Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 158:
 
 
===La storia della IrAF===
Ecco la tribolata storia della IrAF, nome internazionale dell'Aviazione irakena. Veterana di molte guerre e soggetta a purghe e danni causati dal regime politico nei vari anni dominanti, fino a dover affrontare la più grande coalizione di Stati del dopoguerra, contro i quali non ha avuto praticamente possibilità di successo.
 
Della parte fino al '41 abbiamo già parlato. Nel dopoguerra la IrAF era in fase di ricostruzione per riguadagnare la sua capacità operativa persa con le conseguenze delle operazioni britaniche. Durante la prima guerra arabo-israeliana, la IrAF partecipò solo con degli Anson da addestramento-bombardamento mandati in Giordania, poi sostituiti dai ben più capaci '''Fury Monoplane''', che però fecero solo 2 singole azioni prima di essere ceduti all'Aviazione egiziana, che già era in verità la più potente delle aviazioni arabe. Questi Baghdad Fury erano gli F.Mk.1 sn 231-239, 8 apparecchi in tutto, più 1 biposto (il n.161), tutti per il No.7 Sqn (la IRaF era molto legata all'organizzazione di tipo britannico), arrivati dal maggio 1948 dopo di ché rimpiazzarono gli Anson (grossomodo della classe dei Ca.309, per intenderci), operando ad al-Rashid. Vi furono diversi incidenti, come quello del 7 giugno, dovuti alla troppo veloce transizione su di un 'quasi-jet' come questo. Il No.7 sqn venne poi spostato il 18 luglio ad Amman, in Transordania, ma del totale di aerei (arrivati con le successive forniture) a 14, solo una mezza dozzina erano ancora operativi; vennero poi mandati a Damasco, ma due ebbero subito incidenti in atterraggio. Da lì, il 19 luglio volarono missioni armate sopra Haifa onde controllare traffici illegali di armi verso Israele da parte delle navi, senza risultati. Il pilota, tale Abdul-Razzak, volò anche la seconda missione della giornata, anche se questa era in compagnia del maggiore al-Anvar: arrivarono sopra Ramat David, dove localizzati i B-17 a terra, ne dichiararono uno distrutto mitragliandolo a terra. Dopo l'armistizio di lì a poco dichiarato, gli ultimi 4 Fury operativi vennero mandati in Egitto e gli equipaggi rimpatriati. Del resto, la dotazione di munizioni disponibile per questi aerei era di sole 12 bombe e 2.000 colpi, per cui avrebbero avuto poco da fare da Damasco. In ogni caso, i Fury furono la forza trainante della rinascita irakena, tanto che in tutto vennero ordinati 38 Mk.1 e 2 soli biposto, usati anche per il No.1 Sqn. La squadriglia reale, dal maggio del '48, ebbe invece 3 DH Dove, nell'abito del No.3 Sqn.
 
Il periodo successivo, quello degli anni '60, vide l'arrivo dei Vampire nel '53, e nel '56 degli Hunter. Poi vi fu il colpo di stato e l'avvicinamento all'URSS del '58-59, e tutto cambiò. Per l'aviazione questo significò MiG-17, 19, 21 e Il-28 da bombardamento leggero. Ma anche tragiche purghe ai danni del personale nel periodo 1958-64, dati i successivi regimi che si succedettero in breve tempo. Così ai 12 Vampire FB.Mk.52 e 6 T.Mk.55 per il No.5 Sqn di al-Rashid (e poi ad Habbaniyah) si aggiunsero nel '54 19 Venom FB.Mk.1 e 50, per il No.6 Sqn di Habbaniyah e gli Hunter F.Mk.6 per il No.1 Sqn di Habbaniyah di cui 14 ex-RAF comprati con fondi americani nel '57. Gli ufficiali, ben addestrti in Gran Bretagna, erano stati tuttavia colpiti dalle persecuzioni politiche in maniera particolarmente pesante e questo non aiutò certo l'efficienza di questo tipo di aereo, che pure rimase a lungo in servizio. I MiG-17F giunsero nel tardo '58, per rimpiazzare i Venom del No.5 Sqn, passati a loro volta al No.6 al posto dei Vampire. I MiG vennero usati in azioni anti-guerruglia contro i Kurdi ma per il momento almeno non ve ne furono altri in servizio. Giunsero piuttosto i MiG-19 di cui entro il 1964 almeno 50 vennero comprati, tra i primi aerei supersonici del Medio Oriente. Soggetti a parecchi incidenti, i superstiti già nel '65 venero passati all'Egitto, anch'esso soggetto a parecchie perdite operative con questo pur potente caccia bireattore. Quanto ai MiG-21, proprio uno dei tipi irakeni, un F-13, del No.11 sqn, il 12 agosto 1966 disertò in Israele, dove venne attentamente studiato dagli Israeliani, che nel frattempo avevano i Mirage III di pari prestazioni ma maggiore sofisticazione. Quanto ai trasporti, nel '53 arrivarono 4 Bristol Freighter Mk.31 per il No.3 sqn.
 
