Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-2: differenze tra le versioni

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Il Mirage 20005 Mk 2 fu proposto come caccia 'gap-filler' all'AM per il dopo Tornado ADV, per un totale di 22 monoposto e 6 biposto, ma essendo aerei nuovi costavano il 25% in più della proposta americana per gli F-16, pur essendo di questi più moderni ed efficienti. La proposta francese era allettante, ma poi l'influenza americana, l'impiantistica e le armi di bordo (tutte di tipo piuttosto standardizzato nella NATO, differentemente dai sistemi francesi) hanno fatto sì che l'aereo francese venisse alla fine scartato.
 
===Il Rafaele<ref>Sgarlato, Nico: ''Dassault Rafaele'' Aerei Feb 2004 p.27-34</ref><ref>Sgarlato, Nico: Monografia su Aerei Ott 2008</ref>===
===Il Rafaele===
Il '''[[w:Dassault Rafale|Dassault Rafale ]]''' è un aereo dail caccia multiruolo francese di 5° generazione. È caratterizzato da un'ala a delta e da alette Canard, ha una coppia di turbofan SNECMA M-88-2 montati nella sezione di coda ed un'ampia deriva verticale.
 
IlCome Dassaultgli Rafaelealtri <ref>Sgarlatoprogetti pariclasse, Nico:il ''Dassault Rafaele'' Aerei Feb 2004 p.27-34</ref>è una meraviglia dell'elettronica, anzi dell'avionica, ma anche delle moderne ricerche sulle strutture avanzate. Esso è stato il primo 'eurocanard' bimotore (quindi escludendo il Viggen e il Gripen), e si tratta di una macchina davvero di tutto rispetto. Già il 18 maggio 2001 è stata costituita la Flotille 12F dell'Aeronavale, a Lindivisiau, Bretagna. Il Rafaele ha avuto il vantaggio di muoversi per 'linee interne': essendo un prodotto francese, o meglio in generale, nazionale, è stato possibile decidere e progettare senza dibattiti e battibecchi vari tra i vari patner internazionali che nel caso dell'EFA non hanno funzionato, complice la fine della Guerra Fredda, come nel caso del Tornado. Ma queste line interne si son dimostrate.. troppo corte e i fondi che la Francia poteva dedicare al Rafaele si sono rivelati ben presto insufficienti per la produzione di un adeguato numero di macchine entro tempi brevi. Così si è arrivati al paradosso che il Rafaele, pur essendo sviluppato molto, molto in fretta, si è poi incartato' e si è fatto raggiungere da un EFA, anzi EF-2000 che nel frattempo è finito in crisi, ma è uscito da questa più forte di prima allorché ci si è accorti che le alternative non erano praticabili, mentre la difesa aerea di molti dei patners (sopratutto Italia, a dire il vero, e anche per questo l'AM è stata la prima forza a usarli in attività operative) cascava a pezzi. In ogni caso, anche così il Rafaele ha preceduto di oltre due anni il rivale europeo. Ma perché proprio l'Aeronavale? perché l'A de l'A era già ben servita con i Mirage 2000, mentre i Crusader dell'aviazione di marina erano oramai preistoria, pur essendo dei gradevoli e bellissimi apparecchi ampiamente supersonici. In aggiunta, i vecchi Super Etendard, mai al top come prestazioni, cominciavano a mostrare la corda anche se modernizzati. Quindi la priorità è stata concessa alla Marina. E' chiaro che comunque questo sia l'ultimo caccia da combattimento francese: a questo punto, o si cambiano radicalmente i concetti operativi oppure sviluppare un caccia con tecnologie e risorse nazionali (a differenza del Gripen, che ha motori e radar in gran parte stranieri), costa chiaramente troppo. La cosa però potrebbe essere aggirata con gli UCAV, come il Neuron. I velivoli senza pilota costano meno di quelli pilotati, ma bisogna dire, sono più onerosi per le strutture di supporto a terra. Ma di questo se ne parlerà eventualmente in un'altra occasione.
 
