Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iraq-Iran: differenze tra le versioni

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===L'attacco a terra===
Dopo che la situazione era degenerata e priva di sbocchi politici, gli irakeni attaccarono in grande stile, sperando in una rapida vittoria. Erano le 14 del 22 settembre 1980 e i primi ad entrare oltreconfine furono i T-62 della 6a Divisione corazzata.
 
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Il II Corpo d'Armata andò verso Qassre-Shirin, per poi avanzare verso Kermanshah con la settima divisione di fanteria meccanizzata mentre la 2a di fanteria motorizzata catturava Mehran e tagliò le comunicazioni con l'Iran settentrionale occupando le strade vitali.
 
L'avanzata del IV Corpo con la sua 10a divisione divisione era mirato a penetrare entro l'Iran con la 9a divisione corazzata, ma questa potente unità venne fermata dagli elicotteri Cobra e degli F-5, i primi consumando un gran numero di missili TOW, i secondi bombe, napalm, CBU e razzi da 68 mm. Il che significò, nelle zone aperte e senza molti rifugi naturali, che alla fine di 5 giorni di guerraattacchi la metà dei mezzi era stata distrutta. La 9a divsione corazzata penetrò di oltre 40 km nella prima settimana di offensiva, cattuarndo anche una stazione radar a 15 km da Dezful e poi minacciando la grande base di confine di Vahdati, che venne presto posta sotto tiro dall'artiglieria. Anche qui però gli attacchi aerei distrussero la 9a Divisione corazzata come forza combattente, eliminando circa 200 veicoli.
 
Il III Corpo ebberebbe meno difficoltà del disastro del IV Corpo, penetrando con la sua 1a divisione meccanizzata fino ad isolare Ahwaz, entrandoavanzando alla fine di circa 75 km dentro i confini iraniani. La 6a divisione corazzata ebbe un successo simile, ma lungo un percorso più a sud fino a minacciare Ahwaz dopo quella stessa settimana di guerra.
 
Anche la 3a Divisione corazzata avanzò in territorio nemico di circa 40 km e poi isolò, virando verso sud, la città di Khoramshahr; tuttavia, maquesta fu la terza divisione corazzata praticamente distrutta dagli attacchi aerei iraniani. La città fu quasi totalmente distrutta dainei combattimenti tra ottobre e novembre, diventando nota come la Stalingrado Iraniana, dato che era anche attaccata dalla 5a divisione meccanizzata. Assieme agli attacchi aerei, i mezzi di terra eranofurono statinon meno importanti nella difesa, cominciando dai carri Chieftain, che tuttavia nel 1980 eranoequipaggiavan solo una divisione , ma combatterono duramente nonostante i problemi daticausati ad armi e persone dall'anno e mezzo della rivoluzione. In effetti, nonostante molti problemi di orientamento oltreconfine, l'Esercito irakeno avanzò piuttosto celermente,. maMa la mancanza di un adeguato supporto aereo e l'offensiva aerea iraniana vanificarono le sue avanzate. L'IrAF ottenne sopratutto il successo di danneggiare il sistema di rifornimento del carburante, checon peròqualche danno anche alla logistica dell'IRIAF; ma questo causò come ritorsione l'attaccoattacchi aerei agli impianti di estrazione irakeni, tanto pesanti che costrinsero a bloccare le esportazioni di petrolio, acon taleeffetti livelloche di danni cheperdurarono per anni non vi fu modo di ritornare ai vecchi livelli, e questocon causòcarenze anchedi carenzerifornimento ai mezzi militari irakeni. Vennero colpiti i porti di al-Faw e Basrah e, i terminali di al-Faw e le stazioni di pompaggio, colpendo così anche pergli fornireoleodotti rifornimentiche allaandavano verso Turchia, Siria e Giordania.
 
Quanto ai SA.342 Gazelle, presto avrebbero raggiunto il totale di 40 esemplari ed operavano in maniera micidiale in associazione con i Mi-24: i primi tiravano missili HOT, magari contro le postazioni contraerei e i secondi attaccavano con i razzi e cannoni a distanza ravvicinata corazzati e bersagli vari, con effetti micidiali. Non mancarono i combattimenti aerei con altri mezzi, come gli AH-1 Cobra che avrebbero già distrutto entro il 1980 un paio di Hind sui 4 persi in tutto, ma che in generale furono i primi scontri tra elicotteri cannoniera, con perdite da entrambe le parti.
 
Come spesso accade in questi casi, l'offensiva esterna non demolì, ma compattò il sostegno al regime, persino i curdi iraniani presero parte alla difesa del Paese sotto attacco. Di fatto, salvò da una decadenza probabile e rapida il regime di Teheran. Il patriotismo iraniano aiutò molto a difendere le città, ma le divisioni irakene vennero fermate sopratutto in campo aperto grazie all'aviazione iraniana., Perche esempiodevastò assieme alle unità dell'esercito (specie con i missili TOW e i carri Chieftain), ben 3 divisioni corazzate. unoUn deglisingolo squadronisquadrone di F-14 permise di stabilire una superiorità aerea tale da consentire poi ai cacciabombardieri di distruggere le batterie antiaeree (come gli SA-6) e poi colpire le truppe e le linee di comunicazione. Alla fine gli irakeni non distrussero il regime guidando l'attacco dentro una nazione immensa e difficile da controllare. Alla fine di un'offensiva diretta fino al crollo di Teheran, venne catturata solo Khoramshahrla checittà eraconfinaria propridi al confineKhoramshahr, catturata dopo una battaglia estremamente violenta nelle sue strade. Ma anche qui le perdite erano state elevate e così non ci fu modo di replicare tale successo. PoiAlla fine arrivarono le piogge di novembre eche contribuirono a finìspegnere definitivamente lo slancio l'avanzata irakena.