L'Irak non parteciò alla guerra del '56, ma ebbe una piccola parte in quella del '67. Dopo il colpo di stato del '62, l'Irak era ritornato 'amico' della Gran Bretagna, e così ordinò altri caccia Hunter, mentre i MiG-21PF giunsero proprio attorno al '66, anni dopo i MiG-21F-13. Questi e gli Hunter parteciparono alla guerra del giugno 1967 combattendo dall'aeroporto H-2 di al-Wallid, da dove già la mattina del 5 alcuni Hunter attaccarono obiettivi israeliani. Questo causò un attacco israeliano di risposta che costrinse all'evacuazione degli aerei già il pomeriggio di quel giorno verso Talmuz. Da qui continuarono ad operare durante la guerra, specie per difendere la base H-3 dagli altri attacchi israeliani, abbattendo anche qualche aereo nemico. In tutto gli Hunter furono ancora protagonisti della situazione, e in effetti l'IrAF ne collezionò molti per le sue ancora scarse forze aeree: 16 M.6, 22 M.59, 18 Mk.59A, 4 Mk.59B, almeno 3 T.69 e vari FR.10. Questi aerei non erano pilotati necessariamente da irakeni, perché nell'IrAF c'erano anche uomini provenienti da Polonia, Germania Est, Libia e Pakistan.
 
Fu proprio la IrAF, assieme al partito Ba'ath che avrebbe organizzato il colpo di stato che portò al potere Saddam Huaasyin al-Tikriti, vice presidente, poi dal '79 presidente della Repubblica.
 
Anche così, dopo il colpo di stato non mancarono persecuzioni ed esecuzioni di ufficiali nei suoi ranghi. Questo mentre l'Aviazione stava crescendo materialmente grazie agli aiuti dell'URSS. Questi aerei sovietici non erano del tutto soddisfacenti per gli Irakeni, molto interessati invece ai Jaguar e Mirage 5 francesi. Ma tutto questo non impedì di partecipare alla guerra del '73, con il No.1 FRS su Hunter nell'estate del '73 mandato in Egitto. Durante la guerra avrebbe perso 11 dei suoi 12 aerei, ma non è chiaro quando e come.
 
Il successivo contingente fu mandato il 7 ottobre ad al-Mazzah, in Siria, con il No.4 con 10 Hunter F.Mk.59, il No.5 con 18 Su-7BMK, il No.9 con 18 MiG-21PF e infine il No.702 OCU con 10 Hunter Mk.59. A questo stormo, spesso colpito per errore dalle difese aeree siriane, dato che i suoi IFF non pare fossero ben 'settati' con la rete di difesa aerea di Damasco, il 13 arrivò in aiuto anche il No.17 con 11 nuovi MiG-21MF, più altri aerei. Perdite elevate e disaccordi con i Siriani però terminarono le operazioni di volo entro il 14 ottobre. Tra queste 'incomprensioni' desta interesse il caso di un Hunter FR.Mk 10 (anche gli Mk.59 e 59A erano modificati a tale standard) pilotato da un mercenario britannico, tale Robert Conner, che il 13 ottobre ritornò da una ricognizione sul Golan, solo per essere abbattuto da un missile SA-3. Il personale tornò per lo più in Irak, come anche molti aerei, eccetto i Su-27BMK, i primi 18 dei quali giunti nel '68 e seguiti da almeno altri 12 nel '70. La guerra del Kippur fu molto pesante anche per loro e dei 18 possenti aerei di questo tipo mandati in Siria, dopo una settimana non meno di 8 erano andati persi e il resto venne ceduto all'aviazione siriana. In seguito un solo squadrone di Su-7 rimase in servizio con l'IrAF per scopi primariamente addestrativi.
 
Quanto ai MiG-21MF, nel '73 erano in carico al 17 Sqn, ma ancora indisponibili in addestramento con il nuovo e più sofisticato modello di Fishbed. In tutto ne giunsero 40 nel '73, sufficienti per potenziare notevolmente le difese aeree irakene.
 
 
<references/>
{{Avanzamento|100%}}