Ma perché proprio l'Aeronavale? perché l'A de l'A era già ben servita con i Mirage 2000, mentre i Crusader dell'aviazione di marina erano oramai preistoria, pur essendo dei gradevoli e bellissimi apparecchi ampiamente supersonici. In aggiunta, i vecchi Super Etendard, mai al top come prestazioni, cominciavano a mostrare la corda anche se modernizzati. Quindi la priorità è stata concessa alla Marina. E' chiaro che comunque questo sia l'ultimo caccia da combattimento francese: a questo punto, o si cambiano radicalmente i concetti operativi oppure sviluppare un caccia con tecnologie e risorse nazionali (a differenza del Gripen, che ha motori e radar in gran parte stranieri), costa chiaramente troppo. La cosa però potrebbe essere aggirata con gli UCAV, come il Neuron. I velivoli senza pilota costano meno di quelli pilotati, ma bisogna dire, sono più onerosi per le strutture di supporto a terra. Ma di questo se ne parlerà eventualmente in un'altra occasione.
Ma come nacque il Rafaele? tutto cominciò dal concetto ACE, Avion de Combat Européen. Bisogna davvero risalire molto indietro nel tempo, a metà degli anni '70 quando ancora il Mirage 2000 nemmeno volava: all'epoca c'era in ballo il Mirage G.8A o ACF (Avion de Combat de Futur) con ali a geometria variabile, secondo una specifica che era stata emessa nel '72 per questo nuovo apparecchio da usarsi in due configurazioni: da caccia e superiorità aerea, e da interdizione. Ricorda qualcosa? La Francia era in origine interessata ad un progetto comune con la Gran Bretagna, progetto da cui doveva saltare fuori un velivolo di classe superiore al comune Jaguar. Ma poi la cosa andò a finire male e la Gran Bretagna si unì ad altre nazioni facendo nascere il PA-200 Tornado. Il G.8 era un velivolo a geometria variabile, il G.8A era la semplificazione con ala fissa a 55 gradi, presentato come simulacro a Parigi nel giugno del '73. Il 13 gennaio dell'anno successivo si rese pubblica la costruzione del prototipo, chiamato anche F-8 (da non confondersi con il Crusader), con 200 aerei per l'A de l'A iniziando le consegne nel 1978. Poi nel '75 si ridusse il numero a 100 e altri 100 aerei sarebbero stati semplicemente i Mirage F.1 rimotorizzati con l'M-53, il turbofan destinato al Mirage 2000 e molto più potente dell'Atar 9-K50. Era questo il contendente del concorso del secolo, vinto dall'F-16. Peccato che non sia stato portato avanti, in ogni caso un F.1 con un tale motore, del 25% almeno più potente e di migliori caratteristiche generali, era senz'altro un passo avanti notevole. Solo anni dopo i sudafricani testarono, pare senza esito, un Mirage F.1 con un RD-33 russo da 8 t di spinta, e anche con una potenza minore riscontrarono una molto superiore validità tra accelerazione, raggio d'azione, carico utile etc. etc. Ma il problema era davvero la troppa abbondanza, quasi come nei tardi anni '30, di progetti e idee. C'erano ancora molti Mirage III non tanto vecchi in giro, c'erano i nuovi F.1 appena introdotti in servizio, c'era in sviluppo il Mirage 2000. Il caccia ACF costava 2,5 volte l'F.1 e alla fine con la riunione del 18 settembre del '75 il Consiglio nazionale decise di annullarlo. Ma dal '72 c'era anche in ballo una soluzione del tutto diversa, che ritornava all'ala a delta: il Mini-Mirage, Delta 1000, Mimi, Delta 2000: insomma, quello che poi sarebbe diventato il Mirage 2000, primo volo 10 marzo 1978 e a seguire, un incondizionato successo. E non basta: ancora una volta, come per tutte le precedenti generazioni, venne sviluppato il Mirage bireattore, ovvero l'M.4000, che però, pur lasciando il segno per bellezza e prestazioni (con mach 2,34 era il più veloce aereo europeo) non ebbe fortuna, specie dopo che i Sauditi preferirono l'F-15. Aereo che sarebbe poi ritornato a mettere i bastoni tra le ruote dei Francesi, ma non subito. Il Mirage 2000 era un aero molto promettente, ma il Direttore Benno C. Vallières volle dal suo ufficio tecnico anche un caccia bireattore, ma attenzione, non si trattava del M.4000 ma di un altro tipo, più compatto. E tra il 1978 e il 1981 vennero mostrati al pubblico vari modellini di quello che si chiamava allora ACT-92 (T sta per Tactique e 92 per l'anno di introduzione in servizio prevista), con ala a delta canard, due motori e due derive sistemate a metà del bordo d'uscita alare. Poi nel giugno del '92 venne dato il via all'ACC (Avion de Combat Experimental): finalmente era giunta l'ora del Rafaele. I Francesi erano in realtà interessati anche a collaborare con gli Europei per il programma che dal dimostratore inglese EAP si sarebbe poi trasformato nell'EFA, ma ne uscirono ben presto, come avevano fatto nel caso dell'AFVG (che condusse al Tornado) anni prima. I Francesi avevano forse tirato troppo la corda nelle richieste di ottenere una posizione di rilievo nel nuovo caccia, e si ritrovarono ancora una volta isolati dal resto dell'Europa, proseguendo una onerosissima via all'indipendenza, che peraltro, li rendeva quasi immuni dai veti e dai ricatti dello 'zio Sam'. In effetti, guardando anche questo caso, nell'ottobre del '79 Francia, Germania e GB condussero uno studio per un caccia europeo, di durata semestrale, a cui nel 1983 seguì l'emissione di un requisito comune dove per la prima volta comparivano anche Spagna e Italia. Ma il 2 agosto del 1985 la Francia uscì da questo gruppo di nazioni perché le sue esigenze riguardavano un caccia leggero per le sue portaerei classe 'Clemenceau', da appena 8 t di peso (a vuoto), ma del resto la SNECMA francese non aveva un motore abbastanza potente per un caccia da 10 t. Poi c'era anche la tempistica: se si usciva da una congregazione di stati litigiosi e difficili da mettere d'accordo, se si tagliava questo nodo gordiano, allora forse si sarebbe riusciti a mettere in campo un caccia moderno prima che i prodotti americani e sovietici saturassero i mercati. Difficile capire tanta fretta visto che i francesi avevano i nuovissimi , e ancora ben lungi dall'espletare tutte le loro capacità potenziali, Mirage 2000, ma tant'é. Insomma, il 13 aprile del 1983 si decise già di costruire due prototipi di quello che era chiamato ACX, mentre al contempo venne iniziato lo sviluppo dello SNEMCA M-88 da 7.500 kgs, che sono meno di quanto raggiunto dall'M-53, ma la caratteristica dei nuovi motori è che essi erano tanto piccoli ,da essere installabili in due esemplari per aereo. Ma anche così il simulacro avrebbe avuto inizialmente gli F404 GE-400 dell'Hornet, da 7.400 kgs. Il caccia ACX venne poi ribattezzato Rafaele (Raffica di vento) e quindi pose fine alla dinastia dei Mirage anche come nome; ma non come pianta alare, ancora basata, canard a parte, su di un'ala dall'elevato angolo d'attacco. Era, come e anche di più dei suoi predecessori, un gran bell'aeroplano e uscì dalle linee di St. Cloud il 14 dicembre del 1985, per poi essere portato via terra a Istres. Da lì venne portato in aria, finalmente, il 4 luglio del 1986 dal collaudatore Maurouard. In questo modo, si può ben dire che il Rafaele, almeno come prototipo, avesse bruciato grandemente la concorrenza dell'EFA. E non solo: al 93° volo, il 4 marzo 1987, raggiunse mach 2 o 2.124 kmh a 13.000 m, mentre la felice prosecuzione del programma fece sì che la costruzione del secondo prototipo venisse piuttosto azzardatamente cancellata per l'apparente inutilità che avrebbe avuto. Il 14 febbraio del 1987 il governo francese decise per la realizzazione di apparecchi di serie e l'8 aprile successivo si diede il via all'ACE, Avion de Combat Européen, che in concreto era un consorzio Dassault-SNECMA-Thomson, ma sopratutto una speranza di attirare nel nuovo programma quelle nazioni non ancora ramazzate dal consorzio EFA: Olanda, Belgio, Danimarca. Però non funzionò e il cerino restò solo nelle mani dei francesi. Nel frattempo vennero ordinati i prototipi definitivi chiamati ora ACT (Avion de Combat Tactique) e ACM (M per Marine). Il primo di questi prototipi venne definito Rafaele C-01 dove C sta per 'Chasseur' ovvero caccia: ma prima si chiamava Rafaele-D dove D sta per 'Discret', che vuol dire, in soldoni, che questo fu il primo stealth europeo. Infatti, anche senza raggiungere livelli estremi, tutto il progetto ha visto numerosi accorgimenti per ridurre la traccia radar. Il prototipo C-01 arrivò a Istres il 31 ottobre 1990 e poi volò il 19 maggio del '91 col solito collaudatore. Questi aerei avevano finalmente i motori M-88, come anche il Rafaele M-01 (giunto il 9 dicembre del 1991 e in volo il 12 dicembre), e il B-01 (biposto). Il Rafaele M-02 venne collaudato dall'8 novembre 1993. Il C-02 non venne invece realizzato e così i prototipi furono in tutto 1 + i 4 di 'seconda generazione'.
 
