Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq: differenze tra le versioni

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* 12 Tupolev Tu-16 'Badger'
 
===1984 circa===
Dopo circa 4 anni di guerra, l'Irak e l'Iran erano agli angoli di un ring insanguinato, stanche e indebolite da una guerra ferocissima, che esattamente come la Prima guerra mondiale iniziò con avanzate rapide ed effimeri successi, solo per terminare in una guerra di logoramento inefficiente ed inutile, nonostante, si badi bene, che l'arma che avrebbe dovuto superare l'impasse, ovverosia il carro armato, era stata nel frattempo inventata. Eppure, sul territorio senza copertura, un nuovo nemico era in grado anche di neutralizzare il carro, ovvero il cacciabombardiere tattico, o più semplicemente, i campi minati.
 
====Esercito====
Esso comprendeva, all'epoca, 475.000 uomini, in larga parte di leva, con le riserve di circa 100.000 uomini richiamate anch'esse in azione. La grande massa dell'esercito era costituita dall'etnia sunnita, ritenuta la più affidabile al regime, ma anche una delle meno numerose, con circa il 20% della popolazione irakena. La situazione, quindi, era più difficile anche di quello che si poteva intuire da questi numeri, per non parlare della rivolta kurda sempre attiva al Nord del Paese, in un territorio montuoso e difficile.
 
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L'esercito continuava ad essere efficiente e ben equipaggiato da armi che arrivavano da decine di fornitori, ma il morale non era necessariamente buono, tanto che parte delle forze era usata per controllare il fronte interno, prevenire i golpe ai danni di S.Hussein e via discorrendo. Normalmente dovrebbe essere la milizia popolare a fare questo lavoro, ma evidentemente non bastava e l'impiego dell'esercito regolare in tali operazione era un chiaro segnale delle difficoltà riscontrate, specie con gli sciiti e ancora di più con i kurdi.
 
====Aeronautica====
La IrAF era ancora una forza potente, con 38.000 uomini, ordinati, giusto come l'esercito, in una struttura di tipo britannico, ma con equipaggiamento prevelentemente orientale. Nonostante le perdite, restava molto più efficiente di quella iraniana alla stessa epoca.
 
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* 11 gruppi elicotteri con Mi-3, Mi-6, Mi-8, Mi-24, BO 105, Wessex, Aluette III, Super Frelon, Gazelle.
 
====Marina====
Piccola forza costiera, ma data la ridottissima costa irakena la cosa non dovrebbe stupire. Essa era parte integrante dell'esercito, e comprendeva 4000 uomini, sempre secondo le stime occidentali note (come per tutte le altre informazioni sull' Irak). La sua piccola flotta comprendeva le navi superstiti alle precedenti battaglie aeree. Comprendeva:
 
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Il successivo contingente fu mandato il 7 ottobre ad al-Mazzah, in Siria, con il No.4 con 10 Hunter F.Mk.59, il No.5 con 18 Su-7BMK, il No.9 con 18 MiG-21PF e infine il No.702 OCU con 10 Hunter Mk.59. A questo stormo, spesso colpito per errore dalle difese aeree siriane, dato che i suoi IFF non pare fossero ben 'settati' con la rete di difesa aerea di Damasco, il 13 arrivò in aiuto anche il No.17 con 11 nuovi MiG-21MF, più altri aerei. Perdite elevate e disaccordi con i Siriani però terminarono le operazioni di volo entro il 14 ottobre. Tra queste 'incomprensioni' desta interesse il caso di un Hunter FR.Mk 10 (anche gli Mk.59 e 59A erano modificati a tale standard) pilotato da un mercenario britannico, tale Robert Conner, che il 13 ottobre ritornò da una ricognizione sul Golan, solo per essere abbattuto da un missile SA-3. Il personale tornò per lo più in Irak, come anche molti aerei, eccetto i Su-27BMK, i primi 18 dei quali giunti nel '68 e seguiti da almeno altri 12 nel '70. La guerra del Kippur fu molto pesante anche per loro e dei 18 possenti aerei di questo tipo mandati in Siria, dopo una settimana non meno di 8 erano andati persi e il resto venne ceduto all'aviazione siriana. In seguito un solo squadrone di Su-7 rimase in servizio con l'IrAF per scopi primariamente addestrativi.
 
Quanto ai MiG-21MF, nel '73 erano in carico al 17 Sqn, ma ancora indisponibili in addestramento con il nuovo e più sofisticato modello didel 'Fishbed'. In tutto ne giunsero 40 nel '73, sufficienti per potenziare notevolmente le difese aeree irakene.
 
