Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Argentina: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: apostrofo dopo l'articolo indeterminativo
Riga 23:
*Armamento iniziale: 6 cannoni da 190/52 mm, 12 cannoni da 102/45 mm, tutti in impianti binati; 6 mitragliere Vickers-Terni da 40/39 mm; 6 tls da 533 mm fissi; 1 idrovolante (max due).
 
La loro pecca maggiore era la stabilità con mare agitato, che nell'ambiente oceanico era la norma (era normale che l'acqua di mare penetrasse dentro i portelli lasciati aperti in coperta, persino senza mare agitato), ma i pesi in alto erano consistenti (nonostante le sovrastrutture fossero particolarmente basse), e sopratutto lo scafo era molto lungo rispetto alla larghezza, anche se aiutato da pinne stabilizzatrici sui lati. L'affidabilità meccanica non fu mai a prova di critica, anzi continue riparazioni furono necessarie per mantenerle efficienti. La mancanza di stabilità era talmente seria, che gli impianti binati da 102 mm non avevano alcun tipo di scudatura protettiva. In seguito la catapulta per idrovolanti, a causa delle mareggiate e dei vicini cannoni di prua, venne spostata saggiamente a centro nave, sistemata trasversalmente. L'idro era un modello americano. La stabilità delle navi non fu mai un problema risolto, anche se sembra che esse furono popolari nella Marina argentina. Un' altro problema si manifestava In ogni caso, con successivi ammodernamenti postbellici, i due incrociatori videro rimpiazzati i 4 cannoni da 40 mm Vickers e sopratutto tutti i 12 cannoni da 102 mm: ciascun impianto venne sostituito con una mitragliera singola Bofors da 40 mm e un radar di tiro abbinato: se questo fu un' appesantimento rispetto alle vecchie mitragliere Vickers, non lo fu certamente per i cannoni binati da 102 mm ( cui affusti pesavano circa 15 t l'uno, molto di più di un pezzo Bofors da 40 mm). In pratica queste navi si ritrovarono senza la batteria di medio calibro, quindi con solo 6 cannoni da 190 mm, 6 lanciasiluri e 10 cannoni da 40 mm. Stranamente i lanciasiluri fissi non vennero tolti, nonostante l'utilità pressoché nulla e la necessità di ridurre i pesi in alto (in controtendenza con quello che accadeva in altre marine: gli incrociatori vennero piuttosto armati con numerosi cannoni contraerei e persero totalmente i lanciasiluri).
 
Le navi rimasero in servizio per parecchi anni, e alla fine della loro trentennale carriera tornarono a Genova, dove naquero, per la demolizione. I loro sostituti furono i 2 incrociatori 'Brooklin' CL-46 'Phoenix' e CL-47 'Boise' americani, forse meno eleganti (o forse si potrebbe dire 'essenziali'), ma armati con 15 cannoni da 152 mm e 8 da 127 mm e complessivamente superiori e meglio equipaggiate. Vennero comprati nel 1951 e battezzati 17 DE OCTOBRE e 9 de JULIO. Questi rimasero in servizio a lungo (Il 'Belgrano' in particolare), ma non erano soli: il programma del '26 prevedeva un terzo incrociatore moderno, che venne però finanziato solo nel '35. Questa nave, più piccola, meno armata (era un derivato dei piccoli incrociatori inglesi 'Arethusa' con 6 pezzi da 152 e 4-8 da 102 mm) e nondimeno più marinara delle altre due, era l'ARA 'La Argentina'. Usata spesso anche come nave scuola, rimase ininterrottamente in servizio per quasi 40 anni, fino alla radiazione del 1974. Da notare che questi 5 incrociatori, l'inglese, i due grossi 'Brooklin' americani e i due italiani hanno costituito per tutti gli anni '50 il nucleo combattente di maggior consistenza dell'intero Sud America, anche senza considerare la portaerei e i cacciatorpediniere, pure numerosi e ben armati.
Riga 103:
Il primo 'articolo' mensionabile è senz'altro il prodotto del CITEFA. Questa sigla non è altro che indicante l'Instituto de Investigaciones Cientificas y Tecnicas de las Fuerzas Armadas. Esso ebbe l'incarico di sostituire l'obice M114 da 14,6 km di gittata, risalente alla Seconda guerra mondiale ed usato dall'Esercito. Esso era valido, ma la gittata era insoddisfacente per gli standard moderni, e allora il cannone di nuovo tipo venne realizzato con un nuovo affusto utilizzante il cannone semovente F Mk3 francese. L'obice aveva una lunghezza di 33 calibri e venne omologato nel 1977, mentre una versione successiva era il Modello 81, con bocca da fuoco di produzione argentina. La gittata arriva a 22 km con munizioni a razzo, 23,3 km. La massa è di 8 t e per questo, per quanto potente, solo 4 vennero inviati alle Falklands, dove spararono da Port Stanley le loro potenti granate. Per lo più, furono gli obici someggiati OTO-Melara da 105 mm leggeri ad essere utilizzati, con un totale di 30 pezzi in 5 batterie. D'altro canto anche gli inglesi rinunciarono ad utilizzare i loro FH-70, M-109 e persino i relativamente leggeri Abbot, con il tipo di terreno da superare, cosicché dovettero mandare solo i loro nuovi light Gun da 105mm. Gli argentini fecero sentire la loro potenza di fuoco in alcuni casi, come nelle fasi finali della guerra a Mount London o a Wireless Ridge. Da notare che le batterie di artiglierie da 105mm erano esattamente pari, 5 batterie per parte.
 