Ma come e perché nacque il Rafaele? Tutto cominciò dal concetto ACE, Avion de Combat Européen. Bisogna davvero risalire molto indietro nel tempo, a metà degli anni '70 prima della nascita del Mirage 2000 e del Mirage G.8A o ACF (Avion de Combat de Futur) con ali a geometria variabile, secondo una specifica che era stata emessa nel '72 per questo nuovo apparecchio da usarsi in due configurazioni: da caccia e superiorità aerea, e da interdizione. Ricorda qualcosa? La Francia era in origine interessata ad un progetto comune con la Gran Bretagna, progetto da cui doveva saltare fuori un velivolo di classe superiore al comune Jaguar. Ma poi la cosa andò a finire male, il programma ACE terminò bruscamente e la Gran Bretagna si unì ad altre nazioni, facendo nascere il PA-200 Tornado. Il G.8 ne era l'omologo francese e come tale, si trattava di un velivolo a geometria variabile, e il lavoro venne portato avanti davvero in fretta, se già il 13 gennaio 1974 vennero annunciati in costruzione i Mirage F-8, da comprare in 200 esemplari come degni competitori dei supercaccia dell'epoca, come gli F-15 e i Tornado. Il G.8A ne era la semplificazione con ala fissa a 55 gradi, presentato come simulacro a Parigi nel giugno del '73. Erano previste le consegne dal 1978. Poi nel '75 si ridusse il numero a 100 e altri 100 aerei sarebbero stati semplicemente i Mirage F.1 rimotorizzati con l'M-53, il turbofan destinato al Mirage 2000 e molto più potente dell'Atar 9-K50. Era questo il contendente del concorso del secolo, vinto dall'F-16. Potenziarlo con un motore più potente era un'ottima idea e così l'aereo venne presentato anche al concorso per un caccia NATO, piazzandosi secondo dietro l'F-16, macchina ancora più prestante e di nuova generazione, anche se più costoso. Le prospettive del Mirage F.1 così modernizzato caddero miseramente perché in seguito venne abbandonato onde non causare problemi di concorrenza al Mirage 2000, dotato dello stesso motore ma più costoso (del resto fu per un motivo simile che venne interrotta la produzione del Phantom e la sua evoluzione, per non intralciare l'F-15 e anche l'F-18). Peccato che non sia stato portato avanti, in ogni caso un F.1 con un tale motore, del 25% almeno più potente e di migliori caratteristiche generali, era senz'altro un passo avanti notevole. Solo anni dopo i sudafricani testarono, pare senza esito, un Mirage F.1 con un RD-33 russo da 8 t di spinta, e anche con una potenza minore riscontrarono una molto superiore validità tra accelerazione, raggio d'azione, carico utile etc. etc.
Il Rafaele è un caccia di eccellenti prestazioni. Non è di poco conto che i Coreani lo abbiano giudicato vincitore del concorso per un caccia tattico avanzato, che sarebbe stato il primo successo all'estero per questa valida macchina, fino a che gli Americani riuscirono con una ignobile azione di lobbying a capovolgere il giudizio e a imporre l'F-15 che oltre alla maggiore autonomia, diffusione, esperienza in combattimento, venne anche imposto con un set di avionica più avanzato di quella mai offerta in un caccia americano d'export. Se si pensa a come ci si dovette impegnare per battere il Rafaele, usando tutti mezzi e i colpi bassi possibili, ci si può raccapezzare di come il Rafaele sia davvero un'eccellente macchina bellica. La sua progettazione è simile a quella dell'EFA ma con molti distinguo. Anzitutto si tratta di un velivolo più piccolo, con le prese d'aria sotto le ali e non sotto la fusoliera, con i compressori dei motori coperti da apposite strutture per evitare localizzazioni da parte di radar doppler nemici; le alette canard sono inoltre sistemate dietro l'abitacolo, non davanti: probabilmente non sono altrettanto efficaci, ma almeno non impediscono la visuale verso l'avanti e in basso, cosa importante per una macchina imbarcata. La macchina è quindi molto compatta, merito anche dei motori SNECMA M-88-2 da .5090 kgs a secco e 7.340 con pieno AB; previste la versione -3A da 7.645 kgs, la -3B da 7.645 kgs e fino a 9.145 con regime 'combat', la -3C simile ma con componenti meno costose. Il tutto viene servito da un totale di 5.135 l interni e ben 3 serbatoi da 2.000 l esterni, più sonda per rifornimetno sul muso a destra.
 
Ma il problema era davvero la troppa abbondanza, quasi come nei tardi anni '30, di progetti e idee. C'erano ancora molti Mirage III non tanto vecchi in giro, c'erano i nuovi F.1 appena introdotti in servizio, c'era in sviluppo il Mirage 2000. Il caccia ACF costava 2,5 volte l'F.1 e alla fine, nonostante la sua velocità di 1.500 kmh a bassa quota, con la riunione del 18 settembre (o il 15 dicembre) del '75 il Consiglio nazionale decise di annullarlo.
Le alette canard, piuttosto piccole, sono praticamente sulle 'LERX' della fusoliera, caratteristiche 'guance' laterali della stessa; sotto vi sono le prese d'aria che ricordano per certi versi quelle dell'F-18. Le superfici mobili vedono le alette anteriori totalmente orientabili, slats, elevoni e il timone. La progettazione è il larghissima parte in fibra di carbonio e kevlar (usato per il radome), ma anche titanio e alluminio-litio. Il tutto, più la conformazione generale, dà risultati di stealthness notevoli. Del resto anche l'EFA è parzialmente stealth: figuriamoci il Rafaele, ben più piccolo e con una struttura maggiormente pensata per la riduzione della traccia.
 
Sembrava un debacle totale, anche se l'F.1 continuò a vendere bene fino ai tardi anni '80 e così il Mirage 5 e 50. Ma serviva un nuovo caccia, di una generazione simile a quella dell'F-16. Se non nel settore degli aerei pesanti, era necessario almeno restare competitivi a livello internazionale in quello degli aerei leggeri.
Il pilota siede su di un sedile M.B. Mk.16F inclinato di ben 29 gradi, ha un casco designatore sofisticatissimo e un pannello strumenti eccezionalmente moderno, con tanto di HUD grandangolare. Il pilotaggio si esercita con comanti FBW e la cloche è sul lato destro. Non mancano due HDD e comandi vocali. Quanto al carrello, esso è triciclo anteriore con elementi tutti rientranti nella fusoliera, molto irrobustiti nella versione navalizzata che ha anche un sistema d'estensione della gamba anteriore per aiutare nelle fasi del decollo (come nel caso, per esempio, dei Phantom K della RN o dell'M-4 Bison).
 
