Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Olanda-2: differenze tra le versioni

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Gli IFV erano della famiglia M113, ma con la meccanica delle versioni più recenti, corazzatura aggiuntiva spaziata (per migliorare sia la protezione, anche contro le cariche cave, e la galleggiabilità: del tutto diversamente dai 'cugini' VCC-1, che hanno corazzatura aggiuntiva di appena 6 mm sopra lo scafo normale, e praticamente sono privi di capacità anfibia a causa dell'aumento di peso), e un utilissimo cannone da 25 mm in torretta. Come nel caso del BMP-1 si tratta di una torretta monoposto, per cui non si può dire che si tratti di una soluzione riuscita appieno: il capocarro è dietro il conducente, nello scafo, a lato del motore, e non ha una visuale ottimale per comandare il mezzo. Ma è il prezzo necessario come compromesso: infatti con un mezzo corazzato di tipo abbastanza economico, da appena 13 t, non si può pretendere di più: con una torretta biposto praticamente la capacità di carico per le truppe si ridurrebbe a forse mezza squadra di fanti,troppo poco: un mezzo tanto piccolo, con questa torretta, può essere usato come mezzo da esplorazione, ma come trasporto truppe avrebbe limiti fondamentali (è anche più piccolo del BMP, oltretutto). Basti dire che per implementare tutte le esigenze, gli americani sono arrivati all' M2 Bradley, da oltre 20 t ed estremamente costoso (600.000 dollari all'inizio anni '80) tanto da essere considerato un veicolo 'gold plated'. Metti cioè una torretta biposto con cannone da 25 mm, corazzatura pesante e una squadra di fanti, e ottieni un veicolo tanto costoso che pochissimi se lo sono potuti comprare. E' anche vero che il LAV-25 e altri mezzi simili possono permettersi sia la torretta biposto, che la squadra fanti, che una massa di 13 t, ma per un mezzo cingolato è più difficile restare entro certi limiti: il VCC-80 italiano pesa circa 20 t eppure è relativamente piccolo.
 
Nel caso dell'AIFV, si è voluto semplicemente dare un successore potenziato ma ancora a portata di tasche degli acquirenti probabili, dell'M113, economico ma troppo limitato. IL parente povero è andato all'E.I (per esempio con solo una mitragliatrice scudata da 12.7 mm), quello 'ricco' agli olandesi e pochi altri. Per quanto meno mobile dei Leopard 2 (e forse anche dei Leopard 1) era pur sempre un compromesso notevole: e anche se era privo di missili TOW (riservati ad una versione specifica, come nel caso dell'M113 TUA), era capace di cooperare con i carri, distruggendo blindati nemici su distanze di 2 km col tiro rapido della sua arma, e capace al tempo stesso di ingaggiare elicotteri. Anche i carri nemici potevano essere messi in pericolo (anche se gli olandesi non hanno munizioni DU, di circa il 10% più perforanti di quelle al tungsteno, e con un micidiale effetto piroforico) se l'ingaggio era sui loro fianchi o retro, o qualche altro punto debole. Solo la scarsa ergonomia (peraltro aiutata da validi sistemi di visione, almeno entro i limiti del caso) di una torretta monoposto in cui v'é sia da cercare che da sparare limitano un pò questa capacità, ma il 25 mm è, sul campo di battaglia, un 'arma definitivamente notevole, più pericolosa di quelle da 12,7 mm e 20 mm (quest'ultimo calibro non è mai riuscito, per ragioni di rapporto prezzo-efficacia, a rimpiazzare l'altro sui mezzi corazzati). Il BMP-1 aveva invece un set di armi del tutto diverso, mitragliatrice coassiale a parte, avendo un cannone a bassa pressione e un lanciamissili controcarri: armi meno precise e con tempi di reazione minori, come anche la cadenza di tiro, ma capaci di distruggere un carro armato senza troppi complimenti entro i 3 km di distanza (almeno teoricamente).
 
Detto questo, ci si potrebbe chiedere il rapporto di efficacia nella modernizzazione con riduzione quantitativa dei mezzi schierati. Nel caso dell'Aeronautica, non c'é di che temere, perché gli F-16 sono stati ridotti sensibilmente, ma con un programma d'aggiornamento che ha permesso capacità molto superiori. Basti pensare ai missili AMRAAM, che assieme ad altri sistemi meno appariscenti ma altrettanto fondamentali per sfruttarlo in maniera valida, ovvero il radar aggiornato APG-66(V)2, il datalink per passare le informazioni, l'IFF e HUD grandangolare, danno delle capacità nemmeno ipotizzabili con la dotazione originale, buona solo per intercettazioni diurne a breve raggio, molto limitatamente ognitempo (missili AIM-9 e radar APG-66). Anche le capacità ognitempo sono molto superiori nell'attacco e navigazione, con un sistema che combina mappe elettroniche, GPS, INS avanzati e sistemi d'atterraggio MMW.