set completo di attrezzature, com'é giusto per una macchina tanto costosa e complessa. Quanto ai sistemi avionici, l'operatività è stata frustrata da molti rinvii e dalla riduzione dell'efficienza globale, data la presenza di tanti standard utilizateur, come l'F.2 degli aerei del 2007. Ovviamente c'é uno sforzo continuo per aggiornare l'avionica a livelli omogenei, ma come si è visto per l'evoluzione del radar, la cosa non dev'essere per niente facile. Quali evoluzioni funzionali vi saranno state, per esempio, nella catena di radar RDM-RDI-RDY-RDX-RBG-RBE-2? Questo caos elettronico ed informatico è paragonabile ad avere un parco di PC che spaziano dall'Olivetti M24 all'ultimo modello di IBM, con sistemi operativi e software tra il Window 3.11 e l'XP. Questa dell'avionica diventa, da fattore abbastanza trascurabile, al vero elemento centrale delle guerre aeree moderne: se si perde un aggiornamento, difficilmente si localizzerà un nemico o si sfuggirà ai suoi missili. Per questo ogni risultato dei confronti dei tempi moderni è pressoché imprevedibile, puramente speculativo, anche conoscendo le prestazioni teoriche di un mezzo o la preparazione dei piloti. Per l'export vi è la versione Block 5, che comporta anche serbatoi conformi, missili Exocet, radar con modalità TFR e altro ancora.
 
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Nel frattempo erano stati ordinati dal governo francese 120 aerei. Analizzarne la composizione è interessante: l'Aeronautica ha ordinato 42 monoposto e ben 38 biposto, perché vuole utilizzare questi ultimi anche come cacciabombardieri d'attacco. La Marina ha preso ordini per 38 caccia, tutti monoposto: la versione biposto imbarcata, una sorta di F-18D, non ha avuto seguito fin'ora, seppur proposta. La Marina doveva sostituire i preistorici F-8 e così ha avuto i suoi aerei per prima. La proposta americana di F-18 come 'gap filler', negli anni '90, era pericolosissima e andava controbattuta. Gli utenti degli F-18 sono altamente soddisfatti dei loro aerei e anche la Francia avrebbe corso il rischio di subire lo stesso destino: se la Marina si fosse dissociata di conseguenza dal programma Rafaele sarebbe stato un disastro anche per l'Aeronautica, costretta a comprare aerei dal costo unitario a quel punto proibitivo. Eppure è stato proprio il volere un caccia 'unificato' che ha portato la Francia ad uscire dall'Europa perdendo così una fondamentale occasione di ripartire costi e competenze per il nuovo aereo da caccia. Negli scontri aerei il Rafaele può far valere la sua capacità di manovra, ma la potenza non è sufficiente per consentire la 'supercruise'. La sagoma radar dovrebbe essere bassa, ma pare dell'ordine dei 2 m2, quando dell'EF-2000 si dice che sia anche inferiore. Ma, a meno di non ipotizzare un esteso ricorso a materiali RAM, dovrebbe essere il Rafaele in vantaggio in tal senso, essendo più piccolo, con superfici più raccordate, e senza punti riflettenti così evidenti come le prese d'aria rettangolari o i grossi canard anteriori. Quanto alle prestazioni, l'aereo è dotato di eccellenti capacità di salita e accelerazione, ma non è superiore alla media dei caccia dell'attuale generazione, o almeno non pare essere superiore. Ne viene declamata da molti anni l'inferiorità rispetto all'EF-2000, anche se questa previsione è stata fin troppo 'precoce', quando le capacità dei due aerei non erano ancora mature, e ovviamente è difficile dire cosa sia marketing e cosa sia realtà. Per ora, per esempio, nell'AM gli EF-2000 non hanno ancora ricevuto armi aria-superficie e restano caccia puri, mentre è stata la RAF a premere fin dall'inizio per l'uso degli aerei come macchine multiruolo (del resto si era riusciti persino a trasformare i Lighting in aerei d'attacco), ma inizialmente senza volere il cannone da 27 mm; i Tedeschi attualmente non hanno montato -se mai lo faranno- l'IRST, ultimo colpo di coda della loro corsa al contenimento della spesa, che negli anni '90 quasi affondò tutto il programma (del resto era un'esigenza tutt'altro che stravagante, visti i costi della troppo rapida riunificazione con l'Est del Paese).
 
[[File:Rafale Red Flag 08-404.jpg|350px|lefht|]]
La Marina attualmente (2008) ha ricevuto un buon numero di aerei, certo sufficienti per la sola portaerei ancora disponibile. Il 18 maggio 2001, a Landivisiau è stata costituita di nuovo la Flotille 12F, con oltre 2 anni di anticipo rispetto alla prima unità EF-2000. Al 2007 aveva 19 Rafaele F.1 e F.2 e dal febbraio erano già partiti per l'Afghanistan, a tirare bombe sui Talebani. L'Aeronautica ha ricevuto i primi aerei nel dicembre 2004, con l'operatività raggiunta nel giugno 2006. Ma ancora a febbraio 2007 c'erano solo 26 caccia, di cui 20 nell'EC 1/7 di Provence. Dal 10 marzo sono stati mandati alcuni esemplari in Afghanistan, a farsi le ossa in un teatro operativo reale con le solite azioni di 'routine' su villaggi e montagne popolati da guerriglieri ostili. Alla fine del 2007, la cinquantina di Rafaele stava quindi marciando verso la piena maturità. All’epoca erano appena iniziate, sull’altro fronte, le consegne degli EF-2000 del secondo lotto, dopo che il primo, per complessivi 148 esemplari, era già stato completato. Ma nessuna nazione ne aveva ricevuto più di 52 esemplari (RAF) e l’AM, per esempio, ne ha ottenuti 28 (altri 19 per la Spagna e 40 la Germania). Attualmente il Rafaele è ben noto anche negli USA grazie alla sua recente partecipazione alla Red Flag, dove è stato mandato per schierare un caccia al 'top', migliore anche del Mirage 2000-5, oggi forse un pò superato in certi settori e in un'esercitazione del genere, dove sono comparsi anche gli F-22 e i Su-30MK indiani, era meglio figurare con il meglio della propria scuderia.