Ma dal '72 c'era anche in ballo una soluzione del tutto diversa, che ritornava all'ala a delta: il Mini-Mirage, Delta 1000, Mimi, Delta 2000: insomma, quello che poi sarebbe diventato il Mirage 2000, primo volo 10 marzo 1978 e a seguire, un incondizionato successo. E non basta: ancora una volta, come per tutte le precedenti generazioni, venne sviluppato il Mirage bireattore, ovvero l'M.4000, che però, pur lasciando il segno per bellezza e prestazioni (con mach 2,34 era il più veloce aereo europeo) non ebbe fortuna, specie dopo che i Sauditi preferirono l'F-15. Aereo che sarebbe poi ritornato a mettere i bastoni tra le ruote dei Francesi, ma non subito. Il Mirage 2000 era un aero molto promettente, ma il Direttore Benno C. Vallières volle dal suo ufficio tecnico anche un caccia bireattore, ma attenzione, non si trattava del M.4000 ma di un altro tipo, più compatto. E tra il 1978 e il 1981 vennero mostrati al pubblico vari modellini di quello che si chiamava allora ACT-92 (T sta per Tactique e 92 per l'anno di introduzione in servizio prevista), con ala a delta canard, due motori e due derive sistemate a metà del bordo d'uscita alare.
L'avionica è ovviamente un gioiello, che inizialmente doveva essere costituita da un RDX sviluppato sulla linea evolutiva di quella dei Mirage; ma ha avuto problemi di messa a punto e allora la Thomson-CSF ha messo insieme elementi dell'RDX-2E e dell'Antilope 60 (della Dassault Electronique) con un risultato chiamato RBG ovvero Radar de Bord du Groupement de Interet Economique. Alla fine esso è stato ribattezzato come RBE-2, che significa letteralmente Radar Balayage Electronique 2 plans. E' quindi un apparato avanzatissimo, con antenna a scansione elettronica Radant e grazie anche alla potenza dei sistemi di elaborazione può effettuare azioni di scoperta e navigazione simultanei con una portata di circa 150 km. Poi ci sono il sistma OSF (Optronique Secteur Avant) con FLIR agganciabile esternamente, IRST (l'unico altro caccia occidentale con un IRST è l'EF2000), telemetro laser e il casco visore di cui sopra. Poi vi è lo Spectra, sistema di protezione elettronico.
 
Nel 1982 venne annunciato l'inizio dell'ACX (X per sperimentale).
Non tutto è stato installato subito: gli 'Standard Utilisateur' sono stati vari: la F1 era solo per il combattimento aereo, la 2/F1.1 comprendeva anche il link 16, la 3/F.2 il radar in funzione TFR e i missili Scalp, poi la 4/F3 e la F4. All'export sono indicati vari blocks come lo 05 con serbatoi conformi, SCALP, comandi vocali (insomma, alla 'Goldrake': urli un comando e l'aereo esegue..), M.88-3 , RBE-2 con mode TFR e SAR, missili Exocet, pod da ricognizione del tipo Reco NG. La Block 15 comprende anche missili Meteor a lungo raggio, previsti in futuro anche per i caccia francesi.
Il 13 aprile del 1983 si decise già di costruire due prototipi di quello che era chiamato ACX, mentre al contempo venne iniziato lo sviluppo dello SNEMCA M-88 da 7.500 kgs, che sono meno di quanto raggiunto dall'M-53, ma la caratteristica dei nuovi motori è che essi erano tanto piccoli ,da essere installabili in due esemplari per aereo. Ma anche così il simulacro avrebbe avuto inizialmente gli F404 GE-400 dell'Hornet, da 7.400 kgs. Il caccia ACX venne poi ribattezzato Rafaele (Raffica di vento) e quindi pose fine alla dinastia dei Mirage anche come nome; ma non come pianta alare, ancora basata, canard a parte, su di un'ala dall'elevato angolo d'attacco.
 
Quanto all'armamento, il Rafaele è davvero un 'tipo tosto' con 14 punti d'aggancio (uno più dell'EFA) per 6-8 t e forse anche più, cannone 30M791B con cadenze di tiro di 450, 1500 o 2.500 c.min e 125 colpi, 6 missili MICA (dei quali quelli a guida IR sono ancora in fase d'integrazione nonostante che esistano già da anni sui Mirage 2000-5), R.550 Magic 2, in futuro anche i Meteor a lunga gittata; missili AS-30, Scalp EG, bombe Durandal, missili AM.39 Block 2.
 
Ottobre 1979, Germania Occidentale, Francia e Gran Bretagna iniziarono uno studio per un caccia idoneo agli anni '90, con durata semestrale; nel 1983, a dicembre, venne emesso un requisito comune, che vide anche l'Italia e la Spagna coinvolte. Negli anni '80, con l'economia che cominciava a 'tirare' sembrava possibile fare molte cose, anche portare avanti quasi in contemporanea due programmi enormi come questo e quello del Tornado. Ma c'erano delle difficoltà per i patner europei. Non dev'essere stato facile, ma alla fine si dovette ammettere che i requisiti erano inconciliabili e la Francia uscì dal consorzio: o meglio, erano la Germania, GB e Italia che se ne andarono dalle posizioni francesi. Non sorprendentemente, visto che erano le stesse nazioni che avevano dato vita al consorzio Panavia e che di questo costituivano l'ideale continuazione nel nuovo caccia. All'epoca la collaborazione era anche sugli obici FH-70 e la versione semovente SP-70 (di cui nazioni guida erano rispettivamente GB e Germania). La Spagna, a quel punto, essendo appena entrata in Europa, non se la sentì di seguire Parigi e si andò ad accodare alle altre nazioni, in un insostenibile rapporto di 4:1 contro i Francesi, i quali non ebbero altre chanches di attirare ulteriori Alleati. Come avevano fatto nel caso dell'AFVG (che condusse al Tornado) anni prima, i Francesi avevano forse tirato troppo la corda nelle richieste di ottenere una posizione di rilievo nel nuovo caccia, e si ritrovarono ancora una volta isolati dal resto dell'Europa, proseguendo una onerosissima via all'indipendenza, che peraltro, li rendeva quasi immuni dai veti e dai ricatti dello 'zio Sam'.
Tutto questo per una macchina da 59 mln di dollari (al valore 1994), che ha visto previsioni d'acquisto per 194 esemplari dall'A de l'A e 60 per l'Aeronavale, rispettivamente dei tipi B e C, e M e N. Nel 2004 c'erano solo in servizio 10 aerei nella Marina e 2 nell'A de l'A. Nel 2005 finalmente venne acquisito ufficialmente il primo C allo standard F2, parte dei 48 ordinati nel 1999. In tutto gli ordini fissi erano di 120 aerei con lettere di intenzioni per 294. Alla fine del 2004 un nuovo ordine era stato posto per 47 aerei per l'Aeronautica e 12 per la Marina, ma in tutto nel 2005 c'erano solo 17 consegne, anche se si prevedeva di arrivare a 1,5 aerei per mese (non ancora entusiasmante visto che sono 18 aeri all'anno). Entro il 2006 l'A de l'A avrebbe costituito il primo reparto a St. Dizier. Entro il 2008 sarebbero stati consegnati altri 56 aerei allo standard F3, con tanto di capacità di trasportare il missile ASMPA a testata nucleare. Per allora c'era solo l'EC 5/330 con 4 biposto B al CEAM.
 
La Francia era interessata a mantenere il più possibile gli interessi della sua industria nazionale, ma anche la mancanza di fiducia, non esattamente priva di fondamento, nella Gran Bretagna, vista come un Alleato degli USA e pronto con le sue proposte a favorire l'industria americana contro un'Europa ancora fragile nelle tecnologie avanzate. Alla fine si pensò, da parte di Marcel Dassault e il capo-progettista Vallières, che fosse meglio andare avanti da soli, superando la burocrazia e le discussioni interne di una coalizione internazionale. Inoltre, l'aver già fatto volare l'unico caccia europeo di nuova generazione era onestamente un vanto per i Transalpini, che li poneva ben avanti rispetto al resto d'Europa.
 
