Armi avanzate della Seconda Guerra Mondiale/Italia 3: differenze tra le versioni

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Altre bombe furono le '''torpedini oscillanti Freri''', che oscillava tra i tre e i sette metri dopo lo sgancio da aerei. Non ebbe successo.
 
La '''bomba 500 OR''' era un' ordigno da 500 kg con un detonatore regolato da un orologio, fino a 72 ore dopo lo sgancio. Praticamente era una mina, sopratutto pensata per rendere inagibili i porti. Se cadeva a terra, i suoi 4 detonatori ad impatto la facevano subito esplodere. Era un' ordigno efficace, ma costava e solo raramente venne usato contro Malta e Alessandria.
 
Altri ordigni erano la bomba a collisione, del gen. Gaetano Crocco, già autore di un ordigno alato del 1917, che veniva sganciato da dirigibili per poi picchiare dopo un tempo prestabilito sull'obiettivo. La nuova bomba era simile e pensata per i bombardieri a tuffo, ma dei dodici esemplari solo 2 vennero testati da Ba.65. Il progetto venne elaborato nel 1938.
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Oltre ai tipi già menzionati, vale la pena parlare anche dei tipi non costruiti o comunque non completati. Progettato dal 1938 da parte dell'ing. Nardi, il B.N. (Bestetti-Nardi) venne costruito dalla Bestetti di Arcore, con una curiosa caratteristica: era un quadriposto bifosoliera, ovvero con due posti in tandem per ciascuna fusoliera. Ebbe i motori A.R. 115 per 350 kmh e 1.100 km di autonomia, fatto di materiale speciale antincendio: legno in fibre e materiali sintetici, che farà la sua parte nel salvare l'aereo dalla distruzione a seguito di un incendio durante un volo di prova. Ma il BN.1 sarà giudicato pericoloso già dai test di Arcore, senza nemmeno andare a Guidonia. Ma non era finita qui, perché questo leggero apparecchio (tra l'altro con eliche bipala, data la ridotta potenza disponibile), sarebbe stato la base di una famiglia di velivoli previsti, chiamati BN.2, 3 e 4. La loro caratteristica particolare era la presenza di una combinazione di aerei, il 'Saetta' e il 'Saettante'. Funzionava così: il Saettante, con 4 motori BN.4 o 2 motori -BN.2- con motori che potevano essere gli AR.135 da 1.350 hp, capaci di portare l'aereo a 460-520 kmh, con autonomia di 3.000-4.000 km, poi sganciava il Saettante con una bomba da 2.500 kg (o 1.000 se è trasportato da un bimotore), o 2 da 1.250 o 4 da 600 kg, o anche siluro. Gli aerei da trasporto erano bifusoliera, i mezzi da attacco anche, ma con una struttura diversa, con il pilota in posizione prona per resistere meglio all'accelerazione della picchiata e ricupero. Successivamente la combinazione verrà accantonata. Il concetto di aereo porta-cacciabombardieri venne attuato davvero, ma con i TB-3 e I-16 sovietici.
 
Altri progetti erano il Ca.380, praticamente una versione bifusoliera del Ca.355, superficie alare 24 m2, peso 5.100-5.900 kg, 5 armi di bordo e motori DB-601. Poi Venne pesnato ad un Re.2005 con 4 armi da 20 mm e 2 da 12,7 mm, 1.000 kg di bombe o siluri; superficie alare 36 m2, v.max 680 kmh, peso 4.100-6.200 kg; il Ca.308 era un' altro aereo, che stavolta venne davvero impostato e con struttura lignea; le fusoliere erano lunghe 12 m, alte 1,2 m, larghezza max 0,95 m, apertura alare 16 m. Al solito c'era il carico bellico da 1.500 kg, 4 cannoni da 20 e 2 da 12,7 mm; superficie alare 43 m2, due motori DB603 o due DB605, o i DB601, o ancora gli I.F.Delta, con superfici alari ridotte fino a 33 m2. La costruzione del prototipo era in approntamento l'8 settembre, ma i Tedeschi ne posero fine alla realizzazione, perché venne danneggiato durante i combattimenti per l'occupazione del vicino aeroporto di Ponte San Pietro. I caccia Fiat bimotori e bifusoliera fu il G.58, ancora come nel Re.2005, con due fusoliere di cui quella a sinistra sulla fusoliera, 6 armi da 20 e 4 da 12,7 mm. Ma non c'é stato modo di costruirlo dopo l'armistizio. C'erano poi i caccia CR.50, 55, 50 bis, 55 bis. Il primo era un bimotore biposto, doppia fusoliera, lungo 13,5 m, apertura alare di 16,5 m, superficie alare 40 m2. Con i motori A38 poteva fare, si stima, i 590 kmh, minima di 130 e 510 di crociera, salendo a 6.000 m in 10 minuti; autonomia 1.500 km, e infine 3 armi da 12,7 mm e una difensiva.
 
Il CR.50 bis aveva invece 13x16,7x40 m2, ancora gli A38, 605 kmh, salita a 6.000 m in 9,5 minuti. Aveva doppia fusoliera senza navicella centrale. Il CR.55 doveva essere un aereo da 11,4 x14,7 m, motori DB601, 585 kmh, 1.500 km di autonomia; il CR.55bis aveva anch'esso l'assenza della carlinga centrale e motori DB601, con 600 kmh. Nessuno di questi verrà mai nemmeno iniziato.