Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq-Iran: differenze tra le versioni

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Presto gli elicotteri Mi-25 avrebbero avuto armi chimiche e una coppia pronta per lanciare queste bombe 'speciali' in zone come Samara, Baiji e Falluja. Altri due Mi-25 erano a guardia del Palazzo presidenziale a Baghdad contro i soliti tentativi di golpe. Anche i piccoli Bo-105 sarebbero stati poi dotati di sistemi di spargimento di sostanze chimiche. Per la sua importanza, l'aviazione dell'esercito irakeno era di fatto sotto il controllo diretto di S.Houssein. Solo gli elicotteri VIP (SA-342 e Mi-8) e i 16 Super Frelon antinave erano sotto il controllo dell'aviazione.
 
 
'''IrAF/Support Command''':
Kirkuk, stormo d'attacco:
4° Stormo aereo composito:
* 1, 5 e 44th Sqn su Su-20 e 22
- 1st Bomber and Reconnaissance Sqn, MiG-25RB, Shoibiyah
*17° Sqn su MiG-21MF
- 7th Sqn, Tu-22B/U at H-3/al-Walid AB
- 8th Sqn, Tu-16/Tu-16K-11-16, Habbaniyah/Tahmouz e al-Taqaddum
- pochi Il-28s in riserva
 
Firnas:
? Stormo caccia e ricognizione:- 2nd Sqn, Hunter F.Mk.59B , Mawsil/Qayyarah AB
*11° Sqn su MiG-21MF
- 4th Sqn, Hunter FR.Mk.10 e F.Mk.59/59A , Kirkuk/al-Huriya AB
- 702nd Sqn (OCU), Hunter F.Mk.59A/59B , Mawsil/Qayyarah AB
 
Qayyarah:
? Stormo cacciabombardieri:
* 63° Sqn su MiG-23MLA (in formazione)
- 5th Sqn, Su-7BMK, at Mawsil/Qayyarah
* 79 e 92° su Mirage F.1 (in formazione)
- ? Sqn, Su-7BMK, ?
- ? Sqn, Su-7BMK, Balad
- ? Sqn, Su-20, Tikrit/al-Bakr
- 69th Sqn, Su-20, Ubeydah-Ibn-Jarrah
- Pochi MiG-19s in riserva
 
4° Stormo aereo composito:
? Stormo cacciabombardieri:- 23rd Sqn, MiG-23MS, al-Rashid
-* ?1st Bomber and Reconnaissance Sqn, MiG-23BN25RB, al-Rashid Shoibiyah
* 7th Sqn, Tu-22B/U, H-3/al-Walid AB
* 8th Sqn, Tu-16/Tu-16K-11-16, Habbaniyah/Tahmouz e al-Taqaddum
* pochi Il-28s in riserva
 
? Stormo cacciabombardiericaccia e ricognizione:
-* 26th2nd Sqn, MiG-23MSHunter F.Mk.59B , SalmanMawsil/Qayyarah PakAB
* 4th Sqn, Hunter FR.Mk.10 e F.Mk.59/59A , Kirkuk/al-Huriya AB
- 77th Sqn, MiG-23BN, Habbaniyah/Tahmouz
* 702nd Sqn (OCU), Hunter F.Mk.59A/59B , Mawsil/Qayyarah AB
 
*84°(recce) e 96° Sqn su MiG-25R e P
- ? HS, SA.321, as-Shoibiyah
 
Baghdad/Rashid:
IrAF/Comando difesa aerea:- 6th Sqn, MiG-23MS, Tallil
- 84th*39° Sqn, con MiG-23MS, Salman Pak
- 9th*9° Sqn, su MiG-21MF, H-3/al-Walid 21PF
- 17th*11° Sqn, MiG-21MF,su MiG-21RF, Jalibah 21bis
*70° Sqn su MiG-21RF
- ? Sqn, Mawsil/Qayyarah AB
- ? Sqn MiG-21MF, Kirkuk/al-Huriya
 
Al-Walid/H-3:
120 siti di lancio per SA-2 e 3, più 4 batterie di Roland-2 in consegna; e i cannoni di oltre 57 mm.
Vari aerei degli sqn 84 e 96
 