 
Il 2 agosto 1985 i Francesi si dissociarono dal consorzio europeo.
Ma già il 14 dicembre 1985 uscì di fabbrica (a St. Claude) l'AC-X, progettato da J.C. Hironde, e portato a terra fino a Istres, volò il 4 luglio 1986 in una elegante livrea bianca, tipica dei Mirage prototipici dell'epoca (sia il 2000 che il 4000).
, dal collaudatore Maurouard. In questo modo, si può ben dire che il Rafaele, almeno come prototipo, avesse bruciato grandemente la concorrenza dell'EFA. E non solo: al 93° volo, il 4 marzo 1987, raggiunse mach 2 o 2.124 kmh a 13.000 m, mentre la felice prosecuzione del programma fece sì che la costruzione del secondo prototipo venisse piuttosto azzardatamente cancellata per l'apparente inutilità che avrebbe avuto.
 
Il 14 febbraio del 1987 il governo francese decise per la realizzazione di apparecchi di serie e l'8 aprile successivo si diede il via all'ACE, Avion de Combat Européen, che in concreto era un consorzio Dassault-SNECMA-Thomson, ma sopratutto una speranza di attirare nel nuovo programma quelle nazioni non ancora ramazzate dal consorzio EFA: Olanda, Belgio, Danimarca. Però non funzionò e il cerino restò solo nelle mani dei francesi. Nel frattempo vennero ordinati i prototipi definitivi chiamati ora ACT (Avion de Combat Tactique) e ACM (M per Marine). Il primo di questi prototipi venne definito Rafaele C-01 dove C sta per 'Chasseur' ovvero caccia: ma prima si chiamava Rafaele-D dove D sta per 'Discret', che vuol dire, in soldoni, che questo fu il primo stealth europeo. Infatti, anche senza raggiungere livelli estremi, tutto il progetto ha visto numerosi accorgimenti per ridurre la traccia radar. Il prototipo C-01 (C=Chasseur) arrivò a Istres il 31 ottobre 1990 e poi volò il 19 maggio del '91 col solito collaudatore. Questi aerei avevano finalmente i motori M-88, come anche il Rafaele M-01 (giunto il 9 dicembre del 1991 e in volo il 12 dicembre), e il B-01 (biposto). Il Rafaele M-02 venne collaudato dall'8 novembre 1993. Il C-02 (biposto terrestre) non venne invece realizzato e così i prototipi furono in tutto 1 + i 4 di 'seconda generazione'.
Ma questo nel 1985 era difficile prevederlo, come dimostrano i problemi di tutti i programmi aerospaziali a cavallo dei due decenni (F-22, AMX, EFA ecc).
 
 
Il Rafaele è un caccia di eccellenti prestazioni. Non è di poco conto che i Coreani lo abbiano giudicato vincitore del concorso per un caccia tattico avanzato, che sarebbe stato il primo successo all'estero per questa valida macchina, fino a che gli Americani riuscirono con una ignobile azione di lobbying a capovolgere il giudizio e a imporre l'F-15 che oltre alla maggiore autonomia, diffusione, esperienza in combattimento, venne anche imposto con un set di avionica più avanzato di quella mai offerta in un caccia americano d'export. Se si pensa a come ci si dovette impegnare per battere il Rafaele, usando tutti mezzi e i colpi bassi possibili, ci si può raccapezzare di come il Rafaele sia davvero un'eccellente macchina bellica. La sua progettazione è simile a quella dell'EFA ma con molti distinguo. Anzitutto si tratta di un velivolo più piccolo, con le prese d'aria sotto le ali e non sotto la fusoliera, con i compressori dei motori coperti da apposite strutture per evitare localizzazioni da parte di radar doppler nemici; le alette canard sono inoltre sistemate dietro l'abitacolo, non davanti: probabilmente non sono altrettanto efficaci, ma almeno non impediscono la visuale verso l'avanti e in basso, cosa importante per una macchina imbarcata. La macchina è quindi molto compatta, merito anche dei motori SNECMA M-88-2 da .5090 kgs a secco e 7.340 con pieno AB; previste la versione -3A da 7.645 kgs, la -3B da 7.645 kgs e fino a 9.145 con regime 'combat', la -3C simile ma con componenti meno costose. Il tutto viene servito da un totale di 5.135 l interni e ben 3 serbatoi da 2.000 l esterni, più sonda per rifornimetno sul muso a destra.
 
La sua progettazione è simile a quella dell'EFA ma con molti distinguo. Anzitutto si tratta di un velivolo più piccolo, con le prese d'aria sotto le ali e non sotto la fusoliera, con i compressori dei motori coperti da apposite strutture per evitare localizzazioni da parte di radar doppler nemici; le alette canard sono inoltre sistemate dietro l'abitacolo, non davanti: probabilmente non sono altrettanto efficaci, ma almeno non impediscono la visuale verso l'avanti e in basso, cosa importante per una macchina imbarcata. La macchina è quindi molto compatta, merito anche dei motori SNECMA M-88-2 da 5.090 kgs a secco e 7.340 con pieno AB.
 
L'aereo si presenta come un velivolo medio-leggero, che si potrebbe sia definire il più piccolo dei caccia medi che il più grande di quelli leggeri (un pò come l'Australia, a seconda dei punti di vista il più piccolo continente o la più grande isola del mondo). Macchina molto compatta, con configurazione delta-canard, differentemente dall'EF-2000 e similmente al Gripen ha le alette dietro, e non davanti, il posto di pilotaggio. Ma rispetto al Gripen esse sono in una specie di rigonfiamento laterale della fusoliera, sopra le piccole prese d'aria a D e non basate direttamente sopra queste. Aereo molto raffinato, anche esteticamente, nonostante la generazione successiva ha ancora una chiara discendenza dal Mirage 2000, specie per l'ala a delta, a forte angolo d'entrata e con ridotto allungamento, e per il timone di coda. Il muso è piccolo, ma contiene una ricca avionica, specie all'epoca del suo sviluppo iniziale. I motori sono gli M-88-2E4 da 5.100-7.340 kgs, dunque meno potenti di quanto originariamente previsto, sebbene vi sia la possibilità di 'tirarli' in futuro fino a 9.175 kgs; previste la versione -3A da 7.645 kgs, la -3B da 7.645 kgs e fino a 9.145 con regime 'combat', la -3C simile ma con componenti meno costose. Il tutto viene servito da un totale di 5.640 l, poco oltre 5.000 per i biposto, e ben 3 serbatoi da 2.000 l esterni. Vi è anche una sonda per il rifornimento in volo sul lato destro del muso, purtroppo però non è di tipo retrattile, per ragioni di semplicità con la riduzione dei pesi ma anche delle prestazioni.
 