Ma il problema successivo era all'epoca sopratutto la guerriglia contro i Kurdi nel Nord del Paese, tanto da sfiorare anche un confronto diretto su larga scala con il potentissimo vicino: la Persia dello Shah Palevi, che supportava la ribellione kurda. Questo appoggio con armi moderne ai guerriglieri causò in particolare perdite pesanti nel novembre del '74, quando l'IrAF si decise ad usare i suoi nuovi Tu-22B, capaci di stare al di fuori del raggio dei missili SAM forniti dagli Iraniani ai Kurdi.
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Dall'aprile del 1981 iniziarono le consegne dei Mirage F.1EQ e EQ-2, aerei multiruolo che ebbero una buona riuscita sopratutto come caccia. Ma il loro dispiegamento operativo iniziale, nel dicembre 1981, vide contro gli F-14 iraniani tra le 4 e le 6 perdite, di cui parecchie direttamente sopra il Kuwait. Gli aerei francesi se non altro contribuirono con i missili R.550 Magic Mk.1, che erano armi ben superiori rispetto agli Atoll, specie al primo tipo con testata non raffreddata. Tant'é che alcuni Sidewinder (B o forse un tipo più avanzato) vennero ceduti dalla Giordania prima dei Magic e degli AA-8 Aphid, altra arma efficace anche se a corto raggio. Poi giunsero i Mirage F.1EQ-5 con il Cyrano IVM e missili antinave AM.39, che ebbero molto successo e pubblicità durante la guerra, ma che subirono anche diverse perdite, specie contro gli F-14, di cui pare che uno riuscì, nel febbraio del 1988, ad abbattere ben 3 esemplari. C'erano anche problemi tecnici con l'avionica e i missili. Gli aerei vennero ampiamente usati anche per tirare gli Exocet contro le piattaforme petrolifere e poi, negli ultimi 12 mesi di guerra, azioni combinate con i MiG-23, 25 e Su-22, lanciando missili e poi attaccando con le bombe. Una delle principali zone da colpire erano le installazioni della penisola di Kharg, che peraltro era pesantemente difesa dai sistemi contraerei e dai caccia iraniani. Si trattava di un bersaglio piuttosto lontano dai confini -circa 225 km- per cui era necessario ricorrere agli aerei migliori, dato che il più diffuso dei caccia irakeni, il MiG-21, era appena in grado di raggiungere la zona con un pieno carico di armi. Vicino al-Faw, il 12 febbraio 1986, una batteria di missili HAWK avrebbe abbattuto 7 o 9 aerei irakeni di vario tipo, essenzialmente MiG e Sukhoi.
 
I MiG-23ML sovietici erano a Qayyarah Ovest dal 1980, e pare che subirono perdite elevate. Sembra che 4 di essi vennero abbattuti da un singolo F-14 Tomcat. Ben apprezzati, anche se ovviamente costosi e difficili da mantenere, erano i MiG-25, uno dei quali ottenne forse l'abbattimento di un F-18 nel 1991 e un altro, nel dicembre del 2002, abbatté un RQ-1B Predator, un UAV armato con missili Stinger per autodifesa. Fu l'unica vittoria certa della IrAF contro l'aviazione americana.
Verso la fine della guerra apparvero anche aerei moderni. Erano in ordine non meno un paio di dozzine di Su-24, i Su-25 e i MiG-29. Verso la fine della guerra i Su-25 operarono con uno squadrone già dal 1986, seguito nel dopoguerra da un secondo. Uno dei Su-25 venne abbattuto dai caccia iraniani. Dei Su-25, due vennero abbattuti in aria nel '91 dagli F-15 e 7 scappati in Iran, presi in carico dall'Esercito di Teheran come unità d'appoggio tattico. Alcuni vennero ritrovati anche nel 2003 dagli americani. Di una ottantina presumibilmente ordinati, è difficile che più di 30-40 venissero consegnati. Tra i velivoli più interessanti, i SU-22UM-3K biposto, trasformati in aerei WW con missili Kh-28 o Nisan-M ovvero gli AS-9 'Kyle', grossi ARM antiradar da circa 90 km di gittata e propulsione liquida, similmente ad un piccolo AS-4 Kitchen. Tra i Su-22, quelli della versione M-4K erano i più moderni, e vennero consegnati nel 1986-87.
 
Nel dopoguerra, l'IRaF ebbe altre 'purghe', che tanto per cambiare ridussero la sua efficienza a livelli paragonabili a quelli del 1980, ovvero non molto alti, tanto che le sortite giornaliere dei 500 caccia irakeni nel 1990 non superavano le 100, mentre nel 1988 si arrivava a 600. Forse anche per questo vennero meno all'efficienza richiesta per colpire obiettivi a terra durante l'invasione del Kuwait. All'epoca i circa 50 Mirage F.1 sopravvissuti alla guerra erano stati aggiornati allo standard compatibile con i missili AM.39, gli AS-14 sovietici e i Super R.530D o i più vecchi F.