Al-Kut:
A questo c'era da aggiuntere il contingente sovietico con 24 MiG-25 essenzialmente da ricognizione, 12 MiG-21 e 8 MiG-23MLA, questi ultimi ebbero, pare, 4 perdite il 29 settembre contro un F-14 e altri due persi nel 1981, tanto che la squadriglia venne ritirata. Vari MiG-25 vennero invece colpiti nell'attacco alla base H-3 del 4 aprile del 1981.
*un gruppo di Su-7MK
*23° Sqn su MiG-23BN
 
Tallil, Nassyriah:
* 73° e 77° Sqn su MiG-23BN
 
Al-Widha:
*un gruppo di MiG-21MF
*109° Sqn su Su-22M e la VVS con circa 44 aerei tra MiG-21, 23 e 25.
 
'''IrAF/Training Command'''
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I trasporti aerei, eccetto gli An-12, erano ufficialmente civili, con le insegne della Irak Airways.
 
120 siti di lancio per SA-2 e 3, più 4 batterie di Roland-2 in consegna; e i cannoni di oltre 57 mm.
In tutto, ad agosto 1980 c'erano in servizio 212.000 militari con 2.000 carri, 1.000 artiglierie campali, 370 aerei e 230 elicotteri vari, più la piccola marina dal ruolo e capacità sostanzialmente irrilevanti, ma pur sempre equipaggiata con una fregata yugoslavia del 1978 per addestramento, due squadriglie unità missilistiche 'Osa' con 12 navi, 3 unità ASW, 20 vedette, 3 unità anfibie 'Polnocny' e 5 dragamine litoranei. Con l'aggiunta di una squadriglia di Super Frelon GV e reparti di incursori anfibi, era tutto quello che c'era, mentre le basi erano Bassora e Umm Qasr. Poco, ma con 58 km di costa, pari a 4 minuti di volo per un caccia tattico, era davvero difficile fare di meglio (eppure ci si provò con l'ordine per le fregate tipo 'Lupo' e le corvette da combattimento, più la nave rifornitrice per un totale di 11 unità ordinate in Italia).
 
A questo c'era da aggiuntere il contingente sovietico con 24 MiG-25 essenzialmente da ricognizione, 12 MiG-21 e 8 MiG-23MLA, questi ultimi ebbero, pare, 4 perdite il 29 settembre contro un F-14 e altri due persi nel 1981, tanto che la squadriglia venne ritirata. Vari MiG-25 vennero invece colpiti nell'attacco alla base H-3 del 4 aprile del 1981.
 
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In tutto, ad agosto 1980 c'erano in servizio 212.000 militari con 2.000 carri, 1.000 artiglierie campali, 370 aerei e 230 elicotteri vari, più la piccola marina dal ruolo e capacità sostanzialmente irrilevanti, ma pur sempre equipaggiata con una fregata yugoslavia del 1978 per addestramento, due squadriglie unità missilistiche 'Osa' con 12 navi, 3 unità ASW, 20 vedette, 3 unità anfibie 'Polnocny' e 5 dragamine litoranei. Con l'aggiunta di una squadriglia di Super Frelon GV e reparti di incursori anfibi, era tutto quello che c'era, mentre le basi erano Bassora e Umm Qasr. Poco, ma con 58 km di costa, pari a 4 minuti di volo per un caccia tattico, era davvero difficile fare di meglio. Eppure ci si provò ugualmente, con l'ordine per le fregate tipo 'Lupo' e le corvette da combattimento, più la nave rifornitrice per un totale di 11 unità ordinate in Italia, più un bacino galleggiante, per il costo di 1.500 miliardi dell'epoca. L'Italia ebbe così un contratto di grande valore, e venne scelta con ogni probabilità perché già in grado di garantire una rapida consegna e una gamma di motori, sensori, armi di fornitura nazionale (non necessariamente di progettazione) che la rendevano un patner più facile con cui trattare. Nello stesso periodo, una delegazione argentina visitò la Fincantieri, per trattare la fornitura non delle 'Lupo', ma delle più moderne 'Maestrale' (destinate a non avere nessun sucesso commerciale) con lo stato a cui l'Argentina tendeva maggiormente nei suoi legami esteri (vista l'origine di molta della sua popolazione). Tuttavia gli scioperi e le manifestazioni contro il regime argentino spinsero a scegliere piuttosto la Germania, che fornirà -analogamente all'Italia per l'Irak- 4 fregate e 6 corvette della serie MEKO, armate con gli stessi sistemi delle navi italiane (eccetto che per i missili, a quanto pare gli OTOMAT non convinsero gli Argentini o forse volevano differenziare i fornitori) e con sensori quasi tutti olandesi. Se i cantieri tedeschi non fecero resistenza alle richieste di quello ch'era all'epoca un brutale regime di destra, tuttavia gli Italiani non pare ebbero obiezioni ad accettare la commessa di un altro regime, quello di Saddam, che già all'epoca non era esattamente un modello di democrazia. Per poi trattenere, con un'apposita legge che si proponeva di cessare le forniture di armi a Paesi in guerra, quella stessa flotta,, rapidamente costruita, bloccata in patria (la cui sorte finale, con la rivendita di una parte a carissimo prezzo -2.500 mld- per la MM e a buone condizioni per la Malaysia dell'altra, sarà una vera 'telenovela', durata fino alla metà degli anni '90).
 