La volontà di farli durare maggiormente ha ridotto i valori di spinta, che sono più o meno quelli degli F404, ma con un peso minore di parecchi kg. In ogni caso, il loro margine massimo di sviluppo è grossomodo pari a quello che già raggiungono gli EJ200 dell'EF-2000, peraltro più pesante. Il musetto appuntito dell'aereo ha il grosso dell'avionica ed è a sezione triangolare rovescia, mentre le prese d'aria, simili per certi versi a quelle dell'F-18, non consentono velocità superiori a mach 1,8 (sebbene in pratica l'aereo potrebbe andare più forte, come dimostrano le prove con gli F404). La struttura è in titanio, alluminio-litio, kevlar e altri compositi, oltre che in materiali RAM. I comandi di volo hanno le alette anteriori del tutto mobili e le superfici di ali e coda. Sedile per il pilota del tipo MB Mk.16F inclinato di ben 29°, comandi di volo FBW quadrupli con joystick di comando sulla destra, HUD grandangolare, HDD, due MFD e comandi di volo anche vocali. Il carrello, triciclo, ha tutti gli elementi rientranti in fusoliera. Anteriormente il carrello è doppio e nella versione M vi è un sistema telescopico per aumentare l'angolo al momento del decollo. La struttura è molto più grossa e complessa del tipo terrestre.
 
Quanto all'avionica, il radar di bordo è il RDX multiruolo, figlio dei vari RDI e RDY, noto come RACAAS (Radar de Combat Aérien et d'Attaque au Sol), poi evolutosi nell'RDX-2 con elementi del sistema Antelope 60 del Mirage 2000D, così che adesso è noto come RBG (Radar de Bord du GIE, che significa Gruppo d'Interesse Economico) e ultimamente, RBE-2, ovvero radar d'apertura sintetica su due piani. Ha un'antenna Thomson-CSF Radant con scansioen elettronica e di tipo passivo, con portata fino a 150 km. Per via dell'obsolescenza tecnologica di questo tipo di antenna, si pensa ad una AESA , ovvero ad un tipo attivo, con il Thales RBE-2 AA e raggio max di 225 km. Altri sistemi notevoli sono l'OSF, ovvero il complesso di due torrette anteriori, una con l'IRST-FLIR, l'altra con una telecamera e telemetro laser. Differentemente dall'EF-2000, che non ha il telemetro, e dai caccia russi che lo hanno ma incorporato dentro la stessa cupoletta. Vi è poi un complesso di difese ECM 'Spectra' con antenne sotto la fusoliera , alle estremità alari e sulla coda, con un set completo di attrezzature, com'é giusto per una macchina tanto costosa e complessa. Quanto ai sistemi avionici, l'operatività è stata frustrata da molti rinvii e dalla riduzione dell'efficienza globale, data la presenza di tanti standard utilizateur, come l'F.2 degli aerei del 2007. Ovviamente c'é uno sforzo continuo per aggiornare l'avionica a livelli omogenei, ma come si è visto per l'evoluzione del radar, la cosa non dev'essere per niente facile. Quali evoluzioni funzionali vi saranno state, per esempio, nella catena di radar RDM-RDI-RDY-RDX-RBG-RBE-2? Questo caos elettronico ed informatico è paragonabile ad avere un parco di PC che spaziano dall'Olivetti M24 all'ultimo modello di IBM, con sistemi operativi e software tra il Window 3.11 e l'XP. Questa dell'avionica diventa, da fattore abbastanza trascurabile, al vero elemento centrale delle guerre aeree moderne: se si perde un aggiornamento, difficilmente si localizzerà un nemico o si sfuggirà ai suoi missili. Per questo ogni risultato dei confronti dei tempi moderni è pressoché imprevedibile, puramente speculativo, anche conoscendo le prestazioni teoriche di un mezzo o la preparazione dei piloti. Per l'export vi è la versione Block 5, che comporta anche serbatoi conformi, missili Exocet, radar con modalità TFR e altro ancora.
 
Quanto all'armamento, all'hardware, qui si può dire senza tema di smentita che l'aereo, per piccolo che sia, si comporta molto bene. Ha un cannone interno GIAT, ora Nexter, del tipo 30M79, capace di tirare raffiche di 0,5 sec, 1 sec o illimitate. Questo con modalità di funzionamento a 450, 1.500 e addirittura 2.500 c.min. La prima cadenza è probabilmente solo addestrativa, la seconda aria-superficie e la terza per gli ingaggi più difficili. Il Rafaele (il cui nome significa 'raffica', seppure di vento) continua così la tradizione dei caccia francesi armati con il 30 mm. Il cannone ha 125 colpi ed è a destra del muso. Sebbene stavolta non si siano potuti confermare i due cannoni del Mirage 2000, in quanto troppo grossi nel loro insieme, con questo concentrato di tecnologia si è potuto disporre ancora di un armamento cannoniero potentissimo. Il cannone francese di quest’ultima generazione ha una sagoma molto snella per la canna, al contrario della grossa sezione dell’otturatore. La ragione è che si tratta di un cannone-revolver con ben 7 camere di caricamento, anziché le usuali 5 dei precedenti DEFA. Per questo ha una cadenza di tiro tanto elevata, da far concorrenza ai cannoni di tipo Gatling, ben più ingombranti dato il fascio di canne rotanti (qui invece, solo la camera dell’otturatore). Il cannone-revolver, inventato con l’MG-213 dai Tedeschi, è arrivato così a rimpiazzare le armi di tipo americano in molti aerei moderni, consentendo di sparare proiettili, a parità di peso dell’arma, di maggiore calibro e peso. La disponibilità, per la prima volta nei cannoni-revolver, di sette camere di scoppio torna utile anche perché questi non sono i classici proiettili da 30x113 mm dei tipi precedenti da 30 mm. Le loro caratteristiche balistiche non erano ottimali se comparate ai tipi di armi più recenti, e così è stata introdotta la nuova munizione da 30 x 150 mm, quasi pari in dimensioni ai tipi russi da 165 mm. La velocità iniziale del proiettile, che resta quello classico relativamente leggero per il calibro, è così salita da 830 a ben 1.030 m.sec, con colpi sia HE che SAP. La portata è dichiarata in ben 2.500 m nel tiro aria-aria. Il cannone per aerei, anche se qui ha un’autonomia di fuoco di appena 3-4 secondi, è quindi ancora un’arma potente e potenzialmente utile.
 