Un' altro campo in cui le artiglierie argentine son meritevoli di attenzione è senz'altro quello dei semoventi, che hanno compreso anche i cannoni francesi F Mk.3 su scafo AMX-13 di cui sopra. Pur essendo in configurazione minima, senza torretta o casamatta protettiva, si trattava pur sempre di artiglierie di interesse per una nazione del Sud-America.
 
La dotazione di armi contraerei, invece, era senz'altro molto varia e consistente, con sistemi in molti casi davvero moderni. Comprendeva cannoni contraerei Bofors di vario modello da 60 e 70 calibri, e il loro diretto concorrente, l'Oerlikon GDF. Già leader delle artiglierie leggere antiaeree da 20 mm, l'Oerlikon cercò di strappare alla Bofors anche il mercato dei medi calibri, con un tipo di arma di nuova concezione; anziché utilizzare un cannone da 40 mm per sparare 300 colpi al minuto, l'affusto GDF aveva due cannoni da 35 mm capaci di tirarne 1.100 nel loro insieme. Le caratteristiche balistiche erano eccellenti, con una velocità iniziale molto superiore e una gittata quasi eguale. La granata APDS arrivava a perforare 40 mm/60°/1 km. Entrò in produzione attorno al 1963 e ha avuto innumerevoli aggiornamenti, tra i quali l'abbinamento a radar come lo Skyguard e nuovi sistemi d'alimentazione per 56 proiettili per cannone, poi anche aumentati, al posto dei clip di 4 colpi. Il limite era quello di sparare proiettili privi di spoletta di prossimità, poco pratica sotto il 40 mm, per questo il volume di fuoco era tanto alto. La cosa è stata risolta di recente con il munizionamento AHEAD, programmato per esplodere appena davanti al bersaglio con l'uso di un computer e telemetro laser, moltiplicandone la letalità. Ma questo, negli anni 60-80 era ancora da venire. Oltre 1.600 pezzi vennero ordinati da 20 nazioni e hanno costituito l'armamento anche dei [[w:Gepard|Gepard]], e in questo ambito hanno ottenuto davvero di sostituire il 40 mm (di vecchia generazione) perché prima l'esercito tedesco usava il Duster americano (2x40 mm). I 35 mm vennero usati nella Guerra delle Falklands e ottennero forse almeno una vittoria aerea, nonché in almeno 2 esemplari durante la battaglia di Goose Green contro i paracadutisti britannici (sparandogli mentre erano a terra). Gli inglesi li catturarono, alcuni li sistemarono sulle navi per aumentare la difesa, e sopratutto la RAF li ha poi adottati per la difesa delle sue basi nel dopoguerra. Notare che gli argentini non hanno portato i Bofors sulle isole, forse perché troppo pesanti. La gittata era di 3,5-4 km pratica antiaerea, ma poteva arrivare anche oltre nel tiro di sbarramento, e 9500 m contro bersagli a terra, quanto i cannoni L60, ma meno degli L70 che sparavano granate più pesanti (circa 1 kg contro 650 gr dei GDF) a 12,5 km, anche se la portata antiaerea massima era sempre dell'ordine di 4 km.
 
I cannoni Rheinmetall Rh-202 erano su affusti binati da circa 2 t, e si trattava di armi realmente eccellenti, quanto costose, per il calibro 20 mm. Rispetto ai cannoni da 20 mm dell'epoca bellica (830 ms, 400 colpi/min) questi erano capaci di 1000 c.min e 1000 ms, con per giunta, un' affusto motorizzato, un congegno di tiro computerizzato e una abbondante riserva proiettili di primo impiego. Gli Argentini, che già comprarono gli eccellenti Oerlikon da 35 e i Bofors da 40mm, pensarono bene di comprare anche gli Rh-202, completando una notevole panoplia di armi contraerei campali, le migliori della loro categoria. La gittata massima sull'orizzonte era di 6 km, quella antiarea pratica 2km, massimo 4 in tiri di sbarramento.
 
I SAM erano i Blowpipe inglesi, gli unici portatili europei dell'epoca, i vecchi ma abbastanza efficaci Tigercat su rampa tripla, missili SA-7 forniti quasi di certo dai libici, e sopratutto i missili Roland in versione trainata, un impianto dei quali venne portato a Port Stanley. Venne spostato di continuo per evitare che lo localizzassero e non venne mai messo fuori uso. La Euromissile dichiarò che abbatté 5 Harrier e Sea Harrier, gli inglesi smentirono e dichiararono che ne aveva abbattuto solo 1, come del resto i Blowpipe argentini.