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Quanto agli Iraniani, la loro forza militare era fortemente sminuita ma ancora di notevole livello. Nonostante che la metà dell'arsenale iraniano fosse inutilizzabile a causa della Rivoluzione e delle sue conseguenze (con il blocco delle forniture americane e l'esecuzione di molti ufficiali troppo 'filo-occidentali' e visti quindi come traditori leali al vecchio regime). Molti erano gli ufficiali rimasti al comando giovani e relativamente inesperti. Né l'Iran aveva molte esperienze belliche prima del 1979, a parte la partecipazione alla repressione della guerriglia in Oman e gli scontri contro i Kurdi e gli Irakeni alla frontiera. Tra i giovani c'era persino un tale Shamkhani, di appena 24 anni, con il grado di tenente della riserva, che si ritrovò comandante della Regione militare del Khuzistan nel '79 e lo rimase fino al 1982. In seguito diverrò comandante delle forze terrestri, ammiraglio della marina nel dopoguerra e ministro della Difesa nel 1997-2005.
 
Quanto alle unità sul campo, c'erano 3 divisioni e due brigate corazzate più 4 divisioni e 2 brigate meccanizzate, rinforzate da 5 brigate d'artiglieria e 2 di unità speciali e aviotrasportate. Nonostante l'Irak avesse più esperienza bellica di quanta non ne avessero gli Iraniani (sebbene non propriamente brillante), queste unità erano decisamente più potenti di quelle irakene. Il loro campione sul campo di battaglia era il Chieftain (o Shir, Leone). Questo mostro corazzato aveva una corazza convenzionale in acciaio molto pesante (anche se gli Israeliani non lo vollero perché nemmeno la sua robusta struttura poteva garantire la resistenza alle cariche HEAT); ma sopratutto era armato del potente cannone rigato L11 da 120 mm, capace di sparare granate APDS, HESH e WP. Sebbene le munizioni da 120 perforanti decalibrate di prima generazione non fossero migliori di quelle da 105 di seconda (l'M111 israeliana, all'epoca all'inizio della sua carriera), si trattava di un'arma poderosa e precisa, micidiale anche con le granate HESH, pur mancando delle HEAT. Il tutto era asservito ad una sofisticata direzione del tiro. Infatti, fu solo nel '71 che l'Iran ordinò lo Chieftain e così, fin da subito, ebbe l'Mk 3/3(P) e poi l'Mk 5/5(P). Il primo introduceva, assieme alla mitragliatrice di puntamento da 12,7 mm, un telemetro laser. Infatti lo Chieftain non ha mai avuto un telemetro, così come non ce l'hanno mai avuto i carri britannici di alcun tipo. Presto infatti passarono alla mitragliatrice calibro 0.50 pollici, perché con questa si calcolava, in maniera speditiva, la distanza semplicemente sparando raffiche di 3 colpi sul bersaglio, aggiustando il puntamento e osservando quando su questo i proiettili incendiari arrivavano. Era possibile simulare le traiettorie dei proiettili del cannone fino a 1.830 m, ma ovviamente si tratta di un sistema macchinoso, per quanto capace di assicurare persino il 90% delle probabilità di colpi a segno, anche meglio di un telemetro ottico dell'epoca. C'erano 300 colpi a bordo, sufficienti per 100 tentativi (alle grandi distanze: fino al migliaio di metri bastava il reticolo stadimetrico). Siccome il cannone superava ampiamente la gittata dell'arma coassiale, all'inizio degli anni '70 comparve un telemetro laser Barr&Stroud LF-2 con portata di 10 km. Dall'Mk 5 si è passati ad un sistema computerizzato IFCS che permette il calcolo automatico dell'alzo della canna a seconda del tipo di munizione, del movimento relativo del mezzo e della distanza. In tutto il Chieftain porta 64 colpi da 120 mm, più dei colpi da 105 mm