Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq-Iran: differenze tra le versioni
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Quello che sta per essere raccontato è in larga misura frutto delle pubblicazioni di un giovane autore (classe 1970), tale Tom Cooper, già citato in altre parti del libro. Qui è meglio aprire una parentesi per spiegare meglio la questione, perché ne vale decisamente la pena.
Autore di numerosi articoli e libri, nonché detentore del sito ACIG, ben noto a molti appassionati del settore e che si occupa di guerre dopo il 1945, dove sono anche gli articoli originali in lingua inglese da cui queste informazioni sono tratte (nel settore 'Medio Oriente'). E' necessario parlare di questo, perché non c'
Ora, le conclusi di Cooper possono e forse devono sorprendere, in particolare quelle sulla I Guerra del Golfo (che lui ricorda, giustamente, essere quella del 1980-88). Fino a letteralmente qualche anno fa, si riportava ancora l'elenco delle vittorie note dei Tomcat iraniani: circa 6-8. Alcune fonti sostenevano che esse erano dovute per lo più ai missili AIM-54, altre che questi vennero sabotati dopo la Rivoluzione. Joe Baugher si è azzardato a dire, nel suo sito, che le vittorie sarebbero oltre 30-40. Cooper, sopratutto nel primo lustro di questo decennio, a furia di ricercare, è arrivato a non meno di 140 vittorie registrate a favore dei Tomcat. I cui missili Phoenix non erano affatto 'sabotati'(uno dei pochissimi aerei disertori iraniani nel 1986 atterrò in Irak con un missile di questo tipo a bordo), ma anzi micidialmente funzionanti. Così, da una carriera grigia, illuminata da appena 5 vittorie con i colori americani, il Tomcat, sulla carta il più potente dei 'Teen-fighters', anche in pratica è risultato il migliore, superando le vittorie degli altri suoi caccia coevi, forse addirittura tutte le loro vittorie messe insieme (ovvero circa 90 per gli F-15, 60 per gli F-16, 2 per gli F-18). Questo era un fatto negato tenacemente negli anni '80 e ignorato nel decennio successivo. Persino i Tomcat americani delle portaerei operanti nel Golfo durante gli anni '80 erano armati, come del resto quelli vicino alla Libia, solo Sparrow e Sidewinder, nella convinzione che i 'boogies' iraniani non avessero di meglio, ma trovandosi inconsapevolmente in una posizione di grave svantaggio. In sostanza, la guerra è stata un successo finale, tutto sommato, irakeno; ma prima di diventare un carnaio in stile 'Carso', con i Bashji mandati a morire a migliaia contro gli oramai sempre più esperti irakeni, gli iraniani fermarono l'avanzata delle truppe corazzate nemiche in campo aperto e usarono largamente l'aviazione e le truppe corazzate per colpire duro. Tuttavia, di questa guerra non si è saputo quasi niente e solo con gli studi di Cooper molte cose sono state disvelate, cose che per come erano raccontate fin'allora non è che fossero poco credibili, ma persino illogiche (come il discorso sui Phoenix, ancora oggi in servizio).
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In tutto fanno oltre 40 squadroni di velivoli di ogni tipo, quindi tutt'altro che disprezzabile nonostante le riduzioni. Che poi vi fossero dei problemi sulla fornitura delle parti di ricambio e sull'efficienza di aerei e di tecnici, piloti e servizi logistici è indubbiamente vero. Ma era più una situazione di confusione che di carenze effettive, tant'é che nell'inventario figuravano armi e parti di ricambio che per lo più risultavano sufficienti anche per un'attività di combattimento lunga settimane. Gli Iraniani avevano studiato bene gli insegnamenti delle guerre arabo-israeliane e non volevano farsi trovare impreparati. Nell'inventario risultavano diverse migliaia di missili AAM, tra cui i primi 288 di 714 AIM-54A, ordinati
Quanto alle basi, queste potevano ospitare anche 3.000 aerei messe tutte insieme ed erano riccamente dotate di hangar, anche sotterranei, e depositi di ogni sorta, con una tale quantità di armi che continuarono a servirsene persino durante la metà degli anni '80, dopo 5-6 anni di guerra.
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Il II Corpo d'Armata andò verso Qassre-Shirin con la 7a divisione, per poi avanzare verso Kermanshah con la settima divisione di fanteria meccanizzata mentre la 2a di fanteria motorizzata catturava Mehran e tagliò le comunicazioni con l'Iran settentrionale occupando le strade vitali, tra cui la strada per Dezful.
L'avanzata del IV Corpo con la sua 10a
Il III Corpo ebbe meno difficoltà del disastro del IV Corpo, attaccando nella zona dello Shatt-el Arab (il cui trattato era stato denunciato da Hussein), penetrando con la sua 1a divisione meccanizzata fino ad isolare Ahwaz con la 1a D.M., avanzando alla fine di circa 75 km dentro i confini iraniani, ma la decimazione della 10a corazzata non consentì di chiudere bene la trappola. La 6a divisione corazzata ebbe un successo simile verso il passo di Susangerd e poi ad Ahwaz, ma lungo un percorso più a sud fino a minacciare Ahwaz dopo quella stessa settimana di guerra.
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