L'EF-2000 ha parimenti un cannone, il BK-27 da 27 mm, e anch'esso è un dimezzamento rispetto al predecessore Tornado (ma non nel caso dell'ADV, che ha un solo cannone e 'settato' solo per i 1.700 c.min). Il cannone tedesco spara colpi leggermente meno pesanti (265 gr vs 275) con uguale velocità iniziale per una traiettoria molto piatta e precisa (oltre 1 km.sec) e anche per questo è stato scelto dagli Svedesi per il Gripen (che non poteva certo permettersi il KCA da 30 mm del Viggen) e poi dagli USA per l’F-35 A , per la prima volta un prodotto straniero come cannone aeronautico dopo la II GM. Ma è un'arma piuttosto pesante (tanto che si era pensato, per il JSF, persino al cannone russo da 30 mm, pesante appena 43 kg) e in termini di cadenza di tiro il 30 mm francese è largamente superiore, con risultati quantomeno paragonabili anche grazie al telemetro laser. Il cannone tedesco è di qualcosa più leggero, 100 kg contro 110. Nel caso dell’EF-2000 per la prima volta ha un sistema d’alimentazione senza nastro, ma con contenitori sigillati, soprattutto per ridurre il volume del caricatore di circa la metà e annullare il problema dell’eiezione dei maglioni del nastro. I punti d'aggancio sotto la fusoliera sono 4, più 8 sotto le ali e 2 alle estremità. Questi ultimi sono un segno distintivo netto, assieme al canard, tra Rafaele ed EF-2000, il quale alle estremità ha dei pod elettronici. Con 13 punti d'aggancio l'EF-2000 è una macchina al top nel carico di armi e la sua variabilità, ma il Rafaele si permette di superarlo di poco arrivando a ben 14 punti d'attacco, un record assoluto per un aereo da combattimento (il doppio, per esempio, del Gripen). L'armamento comprende un massimo teorico di ben 9.500 kg (del resto anche l'F-16 arriva ad oltre 9 t) ed effettivo di 5.500, ma anche di più se si considera che questo peso è raggiunto grossomodo già con i 3 serbatoi da 2.000 l. A questi il Rafaele può aggiungere tipicamente 4 missili MICA EM (110 kg l'uno) e due IR oppure due Magic 2. I missili MICA, con gittata di circa 50-60 km, sono le armi della categoria più piccole del mondo, grossomodo come molti missili IR a corto raggio, eppure hanno autoguida radar e autopilota per il volo intermedio, con tanto di datalink di aggiornamento. Apparentemente la Francia non era interessata a missili di maggiore portata, cosa tutto sommato facile da fare se si fosse voluto aggiornare i Super R.530 , che hanno la stessa configurazione aerodinamica, con gli stessi sistemi (pesando 250-270 kg). In seguito le cose sono cambiate e adesso il Block 15 per l'export prevede il ricorso al missile S.225X Meteor con motore ram-jet, per sfruttare appieno la portata dei radar, IFF e copertura degli AWACS della NATO. Differentemente dall'EF-2000, nato essenzialmente come caccia da superiorità aerea e trasformato poi, lentamente, in cacciabombardiere, il Rafaele è nato da subito come macchina multiruolo, e ha ricevuto via via anche i missili 'cruise' SCALP-EG, simili agli Storm Shadow (ma notare come anziché i Tornado qui tali armi siano portate da caccia leggeri, magari assieme a 3 serbatoi e 4-6 AAM); le bombe guidate AASM, sistema di designazione bersagli Damocles, e i missili cruise ASMP-A con carica nucleare. Per le esigenze più immediate i Rafaele sono diventati compatibili nel 2007 con le bombe GBU-12 da 295 kg e GBU-33 da 327 kg, fino a sei per aereo; dal 2009 è prevista l'integrazione piena con il Damocles e con le bombe GBU-24 da 1.051 kg.
 
 
Tutto questo per una macchina da 59 mln di dollari (al valore 1994), che ha visto previsioni d'acquisto per 194 esemplari dall'A de l'A e 60 per l'Aeronavale, rispettivamente dei tipi B e C, e M e N.
Da notare alcuni interessanti particolari: la versione navale per economizzare sui pesi manca del cannone da 30 mm. Gli aerei dell'Aviazione saranno in buona parte biposto perché l'aereo verrà usato anche come interdittore.
 
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Questo da l'idea di come l'M-88 sia meno potente ma, come rapporto potenza peso, simile all'EJ200. Ma sopratutto di come sia molto più stretto e corto, e del 40% più leggero rispetto all'M53-P2 che pure è più potente del tipo originale (9.700 kgs anziché 9.000) e il rapporto potenza-peso à di circa il 30% maggiore; inoltre il rapporto di compressione, essenziale per un ottimale ciclo termodinamico, è quasi 3 volte superiore, mentre il consumo è inferiore sia a secco che a pieno AB. Questo per dare l'idea di come l'M88, benché meno potente, sia capace di fornire prestazioni superiori anche se il Rafaele, inizialmente pensato davvero come macchina meno pesante, è poi riuscita quasi a raggiungere la massa dell'EFA col crescere dei requisiti.
 
Quanto alle caratteristiche, esse sono quelle di un moderno caccia da superiorità aerea, con una grande agilità e prestazioni esuberanti, ma con un rapporto potenza-peso di qualcosa inferiore rispetto alle previsioni, data una crescita sensibile rispetto alle previsioni iniziali:
*Primo volo: 4 luglio 1986, servizio dal 4 dicembre 2000
*Dimensioni: apertura alare 10,86 m, lunghezza 15,27 m, altezza 5,34 m, superficie alare 4645,7 mq
*Peso: a vuoto equipaggiato 9.550 kg, totale 14.700 kg, tipico aria-aria 13.540 kg, max decollo 23.800 kg, carico alare 380 kg-m2, (altri dati parlano di 9.100-24.500 kg); rapporto potenza peso 1:1
*Prestazioni: v max. 1964 kmh o mach 1,8, 1.481 kmh a quota zero, salita 305-319 ms, stallo 157 kmh, tangenza 16.800 m, raggio 490 km, autonomia 1090 km, max trasferimento 3.700+ km, rateo virata max 25 gradi. sec, carico -3,6 -9 g. (-3,2/+9)
*Armi: 1 cannone da 30 mm e 14 punti d'aggancio per 5,5-9,5 t
 
Versioni:
 
*'''Rafale A''': prototipo e dimostratore del progetto Rafale
*'''Rafale B''': versione Biposto per l'addestramento destinato sia a l'Armée de l'Air che a la Marine National
*'''Rafale C''': versione monoposto da caccia per l'Armée de l'Air.
*'''Rafale D''': versione Biposto d'attacco al suolo per l'Armée de l'air.
*'''Rafale M''': versione monoposto per operazione dalle portaerei della Marine Nationale, principalmente utilizzato per la difesa della flotta.
*'''Rafale N''': versione biposto, anche conosciuta come Rafale BM, per operazione dalle portaerei della Marine National, principalmente utilizzato per l'addestramento e l'attacco al suolo. Questa versione è stata cancellata nel 2004.
 
 
Non tutto è stato installato subito: gliGli 'Standard Utilisateur' sono stati vari: la F1 era solo per il combattimento aereo, la 2/F1.1 comprendeva anche il link 16, la 3/F.2 il radar in funzione TFR e i missili Scalp, poi la 4/F3 e la F4. All'export sono indicati vari blocks come lo 05 con serbatoi conformi, SCALP, comandi vocali (insomma, alla 'Goldrake': urli un comando e l'aereo esegue..), M.88-3 , RBE-2 con mode TFR e SAR, missili Exocet, pod da ricognizione del tipo Reco NG. La Block 15 comprende anche missili Meteor a lungo raggio, previsti in futuro anche per i caccia francesi.
 