dei carri più piccoli e lo stesso numero di quelli del Centurion Mk 13 con cannone L7 da 105; e sopratutto, il 60% più dei carri armati con il 115, 120 o 125 mm. Le ottiche quindi non hanno pesato sulla forma della torretta anteriore, che è potuta diventare, senza telemetri ottici, molto inclinata e quindi difficile da penetrare a parità di spessori. Il capocarro ha un sistema di osservazione con episcopi, faro IR, visore notturno opzionale, mitragliatrice telecomandabile da dentro il mezzo; il servente ha un sistema di puntamento, in verità non eccezionale, costituito da un periscopio diurno da 1 o 8x, e notturno da 3x. Le munizioni sono a cariche separate, contenute in appositi contenitori antincendio (per le cariche di lancio). L'unico problema è la mobilità, con un motore scarsamente affidabile (lo stesso diesel boxer degli autobus di Londra) che ha una scarsa potenza per le 54 tonnellate del mezzo (56 nel Mk 5). In ogni caso si trattava del carro più potente della NATO fino all'arrivo del Leopard 2 e superiore anche ai T-62, se non ai T-72. Lo Shah non poteva non ordinarlo, data la sua smania di dominio, e nel '71 ne richiese 705, consegnati prima allo standard Mk 3 e poi al livello di Mk 5 (con l'IFCS) fino al 1978. Nel '71 il Kuwait ordinò 150 Mk 5/5K, e quindi si può dire che quell'anno fu l'ultimo anno d'oro per l'industria britannica del settore. Agli Iraniani il Chieftain così com'era, però, non piacque del tutto e così vollero anche un veicolo dalla meccanica migliorata, più facile da guidare e con migliori sospensioni, nonché con maggiore corazza inferiore contro le mine. L'FV (Fighting Veichle) 4030/1 venne consegnato in altri 187 esemplari, che si aggiungevano agli altri mezzi e a alcuni veicoli speciali come recupero e gittaponte adatti alla mole di un mezzo difficile da trattare dato il suo peso.
 
Detto questo, si volle anche un terzo passo avanti, dopo l'Mk 3, 5 e 5 'migliorato' ecco lo SHIR-1, che finalmente otteneva un potente motore che non era più boxer ma turbodiesel. Era la stessa evoluzione avvenuta in URSS, che dal boxer del T-64 passò al turbodiesel del T-72. Ma nel caso dei mezzi britannici c'era la necessità di una maggiore potenza, e così si raggiunsero i 1.200 hp di potenza rispetto ai 650-720 (previsti 750) dello Chieftain, che era il peggior carro quanto rapporto potenza-peso della sua epoca con meno di 13 hp per tonnellata (sebbene in buona compagnia con i coetanei M60 e T-62 appena migliori, per non dire del Merkava successivo di diversi anni). In prospettiva c'era l'avvento dello SHIR-2 che introduceva una 'pelle' diversa, in materiali compositi-stratificati (del tipo Chobbam). Dei primi vennero ordinati 125 esemplari (FV 4030/2), il che fa capire che il mezzo fosse considerato solo come 'interinale'; dei secondi, invece, vennero richiesti 1.225 esemplari (designati FV 4030/3). Non è chiaro se i primi vennero prodotti e consegnati, probabilmente no visto che il totale dei Chieftain iraniani in genere è indicato in 900 circa. Però i Giordani ne ordinarono ben 278 (forse comprendenti anche quelli prodotti per l'Iran). I secondi, invece, furono anche più importanti, in quanto non vennero mai prodotti nella forma originale ma nel erivato FV 4030/4, ovvero il Challenger. Così gli Irakeni si sarebbero davvero trovati, nel '91, a combattere contro questo carro pensato per gli Iraniani, ma in servizio nel British Army. In ogni caso, se si considera che i Chieftain ebbero 40 Mk 1, 532 Mk 2 e circa 400 Mk 3 e 5 nel British Army, gli Iraniani erano in grado di eguagliarli numericamente e superarli qualitativamente.
 
