Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina-6: differenze tra le versioni

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L'invenzione della polvere da sparo si perde nella notte dei tempi, attorno all'anno 1000. Pare che sia stata proprio la Cina, come per tantissime altre cose, ad inventarla. Le prime applicazioni furono degli ordigni di tipo semplice, utilizzabili sia come giochi pirici (ovvero i fuochi d'artificio) che come armi da guerra. In effetti, qui va corretto quello che in genere si dice in merito ai razzi: è giusto dire che i missili se ne differenziano per la presenza di un sistema di guida, ma è anche vero che la programmazione 'di volo' è stata introdotta proprio con i razzi: i tempi e gli effetti delle detonazioni ne sono un' esempio, basta guardare le figure che fanno nel cielo i loro evoluti discendenti delle saghe d'estate. Dire ad un oggetto 'arrivato a questo punto tu scoppio in mille pezzi' sembra banale adesso, ma non dev'essere stato così secoli fa. Comunque sia, i cinesi moderni non sono immemori della loro tradizione e anzi, hanno fatto del loro meglio, con limiti di tecnologia e di denaro, per costruirsi una completa panoplia di armi che partono dai razzi controcarri e arrivano agli ICBM e ai razzi vettori per sistemi spaziali.
 
La dipendenza dalla tecnologia sovietica era pesante: del resto era la sola fonte di tecnologie avanzate disponibile. La collaborazione con gli occidentali è arrivata poi. La 'rottura ideologica' con l'URSS segnò in maniera irreversibile la decadenza del blocco comunista, anche se la guerra del Vietnam portò limitatamente le due superpotenze ancora dalla stessa parte. Ma per le tecnologie avanzate cinesi i problemi non finirono. Di fatto, tra la fine della collaborazione con l'URSS e l'avvio della distensione con l'Occidente e sopratutto con gli USA passarono oltre 10 anni in cui la Cina visse in un limbo senza risorse esterne di cui aveva disperatamente bisogno. A peggiorare le cose ci si mise anche la Rivoluzione culturale di Mao, che portò alla fame la Cina e non produsse niente di concreto nel processo di 'modernizzazione' forzata del Paese. Le cose tornarono ad una certa 'normalità' negli anni '70, ma nel frattempo molte tecnologie disponibili erano invecchiate. Questo era vero a maggior ragione per l'aeronautica e le tecnologie missilistiche. Fu sempre negli anni '60 che i Cinesi videro nascere la loro 'atomica', a cui anche Guccini dedicò una apposita canzone. La Cina mancava però di sufficienti vettori per recapitare il suo modesto arsenale nucleare. In particolare, se aerei tattici e missili balistici non mancavano, quello che era pressoché assente erano invece i missili balistici a lungo raggio, sopratutto gli ICBM, che sono andati incontro a innumerevoli ritardi. Come se non bastasse, il numero stesso di questi ICBM è rimasto bassissimo, dell'ordine di poche unità pronte al lancio.
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I missili cinesi sono stati sviluppati nel corso degli anni per ogni genere di applicazione e in decine di progetti diversi, ma la dipendenza da tecnologie estere, accettata per recuperare in fretta il gap con le principali nazioni industrializzate, ha portato spesso a copie più o meno migliorate di progetti vecchi o quantomeno parzialmente superati. Tutto questo è vero anche per le armi nella categoria degli ordigni aria-aria (ovvero nati per il combattimento ed intercettazione aerea) che sono per lo più copie di progetti russi o europei, spesso migliorati con il tradizionale pragmatismo cinese, ibridando tecnologie estere tra di loro, o con sviluppi (sempre più numerosi) autoctoni.
 
Ecco un' elenco delle armi AAM di produzione cinese:
 
*PL-1, versione cinese dell’ AA-1 Alkali sovietico, probabilmente mai molto diffuso e oramai verosimilmente tolto dalla linea.