Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Egitto-2: differenze tra le versioni

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La serie di mezzi corazzati egiziani si incrocia con quella delle artiglierie. A suo tempo (anni '80) gli egiziani costruirono un semovente antiaereo basato sull'M113 americano, con una torretta armata di un cannone binato da 23mm e due lanciamissili binati SA-7. Quanti di questi economici semoventi antiaerei siano stati realizzati, sul totale di 1800 M113 ricevuti dall'Egitto, non è chiaro.
 
Altre realizzazioni riguardano i cannoni semoventi SP122. Si tratta di obici D30, efficaci e relativamente potenti artiglierie da 122mm di cui l'Egitto ha ottenuto la licenza di costruzione da parte dell'URSS (o, in ogni caso, ne ha intrapreso la produzione). Essi sono armi trainate, e per accontentare le esigenze di semoventizzazione l'Egitto decise di ordinarne una versione semovente. Anziché di prendere ad esempio quanto già esisteva, ovvero il 2S1 sovietico con obice nella torretta, si decise di assegnare alla BMY americana e alla RO inglese la progettazione di due semoventi dotati di artiglieria in casamatta anteriore. Perché? Verosimilmente, per ottenere un mezzo che anche se privo di brandeggio a 360 gradi (non strettaemnte necesario per un semovente campale) sia molto più leggero ed economico. La BMY, come prevedibile, ha presentato un sistema basato sullo scafo dell'M109A2, che produce e che sarebbe il complemento ideale per la logistica. La Royal Ordnance ha invece presentato un mezzo fatto di più pesante ma meno costoso acciaio saldato (anziché alluminio), con una struttura più compatta e la possibilità di diventare il capostipite di una famiglia di nuovi mezzi. Entrambi i contendenti sono stati presentati nel 1984. Un' altro programma era per un cannone da carro calibro 105 su scafo di blindato tedesco, una sorta di cacciacarri tipo un SU-100 ammodernato.
 
Per le artiglierie, da ricordare sono sopratutto i lanciarazzi. I razzi balistici in cui l'Egitto si è impegnato sono stati essenzialmente di due calibri, da 80 e da 122mm. In origine, gli egiziani producevano i razzi del vecchio BM-13-16 da 132mm, a cui ha fatto seguito una versione del molto più moderno BM-21 con un lanciatore da 30 colpi per l'autocarro leggero, giapponese, Isuzu 6x6 da 2,5 t. Anche la versione standard, con l'autocarro ZIL da 3,5 tonnellate, è stata prodotta.
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Le sospensioni, il motore da 1500 hp e la corazzatura protettiva, nonché la protezione per le munizioni a prova di scoppio erano altre eccellenti qualità, come anche un'abitabilità accettabile, grazie allo spazio e all'aria condizionata. La bocca da fuoco è precisa e potente, e le munizioni M829 (SE sono state consegnate le normali munizioni DU) ha la capacità di perforare oltre 50 cm di acciaio a 2 km. La dotazione di soli 40 colpi è l'unico parziale handicap, ma d'altra parte non si può pretendere meglio da un carro armato col 120. IL precedente M1 con il pezzo M68 da 105 aveva invece 55 colpi, il che tornava utile se si doveva ingaggiare molti bersagli non particolarmente resistenti. Tuttavia, dopo il 1986 non vi sono stati altri M1 prodotti, e mai nessuno esportato: forse il cannone da 105mm veniva giustamente visto come una limitazione per un carro da 55 t come questo (sebbene non pesi molto di più dell'M60) e sopratutto, incapace di avere ragione di carri armati moderni resistenti anche allo stesso 120mm. La dotazione di oltre 500 M60 e 450-550 M1A1 (assemblati in Egitto) ha migliorato molto le capacità di combattimento egiziane, anche se la manutenzione è stata spesso problematica. Per esempio risulta che gli stabilizzatori di tiro degli M60A3 erano non operativi durante una esercitazione congiunta con l'Italia nel 2002 (gli italiani portarono, al pari degli egiziani, il loro 'carro secondario', il Leopard 1A5, successivo temporalmente ma paragonabile all'M60A3).
 
In ogni caso, gli M1A1 erano numerosi a sufficienza per un paio di divisioni corazzate e potevano competere con autorità contro i carri T-72 libici, ma anche con i Merkava israeliani, anche quelli col 120mm, al più pari, ma non superiori agli Abrams. Un' altro sviluppo successivo a questo è stata la nuova munizione controcarro BD-36, al carburo di tungsteno. Essa è uno sviluppo congiunto con le industrie inglesi, ed è stata pensata per il cannone del T-62, ancora in servizio in Egitto (ma anche per clienti esteri, come molte altre armi egiziane). Questa munizione è più precisa sulle lunghe distanze, ma sopratutto perfora circa 500mm RHA (acciaio omogeneo) a 2 km, raddoppiando i valori delle prime granate perforanti degli anni '60 e rendendo piena giustizia al potente cannone U5TS. In pratica, così il T-62 può perforare quasi quanto l'M1A1 e leggermente di più delle migliori granate DU disponibili per il pezzo da 105mm (ma senza lo stesso micidiale effetto piroforico una volta dentro il bersaglio).
 
Tra i tanti aggiornamenti egiziani, da segnalare la cessione, all'inizio degli anni '90, di due fregate classe 'Perry', che con i loro missili SM-1MR e gli elicotteri hanno finalmente dato all'Egitto una capacità navale moderna, anche se moltissimo restava da fare per il resto della flotta.