Detto dei carri Chieftain iraniani e della loro importanza per le evoluzioni per la tecnica e per altri eserciti, ecco le unità disponibili:
*81a Divisione corazzata su tre brigate, equipaggiate anche con M113 e M109, a Kermanshah
*92a Divisione corazzata (a cui si era aggiunto il 283° btg su M113/TOW) nel Khuzestan, la zona che Saddam aveva in animo di conquistare per prima.
*21a Divisione meccanizzata nella zona di Teheran, di fatto quasi un Corpo d'Armata sulla 2a Brigata guardie, 1a Divisione fanteria e varie unità minori
*16a Divisione corazzata con gli M60 nella zona di Ghazvin
*28a Divisione Meccanizzata (una brigata su M60 e due su M113, un rgt su Scorpion e M113)
*la incompleta 64a Divisione fanteria
*77a Divisione meccanizzata, a Khorasan, una brigata su M47 e 2 su M113, proteggeva il confine con l'Afghanistan (all'epoca occupato dai Sovietici)
*84a brigata di fanteria di Khoramabad
*brigate d'artiglieria 22a e 55a di Khoramabad
*37a Brigata corazzata di Shiraz
* 88a Brigata corazzata di Zahedan (Chieftain)
*23a brigata Forze speciali
*55a Brigata paracadutisti a Shiraz
*30a Brigata a Goirgan
 
Degli elicotteri dell'Aviazione dell'Esercito restavano in attività solo una parte dell'enorme flotta disponibile. Questa era data da Bell 214, una sorta di grosso Bell 212, di cui 'inspiegabilmente' l'Agusta non ha ottenuto la licenza di produzione. Gli Agusta-Bell per il resto erano ampiamente diffusi con i tipi AB 205, 206, 212; gli Agusta-Sikorsky Sea King e i Meridionali-Boeing CH-47. La maxicommessa per gli elicotteri italiani, con ogni probabilità la più grande mai ottenuta dall'Agusta, era a quanto pare dovuta alla mediazione del principe di Savoia, amico dei Reali persiani. Oltre ai Bell 214, un altro mezzo fornito direttamente dagli americani era l'AH-1 Seacobra. Di questo mezzo (notare bene che si tratta del tipo bimotore dei Marines) vennero forniti qualcosa come 202 esemplari, anche se non tutti pare ebbero davvero il sistema missilistico TOW (può sembrare strano, ma all'epoca questo sistema era ancora da introdurre su parecchie versioni dell'elicottero americano).In ogni caso era la forza d'attacco controcarri più potente del Medio Oriente, anzi molto probabilmente la più potente al di fuori dell'US Army. All'epoca era raro trovare anche degli elicotteri 'utility' armati con missili controcarri moderni, anche in Europa dove a parte qualche Cobra spagnolo, i primi ad entrare in servizio (eccetto che nelle forze americane dell'US Army) furono i Mangusta del 1990. Dei circa 500 elicotteri di tutti i tipi restavano 3 reggimenti con la metà delle macchine (le altre vennero messe a terra subito dopo la Rivoluzione), che comprendevano quello di Kermanshah con AB 205 e AB 206, più Bell 214 e AH-; Esfahan (simile ma con i CH-47) e Kerman (Bell 214 e AH-1).
 
Queste forze erano ridotte e con un'efficienza assai bassa, pallida ombra di forze armate che all'epoca d'oro erano superiori a quelle di qualunque altro Stato della regione e in termini convenzionali, anche di quelle europee. All'Esercito regolare si affiancavano già allora le milizie dei Pasdaran, certamente i più temibili; i Basji, descritti come 'carne da cannone', e i Mostafazin. Tutti sarebbero poi diventati parte del Comando della Guardia Rivoluzionaria dal 1 gennaio 1981, sotto il comando di un generale (di 26 anni), tale Moshen Rezai. Queste forze, armate alla leggera, talvolta usate per aprire dei varchi nei campi minati e affrontate con letali nuvole di gas velenosi, sarebbero diventate un elemento nondimeno fondamentale delle forze di terra iraniane, mentre l'esercito regolare era sempre di più ridotto ad una specie di riserva strategica, da usare con parsimonia anche perché i suoi ufficiali erano al solito poco ben visti dalla leadership iraniana.
 