Quanto all'operatività, il Rafaele è stato ostacolato non da problemi tecnici, perché lo sviluppo è proseguito rapido e spedito, ma dal costo, variamente considerato tra 59 e 113 mln di dollari ad aereo. Nonostante fosse un 'peso piuma' al confronto, è stato vicinissimo a vincere in Corea dove però per ragioni politiche gli USA hanno letteralmente imposto l'F-15, aereo che del resto ha un maggior raggio d'azione ed è stato offerto con gli standard di armamento, motori ed avionica dei più elevati (proprio per far fronte alla concorrenza francese, il che dà l'idea di come il Rafaele sia un concorrente temibile anche per i caccia USA). Solo le pressioni politiche e le offerte tecniche più avanzate hanno riscritto un verdetto già scontato. La commercializzazione del Rafaele è stata ostacolata anche dalla ridottissima cadenza in cui gli ordini sono stati piazzati dal governo francese. Pare che il punto sia la ritrosia della Dassault di farsi 'statalizzare' e che gli ordini siano stati usati come leva: dopotutto con i Mirage 2000 per il momento l'Aviazione può permettersi anche di aspettare tempi migliori. Il problema è che quasi tutto il forte vantaggio temporale del Rafaele sull'EFA è stato colmato e l'aereo europeo ha ordini previsti già per 620 esemplari, più quelli all'export, per cui 'cresce' in capacità e cala come prezzo più rapidamente, mentre degli oltre 300 Rafaele solo una minima parte è stata ordinata e ancor meno consegnata. Per giunta esiste anche quel JAS-39 Gripen che si conferma il più venduto tra i caccia di ultima generazione, anche se è anche il più limitato (ma sopratutto il più economico). Nessuna speranza per l'AMX, quell'aereo ancora 10 anni fa indicato come capace di ottenere fino al 20% del mercato dei cacciabombardieri: evidentemente la competizione del XXI secolo non è il suo campo, dato che non ha 'sfondato' nemmeno negli anni '90.
 
Tutto questo per una macchina da 59 mln di dollari (al valore 1994), che ha visto previsioni d'acquisto per 194 esemplari dall'A de l'A e 60 per l'Aeronavale, rispettivamente dei tipi B e C, e M e N. Nel 2004 c'erano solo in servizio 10 aerei nella Marina e 2 nell'A de l'A. Nel 2005 finalmente venne acquisito ufficialmente il primo C allo standard F2, parte dei 48 ordinati nel 1999. In tutto gli ordini fissi erano di 120 aerei con lettere di intenzioni per 294. Alla fine del 2004 un nuovo ordine era stato posto per 47 aerei per l'Aeronautica e 12 per la Marina, ma in tutto nel 2005 c'erano solo 17 consegne, anche se si prevedeva di arrivare a 1,5 aerei per mese (non ancora entusiasmante visto che sono 18 aeriaerei all'anno). Entro il 2006 l'A de l'A avrebbe costituito il primo reparto a St. Dizier. Entro il 2008 sarebbero stati consegnati altri 56 aerei allo standard F3, con tanto di capacità di trasportare il missile ASMPA a testata nucleare. Per allora c'era solo l'EC 5/330 con 4 biposto B al CEAM. Recentemente la Libia ha manifestato interesse, dicembre 2007, per 14 esemplari.
 
Nel frattempo erano stati ordinati dal governo francese 120 aerei. Analizzarne la composizione è interessante: l'Aeronautica ha ordinato 42 monoposto e ben 38 biposto, perché vuole utilizzare questi ultimi anche come cacciabombardieri d'attacco. La Marina ha preso ordini per 38 caccia, tutti monoposto: la versione biposto imbarcata, una sorta di F-18D, non ha avuto seguito fin'ora, seppur proposta. La Marina doveva sostituire i preistorici F-8 e così ha avuto i suoi aerei per prima. La proposta americana di F-18 come 'gap filler', negli anni '90, era pericolosissima e andava controbattuta. Gli utenti degli F-18 sono altamente soddisfatti dei loro aerei e anche la Francia avrebbe corso il rischio di subire lo stesso destino: se la Marina si fosse dissociata di conseguenza dal programma Rafaele sarebbe stato un disastro anche per l'Aeronautica, costretta a comprare aerei dal costo unitario a quel punto proibitivo. Eppure è stato proprio il volere un caccia 'unificato' che ha portato la Francia ad uscire dall'Europa perdendo così una fondamentale occasione di ripartire costi e competenze per il nuovo aereo da caccia. Negli scontri aerei il Rafaele può far valere la sua capacità di manovra, ma la potenza non è sufficiente per consentire la 'supercruise'. La sagoma radar dovrebbe essere bassa, ma pare dell'ordine dei 2 m2, quando dell'EF-2000 si dice che sia anche inferiore. Ma, a meno di non ipotizzare un esteso ricorso a materiali RAM, dovrebbe essere il Rafaele in vantaggio in tal senso, essendo più piccolo, con superfici più raccordate, e senza punti riflettenti così evidenti come le prese d'aria rettangolari o i grossi canard anteriori. Quanto alle prestazioni, l'aereo è dotato di eccellenti capacità di salita e accelerazione, ma non è superiore alla media dei caccia dell'attuale generazione, o almeno non pare essere superiore. Ne viene declamata da molti anni l'inferiorità rispetto all'EF-2000, anche se questa previsione è stata fin troppo 'precoce', quando le capacità dei due aerei non erano ancora mature, e ovviamente è difficile dire cosa sia marketing e cosa sia realtà. Per ora, per esempio, nell'AM gli EF-2000 non hanno ancora ricevuto armi aria-superficie e restano caccia puri, mentre è stata la RAF a premere fin dall'inizio per l'uso degli aerei come macchine multiruolo (del resto si era riusciti persino a trasformare i Lighting in aerei d'attacco), ma inizialmente senza volere il cannone da 27 mm; i Tedeschi attualmente non hanno montato -se mai lo faranno- l'IRST, ultimo colpo di coda della loro corsa al contenimento della spesa, che negli anni '90 quasi affondò tutto il programma (del resto era un'esigenza tutt'altro che stravagante, visti i costi della troppo rapida riunificazione con l'Est del Paese).
 
La Marina attualmente (2008) ha ricevuto un buon numero di aerei, certo sufficienti per la sola portaerei ancora disponibile. Il 18 maggio 2001, a Landivisiau è stata costituita di nuovo la Flotille 12F, con oltre 2 anni di anticipo rispetto alla prima unità EF-2000. Al 2007 aveva 19 Rafaele F.1 e F.2 e dal febbraio erano già partiti per l'Afghanistan, a tirare bombe sui Talebani. L'Aeronautica ha ricevuto i primi aerei nel dicembre 2004, con l'operatività raggiunta nel giugno 2006. Ma ancora a febbraio 2007 c'erano solo 26 caccia, di cui 20 nell'EC 1/7 di Provence. Dal 10 marzo sono stati mandati alcuni esemplari in Afghanistan, a farsi le ossa in un teatro operativo reale con le solite azioni di 'routine' su villaggi e montagne popolati da guerriglieri ostili. Alla fine del 2007, la cinquantina di Rafaele stava quindi marciando verso la piena maturità. All’epoca erano appena iniziate, sull’altro fronte, le consegne degli EF-2000 del secondo lotto, dopo che il primo, per complessivi 148 esemplari, era già stato completato. Ma nessuna nazione ne aveva ricevuto più di 52 esemplari (RAF) e l’AM, per esempio, ne ha ottenuti 28 (altri 19 per la Spagna e 40 la Germania).
 
 
 
 
 
 
 
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