L'Aviazione era l'arma a cui lo Sha dedicò più tempo e denaro, e come tale la IIAF (Imperian Iranian Air Force), poi IRIAF (Islamic Republic of Iran Air Force) era la forza da combattimento più moderna e temibile di tutte. Ma anche la più colpita dalla Rivoluzione e con moltissimi piloti uccisi, costretti a scappare o messi in galera, magari in attesa di una condanna che solo l'invasione avrebbe scongiurato.
 
Ecco quanto restava all'epoca ancora disponibile:
 
1a Aerobrigata, TFB-1, Merhabad (Teheran):
* 11° Stormo con l'11° Sqn su F-4E, 12° su RF-4E
* 1° Stormo misto con EC-130E, RF-4E e RF-5A
* Stormo trasporti sugli squadroni 11 e 12, con C-130R e H; squadrone aerocisterne con i Boeing KB 707; squadrone VIP con Fokker F-27 e Boeing 747; squadrone con elicotteri Bell 214A e HH-43
* Stormo addestrativo con un squadrone su F-33 e uno su T-33A
 
2a Aerobrigata (TFB-2) di Tabriz:
*21° Stormo caccia con squadroni 21, 22 e 23 su F-5E e F
*squadrone COIN su O-2A
* elicotteri trasporto Bell 214
*distaccamento con RF-5A e C-130H
 
3a Aerobrigata (TBF-3) di Shahid Nojeh
*31° Stormo con gli squadroni 31 e 32 su F-4E e gruppo elicotteri Bell 214
* 32° Stormo con gli squadroni 33, 34, 306, 308 di cui due con F-4D e 2 con F-4E
 
4a Aerobrigata (TBF-4, Vahdati/Dezful:
*41° Stormo, con gli sqn 41, 42 e 43 su F-5E e F
 
5a Aerobrigata, Kermanshah, in posizione quadro
 
6a Aerobrigata, Bushehr:
*61° Stormo con gli squadroni 61 e 62 su F-4E e il 6° su C-130H; un gruppo su elicotteri di supporto
 
7a TBF, Hor/Shiraz:
*71° Stormo, con i 'pezzi da novanta' dell'aviazione tattica: 71° Sqn con gli F-4E, e i Tomcat degli squadroni 72° 'Flying lions' e 73°
*71° Stormo da trasporto, C-130H degli squadroni 71 e 72, e gli F-27 del 73°; reparto elicotteri; reparto pattugliatori marittimi con 6 aerei di una versione 'ad hoc' dell'Orion, il P-3F.
 
8a TBF, Esfahan:
*81° Stormo con gli squadroni 81 e 82 su F-14 e il gruppo di Bell 214
 
9a TBF, Bandar Abbas:
*91° Stormo con gli squadroni 91 e 92 su F-4E
 
10a TBF a Chah Bahar:
*101° Stormo, con il 101 squadrone su F-4 e 101 sqn da trasporto su C-130
 
11a TBF, Agharjari:
*51° Stormo con due squadroni di F-5 in formazione
 
12a TBF, Masjed Soleyman, senza reparti propri di volo ma con funzioni sopratutto di supporto logistico e dell'aviazione dell'Esercito.
 
 
In tutto fanno oltre 40 squadroni di velivoli di ogni tipo, quindi tutt'altro che disprezzabile nonostante le riduzioni. Che poi vi fossero dei problemi sulla fornitura delle parti di ricambio e sull'efficienza di aerei e di tecnici, piloti e servizi logistici è indubbiamente vero. Ma era più una situazione di confusione che di carenze effettive, tant'é che nell'inventario figuravano armi e parti di ricambio che per lo più risultavano sufficienti anche per un'attività di combattimento lunga settimane. Gli Iraniani avevano studiato bene gli insegnamenti delle guerre arabo-israeliane e non volevano farsi trovare impreparati. Nell'inventario risultavano diverse migliaia di missili AAM, tra cui i primi 288 di 714 AIM-54A, ordinati nonostate il costo di circa un milione di dollari l'uno. Indubbiamente efficaci, erano altrettanto indubbiamente un antidoto costoso alle intrusioni dei MiG-25R.
 
Quanto alle basi, queste potevano ospitare anche 3.000 aerei messe tutte insieme ed erano riccamente dotate di hangar, anche sotterranei, e depositi di ogni sorta, con una tale quantità di armi che continuarono a servirsene persino durante la metà degli anni '80, dopo 5-6 anni di guerra.
 
La Marina era la 'Cenerentola' della situazione. Ma lo Shah stava facendo piani interessanti anche per questa forza. C'erano in ballo ben 6 cacciatorpediniere 'Spruance migliorati' ovvero i 'Kouroush'. Questi erano chiaramente i più potenti cacciatorpediniere multiruolo dell'epoca. Gli 'Spruance' americani erano navi-contenitore decisamente capieni, ma anche criticate perché inizialmente poco armate: 2 cannoni da 127, 2 lanciasiluri ASW, due elicotteri, 2 lanciamissili (uno ASW e un Sea Sparrow antiaerei). Non molto per navi da 7.000 tonnellate e oltre 170 m di lunghezza. Sembravano quasi dei 'giganti dai piedi d'argilla', ma i 31 vascelli di questo tipo, immessi nell'US Navy, avevano anche una grande capacità di accogliere miglioramenti. Due lanciamissili quadrupli Harpoon, due CIWS Phalanx, su alcuni esemplari anche due lanciamissili corazzati quadrupli per i Tomawhak, e infine un lanciamissili Mk 41 da 61 colpi al posto del lanciamissili ASW. Nel contempo, gli 'Spruance' ebbero l'autorizzazione per l'Iran, che ne ordinò la versione antiaerea-multiruolo, che praticamente aveva il sistema d'arma degli incrociatori nucleari 'Virginia', i più potenti e moderni dell'USN, inclusi i due modernissimi lanciamissili Mk 26, capaci di 12 c.min l'uno (contro i 4 degli Mk 10) e di portare diversi tipi di missili nei depositi. Questo piano era quindi formidabile, e se le cose fossero andate avanti per un altro pò di tempo senza rivoluzione, avremmo forse visto qualche memorabile battaglia tra queste navi e le 4 'Lupo' Irakene e-o le 6 corvette missilistiche. Quel che gli Irakeni
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L'attacco principale scattò il 22 settembre con la fase di maggior sforzo durò sopratutto fino al 30 settembre 1980.
 
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Quanto ai SA.342 Gazelle, presto avrebbero raggiunto il totale di 40 esemplari ed operavano in maniera micidiale in associazione con i Mi-24: i primi tiravano missili HOT, magari contro le postazioni contraerei e i secondi attaccavano con i razzi e cannoni a distanza ravvicinata corazzati e bersagli vari, con effetti micidiali. Non mancarono i combattimenti aerei con altri mezzi, come gli AH-1 Cobra che avrebbero già distrutto entro il 1980 un paio di Hind sui 4 persi in tutto, ma che in generale furono i primi scontri tra elicotteri cannoniera, con perdite da entrambe le parti.
 
Come spesso accade in questi casi, l'offensiva esterna non demolì, ma compattò il sostegno al regime, persino i curdi iraniani presero parte alla difesa del Paese sotto attacco. Di fatto, salvò da una decadenza probabile e rapida il regime di Teheran. Il patriotismo iraniano aiutò molto a difendere le città, ma le divisioni irakene vennero fermate sopratutto in campo aperto grazie all'aviazione iraniana, che devastò assieme alle unità dell'esercito (specie con i missili TOW e i carri Chieftain), ben 3 divisioni corazzate. Un singolo squadrone di F-14 permise di stabilire una superiorità aerea tale da consentire poi ai cacciabombardieri di distruggere le batterie antiaeree (come gli SA-6) e poi colpire le truppe e le linee di comunicazione. Alla fine gli irakeni non distrussero il regime guidando l'attacco dentro una nazione immensa e difficile da controllare. Alla fine di un'offensiva diretta fino al crollo di Teheran, venne catturata solo la città confinaria di Khoramshahr, catturata dopo una battaglia estremamente violenta nelle sue strade. Ma anche qui le perdite erano state elevate e così non ci fu modo di replicare tale successo. Alla fine arrivarono le piogge di novembre che contribuirono a spegnere definitivamente lo slancio l'avanzata irakena.
 
===La campagna aerea===